Critica Sociale - Anno XX - n. 1 - 1 gennaio 1910

CRITICA SOCIALI_'! _____________ _ revole Dl San Giuliano, do,•en<lo riferire e sul pro· getto di inizintirn ministeriale e su quello ciel G~uppo socialista esplicitamente favorevole. ad unn. ass1curn– zione di mnternitìt, E.li preoccupò eh corc~r~ u~1a SO· tuzione e chiese nl pre sidente del Cons1Jfh~ ~<m<ll'· delli se fosse disposto ild nccogliere il prmc1p10 C' a dani esecuzione. .Non è il caso di riprodurre In estesa risposta. Ba• sterà rircl'ire In conclusione: " L<1 creazione rii islitu:io11i di sussidio alle operaie parforie11ti si raccoma11daallamente, 11011 soltanto quale forma tra le p,ì, ,feoate t/i. assisteuw ,:jOCiale: ma 1>i1ì rmcom come il mezzo pratic(tmmle piìt efficace pe,· m~si– cm·<ire l'ossen·a11za tlel dirielo legale di /qvoro alfe 1mcr– pere. 11 Però osserrnw1 non potersi risoh•cre il problema incidcntalmcnto, nell'assenza di ogni esempio foro· stioro senza aver apprestato studi atti n risolvere i molti' quesiti di indole tecnica e di indole sociale che sarebbero nnti 1 passando dal campo drll'nffermazione g-enerica a quello detratl.uazione. La. Commissione si acconcla\'a a questo ossorrn– zioni ma richiumnrn l'attenzione dellfl Cnmcrn so,•ra " unlequa. sovvenzione alle puerpere nel periodo di divieto del lavoro,., ed accennava all'interrnnto delle Opere pie esistenti n. favore della. maternità '" per ridurre al minimo possibile l,,:'li oneri dell'ind_ust.ria e dello classi lavoratrici ,,. Kella discussione pubblic•rL fu l'isollevato il mede– simo quesito. Per tacere di nitri, che potrebbero pa– rere sospetti per il loro colore polil-ico, ricorderò che due deputati conservatori: \'on. Jm.perioli e l'on. f,'r1- -vazzi, furono espliciti. Il primo ossen•ò: " /,a tutela del la1..·oro del!, tlom,e, <JlfOle 1~ po,·tafo dal comvlessodella legge, 1~ soflat1touegatira; inlenllco il laYoro, ma non provvede al mo1.z\ di sussistenza nei giorni ili illsoccupazlono. ,, li secondo, g-rnnde industriale lombnrdo, aggiunse: " Posso dire, per esperienza, che la donna nel periodo di J>uerperio si astiene df\l !Moro, ma pure ,·I sono molto donne che non possono astenerdonc, percbò aste– nersi vorrebbe dire morir di rame esse o la loro prole; esse sarebbero obbligate nd andare a raro altri lavori, rorso pli1 rattcosl, per esempio andare a la.varo per estranei. 11 8otto l'impressione di questa e di simili dichinrn– zioni, nel calore di una discussione insolit-amente concorde, pare\'a ehe i le~islatori dO\·essero deterrni• narsi verso unn. risoluzione immedintn redatta in questi termini espliciti: 11 All'assistenza delle donne, nel periodo antecedente e successho al parto, provvederà una Cassa di maternità, che dovrà es!lere istituita per cura dello St-ato, rlentro un nono dalla promulgazione della legge. 11 Intervenne allora il ministro Bm·celli, che - pur accettando io massima il concetto es1>resso - non volc\'n avere il pungolo stimolatore di una scadenza impognati,•a 1 e lii Camera votaxa, nnanime 1 una for– muhl più hlandn, mn non meno rappresentativa della sua volontà: 11 La Camera confida che Il ùo,·erno proporrà un di– segno di legge per la Istituzione di una o plì1 Casse di Maternità. ,i Anche al Senato si rinnornrono le medesime preoc– cupazioni. li senatore Pisa, cui era stilla affidata la Relazione sul disegno di legge, pur mettendosi dal punto di vista degli interessi capitalistici e paven– tando nuovi aggravi alFinclustria., constatava la ne- cessità Ji provvcclerc dal doppio punto d_i _vi~ta. d~lla applicazione della legge e della mortalttà rn;,1ntll~. Ne ,·enne 1111 ordine del giorno, formulato dal I Ufficio centrnlo. accettato dal Gçi,•erno, ,•otnto dal Senato, che scn'z'aHro iuvilarn il Governo a presentare un dis~,rno di Je1rge sulla Cassa di maternità. Q~esta rapida. e comprensi ,•a. es1>osiziooe docu– menta che - ,'ìellemmi or s0110 - si riconosceva, nel modo pili es1}1icito, il dovere di integrnro il ripos~ di puerperio con un sufficiente sussidio. 