Critica Sociale - anno XXX - n. 1 - 1-15 gennaio 1920

CRITICA ·SOCIAL.E . 11 prielario del _patrimonio stesso, salv.o agli altri· ere– di il diritto di ris catt.ar e dallo Stato, in clualsiasi • momento, e tut.to ad un trai.lo o a gradi, a paTte .ud esso speU.ata, mediante èorrispondente sor,nma di denaro. 9° Speciale studio meriterebbe. la quesl.io11e a. quale or~ano _slatale'"'affi_çlare l'am~nistraz_r~ne ge– nerale dei bem, a ml!nO a mano cosi passati fn pro- . prietà dello Stat.Ò; e sarebbe da vedersi, p. es., se, per lo meno in un primo periodo, ·essa potesse ve– nire. affidata ad· una ·Sezione éJpposita della Cassa Depositi e Prestiti,-il controllo di tale ammiuistra– zione v~nendo affidato ad una Sezione apposita della Gorle dei Conti. Ad ogni modo, questo .Istituto ha– ·zion·ale di amministrazi-one dei beni nazionalizzati <lovrehbe, ben probabilmente, all'atto pratico, affi-' dare, alla sua volta, l'amminisfrazione diretta dei singoli beni, a seconda delle· diverse loro categori•e, ad organi particolari appositi, di cui qui appresso, da esso dipendenti e ad ·esso obbJ.ig?,tia render con-. io delle rispettive g-estioni. 10° I tit.oli di debit.o pubbljco. dejlo Stato, a ma~ no a mano che pervenis&ero in pmprietà dello Stai.o stesso, verrebbero senz'altro e immediatamente di– strutti. I titoli di debiti comunali. e provinciali ver– rebbero distrutti anch',essi, salvo l'.obbligò da. parte · delle Proviricie e clei.·Comuni di vers11re ogni _anno allo Stato, p. es., i cìue 1erzi degli interessi che essi, :ivrebbèr0 . pagato se i t.iloli stessi' fossero :·imasti in proprietà privata. · . · . ·. . · 11• L'amministrazione diretta' dei terreni sareb- . be forse bene spettàsse alle rispettive Provincie; quella degli· immobili ad uso abitazione o adibiti a nègozii di rivendita, ai rispettivi Comuni; quella del– le somme di denaro· incassate dallo Stato a titolo di conguaglio o di riscatto,· di cui ai numeri 6° e 8°, . ad un'apposita Bànca Nazionale cl.e! Lavoro; _Le azioni delle varie .industrie potrebberò venire affi– date, secondo J,e.norme qui appresso, alle rispettive Federa~ioni nazionali dei la.voratori appartenenti à tale ramo d'indusl.ria, 1e •qual\ così; 11ei · -rapporti 'dell'industria stessa, assumerebbero la figura giuri– dica di azionisti di essa. Per tutte le altre categorie : di beRi, la Cassa Depositi e Prestiti, o que1 quatsia-· si altro Istituto nazionale di amministrl!~ione dei beni naz.ionalizzat.i, ne potrebbe riservare a se stesso l'amministrazione diretta. 12° I ierreni, affidati alla amministraziòne di– rella della -rispettiva Provincia,· potrebbero da essa essere •lasciati in affitto ai colbivator,i che li coltiva– vano al momento della morte del rispettivo proprie– tario, a condizione che si riu nissero o in Coopera– tive agricole ·vere .e pr opr.ie coi !,oro çonfinanti,. o, per lo meno, in Cooperative di aè-quisto di m'alehe · prime e di vendita di prodotti e in assòciazioni di prod.uzione di dati prodotti speciali (latterie, can– tine sociali, ecc.). La suddetta Banca NazioMle del Lavoro, a mezzo delle sue succursali in ogni· Pro– vincia, farebbe ad essi, pel tramite. delle loro Coo– perative od ·associazioni, i prestiti necessarii per la gestione dell'azienda. , . 13° La terza parte dell'ammontare totaJ.e degli affitti di terreni, cosi riscossi dalla Provincia, al netto delle spese di amministrazione, potrebbe spet– tar,e a quest'ultima quale cespite c;l'entr3ta del pro– prio bilanciò; i due terzi restanti spetterebber9 allo Stato, e dalla P'rovincia sarebbero v,ev\ati alla ·Cassa D.epositi e Prestiti, se essa fosse l'Istituto di ammi- .nistrazione prescelto, la quale alla sua ·volta li ver- .serebbe al T!')soro, quale cespit,e' d'èntrata del Bi-· lancio dello Stato. 