Critica Sociale - anno XXIX - n. 9 - 1-15 maggio 1919

CRITICASÒOIALE 99 \JilU) «:'fg.a)1iare un m~do per la pruduziollle e p~r La· · COplle • a:veisse p~marcchib ho11soeviico. È n(i)stro ,or- ~1-btn1i0ne deHa rn:eichezz.a,superiore a que'lfo- don- , gogh10 e nostro yaTIJto. , dè veniamo. La nostra eonqUii.sta de,v,e essere una Ma a tant'a:Ltra gente mredi•a, neutra, che l.avoria, OOIIlquist:a di luce. IJ nostl'o diiritbo- vl!lÒd. e!s &e.re una · c:he oion ha iragion di i~e·rici, il So.cia:l~smo dovea a~en.sione. E -lo sa,rà._ 'E lo è. Qu>(;)~to P{i\m o M ag- · p,resen·ta.r,s'Ì come salvatore.. Ha _prefol'ito affacicia;rsi g1l() del dopo-guerra n01n tl'eca ~ose di Areadià e ·li- come spaven tatore. Po1Leva conciiliar,si simpatie, fi- riche effusi011.1i, ma sigiiili1a,tra le rovine barha;ridrn ducia, ade.si, oni, non pe1r calcolo e con infrngimenti de•lila gue,i~ra e i torbidi fur0iri che 1-a continua.no , oppo1 I':t1tmil sti,camen'te ,adeisrca;tori, ma pe,vchè eis1Soè l'impegno di un passo nuovo, ìmmens o :ve,rso l a reaJmell'te la verità, la g,iustizi,a, J'brdine soiciale. Ha mèta, vierso l'ide,a;le, veI'!sò il SOtC.i1aihsmo. fatto di tutto per ci,r.condaòfsi - in un momento de- CLAUDIO TREvEs. licaii1ssimo, p·eir ooso,, in, cui ,poteva diventa,re il segno te=================~==- di mo,}ti amo!I'i; còme il bersaglio di grandi odi - I~ DOVERE Ili PARLARE .CHiARISSIMO V qglio ce:lehra'l'e i,l .Prim'o Maggio, vo,glio sai;i:ti– rì~rre fa Pasqua dlei·'lavor!litO!r:i,fac-endo ancora una . voJta, ma se_è possibille, più 1 ap,erlie e più chia,re, akun-e analisi e alcuni _,rilievi sulle cose che r-iguar– ,dano- gli ,int.ocessi, l'avveniiire, la vita ,de1l pro 1le:tairiato. Ho ,sc:ri-tto anche nieH'Auanti ! i11'a1rg,omento, e il compagno Se!I',I"a-t,i mi ri,sipo,s·ecorr1fa,ci-Li ronie suMa « pg:;ed i'ca >> de l « Don Mentore », sulla Iezione de[ << pTOl f-esso.re » . · .· - · Ugu al sort,e , a lltn ,diip.resso, toccò a Cammo-P1ram– poli,11'i,per ave,r.e esposte Iie sue o,pinioni cornbra,ri,e ai metodi ld:eNa v.iol,enza. Gìli si ris-pose tirando in - ballo .l'ani_ma « frainceis,c.a,na, », iJa. rassegna:cione, Gni– sto, e noo so quali altri p-e:risonaggi della storia e dieUa 1,e.ggenda. Già, qt1el povie!I'o Gri,sto, come .tutte le figure che fanno testo, vi1ooe adoperato ad ogn~ • tesi e cucinato in tutte ,le, ,sailse : in •sa,l.s.a doke quando è. pecora, castraito. e Tassieign:aito•, e in .saasa. più piiic– cante quandQ è- fusLigato.re fiiero e ribelle, secondo conviene. Ma, quanto ,aigli schemi con cui sono ac– colte \e nostre dii&s_uasiio1ni dai sogni irnsu'rrezioriiisti, -io osservo che è faeile, spocialmente in -certi periodi ili ·anroventamento