Critica Sociale - Anno XXV - n. 15 - 1-15 agosto 1915

ca Sociale f?IVIST .Il Ql!INJJICIN.IILE JJEL SOCl.1/LISMO Nel Regno: Anno L. 8 - Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. 1.0 - Semestre L. 5,50 DIREZIONE:Milano - Portici Galleria,23 - AMMINISTRAZIONE· Via ~- Damiano, 16 - Milano AnnoXXV - N. 1.5 Numero separato . Cent. 40 · Milano, 1°-15 agosto 1915 Agli abbonati immemori delcalendario. Sebbene precipitiamo in agosto, un certo nu– mero di " fedeli abbonati ,, ~ alquanti più (che sia la cos.tellazione maligna della guerra 7...) _c_he non nelle scorse estat,L..- non si è ancora ricor- • dato o preocc1,1p~to, d_i_ in-yi~e alla nostra Am– ministrazione - -via San Damiano, 16, Milano - l'itnpo_rto ·del secondo semestre. Qualcuno - pochi - deve· anche un importo_ maggiore. Se ci evitano, coJJ.'un pronto invio, la spesa e il perditempo della riscossione postale, ce ne dichiariamo loro gratissimi. In ogni caso, come di consuetudine, invieremo fra pochi giorni a tutti i ritardatari la quitanza a mezzo postale, e siamo certi che nessuno vorrà farcela ritornare insoluta.- Ringraziamenti anticipati I L'AMMINISTRAZIONE. SOMMARIO Politica ed Attualità. Giovanni Jaurès: 11el!'am,iversario dei suo ma,·t!rlo (LA CRITICA so– ClALE). .A un au110 daU'i11lzto: Riflessioni e p,·onostlcl (Pror. UGO GUIDO MONDOLFO). U11 anno di Querra eu,·opea: La VIQIUa; Fra l'ariete tedesco e n rullo russo; La QUtrt·lgU.a dlplomatlca (FRANCESCO CICCOTTI). La Querra e ii socialismo: Ii bilancio di un anno (Prof. GIOVANNI MERLONI). Dopo u11 anno: P1·tme l-l11ee di un blla11clo tec11lco di questa gue,·ra (Prof. RAFFAELE PIRRO). - Dopo u11 an110 di g1terra: Previsioni di vent!am,1 prima; L11perdita di vite w11a11e; Ii consumo di energ·le economiche; Come flnll·à? (Dott. ALESSANDRO SCHIAVI). L'awniversario della grande guerra ci ha consigliato di tentare :una prima· sintesi - sia·pure s0ltanto ap– prnssima,tiva-;- dei 1·isultati ch'essa già diede e di quelli più lontani che si possono intravedere, e ad essa' ab– biàmo dedicato l'intero fascicolo. Siamo stati costrett'i. così· ad interrorrvpere la pubblicazione -di studi, come quello del BAGLJONI sulla dlsoccupazlono e cli P. A. sui lavori p!Jbbllcl, _lacui importanza era stq,ta apprezzata da non pochi dei nostri lettori. La ripiglieremo,per prosèguirla se'nza nuove 'inte'l"– ruzioni, ·col_ fascicolo clel 'ili agostq. Biblioteca Gino Bianco GIOVANNI JAURÈS (Nell'anniversario del suo ma1•tfrio) ' Tra la dichiarazione di guerra dell'Austria alla Serbia e l'invasione tedesca in Belgio, moriva, il 31 luglio, Giovanni Jaurés. Assassinato? Assassinato. Un uomo, un nazio– nalista_, l'attese che pigliasse il suo desi~are in trattona, soHevò la c·ortma e dalla sitrada gh sparò alla nuca. Un attimo. Il prologo tragico del dram– ma immènso. Era giusto ed era pietoso. Jaurés non doveva assistere al trionfo delle furie, che egli aveva du– rante venti anni signoreggiate presentendo che lo avrebbero a-Jfine soverchiato. Fallimento, adunque? Oh! no; Non é fallimento per il fanciullo essere oppresso dal gigante adulto. Non é scritto che Golia abbia sempre da mordere la terra sotto i colpi di David. Jaurés non credeva al miracolo. Al miracolo di fuori, all'intervento delle potenze occulte. Egli credeva soltanto al miracolo, interno, della volontà e della consap,e-volezza. · La guerra orrenda era nella gestazione del de– stino. Ma il destino si. chiamava: la rivalità anglo– tedesca;. il sistema dell'equilibrio attraverso- le al– leanre imperiali; la corsa agli -armamenti; lo squi– librio di potere nelle democrazie. Contro tutti i fattori della guerra, egli lanciava i battaglioni pro– letari perché li aggredissero, ad uno ad ùno. Com– batteva la Duplice e la Triplice Intesa, sollecitava i socialisti di Germania ad affrettare le .r-if.orme-po– litiche perché il proletariato non fos,se colto all'im– provviso, sdraiato a dormire sul soffice . giaciglio delle riforme sociali; incuor.ava i rivoluzionari della Russia 'e, profeticamente, combatteva l'ultimo cre– dito, alla vigilia della- conflagr.azioue.,.pev il viaggio così -ostentato del Presidente Poincaré alla Corte cli Russia, non forse dai Balcani - uiceva - avesse di riflesso a sollevarsi il nembo foriero della, tem– pesta mondiale. Inneggiava a Lutte le patrie, a cia– scuna attribuendo una nota necessaria alla grande sinfonia della Internazionale, e .le voleva difese con lo s\rumento specifico, onnipossente .deila di– fesa, l'esercito nuovo, I.a milizia nazionale, così salda a frop.teggiare invasori come inetta a rove– sciarsi in invasioni. Chiedeva la giustizia degli ar– bitrati, l'unione ·confederativa delle popolazioni mi– nacciate <;lallainfluenza protettrice dei grandi Stati governati dalle grandi camarille delle Corti. I Bal– cani ai Balcanici. Condannava Trip.oli, il J14arocco, lo sbranamento della Persia, la distruzione della repubblica dei Boeri. Non· era un francescano. Era un socialista. Un socialista dell'idealismo realista·; dell'idealismo che si sprigiona dai fatti e d~ll'organizzaiione. delle ani-

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