Critica Sociale - Anno XXV - n. 5 - 1-15 marzo 1915

CRITICA SOCIA.LE 69 pora,nea nei. loro t-erritori e, oortò, si sfog,he1,ebbe su gl:i i,taliia,rui!l'redentì dell'Austria - le sfeire d-iTigenti ptatre aibbi.aino dig~rito, . se pure a malincuO're, la ·piJ:– lOilia amarn' del nost1,o mancato interv,ento al l•or:o fia,nco. E, ad ogni modo, i-I ran,core si mu~erebbe in fuT01,e,, quaindo, rotta la neutrahtà, che, alme1no, n:on · li damn,e,g,g,i,a(ed anzi, sotto ·sotto, troppo 1i aiiuta), 11Joip,ortasss.irno le -armi contro i nostri a;ll-eati. Am– mettiamo, dunque-, che, se non l,a facciamo noi, gli al– tl'i n'O'Ilci facci,all!o la guerrn neppure dom,airui,quamdro, oolilJUtnqUJe vadano le cose, sar,a,nno ;,tremati di forze .. Resta pur sempre il pericolo - i,nte:rno- ed imterna– zio11Jale - di una Ge.rm,ania vittoriosa, di cui noi si ,contin1uii ad e= i va,ssalli. A .me, di,co i,l veT-o, ac– cade i.J contrario di quello ·che avviene, ad ia1ctini ail– tri., i- cui spÌlriiti bellicosi si accendono solo quain<lo vedono che gli austro-ted:eschi le pigLiamo-.Un'Austria ,e.cluna Germani-a vinte non mi farebbero, urua gramde paura,. Ma ho il terrore, per il mi,o- paese e -per il proletariato. del mi-o i paese, di, ,Ullla vittoriia d,egl'Im– .pe:ri oontral'i e, sopra tutto, d,elfa. continuaz,iione d•el legame ohe ad essi ci avvince. Un IIliil,itan-i-smopr-us– siano, v.i,nici•to,re, in questa gue-r.ra, nM avrebbe p-iù limiti ama sua oltracotanza; e ci obbligherebhe• a nuo– ve enormi- spese militari, im servizi.o di quella pe.ce , miakerta, anche perchè fondata su l'ingi.u.stizioa, che -esso fosse riuscito aid ottenere·; inoltl'e - e non sa- -rebbe urua conseguenzoa di poco _momento - anc;he .se non, v.ogliamo gabell,are. gli altri peT fi-0·rdi diemo– <>raiti:cie g,l'Impe,ri centrali per eo•cciuti r~.azi,onari, il triioon-fodi questi ultimi rappreseiri.teoobbe pu:r 1,em– p.re, o sar-ebbe sfru-Ltato.... per uso ,interno, come il tri01nfo del princip,i,o di conservazione· contr.o i'l progl'estso, di or-di·ne contro la libertà, di airmonia tra le -c;Ja,ss-i contro la lotta di classi. Urna pax britan~ nica sarebbe, invooe, infrni-twmente rnèno p,e,ri,co:los,i, p,e,r noli. E 1110n tanto perchè l'Inghi:Jte·rra sila una na– zione. di spiiriti fihera.li, quanto perchè i suoi vi.tal,i iruteressi co~ncidono con la diminuzi-one degllÌ airm•ac menti in Europa, oo.l m1a11tenimento ,e<l il ri.spetto de.i minori Stati europei, con la libertà d:i o,gnuno di questi e l'eisc.lusione di qualsiasi •egemoni.a conti,nelll– tale. Una pace cos,iffotta non segner·ebbe forse il con– solidamem:to di queHe conquiste liberrulii, che co.<,ti– tuiscolliO l'a~mosf.era- più propizia .pei: la nostra lotta soc•iia lista? Lo so: resterebbe da dimo·s-trar1;i !,a te.si che, un 110stro ev-eo:tuale inte,rv,ento ,potesse, ,,co,ntri,bµ,ire ,ali1a s,oonfi-tta degli austro-tedeschi e ad un.a con.se, gu,e11Jte · pax britannica. Non mi ctrissimlll'logli orrori, lie diffì– coUtà, le incognite di una guerra per 'l'Itali,a. E n:o,n vorrei. prop,rio gi.ungere a questa co,nse,gu,e,nza, p,a– Ì'adtossa:lie e -bragi,cia: che; anche quando do-vessim,o divenbaire interventi,sti per ragioni p·revialentememite sociaU.ste, o quanto meno amtfoonse<rvatTiici, cairità dj -p,atrioa ci obbligasse a rimane-re nieutralisti. M·ai- chiarito come maggiormente c;onsono- agli i,ntereSSIÌdell'Italila e del proletan-iiaLo ita:liano lo scopo, che stairebbe •raggi.unito, dia una pax britannica e, quiarn– to m,eno, da unai nostra r.iconqui-sta,ta indip-endenza, dagli Imperi, ceintrali - restan,o delinea-ti alcuni, al– meno, tra i mezzi per raggiungere quello s,co;p-0. Anzi•tutto ,La necesisità di una netta s.epia1!1a,zi-oai,e no– sÌ:ra e ·d:a, qUJe1i c01nSffi'vatori-neutra!,isti, che ,s.o,no tali pe,rchè tuttora Ligi aigl'Imp,e,ri centrali, e da queUi ~ro gl~ i,nterv,entist1, ~he, fino ,a ieri alme.no, , vaighe,ggiia- . ,·,a,n;o un :nostro iattacco al1'Austria d'accordio c,on ·!,a Germania. BibUotecaGino Bianco ·, In seco,ndo, luo,g-o,,una franoa opp,os.iziòiI,e a qu.ellie his-ii11Jghie1 interne . e stra,ni,ere, · d-i compensi, anche -!