psicologico delle ·folle, combat– tiere ehi sconsigh3: ila violenza di,pingendolo come un imbeil1e, se non p.rop:rio. un coniglio ,ptr,edicatorre di rassegnazione e di vrltà. Più difiki1e sarebbe negare che esiiist.euna stretta coilll-Oi<le1nza, in questo caso, tra l'etica e la pratica, Of\de la violenza è inefiìc.a,ce perchè è cosa cattiva ... ed è cosa cattiva perchè è inefficace. Cari arruci di parte e-sitrooi.a, ci vuoJ altro che esu– mar Cristo, San F;ra,noosco, e l'Evangie 'l.io ! P ,r ,opr.io yoi, ainehe .pier recenrti esperiienz.ei , do wes te: s a.pe,re che si pu_ò essere ,se mp,re fraillce ,siooini per. . qua l– cuno, e· che non .c'è rivoluziooa.ri- o id quale, a ce,rte . ore, n011.1 t,rovi chi l o so.rp,assi e lo traittii da timido e ~pre,g,eNl()lle « pom:pi iere » ! . Se tasc~assimo dUJnque riposa.re nei loro avem Cristo e, la coil!cez,ione fra, n,oosicana e altri consinùJi -cimelii antichi, e esami-noosimo i fatti nostr.i moderni, e le situaz.iOJ11,i ailitu.ailie rea•J.i,, e pesaJSsimo l 1 e forze, e· ceissaissimo· di fai~e, della itatti,ca della viol 1 en'za, ~a 9:uestione, di ,te,mp.e.raIT?,~nti o di l?'redile!io!1i d~!- - Lnmaih, _pe.T fame un.a. ,pos1it1va questiorne di b1lanc10 preVJen-b1vo: darle o, pigliarle ? ' Mi_·,paire,eh,e sareb,be_.tempo. -. * 111 n-0str·o Partito, il mo,vimooto sociahista pr01le– .Ja.Tio, in tuLbi i suoi rami, nello• s-peiciifi>GO· campo deilJa resiste·nza p,er )e .rivendiiè:a1Zionidi chi lavo,ra,_ neil · - .carn!Po 1IJ.UIIliieiq,rnle, nel campo éooperativo, doveva é poteva presentarsi come i1l ]'iorgpnizzafor~ deH.a -"Sooie·tà. Ai borghesi f,a.c,e.v>a ira e paura eguailm~tt.e. 'i airitii.coli di P,ramp@1'ini formo il gi,ro delfo,, stampa pirghese, di fuori., se ,essa c,redie che- l 1 e giovino ; ma 'qii6ne socia~,iiSta e prole.taria di Prampo,li1IIJie del- ito che· lo eiw~da, a Reggio, è avveITTsata ·~la, dagli. a.veniti•failteiressi c:onbr.airi, ta 1 l quale · di avve-l'sioni ·e di sospetti. Ha preso tono e a:bhi– gliarriento di terirori,sta. Pe!Ssima speculazione, so– p1ra.tutto:,quando non si ha la- forza per esserlo sul serio : pe;ss:ima, nei r1gua 1rdi di tutta que.J:la minu,ta g_ente che .s'orii•ein,te,rebbev;e,nso-, di noi, ma s'a11oo– tana se ci vede im acc o,nciatura di Rob ,e1spicer.re ; peissimi,~ima, n,e ,irigua.rd ~ deJJa borghe1sia, la qua:l:e, avendo g'rnsilo e· f ondato ,timore di vede,r sop-pre:siso, dail Socia1,ismo, il suo p,riviile,gi•oe il suo dominio, reagi,sce e, pil'lima d'e;sseJ'.e schia,c.ciata, ce-rea 'schi:a,c– c•i,a,do e, intanto che p1.1ò,pe,sM. Si,amo schietti -siino aUa brutalità. Quando ci s1 .mette sul térreno extira~-e,gale, rivoluziooario, vi è più posto