Critica Sociale - Anno XXII - n. 1 - 1 gennaio 1912

CR1T10.A. Sòbt.A.tll! 11 si diede la briga di siffatte indagini · anzi .trovò ; -così buono. quel metodo che lv estese a' tro.tta ·1a re– g.one che va da Sfax a Tebes.sa - cioè per. tutto H> spessore. del pentro della TIJ,nisia - le cui terre leg– giere sono particolarmente adatte alla coltura dell'u- mo .se. .1' .Am_,ministr;;tzione.Tunisina ci indica.ase .alcu– ni mègh.arsi che abbiano potuto diveÌl:~:are proprie– tari 'd:.uliveti » I Gli in.digeni .ricacciati verso il deserto . .Jiyo; _e~oi, v_iavi_a,ad altre terre, come più le preme– va di . ~avo~1~e, in on~a al diritto degli indigenì, i pro,pr11 am1c1 e sostemtori. Di guisa che e nel 1895 e nel 1906, ,il Qior~iale (!fficia le della Reggenza an~ n~ncia~a l i_ IillD:a.tncolazione al ,Pemaniv dello Stato di d1ecme di m1gli~i-a di ettari di ·terreni per volta. A questo punto 11 deputato Vail1ant - rileviamo c:La1 .ltesvoonbi - ,non può trattenersi da.I parafrasare 1 la f_amosa espressione di Proudhon _eiìclamando: La · P 0 jitique cotoniate e'est le vol orgartisÙ ' , rer dare_ un'apparenza di _giustificazione .a.I- l 3:° 0 _aparra.mento delle terre di Uher,ahil, · l' Am– m.m1Str~z:-0ne,. prima. di ··impadronirsene, · prese la precauz10ne di_ stabilire· una presunzione di derna– ma!ltà su tutv1 i var,Ji ter.ritorii (i,n linguaggio lo– ca.I~, enckirs), .aasogg.etta:p.-do gli" autoctoni, che li ab1-tano a.I regime dell'affitto. In qual modo 1 ,Ma, vltr\l ~'origine delle concessioni ai parlamen– tari, dovuta .a,Ua riv oltant e spogliaz.ioile degli indi– geni; vi è un al.tro fa.tu molto im-eressa.nte -da nò– -~re. Ed é, che, diopo ..avere,. con· codeste espropria– z10ni, costretti gli mdigèni a rifugiarsi nel deserto, ed es reso da 20 _ a 60 chilometri il raggio di cerchiò delle foreste iiitvrno a Sfax, l'Amministrazione do– vette accorgersi che ta mano d'opera detta c.ttà, eh-e av,eva assncu-rato le prime piantagioni, non bastava _p·iu a così enorme estensione. " 0onV:eniva r'.correre ai nomadi - scrisse, il mag– _gio scorso, nel J o·urnat, l' on. Cochery -:---pciichè; cvt– i' est.mctersi delle piantag~oni, non. essen~osi con– servate opportune riserve per le greggi degli indi• geni e per la coltura dei cereali, gli indigeni erano ricacciati sempre più all'interno. Il decreto 8 feb– braio 1892, che costringeva i proprietari acquirenti a coprire di arbusti tutta la tenuta, aggravò anco_i; più il giìi, grave errore. Onde fu necessario ·arre– Htarsi e riservare rigorosamente tutti i terreni -di– spo·n1ibili, per assicurare l'esistenza delle tribù e trat"– tenerle in prossimità delle piantagioni: .. ". _ « Secondo parecchi Tunisini degni di fede - cvsì · il 1;,agrovilliè~e _- ~urono i C' aid gh incaricati di si– gmficar~ -~gli 11!-d1gen1come es.si non fo.ssero veri I?roprietari,. e ;di persuaderli qui ndi a pagare l'af- , fitto, magari rinforzando l'a.rgomento giuridico con : · opport~ne bast,onate. Parecchie tribù, anzichè sotto– mettersi_ al can<;>ne, pare abbiano preferito abban- , . donar~ 1 terrem che possedevano . da tempo imme– morabile». Le concessioni ai parlamentari, E quì incominci.a la ridda delle concessioni di coteste _terre a parlame,ntar1 - alcuni dei quali si . oonve_rtu~no alle ~e~lezze e alle gioie della grande colom~a.zio;11e.. ~umsma, dopo un viaggio di tre membri del•]~h;".11s~roMèline ·nel 1897 ! - a giorna.