Critica Sociale - Anno XXII - n. 17 - 1 settembre 1912

270 , CRITICA SOCIALE diz•ioni consiglino il provvedimento. Ogni Consiglio di sala1·io (art. 3°) esamina le questioni, deferitegli dal Govern~, relative all'industria o ramo d'industria su cui ha competenza; ne fissa, quando è possi~ile (art. 4), e ne rende noti i salarii minimi, a tempo ed a collimo, sia per tutta quell'industria, sia per una speciale lavorazione, o categoria di operai, sia limi– tatamente a una data circoscrizione; provvede pei re– clami e può sempre modificare le precedenti deter– minazioni. Dopo· 6 mesi dalla notificazione di un mi– nimo di salario a tempo o di un minimo generale di cottimo (art. 5), il Miruistero del Commercio può ren– derlo obbligatorio, come pure, se del caso, può so– spende-me gli effetti; in quest'ultima ipotesi, dopo al– tri sei mesi, dovrà, a richiesta del Consiglio, emanare l'ordine ùi obbligatorietà, salvo non creda di prolun– gare espressamente la sospensione per uguale perio– do, e così di seguilo. Agli imprenditori in contrav– venzione è comminala (art. 6) la mult~ fino a 20 ster– line, e, per ogni giorno di disobbedienza a una con– travvenzione già contestata, altra multa fino a 5 ster– line, oltre l'obbligo del rifacimento all'operaio de– fraudato. li Consiglio può derogare all'osservanza del minimo, per operai fisi-camente meno validi, finchè duri questa causa. - L'imprenditore deve provare, coi registri o altrimenti, la misura dei salarii che paga. - Sono nulle le convenzioni contrarie a questa legge. Vi è contravvenzione (art. 8) anche se, essendo stato fissato unicamente H minimo del salario a tempo, la misura del salario a cottimo sia tale da non egua– gliare almeno il minimo del salario a tempo di un operaio normale. • Il Consiglio (art. 10) potrà, e in caso di una prima contravvenzione dovrà, invitare l'imprenditore a re– golare .Ja questione amichevolmente. La composizione dei Consigli di salario (ar.t. 11) non è rigidamente predeterminala: mollo è lasciato al– l'arbitrio dei regolamenti g-enerali o speciali che il Ministro del Commercio può, di volta in volta, ema– nare. I Con&iglieri, uomini o donne, variano di nu– me1,o a seconda dei casi, e sono parte nominati dal Governo e parte -elettivi, in uguale proporzione fra padroni ~ operai; quando i lavoranti a domicilio sono nume11osidebbono essere specialmente rappresentati. li Presidente è designalo fra i membri non elettivi, dal Governo, che nomina pure il Segretario e deter– mina la procedura. - Ogni Consiglio (art. 12) può •istituii-e Comitati distrettuali, aggregando a taluni dei propri membri rappresentanze locali padronali e ope– raie, e a detti Comitali affidare speciali mansioni. La determinazione per i salarii minimi generali spetta al solo Consiglio, e i Comitali non possono che for– mulare le r-elalive proposte. Nei mestieri (art. 13) in cui l'elemento femminile spesseggia, uno dei Consi– glieri nominati dev'essere donna. La prima applicazione della legge ebbe luogo a Cradley Heath, presso Birmingham, per le lavora– trici di catene a martello. Gli i'mprenditori, valendosi della franchigia data per sei mesi alle mercedi infe– riori ai minimi legali, sancite da contratti scritti, tentarono eludere la legge, costringendo, durante quel periodo di tolleranza, le lavoratrici, che inesperte ave– vano firmato i contratti, ,a un lavoro schiacciante. Ne nacque un'agitazione vivissima, finchè l'applicazione della legge non migliorò le dette condizioni. Ma la troppo breve e limitata esperienza della legge non consente finora un giudizio definitivo sugli ef– f,etti, pel Regno Unito, di questa nuova legislazione. * ** Tanto