Critica Sociale - Anno XXV - n. 15 - 1-15 agosto 1915

226 ~Rll_'ICASOCIALE ,"" .. me che i f~tti promuovono po~chè son<') .~lell!\}!>»~e nell'i~calzare ·tutte le i for~ 'eh~ si prestassero alla pércepiti.. . · . . . . ., _._ . . .· . demo-crazìa, per abbàUere ,;"tutté l,e vestigia del di- Rivoluz10nar10, quindi. R1form1sta, qmrìd1. R1~- ritto divin.o e reì:5are~in- alto 14 sovrahità del su"f– luzionaria la mèta, riformistico il metodo. In lui fragiÒ' universale·! Vero, véro che un senso più raf– era veramente fatta carne l'idea dell'evoluzione ri- finato degli interessi del patronato ha fatto in Ger– voluzionaria, che Carlo Marx opponeva alla « rivo- . mania. meno inique le classi dominanti rispetto allo Juzione » 1clealistica, volontaristic.a, presuntuosa.,.. svolgimento degli interessi economici e materiali fanfarona, ultima trasformazione clell'ideologià bor- del proletariato. l\,fa vero, vero del Pilri che il pro– ahese. .. Poichè la conflagrazione er.a alle. spalle.. letariato non vi ha fatta sua la cosa pubbli~a, la ~u,e, ed ei la presentiva tutta nell'antagonismo della quale vi è rimasta !'.appannaggio di Cesare, ,e la Germania e dell'Iii."ghilté·rra; egli vaticinava -J'ere-d·e;· --pace e la gue1Tà-~sopra tutto~- ohimè!·- la guerra) o-li Stati Uniti d'America, e tuttavia sperava che e gF ordini capii.ali della libertà sono al proletariato questa evidenza avrebbe trattenuto i due . colossi estranéi, èomè estranei ed oggetto persino· di riso dallo scagliarsi l'uno contro l'altro. Utopista, adun- e di trastullo gli sono stati 2li appelli alle risorse qu,e, no, poid1è non crooeya. che ~a~tasse gridare: s1:1~.r~IJ1e _del !avor9 p!;)r la riv_endicazione d_ei..su?i « pace, pace » per"·fogare 1 fantas1m1 della guerra. dmtt1 e della sua volontà.... Haase abbracciò Idealista e realista, rion chiudeva gli occhi al pe- Jaurès, a Bruxelles, il dì 29 di luglio, e tradì, non ricolo. M.a il peri-colo era un moti-ve,-di più · per come Giuda, ma di buona fede, a Berlino, il 4. ago– combatterlo! Egli credeva all'efficacia dell'a~ione più sto, poichè la maestà di Cesare comparve dall'alto che alla fatalità del male. Di qui attingeva l'anima ciel _Castello Imperiale, a gridare la menzogna: pei suoi grandi doveri, convinto eh.e neppur un atti- S0110 stato sconciamente ingannalo, e tutto il po– mo dell'energia tesa verso il bene, verso il progresso, polo delirante gridò coll'imperatore e re: Guerr.a! può .uuclar totalmente perduto. Nulla gli sfuggiv;i. La patria è invasa! Che tragico corollario di quel « Io constato - diceva poco tempo prima di mo- divorzio, fra l'azione economico-sociale riformista rire -- che l'immensa maggioranza della nazione e la specifica azione politico-rivoluzionaria del pro– tedesca vuole la pace, ma sonvi dei gruppi minu- letariato, che Jaurès intravvedeva e indicava in scoli che hanno .avuto l'impudenza di dichiarare, Germania, e che in Francia egli si. sforzava sempre come il Dr. Schliemann, che, se un conflitto scop- di scongiurare appena ne vedeva gli inizi. Prin- pi-erà tra l'Inghilterra e la Germania, la Francia cipiis obsta. La' verità, che gli brillava nell'animo, sarèt presa come ostaggio ». Ah! ecco· il presenti- era nella unità sostanziale del socialismo, che of– mento. Le alleanze e le amicizie della Francia, che, fre la,yoro a tutte le buone volontà, che ricerca nel– lavorando all'isolamento della Germani.a, attiravano l'opera il valore delle formule astratte e super.be, sulla, Francia il flagello, da cui l'avrebb-ero dovuta e tutto sa provvidamente incanalare nel divenire salvar.e. Poche ore avanti di cadere sotto il colpo positivo, concreto della rivoluzione socialista! della rivoltella del nazionalista in agguato, Jaurès, D'onde quella sua inflessibile linea mediana, di cui con parola infiammata cl.auna fede di veggente che l'eclettismo non era opportunismo, ma. opportunità dava i brividi agli impiegati del Quai d'Orsai