Critica Sociale - anno XXVI - n.10 - 16-31 maggio 1916

158 CRITICA SOCIALE SLati, su·bisoe nello spazio di ,appena 'Un se.colo un cangiamento, che difficilmente avrebbe polulo es– sere ma,gg-iore; per un oonlr,aslo che ha del meravi– glioso e <:!elio slu,peface-nle, per chi non conside-ra quanto peso abbia la forz.a d'inerzia nell'evoluzione dello spirito del mondo, la politica estera degli Slali d'Europa rima,ne invece fondamentalmente la me– desima. Al principio d·el nostro se-colo noi ri·Lro,viamo.così nella g-eneral,e politica ·europe,a, salv,o a!ocune varianti di poco ri.Ji.evo,su per giù l·e stesse direllive e la me-· desima anima dell'epoca delle guer-re di Succéssione, .anzi giù giù. del tempo del trattalo di Weslf.alia. Ciò che va qui sopralullo notalo, non è però Lanlo il persistere de,Ll,esingole direUive in quanto Lali, vogli,o·dir,e non, per esempio, del.l'anlagoni,smo franco– .germanico, o della tendenz.a ad inorienlarsi dell'Au– stria, o del vigile inLel'e\Ssamenlo de-ll'I-nghilterra per un pre&unto giusto equilibrio degli Stati di terra– ferma o, infine, del,La storica brama Tussa di arri– vare, al mrare caldo. Questi sono ravvicin.ame-n-ti se– condari e, ad ogni tnodq, em,pi•ri,ci. F,ondame-nLale e sommamente importante inv-ece, anche per quie.JI.o strano suo ,contrasto ,coll'evoluzione n•el frattempo av– venuta .ne,J, ,campo -della politica interna, è il perdu– rare nella po.]ilica eisle-ra di qu,el med-esimo spirito formale e fmmalistico, che là, .al contrario, come si è veduto, è in piena decadenza, anzi in vi.à di assoJ.uto svapor.amenlo . Questo spiri lo · f.ormale e formalistico della poli– tica estera all'epoca deLle guerre di Successione era pe-rò, si noli, :perfettamente in oaTaltere e consono allo spi,riLo g-ener.ale -del tempo. Ti,piiche sono, per Lale riguardo appunto, -lé gu·erre di Successione, nelle quali le din.aslie regnanti d'Europa trasformano il mondo in una sanguinosa arena ano scòpo esclusivo di ac,crescere ,l:apoten_za della p,ropria casa e lo spJ.en– ,d-ore-della loro co,rona-. L'impronta curi,osamente- 1 per– so:nale ed individualistica, che .anioora oggi conse,rva per mille guise la poHtica ester.a eur-0pea, data ap– punto d.a quel tempo. Il desiderio morboso di ,arro– tondare i p,ropri territori, I.a ·parte preminente attri– buila ial « .punto 'Ci'-ono·re », lo stesso f,ras.ario e c,eri– monia.le- dipl-0malico-,mi,litare, tutto rivela chiaramente I.a sua vera origine assolutis-ti,ca e feudale. Q'Uesto carattere spiccatamente form.ale e f.ormali– stioo della politica estera del '600 e del '700, che ,trova, come ho già d-etto, la sua espressione tipica nelle 6 uer-re di Successione, come anche,, del resto, neHa guerra dei Sette Anni, si •rive:l.a: 1 aI1Jchenell'impronta roellativamen:tecortese e cavalle·res,c,a di queste guerre, Acnche qui si può ripetere i.I vecchi-o adagi-o, che non ·tutti i mali veng-ono .p,e·rnuo,ce,re. La ,guerra, du11ante taJe ,p·e•riodo, viene infatti ,ritenuta, e· giustamente, dall'opinione pubblica tanto cortigi,ana, quanto bor– ghese, come urna ·pura faccenda privata delle varie ,case regnanti e del ,Lor-0brillante corteggio nobiliare. Lo scapo candidamente confessato è l'ac,Òresci– mento di potenza delle di-nastie e l'acquisto di gloria militare per J.'a-ristocrazia gu·er-riera. Talora esse sono il semplice sf.ogo di simpati,e ed antipati-e personali o il frullo di qualche malinteso o fortunato intrigo di– plomatico. Tranne casi eooeziona.J-i (come• J,a famige– rata devastazione del Palatinato per ordine espresso di Luigi XIV), J.e popolazioni ine-rmi non veng.ono per,ciò nè LTO'p,pomaltrattate, 'nè tr-oppo economica– mente· di•ssanguate dagli ,eserciti i,nvaso-ri. In com– penso, esse a !,oro volta• non si mostrl!Jno verso i