Critica Sociale - XXVIII - n. 21 - 1-15 novembre 1918

I ' t .. ) • oc1a e e :RIVIST /I (J:VINJJfCIN.ff4,E, 11:EL SrJCI.1/LISMO ._J, ' Nel Regno: Anno L. 1.0 - Semestre L. 5 - Al!'Estero: Anno L. 1.1.,50 - Semestre .L. 5 1 75 DIREZIONE:. Milano - Portici Galleria, 23 - AMMINISTRAZIONE: Via Omenoni, 4 - Milano Ann.oXXVIII r - N. 21. Il Numero sep_arato Cent. ~O , Il Milano, 1°-15 novembre1918 SOMMARIO . ln questo mezzo i partiti socialisti in Francia ed in Ilalia, a prescindere dal Partito socialista dell'In- Po I i ti ca·. ed: Attualità. ghilterru che già si era messo in tal solco durante ·1a guerra, ravvisando nei principi di \Vilson la via Il gra nd e eq1,iìvoco (CLA.uoio TREvEs). più- spedita ad una pace democratico. ed umana, con- In,. cittesa deWepFogo (Prof. Uoo Gurno MONDOL~·o). • 'staLancl9 la converg-,enza loro con alcuni sommi po- Il Manifesto e la Mozione del Grtvppo Socialista su la pace (IL GRUPPO w PARLAMENTARE SocrAusTA). ~ · stulati cle]Finteresse del proletariato internazionale, e Un progetto di Statuto pèr la f'utur.a Lega delle Nazioni (G. S.). sentendosi ormai liberi dalla: iugulazione, per tanto · ·. · tem1t·o· durata, o cli straniarsi clall~, -discussioni. sul- , . ~ilosoHa, Lettéra,tura e - Fatti ~oeJa 1 li. f' assestamento dell'Europa -o dt accettare la gtie·rra Vfta, morte e miracoli di Antoine Pènier (.CARNEADE). come normale metodo per raggmngere quell'assesta- L'espoir iwit camme .un brin de paille dans l'èle:_ble. VOLTAIRE, Il '27 settern.bre \i\T o~d-row YVilson lan;iava l'ul- 1 timo rile&saggio della sua propagand.a, clelin.eanclo i tratti supremi_,cLella libertà umana clfl!eegli poneva a fondamento -della paice, e invitava fòrmalmente i Governi della Intesa a dichiarare, a. loro volta, le proprie idee, con la stessa precisione con la quare egli·, il Presidente degli Stati Uniti, aveva espresse· -1e &ue. Prima che le Poter.ize ,della fo.tesa -avessero 1noclo di accogliere l'am_o,roso imà'lio, con una su– bitaneità che richiede 'Llrbtora ·della hìce le Potenze Ccntral~, il · li, otlo@re, dirigevano un dispaccio al Presidente, propoa.enclogli. cli conclùclete con lui e con i suoi·· associati ·un armis~izio imme,&liato « e di .entrare immediatamenLe in negoziati per la conclu– sione della pace sulla 'base dei 11 ptmti del Mes– saggio di Wilson al Congresso e dei 4 punti com– presi nel cliscors0 -del" 12 febbraio 1918 ». All'an– nunzio di. questo posso, le moltituèlini, con tm· in– tuito ,del vero· più profondo cli quello degli uomini _ politici, baltarono in· grandiose manifestationi di gioia, come se già fosse l'an'l'l.m1ztodella pace sllessa. E, iJl vedtù, ~e 'non lo er.a, ne -0ra il princìpio. È . la pace in ca:i;nmino, sui cui passi certo si solleve– ranno i p-iù gravi .9stacoli, ma che non •si arresterà più, perchè l'atto delle Pote1ilze Cen~rali manifesta per sè_ l'impossibi'lità di continuare la guer,ra ; ma– ì~ifesta ,quindi la voionM di pace, la volcmtà di ac– cetta.re tutte le condizioni della pace, salva la vita. Po tè esservi taluno a pensare che fosse ancora· da opporr-e m1a fin de non recevoir-; ma tosto .si chiarì che di tale avviscr m::m era il Presidente, il quale pensava,. al contrario, che dovessero essere ben pre- , .cisate e pesat,e Lutitele ce:mclizionti. politicLlte e militari -qlle quali l'armistizio dov,esse ess-er-e concesso, ma che non potevasi, senza discutere, rifiutare. Comin– cia allora lo storico scambio di Note tra il Presidente .e la Germania, tra il Presidente e l' A~1stria1che ten– dono essenzialmeQ.te a chiedere per l'armistizio e per la pace a,cleguate garanti-e, l:e quali assicurino nella soluzione della g\rnrra il trionfo della volont~ popo- . larc. · • menlo, i partiti socialisti si levavaùo interpreti della passione delle folle che, per un felice istinto cli vita e cli salvezza, andavano ,,1erso \i\Tilson, e con mani– festi e con mozioni parlamentari apertamente muo– vevano in.' aitrto ai principì wilsoniani, incalzai1do partiti e Governi alla loro realizzazione ed a questa -clichi'aranclo cli saggiare la sincerità delle grandi pro– messo- democratiche dell'Intesa. E così subitamente, senza patti e senza compensi·, per spontaneo senso della realtà e -delùa.responsabilità dell'ora storica, i tenaci oppositori della guerra e dei Governi della guerra si apprestavano alla col1aborazione per l'at– tuazione ,del « minimo possibile >> della tace e della lihe:rtà clell& genti ! In ·Italia, essi, in un colloquio coll'on. Orlando, chieclevaiw la convocaz'ione del Parlarne.rito per ,cliscubere della « pace dei popoli »; in Francia ess:r chiedevano all'<;m. Clemenceau di formulare davaùti alla Camera la dichiarazione ca– Jegorica dell'accettazione -cla parte della Francia dei principi di \i\Ti]son.... . Quale accoglienza trovarono i socialisti in Fran– cia corn,e in Italia in questa loro convergenza alla cooperazione- per il « possibilismo,» wilsoniano? Di– ciamolo subìto ed aperto: l'accoglienza non poteva · essere meno incoraggiante. L'on. Orlando fu molto cortese a dichiarare che non aveva tempo per con– vocare ora la Camera. Il Clemenceau invece fu assai più energico a dite alla Comrn.issione mandatagli _ dal Gn1ppo parlamentare socialista che non avr,ebbe ..JUai fatto la clichia.razione che il Grup.po solleçitava. Ma contemporaneamente, in Francia come in Italia, in tina virulenta raflìca, tutta la stampa ufficiale e p.atriotlica si scagliava contro i socialisti con un ·furore _inaudito,- inusato persino nei giorni di più alto contrasto _di idee, clernmziando i faziosi, i tra– ditori, i salvatori della Germania in extremis, ecc., e chiedendo coi1-tro essi più Cens.ura, più bavaglio, più forca che mai ! Naturalmente, in questa brillante campagna tutta· democratica, la stampa italiana si distingueva, co_m'è suo onorato costume, per uno zelo, che la stessa stampa nazionalista francese non riusciva ad ugnaglia're. Non c'è veramente da per– d-ere ogni velleità di << e-ollaborazione »? 'Non c'è ve– ramente da esaltare tutto il bolschevikismo interna– zionale? Ebbene, scossa la prima sgradevole sorpresa dalla mente, e riHettencloci su, si scorge che da pàrte nostra non· c'è altro da· fare che tentare cli renderci ragione del fenomeno ed insistere nell'?heggiamento Biblioteca Gino Bianco • • I

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