a invocare. la « legge umana e· civile », ,e a irecr:imiarnir,e contro• chi se n-e pone fuotri ? La guerra è J,a gue-rra, Ja rivoiluzioine è la rivoluzione, e nè l'una nè l'altra si fanno· coi confetti-. Io ho ammiirato, perchè_fa ono,re a-Ila sua anima romantiic.a .e gentia,e, la protesta di Niicola Bombare:ci, ne1IJ'Auanti ! di Primo Maggio, pe,r quel ch'è avve– nUJtoi,l 15' a·ptri1e. Lotta, insurrezioin•e sì, e~ occol"l'a; ma con le norm~ di buona guer,ra, in campo ape·rto, ad a•rmi lea1i: non l'agguaito, l'insidia, 1 l'aggreSISii 1 0ne p.rodito,ria., di sorpre 1 sa, come fu usata al n01Stro Avanti!. · Amico· Bomba,c•ci,- questi sen1tim,enti, come uomo ti· ono·rano ; come gen. 1 eil"a 1 l,e, e due.e del Pa:rtito, ti fàrrebihe,ro rirnailld·are, agli esami deUa scuola di gueirra. Non si può c.ond.ur1re in campo ese.rci,ti, ·ne~ 1919, :a;l tempo de!Ue bomb.e a mano, dei som– meirgibili, dei g.a;s, deilJ.eim~He ii,nge,gnooe insidi.e• deJ– la gue-nra mod,e,rna, cO'l candorè cavaJl,eresco dei tempi an:tiichi. Io c-ompr.endo come, soprat.tutto dopo recenti epi– sodi, ,sia acerbo- pr,etende!I'e che coforo,, che se,g,na– il'Ono a sè e a'l ·Pairtito un pro:gramma, e levarono una ba1ndi1e,r,a., annaicquino pubbilicameinw• quel piro– g,ramma, .abba,s,sino quell'la bandiera. Eppure il se,ruso e 1a c01sci.enza delila realltà dev' essé•re più forte di og·~i orgoglio, non dico di ·persone; ma di f,raziooe e d1 .tendenza. · I1lproletariato ha d initto d,i sap,e 1 r chia,ro dove· lo .si conduce, -che co.sa si vuole da e:sso. Fraruce.sco Ci, ocotti, neilla sua Polemica del 12 aipirile, .SCil"iVle\ra che l,e màisse vam:io eSJS:e peir la lo,ro \Strada, e- co,nducono noi. Può e·ssere, m,a,, per con– to mio•, non condivido queisto modo di abdica,re :l'ono,re dei'lll,ap:rap,nia reispoiliSablÌllità. l'l fatto è che le masse,, a CJU'Ì La guerra ha creato- una psi,colo,gia che può e,siserie una grand,e forz:a sie in,can,ala,ta, un inutiile impe:to sie 1!:ipetr;peratain violente e.spfosioni, attendono daJl'a1lto Je dire.Ltive, un programmà lim- pido, una formula c0111creita. · Il fine maiS1S·,imo, che la D,i,rezioùe crede nece,s– sariiò additare, come sbocèo e mèrta dei quotidiani sfo,rzi, appà:r.e vieii1.10,a por.tata di mano, p,e,r un gioeo _d'ottica, peir l'esempio della Russia, e per le a,mJ)iguità s1teisse della Direzione del Partito.· · · Messa aU:e sbr-ette, sui, gi,oriiiaJ•i,iin privato, etSsa ·· nega d',aver.e intenti i,nsurrezionali, programmi mas- 1sim~~isti ìmmiedia1ti. Aruche i·n que1sti. giorni ebbirno quaikhe eisempo di ta 1 l-i « _inte·r.p-retazioni», cont11ad– de'lite poi dalle ribadite affe·rmaziorni rnassima},Ì..Site. ;,,

RkJQdWJsaXNoZXIy