– l1Sti e '.1-d .a.Itri funzionari, che l'on. Lagrovillière enu– mera m un.a lunga lista. . I parlame ntar~ si 'difendot10 sostenendo di aver 1mpegn.a.to groas1 capitali in imprese arrischiate -~· vero '/ ~ag_r,ovi_Hièi:edimootra che una propriet~ . .d. mli!? p1ed1 .d1 uhvo_ oosta, per spese di acqui– sto, d mstallaz1one e d1 manutenzione, L. 7.22 per 1•• :.vo, m ùapo a di,eci a.nni, e -rende da 8000 a 10.000 li· e l anno; e che, dopo vent'anni, quei 7.200 .franchi a:;51cur,a-noun _reddito da 25 a 35 mila !ire. · L'affare sembra oosì fìttòno che va.rii él.eputati ~– cusano l'oratore di esagera.iione; altrimenti - vs– rnrva l'un. ~aurioe_-Bi.nde,r - i deputati, scambio · d1 aff_annars1 per dtventarè ministri comprerebbero -..erre in Tunisia I ' Come si fa la partizione degli ulivi, " Notate - continua il Lagrovillière - che le ci.fre sono· desunte da Relazioni ufficiali. E i calcoli uffi- .ciali raddoppiano il prezzo di costo degli ulivi, in quanto. suppongono una. partizione degli uhvi a metà, che il prop.rieta.rio dovrebbe fare, in, capo al decimo ,anno,i coi suoi mezzadri o mègharsi, ma che · in effettlo si fa .soltlanto sulla carta. A tenore, infatti, . del contratto di mèghcvr~a, il proprie,tario deve bensì, in capo al decennio, dividere a metà i prodotti col . -mezzadro, ma que!!t'ultimo deve, in· compenso, rim– borsarlo di tutti gli anticipi fatti. Ora. - a pa:.rtie che cotesti anticipi furono fatti quasi sans bourse dé– tier, e cioè mercè i redditi !Ul6icurati al prop.rietario tìn dal primo ·anno dalle ·culture intercalari di cereali alle quali il mègharsi è per contratto tenuto - certo è, che U mègharsi si trova nell'impossibilità assoluta ,di, ri-mbo.r;si!,rli.· Onde il. proprietario si :pag!L_sem- · ~P_lifemente impossess~ndo_si deUa parte _degh uhv1 :c~e _iipette,rebbero a.l rrl.ègharsi. Sarebbe. intereesant111111- , In _sustanza, non si ,riserva già agli indigeni, nel loro mteresse, un-a parte del territorio, ma soltanto limitando l'obbligo di alberare a una sola metà dell~ superfici, si assicura ai concessionari la man o d'o– per~ indig~na, che essi, del resto, possono semp.re cacciare dai loro- pvs.sedi.rnlEllll.h,quanao più · loro piaccia. E', insomma., l,a proletarizza.zfone ·pura e semplioe ·degli indigeni; di una popolazion-e numerosa, fis– sata da tempo sul suolo, che aveva popolato d_i cactus , ornato di giardini, arricchitiu di case, e nel qua.le aveva costruiti i suoi cimiteri. L' Ammini– stra zione, del resto, n,o.n, ne fa mistero. Una Rela>– zione del 1905 sulla Tunisia, del Ministetro degli E– steri, riguardante Oherahil, ·dichiara_ nettametifo, che non si poteva certo contentarsi delle •superfic:i I asciate d',sponibili dagli indigeni, mediocri o cat– tive terre di collina, difficilmente irrigabili. « Non si potrebbe confèssare più cini'cament,e - os– serva LagroviHière - che, gli indigeni avendo natlL– ralmen te coltivaÌtv le terre migliori, l'amministra– zione se le appropriava per offrirle ai concessio– nari privilegiati ». « JAURES. E' quel che s.i è fatto a Ugida, e che si è cominciato a fare nel Maroc:ov. « VAILLANT. E' la politica coloniale l ». I fosfati e la teoria delle terre collettive. 'Non diversamente si è provveduto per concedere le mini-ere, di fosfati. T-:r-ovandos1queste ·nei terreni delle tribù indigene,. si inventò là teoria ..-. dellè .terre collettive I Le tribù - si" disse - non hannò esi– stenza giu~idica; non possono quindi possedere; le loro terre sono res nullius, quindi dello Stato .. « Ma poichè gli indigeni - nota il Lagrov'llière - hanno sempre vi&su'to su quei lerritorii, lavorari– ·dovi di gen,erazione in_ generazione, ·convien pure ammettere a loro favore un diritto di godimento· su quelle, tlerre,. salvo aJl' Amministrazione, . nella auà sovranità, disoiplinarlo .... "· , · L'Amministrazione tenta giustificare l'indemania– mento, o facendolo risalire a confische operate dai Bey,. in seguito alle rivolte de: due secoli ultimi, oppure allegando la eccessiva vastità. di quelle tierre, per è1,1i non potevano venire utilizzate dai soli in• digenL · · · · "Ma sulle terre a.alme - chiede· i,l Lagrovillière.,,.. cli.i·ha piiaiitatò g1ì 'ulivi ,·da.·$ÒÒlU -chi ba: riee~titui-

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