14° La terza parte dell' amm onta.re totale d,egli · affitti di immobili ad uso ·abitazione o adibiti ad eser– cizii. di rivendita, l'iscossi diii rispettivo Comune, al netto delle spese di amminist.razione, potrebbe spet- blioleoa Gino· Biànc~, tar,e al Comune' stes~o. quale c·espite d'entrata del proprio -bilancio; i due terzi restanti spellerebbero allora allo Stato, e dal Comune sarebbero versati . alla Cassa Depositi e P.restLti, fa quale alla sua vol– ta li versecebbe al T,esoro 7 · quale cespite d'entr-ata del Bilancio dello Stato. 15° La lerza parte deJl'ammon~are 'totale dei di– videndi delle azioni ·affidate àlle Federazioni nazio– nali dei lavoratori delle rispettive industrie potreb– be spett:3r,e a qu:este ·federazioni, .le quali potreb– ·bero devolverla sia a rJ$Cattare a mano a mano, per · via di acquisto, le a,:ioni ·réstanti d_i qualcuna di quelle industrie di ·cq.i già avessero alcune azion\, sìa quale cespite d'eqtrata ·de!Ia •parte cj,el loro bi– lancio' relativa alla a 9sicurazi.one contro la disoccu– pazione, la rrialattia 1 !'in-validità e la vecchiaia, sup·– pletoriamente a!La assicurazione statal.e, sia, infine, quale profittò collettivo da dividersi fra i rispettivi membri,· in proporzione del loro salario annuale; i di.1eterzi restanti spetterebbero ancor qui allo Sta– to e dalle rispettive Federazioni sar-ebhero versati alla Cassa Depositi e Prestiti, la quale alla sua vo1ta li verserebbe al Tesoro, quale •altrp cespite d'ent.rata del Bilancio deJlo Sfato. Si unirebbero così, con questo azionariato da parte delle grandi Federa– zioni nazionali dei lavoratori dei diversi ràm1 d'in– dustria, quale yerrebbe ora gradualmente a re11dersi possibile, i vap.taggi della cooperazione di p rodu– zione a quelli della grande impresa privata. N.el tempo stesso •~ipromuoverebbe così, con quest.i.van– taggi cq ncessi .a tali Federazioni nazionali, il co– stituir.si di queste ultime in tutti qua'nti i rami• della _g: rande, meclia, e mag·ari anehe piccola industria. 16° I redditi e i· dividendi di tutti gli atJtri beni amministrati direttamente dalla Ca$sa Depositi e Prestiti, o cja.Jl'Istituto nazionale di amministrazione suo equival~nte,· netti d:')lle spese çli amministraziu– _ne, sarebbero senz'altro versati dalla Cassa stessa al T;esoro, quale cespite 1'enfr.àta, ·qui _pure, del Bi– lancrn dellq Stato. Non v ha bisogno d1 Tilev~re co– me con tale amministrazione dei beni a mano a ma– no nazionalizzati, affidata ·ad Enti del _tutto distinti e del tutto indipendenti, dal potere e&eeutivo, e in ispecie dai Ministeri delle Finanze e del Tesoro, e con tale assegnazione ai Bilanci deHo Stato e delle Provincie e. dei C.omuni solo di redditi dei capitali riaziona.JizzaLi,di cui,ai numeri 13°, 14°, 15° e a que– sto 16°, si eviterebbe ogni pericolo che a coprire le spese ann1.Jali dello Stato· e degli altri Enti pubblici venissero cléstinati i cawitali stessi a mano a mano nazionalizi11ti, i quali, come è noto, onde non con--.. durre il Paese· àd-una rapida !'.Ovinaeconomica, deb– bono, nel !pro. pa,ssaggio dalla proprietà privata in proprietà 'collettiva, conservare sempre scrupolosà– mente la 'loro naturà economica di capitali. Anzi, si può clire che lè precauzioni in tal senso non sareb- ,bero mai tlloppe.. . . 17° Tutti 'questi cespiti d'èntrata così versali al Tesoro, e d estinati a s opperire alle spese dello Sta-. to, costibuit· ebbeflo.un ·ammontare cre,scente di ann,, in anno,. n'len~re la distruzione dei· titoli d,er Debito pubbli.co, a mano a m,rno che venissero et'edilati dall o .Stato, diminuirebbe ogni anno il fabbi;;ogno pel pagamento dei rispettivi interessi. Lo Stato po– trebbe e do:Vrebb_èquindi diminuire ogni anno le proprie imposte per un ammontare equivalente per lo meno alla metà del di più' di cui nell'anno si.esso, in confronto all'anno_ precedente, esso verrebbe ·a beneficiare per questo aumento ·delle entrate costi– tuito dai redditi dei ber)i nazionalizzati e ,per questa diminuzione delle spese relativa al cessato paga– mento di inberessi dei titoli del Debito pubblico a mano a mano distrutti. Consimile obbli~o potrebbe essere fatto aU,e Provincie ·e ai .Comurn, che, essi pure, vedrebbero ogni anno diminuiré i proprii gr·a-. , ,

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