Critica Sociale - Anno XXII - n. 1 - 1 gennaio 1912

8 b'R!Tlù.A. socrALE' BEL "PAE·5E. DOVE BOB ·51 SCIOPERA,, Apropo~ito delle recenti elezioni politiche inNuova Zelanda Le elezioni politiche, svoltes,i nel dicèmbre testè chiuso in Nuo,va Zelanda, diedero i risultati se· guenti: Ministeriali 32; Opposizione 32; Partitu del Lavoro 4; Indipendenti 2. Così il Partito del Lavoro, pur con soli 4 eletti, sarà ,arbitr0 fra i Mi– nisteriali ·scesi da 46 a 32 e l'Opposizione conserva– trice salita da 25 pure a 32. Or il faA:o degno di nota, che traluce anche da g uesti .risultati elettorali-, è che il socialism0 di Stato, 11 pr,eteso ,, sociali,smo &e.nza socialisti » di qu~l pa,e,se, non valsie, a quanto paire, a eliminare il malcontento e lo spiritlQ di. vppos-izione politi<'a della classe lavoratrice. · . La Nuova Zelanda è sempre l.a terra sulla quale, dai visitatori e osservatori di tutto il mondo, si scrivonu più libri per ... confutare « coi fatti » il Socialismo, sul quale ognuno vuol dire la sua, giu– dicandolo dai oooì detti esperimenti neo-zelandesi. Due nuovi libri, ·usciti nell'anno, testè chiuso, illu– st-ranv l,e isti1;uzioni strutali dei nostri antipodi. Da.I libr.o State Socialism. in New Zealand di I. E. Le Rossigno! e W. D. Stew.art, ri_sulta - scrive una H.ivista 1ng.Lese (1) - che le ferrovie di Stato neoze– landesi vengono esercìte in deficit; l'esperimento d~lle pens:,oni di Stato ai vecchi ha dimostrato l'ine– vitabile facilità, con lia quale la pressione popolare rallenta ed elude le s-alutrui restrizioni, originaria– mente imposte, all'intento di limitare la spesa; 1·arb1trato di b-tato non è oorto l'iuscito a effettuar.e la vaghegg.iata « pace industriale». straliano, è vietato lo ~barco: « si impedisce così u.c,a concorrenza di mano d' oper,a, che ribasserebbe i sa;lari in vigore nel paese. La classe oziosa è così e,,igua che non conta nulla laggiù, ma gli ·indu- ; striali sono stanchi - nota l'autore - della lotta , continua contro le organizzazioni operaie, e non · ce,,sano di mettere in guar·dia il visitatore, perchè ' non si lasci troppo impressionare dallii, vantata me- 1 ravigliosa prosperità del paese. · Nel Tem.ps, un riassuntor-e del libro ne ounclude · - henchè il libro non lo dica affatto - che il socia– lismo australiano., chiudendo il mercato e sotitraen– . dv la produzione all:a concorrenza, la deve neoessa– ' riamente isterilire, paralizzando ogni progresso. *** Ma ciò che vige in Australiia, e particolarmente , nella Nuova Zelanda, è proprio il socialismo 7 Fi– ; nora ciò fu affermato tda centinaia di articoli e di vo– ; lumi, tutti soritti da non so~ià.listi. M'& i socialisti , che ne pensano 7 I Discorrendo dì' ,quest'uléu.m·a campagna elettorale, 1 il corrispondente del 'l'imes notava. che queg.Ji operai i sentuno di non goder più_ se non un.a piccolissima I part•~ dei beriefizii · dati . loro dalla legislazione a' , tempi del Seddon; che moltre sono profoll'dam.ente : disgustati della, Corte arbitrale, la quale 'più non può '. dar loru concessioni sostanziali, e spesso rimanda i le «Unioni" a mani vuote. . i Strana foggia di soc-iali.'srno, se lascia così mal– I contenti i lavoratori! I Ma. ass'ai più esplicito .