Critica Sociale - Anno XXII - n. 1 - 1 gennaio 1912

éRÌTÌÒA SOCIALE nomea, pretendendo non esistere nel lorv paese al– cuna necessità di guerra sociale ».. Intanto la loro legge per la conciliazione e l'arbi– trato industriale, in 14 anni, fu emendata e rifusa in vesto unico ben 13 volte, e ancora, per rende:rl.a · applicabile, si 'deve :riformare. La gran fatica par– ticolare del presidente della Corte sta nel decì– d.ere se, a ll:n uperaio con fami glia, bast ino, al g1orno, per vivere, L. 8. 75, o se ocoorra.no invece 10 lire.· I1 Giudice l::Liggins, della O .orte arbitr.afo di Victoria, sentenziò alcune sdimane f.a: « •lire · 8.75 debbono bastare a un uomo per mantenere la moglie e cinque figliuoli in oo:ndizioni di comfor t, provvedendo anche a.ile malattie, a-Ua eiduoa.zi- 0ne 'della prole, ai risparmi per la vecchiaia». E il Giudioa Higgins, che riceve 250 lire al giç:rno, deve pure int,en.dersene. Ma I.a. miglior prova che la Nuova Zelanda non è quel vantato paradiso soci:alista, sta nel fatto che se molti lavoratori vi immigrano, quasi altrettant~ ne em:grano. Dal 1899 al 1909 i primi furono 72.208 i_ sec0:1;1di 59.058. Nel 191\) ar,ri'larono 35.769, pa/ tirono 32.361; dégli arriVla.ti, 9.367 venivano da1- l'lnghilterra, e 2.509 vi rimpatriarono. Dall' Au– stralia salparono per la Nuova Zel.a,nda 24.502 · ne ripartiron~ 27.100. E così di seguito. Dall'ln~-hil– terra continuano ad andarvi a migliaia (anche in questo dioembre iJ Times s::irombazz.a,va esservi lag– giù gran ric~iest_a di lavoro), ma, poi buon.a, parte ne fugge. E ciò sebbene, mentre un operiafo va in Au– stralia colla spesa di sole 150 lire, è una donna spen– doodo la metà, il vi.aggio di là per il paese più vi– cino costa loro 375 lire. Recentemente la Nuova Zelanda prése a impor– tare fanciulli per sostituire il lavoro degli adulti . nelle fattorie agricole. · E' ·insomma - secondo lo scrittore dell.a Rivista amerioana - un socialismo troppo addomesticato, troppo os:ico d.i lavoratori, per venire gabella,to come verv socialismo anticapitalistioo. Sticua MfllADRIA E -8RJl[DANIAIO ID - R M16HA VI. I mBzzl dimiglioramsnto B dismancipazions psri braccianti. . I braccla_nti, oltre soffrire dello sv!ìòYaggio comune a, mezzadri ed alle altre categorie di lavoratori agri– coli ed industriali, lo svantaggio, cioè, di non pos– sedere i capitali per la produzione e di dover quir,di c"'dere una parte del rrodotto a chi ~i fornisce loro, soffrono anche - come abbiamo 'dimostrato - di un malé, che, in quanto è cronico, è proprio sol– tanto della loro categoria: il male della disoccupa– zione. Non si può quindi trattare dei mezzi di mi– glioramento e di emancipazione per i braccianti, senza tener conto del fatto che, per essi, oltre al problema di conservare a proprio ben~ficio l'intero prodotto corrispondente al tempo dell'anno in cui attualmente lav:orano, esiste -_ed è ancor_più impellente - il problema di aumentare il prodotto annuo comples– sivo a loro disposizione, accrescendo il numero, oggi troppo scarso. delle giornf!,te lavorative . .M:irarea ri– solvere il primo problema e rifiutarsi a percorrere le vie più congrue per risolvere anche il secondo, che è qi maggiore ilpportanza, significa lasciare in– soluta. Ja. questione dei braccianti romagnoli in ciò ehe essa ha di più tipico, La ·!'esistenza la·cooperazione commem per aumentare il reddito annuo dei braccianti : L~ resistenza può accrescere - a parità di numero d1 giornate - il reddito annuo dei braccianti: ac– crescel'lo