1•:ra.quin~h lecita la spemnza. che l'Italia volesse -- almeno 111 questo degnissimo arringo - mettersi alla testi, delle nazioni europee, 1H·ov,·edendo insieme alla. difesa dcli:, mndro operaia e al vigore delle nuove i:renernzlon1, cla cui si attende una '" novelln istoria 11• (ro,1ti111m). G1v1,10 C.\~A1.1N1. LA RIFORMA DELLA SCUOLA MEDIA TralaCommissione realee il Congresso dellaFederazione. All'arllcolo, preciso e lucido, del pror. Andriulli, eh'-' ha riassunto schematicamente su queste colonne i due 1>rogohi, per rilevarne somiglianze e differenze e discu• terne la prcreribllltà, ml pare opportuno rar seguire nlcuno brevi ol!sonazlonl. t rla prevedersi che il periodo delle <llscussionl, che si è orn Iniziato, lhJn si chiuderà tanto presto: <lai progetti alla attuazione c'è di mezzo ancorn quel mare, che intercede tra Il dire e Il raro; e, per condurre la nave della riforma da una. riva all'altra, non sarìi rorse Il più esperto pilota chi onesta.mente s'è dichiarato mi,iistro borghese della marineria scolastica. I.o divergenze rondamentall tra il Conuresso degli In– segnanti e la Commissione renio sono In certo modo nel numero delle sezioni da distinguersi por Il primo e il s_econdo grado: una ili più per la Co~missione reale nel secondo, una di meno nel primo. Ma la dlfferom.:a, naturalmente, non è di puro numero, ma. di contenuto. La Commissiono, accanto alla distinzione <Il liceo clas– sico e liceo scientifico, lo cui caratteristiche risultano dagli stessi nomi, pone un liceo mo<lerno, a tipo, cioè, roudamentalmente letterario, come il classico, ma rlvolt,.; nlle letterature moderne e non allo antiche. A prima vieta può sembrare questa. triplice divislono la più logica o 1>recisa.Le lingue moderno (rrance110, tedesco, inglese) sono elemento importante della cultura contemporanea, per Il largo movimento letterario, scientifico, ftlosoftco, economico-sociale, che presso quello nazioni straniero si svolgei della cui conoscenza, quil1<li, noi non pos– siamo acquistare sicuro e recondo possesso senza. la pa– dronanza dello lingue, che· ei permetta di seguire da vicino e direttamente le lettera.ture corrispondenti. D'altra parte, polchè si diJcute sulla corrispondenza. di valore che può esservi, por l'azione formativa. della mente, tra lo studio del latino e quello del tedesco, Il quale, presentando un modo di concepire o di esprimere Il pensiero cosl dlvereo dnlPltaliano, obbliga alla. com– parazione o alla rit1essioue, sembra naturale che si debba. mettere alla prova della pratica ciò che finora è stato oggetto soltanto di discussione teorica. E io fine 1 per formare 1111,a11isticamente lo spirito dei giovani, sembra che siano meglio adatto quelle lettera– ture, In cui l'anima moderna ha trovato una espressione o più completa e nria e ricca, come nella rrancese, o plì1 proronda o Impregnata di spirito ftlosoftco, come nella. tedesca. Se non che, può dirsi che questi siano stati gli intenti

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