ti! ,, e armonia, ragione e sentimento, id,eale e reale, Ministro non av-eva potuto riceverlo), supplicava scienza e fede, presente ed avvenire! Ed era, so– ancora il Governo di Francia cli consigliare I.a mas- pratutto, mirabile abnegazione di sè, poichè impli– sima moderazione alla, Russia .... Gli impiegati, me- cava, giorno per giorno, il sacrificio di ogni egoi– ravigliati, commoss.i, quasi in lagrime, esclama- · smo dì persona. o di scuola agli interessi della rono: - Ah! signor Jaurés,. perché non siete ve- causa. nuto prima?... Perché Jaurès, eroe di 'Carlyle, più di ogni altro Vano lamento, rimprovero ingiusto!. .. Prima, pri- dimostra la vanità della dottrina degli eroi U:i ma,• ern il giorno 29, a Bruxell-es, all'ultimo grande Carlyle. Eroe di• Carlyl.e, nel profondo sentimento Convegno della Internazionale socialista - dove della r,ealtà visibile ed .invisibile, nell'odio e nella tutti furono ,probi, dove tutti fecero il loro dovere guerra a tutto ciò che _è vana mostra, o jattanza e Vandervelde vic!e l'abbraccio cli Jaurès e di Haase! cli setta, o equivoco di Governi, o cabale di Gruppi, • Oh! il grande tribuno, il grande maestro non si e l'esplicò da Carmaux a Versailles, dalla' demolì– era riposato un'ora. Il giorno 30 era già di rito-rno zione della «dinastia» dei Casimiro Perier alfa a Parigi, a indire un grande Comizio alla sala demolizione delle « prove » nell 'affa.re Dreyfus, dalla Wagram, temendo sopratutto dello snervamento, fondazione deJla Vetreria di Alby all'apposizione del panico delle Cancellerie e delle folle, dle nasce contro l'impresa marocchina - non dando a se nelìe lunghe crisi dalla, paura, dall'incertezza, dal- stesso. mai un giorno, un'ora dj riposo, e sempre, l'ansia prolungata. Egli pensava che la crisi potessò per venticinque anni, prodigandosi tutto, cuore e ancora ·dominarsi, ma bisognava reggere qualche mente, per 1'1dea - a cui conciliava I.a fede e l'en– settimana. E spiegava: « Come le battaglie della tusiasmo delle turbe e il timoroso rispetto dei ne– guerra moderna, sviluppandosi sopra un , fronte miei, - e per gli uomini che avevano bisogno di immenso, durano sette, otto giorni (ed ora sappia- lui e a lui accorrevano per bisogno di affetto, e mo che durano anche di più), co.sì le battaglie di- lo trovavano buono della grande bontà dei giganti plomatiche, mettendo or.a in giuoco tutta l'Europa intelligenti ed operosi. Dimostrava I.a, fallacia della e~ un sistema multiplo e formidabile di nazioni, dottrina di Carlyle, secon.do il quale i popoli in..: s1 allungano necessariamente per settimane». E in- vano ce,;cano la loro salute. nelle· rivoluzioni, costi– vocava, per resistere alla prova, « uomini dai nervi tuzioni, discussioni parlamentari e in tutte le pro– di acciaio, o, meglio, uomini dalla ragione ferma, messe del liberalismo, della scienza e della fil.an - lucida e calma ». . tropia, perchè in materia di Governo non vale al- . Invece biechi tiranni e stolidi cortigiani erano al tra superiorità che quella dell'individuo eroico, del- 1.imonedel vascello, sfatti dalla lunga attesa, stanchi l'uomo provvidenziale, al quale si deve obbedire cla~lamenzogna della pace armata, vogliosi di farla come a una realtà naturale in opposizione con le fimi.a e c~rll che l'occasione propizia di piombare (ìnzioni sociali. rnaspettat.1 sul rivale era giunta, e non dovevasi Ecco infatti, che l'<tindividuo eroico», l'<!uomo lasciarla sfuggire. Qli Imperi centrali imperarono. provvidenzjale », casca sotto il colpo di un assas- Ah! come nell'antico duello tra Bebel, l'-intransi- sino in agguato, assai prima che abbia corso il cur– gente, e Jaurès, il riformista, è ora fatta terribil- · riculo della sua vita, e ciò che di lui resta è l'in– mente palese la ragione cli Jaurès nel promuovere, segnariient.o che vive e si fa storia, impietrato nella BibliotecaGino Bianco

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