assolutamente, elevando i salad · e relati– vamente, diminuendo la lunghezza dell'~rario. La cooperazione, alla sua volta, può aggiung-ere il suo effetto a qu,ello della resistenza, perchè, rappresen– tando una forma superiore, in cui il lavoratore di– venta _il proprietario del capitale di cui prima era s_provv1sto,consente ai proprì soci di ottenere, oltre alla parte del ~rodotto che percepivano ,,rima per la_loro prestazione personale, anche la parte che prima dovevano fasciare come retribuzione a coloro che anticipavano il capitale loro mancante e che dirigevano l'iinpres?. nel proprio esclusivo interes-e. Se la natura del nostro studio lo comportasse si p"otrebhero fare molte considerazioni sull'azione' di resistenza dei braccianti; sui rapporti che interce– dono fra la loro azione di resistenza ed il lòro mo– vimento cooperativo, e sui campi ai quali quest'ul– timo può estendersi. Ci limiteremo a pochissime osservazioni sommarie. Uno degli errori della resistenza dei braccianti romagnoli, e specialmente ravennati è stato di aver troppo ridotta la lunghezza della 'giornata. Nelle Cooperative per lavori pubblici del Ravennate - Cooperative che rispettano, naturalmente le condi– zioni conquistate dalla resistenza - i so~i lavorano so11anto sei ore al giorno. Quando si rifletta che nei paesi più industriali e più pro1-1:rediti,n cui il la~oro umano ha raggiunta la produttività massima l'orario medio non va al di sotto delle 8 ore si co:Oprende subito che l'orario dei bracciànti ra;ennati rappre– senta un grave errore economico. Fra le sue più dan– nose conseguenze, l'un!\ è. che, per poter ottenere in 6 ore una produzione sufficiente a pagare un salario alto ed una giornata così breve, i braccianti devono lavorare con una intensità che, non soltanto è dan– nosa all'organismo, ma tende ad escludere tutti co– loro che, o per debolezza fisica o per età non siano in grado di svilupparla nella stessa misu'ra. L'altra è che l'eccesso di ore libere nel resto della giornata ha incoraggiato sempre più, nei braccianti abitudini che sono contrarie ad una buona educa;ione fisica e civile, come quella, ad esempio, di perdere troppo t~r_n:po ne~le bettole e nei Circ~li esclusivamente ,po– htim, e d1 contrarre sempre piu la funesta passione del vino. Più in generale si può dire che, sul terreno an-ri– colo, le tariffe e gli orari dei braccianti hanno or.::iai ;-aggiunto, in molta parte della Romagna, e special– mente del Rav.ennate, un massimo non assoluto ma certo r~lativ?. Ess_irappresentano la conseguenz~ di un periodo, rn cm alla forza delle organizzazioni si accompagnava un rapido progresso agricolo ed un notevole aumento nei prezzi di molti prodotti della. terra .. .M:a è ben di~cile ammettere che i progressi futun possnno contmuare nella medesima misura e dar luogo ai medesimi margini. Anzi, nel basso Ra– vennate, certe tariffe hanno dovuto subirr, fino dàl– l'anno scorso, qnalclie falcidia, perchè relative alla lavorazione importantissima dei foraggi i cui prezzi hanno sofferto un gra rn ribasso. ' Sotto la pressione dei nuovì bisogni e dei nuovi o~~acoli,_almovi1!1entodella pura resistenza va sempre p1u sost1tuendos1, anche sul terreno agFicolo il mo- vimento cooperativo. ' Nel _m?vimento cooperat~vo dei braccianti si pos– sono distinguere due grandi forme: l'una rivolta alla assunzione di lavori pubblici idraulici e' di bonifica· l'altra, rivolta alla conduzione della terra per mezz~ delle affittanze collettive. La prima è s~rta moltq

RkJQdWJsaXNoZXIy