è uno scrittore della In– i ternational /:Jocialist Re,,,•iew di Chicago (1),- le cui ! critiche - che ci paiono alquanto eccessive, in senso ! qwasi liberfario, come 1e citate precedentemente ci ap– , p'ariv.ano troppo informate da preoccupazioni 00n– ! servatrici - riferiamo obiettivamente a titolo di in– « D'a.Jtro canto gli autori assicurano che, se il debitu pubblico è grave, il capitale corrispondente fu impiegato in giran parte in imp-reoo produttive, , le qua-li d_anno un profitto; e che, se il sisooma delle promozioni per anzianità, nei pubblici servizi,. diede per rist~ltato una mino,re « efficienza », ~a Nuova Zelanda va però immune dai peggiuri danni di quel sistema di depredamento, che macchia l.a democra– zia americana ». formazione. « Molti male inforrp,a,ti - scrive il Or.awford - , i,m.aginano ntella Nuova Zelanda un· Governo socia– I Lsta o qu.ai !,cheoosa di simile .. N?n saprei più aJ!ora 1 che co sa sn a un Governo sociahsta. Quella legisla- zione riformista è una frode gigantesca. E' tem– i po di dire su di essa la verità. Niuna riforma esi– ' ste nella Nuova Zelancfa, che- anche non esista e I non abbia provato d'~re affat,:.., «sicura,, in un I paese_ eur~peo_. I~ Minister? •. del L~voro .segue gli I 0<>penment1 d1 nf?-r.m.e soc1ah degh altri p•ae,,i, e Un altro libr.o, ora tradotto in francese, L' Au– stralie di J ohn FoRter Fraser, che parte dalla pre– messa che « tutto, in cotesto paese nuovo, è nelle mani dei socialisti », constata che ivi gli abitanti si sentonv, a. qu.anto par-e, troppo felici; per aver vo– gli'.a di chiamare altra g,ente a pren·der parte al fe– stino; tant'è che applicanv con molto successo il neo-malbusianismo, e lhnitano la riproduzione ad uno o due figliuoli, invece dei dieci o dodici che letificavan-0 i primi coloni. A pr,oposito, poi delle Corti a-rbitrali e delle Commissi-0ni dei salari ecco ciò che vi si legge: ' adotta quelle che s1 presume debbano esercitare una aizi'one soporifica sulla classe operaia. Edoardo Tragear, che fu per vent'a.nni, dalla sua fonda– zione, alla testa del Ministero tdel Lavoro, mi di– chiarava., pochi mesi fa, al momento in cui abban– dojlava quel Mi.qiistero, di n<Jal .essere riuscitò· a. ef: fettuare la centesima parte di ciò che aveva tentato per migliorare le cundizioni .del lavoro. Egli pensa, che tutto ciò che ha tentato nel-l'interesse della classe layora.trioe è stato capovolto ». « Lu scopo cui esse miravano, il miglioramento cioè ide!J-aso,rte dei lavuratori e la risoluzione dei conflitti 6enza bisogno di sciopero, è indubbio che, , alme.no fino a u.n certo punto, venne conseguito. Ma non si r iuscì nè ad aumentare a.gli operai La possi– bilità di trovar lavoro,. nè a dare forza e,__oecutiva m tutti i casi, ai provvedimenti deliberati. Se 1~ legge può agire con efficacia. contro un padrone re- ' nitente, è impotente, viceversa, di fronte alla riot-. tusd,à ,degli -operai. Tro,ppo sovente le stesse Trade U1~ìons, che applatrdono alle decisioni favorevvli ai loro soci, nel caso opposto attaccano. oun vio– lenza le Corti arbitrali "· La Nuova Zelanda., aggiunge> il C~awford, n.on ha, come da tutti si crede, una legge "delle otto ore; ha solb'.1nto una legge sulle miniere, che costringe, i ' padrom a, pag.are le ore supplemenhari al di là delle otto. L'autore accenna agli ostacoli che le organizza– zioni operaie oppongono a.Jl'accettazione di nuovi soci, .e alle difficoJ.tà che incontrano per t<rovar la– voro gli operai non organizzati. Agli immigranti già muniti di contratto con qualche padrone au~ (1.) Journal o( the Royal Statistieal ·society • Giu8'oo '1911 « Che pvi le l'ase pei lavora.tori, le pensioni di vecchiàia, le assicurazioni, ecc., in regime cap,ita- list.ico, abbiano un effetto a.ddormenuator,e,' si de– sume dalla docilità degli operai neozelandesi allo sfruttamento. Un paeoo davvero senza sciuperi ! Ma non vi hanno scioperi senza scioperanti, nè scio– peranti senza spine. E l,a, legislazione ri,form.atrice non è previsto debba p,roprio germogliare spine. « Le maggiori riforme scogitate nella Nuova Ze– landa tendono a regolare i rapporti dei lavora– turi' coi padroni: quei legislato'l'i si son fatti una (i) òttobre, 191'1.

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