ne- BibliotecaGino Bianco mi,ci del loro legittimo Signore soverchiamente ar– cigne e fe,g,atose. È l'epoca questa del più vero ed au– tentico herveismo. Herveismo 'Clelia prima maniera, s'intende. Borghesi e popolani passano, senza troppo ·commuoversi, dal , 1 ecchio al nuovo dominio e vice– versa. Tanto, si lraLLa di cose, ohe essi sanno non riguardarli, come inf.alli non li riguardano. È l'epoca insomma della guerra elegante, cavaJ.le,resca e cor– tes•e·, libr.antksi al di so,pr.a d•eg'li interessi materiali in una sfera ideale di -puro p,r,esligio di Stato,. di punto d'onore regi.o, di esaJ.Lazione· del· valo·re a•ri– sLocraLico e della fedeltà alla bandiera del mili-Lare di professione. , · Questa ·ideologia non ",iene distrutta dall'e,volu– zione -sop•r,avve,nula frattanto nella ,politica interna, ma sopravvive a llutte ,le scosse e vieis·situdini rivo– l'Uzionari.e, e si conserva i,nlalt..a aU,raverso l'epopea <leHe guerre napole-O'Iliche ed allTaverso l,e gue•rre di ,assestamento territoriale, provocate dalla tarda unifi,cazione della Germania e dell'llalia. Il contra~ slo fra l'as?orbimenlo della politica nell'economia nel campo della -vita pubbli,ca interna e -il permanere de!J.a sua duplice, autoonom.i.a formale e formalisti-ca n•e,l Cl).mpo dei r.a.p,p•o•rti ,internazio·nali'. si a,coentua in– Lanlo sempre più, sen,za, pe·r altro, che vi si faoci,a soverchio ,caso. Anzi. Gli storici futuri avranno senza dubbio molto da fare per forni,re una •ptausibile, sp•ie– gazione del fatto stra-0rdinari-0, se non sbaiorditivo, che milioni di paciofici borghesi ed operai abbiano ·subilo, dm•a,nte ta,Je peri-0do, in. maniera ognora più forte, il fas,cino e la suggest.ione di idee e di v.a:J.o·ri,logicigsiII_Ji in. rapporto alle 11nliche· case ,regnanti e agli .antichi er-0i aristocratici, ma privi di senso, anzi risi·bi)menLe contradditorii, in rapporto a delle molliludini, <li solito, tutte assor-Le nella pr-0- oodca afTann-0sa caccia al pane quotidiano e ben con– tente delle minute soqdis.fazioni · e gioie, ohe può aocorda·re· I.a vi,ta i-ntima,e privata. Per moJ.to tempo tale, Jav-orlo di fantastica Ipnosi e, di rivestimen,to di asini colla pel,le del leone, metodicamente operato dalla scuo-1,ae- dalla corrente l,etteratura, rimase, con– finato nel J.imbo deJ.La· astratta ieoria e del mero c-ompiacimenlo estetico retros,pettiv-0. Ma giunse fa– tale, se-bbene impensato, il gio-r:no del redde ratio– nem, in cui tutti i nodi v.e,nnero at pettine e la gigan– ·tesca trappol,a es-tetico-letteraria, resa ·più vaga e più bel,la dalla stessa con.tr :as-tante a,ridità e voJ.gaTità dell'usato vi·vere borghese, si rinchiuse· oon un- colpo secc~ ,sopra gli incauhl topolini, che vi si erano av– venturati. F·ra la fine del s,eoolo XIX e il principio de.I XX, il processo di sviluppo del sistem,a capital,istico di ,produzione• e• di s,cambi9 entra in una nuova f.ase·. L'enorme aooumuJ.o d,i capitale fisso è· di medio cir: colante obbliga i .ceti capifaHstici a cl.are un'impor– tanza semPTe orescente alla co-nquista: dei mercati esteri, e di quelli esotici, perchè più frutti.feri, in piarti-cola-re. Da qui e in ispecie per ciò che con,c.erne i ra.p·porti fra i tre maggiori Stati capit-ali,stici, fo– ghilterr.a, F-rancia e Germania, ,pletorica-mente gonfi di mezzi di pr,oduzione e di iniziative afTaTistiche, un -incessante sorgere e moltiplioorsi di attriti, di mutamenti, di ,gel-0sie di ogni sorta. Onde una diffi– denza -reci.proca sempr,e più vigile ed .acuta, e un aoccumuLar.si di ,polveri asciutte, di cui sempre ,più difficile rius,civ a evi taTe· e, ,procrastinare la finale ine– vitabile esplo,si ,o.ne . Siffatto ·a-Imeno è l'aspe·Uo, sotto il quale il •mate-

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