meno, come ciascuno intende, è oggi pos– sibile recare un giudizio obiettivo sui risultati di un ben più importante e ardito esperimento. Alludia– mo alla legge di recente approvata, su proposta del Ministro Asquith, che fissa il minimo di salario per i minatori. Tutti ricordano come la proposta di tale legge sia stata l'epilogo di una delle più grandi lotte operaie ,che la storia moderna rammenti. Per parecchie set– timane, tra scioperanti che incrociarono le braccia spontaneamente e scioperanti per ripercussione, si ebbero in Inghilt!)rra fino a 2 milioni e 200 mila di– soccupati. Il paese, dove nel 1349, dopo che la peste nera aveva spopolato la campagna e fatto rialzare tutt.i i prezzi, i lavoratori formulavano uno Statuto (liretto ad assicurare ai padroni la mano d'opera a buon mercato, e dove con 37 Alfi regolatol'i del lavoro fino a Giacomo I si erano ridotti i salarii al minimo com– patibile colle necessità della vita; Ì 0 l paese in cui, per secoli e secoli, magistrati, chiamati pe1· ironia. « giudici di pace», imposero al lavoro salari i cli fame, questo stesso paese doveva darci il trionfo del più ardito principio di intervento statale nelle competi– zioni ti,a capitalisti e lavoratori, di cui si abbia esem– pio in Europa. Si avverava così la previsione fatta da Giu~eppc Salvioli nel sµo studio, pubblicato dalla Critica So– ciale sin dal 1893: « /I passalo e l'avvenire della lotta di classe i11 Inghilterra». Un'immensa popolazione industriale, una borghesia arrivata prima che altrove al potere politico, uno· sviluppo economico e sociale più rapido, precoce e intenso che in ogni altra na– zi,one, dovevano fare ciel Regno Unito la terra prede– stinata delle più decisive esperienze sociali, e il la– boratorio in cui si deciderà praticamente il grande problema, se la questione sociale possa risolversi per successive, continue evoluzioni degli ordinamenti ca– pitalistici, o se il crescente inconciliabile antagonismo fra le classi dovrà condurre a uno schianto formida– bile e rigeneratore. Approvata che fu la legge Asquith, così la com– mentava il nostro lJollellino clell'Uffìcio del Lavoro: « Crediamo interessante notare come il più impe– rialista fra i paesi del mondo tende oro a stabilire per legge un vero e proprio imperialismo del lavoro, di cui non possono prevedersi le conseguenze, tantu più ohe la Federazione generale della ~•,:ad~ U_niort~, che raccoglie 638 Leghe con oltre 2 mi11om d1 soci, è legata coll'organizzazione internazionale degli ope– rai che ha sede a Berlino, ed '_è facile comprendere quale formidabile potenza rappresenti questa coalizio– ne delle forze operaie mondiali, che in questi giorni riportarono, nel paese più tradizionalmente conser– vatore, una segnalata vittoria, cu_imolte altre dovran~o fatalmente succedere, tanto qui che altrove, mòmto ai Governi cui spetta di studiare loc~lme~te 1~ ten– denze caratteristiche della classe operaia nei suoi rap– porti col capitale ». Negli stessi giorni il 1'emps e i Debats rilevavano la solenne e definitiva abjura che l'Inghilterra aveva fatto dei principii liberisti, e un economista inglese, il Russe! Wallace, intervistato, cosi si esprimeva: « Per la prima volta, ch'io sappia, in tutta l:J,storia del mondo civile, noi abbiamo un Governo,· 11 qual~ riconosce il principio delle paghe che permettano d1 vivere,· e riconosce che il primo d~vere di un. Goyer!1o è di assicurare il benessere dei produttori d1 ric– chezza. t questo ciò che v'ha di _ più impor ta!1le ai giorni nostri, se anche non tutti mostra.no d1 ren– dersi conto di tale importanza. S e la nazion e avesse

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