•aiuti, peT I.ai nostra neutra:lità, ,a patto. di I'lestal'e l~gati alla Tll'ip:lioe. Oapisco benissimo che, qua!aora si, ottenesse qu,esta s,o!uz.i0i11Je, la quale ogni tà'lllto fa caipo.tino n~He parole di qualche uomo po.J,\tico iita– liiaino e tedesco,, mà ohe poi riceve tante smeintite da alt,r,e dfohiaraz,ioni, il principio dii na!zionalità se ne .avv,a,ntaigge.vebbe. M,à, ·,:,i. pàrte la pooa. m-ecÌibHi,tà di ri1nu111c.ie, t !"ritoriabi da parte del.l'Austria, resta seim– pl'e un.a co,n,sid-erazi,one · graovissimà,: · do'Vve,m,m-0l;l,a– raJtta;l'e .la. 1,ed-elllzione di una o due, ·µT.oviincie. con l'i,nd'i:p,endenz-a p-olit,icia-, se non, giuridi,cà, di tuitto, il pa ,e.se. P.ea · n1oi, italiami e socialis-ti, è egli· co,s,a mi– gi1io[le che il, paese sia ingrandito ma l,e:g~to.:à,gl'Im- · peiri cenbr-al,i,-- e· più strettamente legato dopo urui. evienrouail,e ceission,e di te-rriforii - o,ppure che r:im~n,ga ~om'è, ma si,a indipendente da ogni vincolo con l'Au– s-~ri,ae !,a- Germania? Potrà pare!I'e, lia mia, una be.. s~mm.i1a,: ma, per" l'avve,nire della .civiltà itla,Jiiiana, lwtirna, ,e-l]ropea, \10 c!'edo preferibile un'ltaliia, anche (in ci,e,lo ,n,oruvoglia!) diminuita che IlòlJ. un Tt.ali,a lle- g1ata _ad una Germania v-ittori,osa. · 1 '.· ,.t, Comcludendo: v'è un punto, il quale deve, o,g,gi ra,p– •pre·senba,r,e, ai mio modesto ,avviso, i-I porro unum ne– cessarium dieU.a politica estera de,! Pa:rtito s,oci.alisba ·iiia.liano: J.o svi.J1Jco:l-O d,e!l'HaE,a da.11,aTrip.Jioe AIB,eanza. A questo s,copo de;voruo subordinarsi i mezzi de.Ila no-stra lotta o, quanto mie-no, no,n deve !,a di,scu,ssione su La tattica da seguirsi nel . momento presente fa,r diimeniti,oa,re queUo s,copo, cui dobbùamo teITT,d,ere per l'ind·ipeindenz,a de'! nostro· p,a,ese, per l'avve.nfa,e de 1 1 nostro p,r-oletariia,to. Orbene,, checchè dica,n;o i chiiac– cihieroni, i.I trBJttJato dellia Tri·plice .non . è deoc1a<luto; e non è stait:o denunciato•. P-erchè non lo è stato fin d-a.11-a scorsa estaite? È questoa, chi beITTguiairdi, di naturia gim-idi•oo-diplomati-oo, la •causa più grave della condiviorne a:ttu.i,J,e, del nostro paese, J1apiù angosciosia che ,si,a oggi i,n Europa. Carità d-i pat,ria esig,e·, 11Jel– l'ooa pr.esente, in ogni partito, mod<eiNl•zi,oned.i pia– rola e peirsuasio,rue di calma e di ragi-o.nevolezza. -Ma, se l•a fatali{à sto,-ica co•stringe,sse· Joa mo.n.wchi,a. ita– lioana a l'estair · i,e,,g,ataa,g.l'lmp-eri ,centrali e, forse co,n-· ,tro sua viogLioa, la l'etnides-se strumento di r-eazi,i;me in Europa, non crede_ Ell:a., on. Turati, che dovrebbe riisuona.re .ancoro un,a volta in Parlamento il vecchi,o gr,id~ di Le0inida Bisso-J.ati, e -che il •pr~ ;letlliriiato.ii !a– liano dorvrepbc ..acc,i,ng~rsi a str..1;cc.i,nre .J,o· · Statuto,? Flrenz~, 1B febb.-aio. ALESSANDRO. LEVI. A questa l.ettern dell'amico Levi - giuntaci troppo tardi per entrarP, nel fascicolo p,recedente - rispon– de, per la par!,.: maggiore, Claudio Treves nelle pri– missime colonne. Resta a me di riaffermare le OP'i– nioni deltintervista, che il Levi rievoca e avvalora del suo consenso. Certo, converrebbe sapere e, su quel poco che si sa, giova discutere a fondo. Giova ançhe e sovmlutto, credo,. ai fini neutralisti. Che ci chiede 11/essandro Levi? Che si ammetta ./'importanza, anro,· oggi, di certi problemi .nazionali. Ha millanta· volte l'agione. · Perciò ci ribellamm-o a quel beota her·veismo, che, provocando l'invasione, portr acqua, senza sospettarlo, al mulino della peg– giore delle guerre. Ma il possesso di Trento e del- 1'/ stria sembra al Levi così poco essenzial/e per l'/ta 0 lia, che egli lo ricuserebbe dalla benevolenza teuto– nica. E lo stesso Longobardi -- che a qualche lettore affrettato pa,•ve interventista -· non· solo non spin·-

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