Critica Sociale - Anno XXV - n.4 - 16-28 febbraio 1915

Critica Sociale fi/VIST .Il QUIN!JICIN.llLE DEL SOCIJ/LJSMO Nel Regno: Anno L. 8 - Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. 1.0 - Semestre L. 5,50 DIREZIONE:Milano - Portici Galleria, 23 - AMMINISTRAZIONE· Via S. Damiano, 16 - Milano AnnoXXV - N. 4 Il , Numero separato Cent. 40 11 Milano, _16-28 febbraio 1915 SOMMARIO Politica ed Attualità._ Dopo 1111'aCC(l(/emia (CLAUDIO TREVESj. J ,rodi ai petti11e ili casa 11ost.-a (Pror. GIO\'ANNÌ ZlBORDI). Le due IJll<l're: Qt<alesa,·à la pirì ,·,ao!ul-lva? (Pror. GIOVANNI MERLONI), I p!1·icoU dell'dcl,·iattco: 1r. L'hnperLalismo LtaUano; III (fine) I~a pressione slava (Pror. E. C. LONGOBARDI). li vero e 11.-a11de p,-ob!em!I p,·esente (Dott. MARIO GOVI). Studi economici e sociologici. Cii> clie dovrebbe sugge,·ire la f1·eq11e11zadei disastri sismici (Pro- fessor RAFFAELE PIRRO). • Filosofia, Letteratura e Fatti sociali. Fl'a Libri e Riviste: Fatti e commenti Intorno alla guerra (Avv. ET• TORE MARCfilOLij, . Per i! 1915 ( À11ll0 XXV): La CRITICA SOCJAL_E j Abbonamenti e premi. DOPO UN'ACCADEMIA . Iu s-011•0 be11 s.icu.ro che, il gi-orno che pi,acerù .al Gornrno di ordinare la mobiliLazione, que&~aavvcrrù Ira il più gmndc c1tiLusiasmo.Così è sempre sLal.oe così sarù sempre. Primo, perchè la guerra ha in sè fa!>cini profondi, che si leg.ano intim.amenl-e .alla 1·i1·iliLù dell'uomo ( o alLa sua besl.ialitù, se così vi p-iaoo). TuLti i c-ònquiswLori hanno Lrovato orde pronte a· seguirli, per pochi soldi. T11U.i re hanno lrnn1to popoli disposti .a m.a.rciare oontro .altri po– poli, per l'cbbrczw della marci.a. Secondo, pcrchè la guerra è l'espressione di volònlà coHètliva più possent,c, piir travolgente delle volontà individ11,ali. f•: la valanga; prccipiw e trascina,· irresist.ibilmcnte, falciando via µrincipii e clolJLrinc,logica e SCllli– merrt•o, coscienza di interessi e luce di verità. P<'r<'iòio non sono così preocc! 1 paLo delle ia.L1,a11z,r– rivoluzionarie, rn.in.accianLi lo scìopero generale con– tro la mobihlazione, quanLo lo è Filippo Turati. Io so che sono iaLwnzc vane, e vane le ritengono quelli che le profferiscono, Lr.ai quali i più savii non nu– scon1lono che esse non hanno alLro obbietto ch1) <li n·1Hlr-reil Governo pii1 pensoso delle sue decisioni. S1· I<! scioporo generale, che è l'cs<Lrom.o delJ;a lo-li.a di 1·las&e,impedisse la guerra, che è l'es.Lrcmo-d(•jl'a 1·1~ll.1borazione<li classe, ciò importerebbe che la classe proleLuria già sig.rtoreggorcbbc la_-sroria. E 11oi ci gu.anl'Ìarn(j inlomo per ·cerc::i·rechi c.red:1q11c- slo, chi croda si.umo giù in pieno socialismo. · La peLizionc di ·principio non polrcbbc o.5scrè piì1 m:1nif'<·sla.Mrnlrc la propaganda per la gLH~rTa al-· l:l<'Caalle r-adioi la massa, sòmmove11d<olanei suoi i~Li111.i, osaltandola 11rllc.ebbrezze cl<'llaf.oll(l:1m<'nlnl<' a11irnalcitù · eroica ·e dionisiaca, e il socùdismo p-r·1· rH111irusl,arle la yia 11011 hn che il riclwamo alle piì1 n·ce11,Li e più tenui co11quisLedel razi,oci,nio e .dl'll:t ('o~ienza urrianizzat.:i, cioè è in cornliz1oni di ,in.fc – rioriLù paLcs-e,si vorrebbe _cheil: socii1.Ii~morispon- ibliotecaGino Bianco dies.se.all'o'!'clù,eeh guerra oon lo sciopero gene.raie, che è .i:! mezzo- cli loLta il quale presuppone precisa– mente la concordia più salda, piì1 entusiastica, più ebr.a - diremmo quasi - n,el prol-etariato•; il mezzo di lotta il- quale, anche quanclio trova quella concor– dia proletaria al ·punto di partenza, la perd-e ben prcs•to-, pù istrada, rompendosi in tani.i s-egine•nl.i pietosi, rabbio-si, im;)ollinlì, sal{'ri alla disfa~ta! Si· badi: la psiche cle!Losciop,ero generale è, in fondo, una psiche ).)ellica;·perciò lo Slèiopero gene– rale non può eissere conoorrenLe della g'ue1~r.a; i sen– Limenti dei qLiali si dovrebbe· co1iless.ere, pugnace, lo•sci.opero generale sono- gli stes ,s.i.dj cui si pasce I.a·guerra, ma in un ritmo più b~1sso; ecco come è fatale che que.i senLimenti vengmw itdr·scati, assor– bi-ti, fusi nel ritmo loro più al-t.o,che è quello della guerra. Invero• sono i sindacalisl.i ·fcLicisli clc1J.o scio– pero, genc-r.ale quelli che, per i p-rimi, nel campo proleLario, ha!lmo bevuto all,e acque d-i Lcle della loUa di ol.assc per· rendersi alla suprrlna ·conc:ordia nazionale della· guerra. La Carnera ciel Lavoiro cli Parma, che è l'i\Leneo sindacalistico, la Lorre cfovo– ri.o,dove ·si cuS:todiscc il mito p.arsifaliano dell-o-scio– pe·ro gerrterale, -tra la commossa ammirtizione della sLamp.a.bOJ'ghcsc,·unica tra i grandi' organ:ismi pro– lcLar1,ha solennemcn<Lcproclamato la gioia ,e la glo– ri.a <l-ell'inLerventodcll'Ilalia nella conflagr.nzi-one eu– ropea. Indire lo sciop<fro·gene·ralc conli·o la guen-a propr'Ì'o•quando i meglio patontaLi fautori cicli-o, scio– pero generale po.sSia·110 al1a guel'f.a, non è il colmo dcll'inco,ercntc e clc-ll'assurdo? Quando cos-ì profonda è ~a divisione degli spit'iLi, dove trovare la cnm.11rtl– le::za. chc-csi,g,c Lo sciopero- gencrnl1•? ( 'ot.i1l coniJii:tl– lezzu, d.cughsLes.si vanissirrii sforzi in favore deHo !"ciopero gcn.er.al ,e,viene pr-ep.arandos:in favore della guerra: in .ogni caso, bisogna esse11e fùlli per ci~ montare un cs'Cl'ci'Lo prol-ct.ariò cosi diviso allo sforw deHo s·ci•opcro go11erale;.no-n è anche t.roppo chi:wu e t.roppo granclo il pericolo che J.es- t-esseschiere d,ellu s('iopero· gcncr,.tl.e si volgano- al... ncm-i,eo·1 Egli è per ciò che noi sostenemmo (e fu un fa1sco dassico !) che, a,nzichè farneLicamonLi di .azioni r.i– rnlLo,src,do·v,ev.anoessere calmi e sereni propositi d·i p1·op:1ga 1 ncb per la ncutrn-litit, contro la pro-p.agancla d<·lkLguc-rra. Non. essere il caso ·di Lormenta·1icid 1 i ,;,t•,ri'1poli sngli .argomcnl.i siugoli cscogiLaLi•pr-r l,n 11,c-ul1'aliLit, se i faut.ori della g11rr~a non si fo11110 scr11p,olo,essi, cli passarsi rrci1woc:1111cnl,c per buoni og1uis.pcoie tli a.rgom,•nl.i, e così clir hi-sog,nncrnt.rarc 11~11.a co11f'lagrnzi-oncper ris•Labilirc i valo•ri c,r-sa·l'ci, mon:t'rcl~ici,-aut,m•jl.alivie con ·s-crrnl.or· i1lcHa vita,- •O c-lir bisogni1 on·t.,·arci·poi• abbaLkl'li rivolu,,ion.aria– m1•111Le e sLabillrc i· pri'r1cipii della dornocr'.nl.inlibe– r:dl', ugu.abLa,~a; repubblicana, a11tj,c•lrri·cale, ma– g·:rni, socialisLa. Il nostro 1x·nsirro, ai' p11gna·ci, ai f'r1·111cnLi ri azione, ai vogliosi di· viol1•nza·in· qua– '1mq11c&ens,o,.a coloro è.l1ci11sè gii, coltivano- in– (',1>111i>apcv ,olmcn.lc J.a v o-l11Llù ·di ·darsi alb gi1crt~a o a[lo sc.io ;pcro-gc11eraln (o, 111aµ/1l'i,· n t.1111.i e- due), <\ s1·111hrnto troppo poco risol11t.ivo, troppo pc,,co [al-. /ctc;<:Ìo_ p-cr Ja Ll'Clliel)_lkt: ora. ·sLoriça . cl.te volge. Q~1e-

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