Critica Sociale - Anno XX - n. 1 - 1 gennaio 1910

Il Clll'f'ICA SOCIAU: organizzazioni, dai Comitati o dai ConS1i(,:lidel proleta– rl:tlo socialista belga si 10,•RT10in <1uest'orA. Voci, cbo and1·anuo raftòrzan,tosl o intensificandosi, sino al mo– mento In cui il Congresso uazlonnlc, ~traordiuariamento con,•c,cnto, 8is.:tignore, ))Or il pro1111imofebbraio, giusto nr,punto su codesto nrgomcnl,o unico dello. 1 ' piutecipn– ziouo dei socialisti al potere 11 , le raccoglierà lutto in un ~rande concertato, o..... sconcertato che sia, di cui ~, attendo con legittima acuta curlositi\ il finale. Duo circostanze, sopralutlo, d:\nno la spiegazione dello stato d'animo che si ò ,·enuto formando nelle flle so– cialiste: stnto 1 d'animo di d:1tmle o di attesa, senso pro– fondo o assillante di responsnbilità. L'una riguarda la monarchia, l'altra i socialisti. J'.a prima, con la morte di Leopoldo 11, perJe Il carattere di un regime perso– nale; i secondi si tro,·ano probabilmente alla ,·lgilia di co:,1titu\ro noi L'ar!amento unn rorza assai consirlero\'Olc, p1Hlrona della \'ita e della morto •lei )llnisteri. l,a que– stione procede tutta su l'liffatto binario. Fino a qual 11unto il ro nuo"o, dn un lato, llad1. Il euo ricono~cl– mento al regime 1>arlamentnrc e democratico? E, dal– l'altro, come si comporteranno I socialisti il giorno in cui la loro partecipazione al Oo,·erno apJ)arisse la con– dizione necessaria della effettuazione di un Oo"ernò democratico, radico-socialista, e In cui l'opposto contegno determinerebbe nuo\'amente e perpetuerebbe la concen– tra't.10110clorico-moderata? l)a\'voro che i nostri compagni del Belgio si trovano in vli1ta di un bi\•io MJ)rO di difficoltà, dal quale la co– sclcnzn indi,•iduale dei milltantl o la coscienza collettiva del ))artlto sono lanciate nella pli1 dlflìcìle delle proYe. Pesa 811di essi anche una responsabilità. J>it'tgrande, In quanto tutto il proletariato Internazionale li guarda: guarda alla piccola avanguardia belga, cui si impone, Innanzi che a tutti gli altri, l'onere e l'onore della prima risposta al formidabile problema. ùra essi, i socialisti belgi, sono, J>Cr così dire, in un J>Orlododi assaggio e di schermaglia politica. SI comincia col fare il processo alla monarchia di tori. l)a \'ent'anni 1 passato il tempo classico dei ministri alla Frèro Orban, Leopoldo Il, 11 sovrano antropofago 11 del Congo, avo\'a trasformato I cçstuml J)Oliticidel suo paese, dh·orato Il ro costituzionale belga, e creato in se stesso l'autocrate. Al posto di ministri belgi' responi1abili dl– ntltlzi al 1•arlamento e dal Parlamento via ,·ia designali, non c'erano stati che ministri e sc>rvitori del re. l diritti della nn1.ilne calpestati, la Costituzione divouuta lettera morta 1 i capricci e la volontà del re sola legge sovrana, .Xonsi era arrivati fino a tenere del t:onsigli di ministri a Parigi, in qualche all,ergo dovo il re a\'esso preso stanza con la baronessa Yaughan? E, nell'affare rlella ripresa del Co11go 1 la nazione non era stata sconciamente derubata, con la complicità ,·ergognosa del mlnist~i e del!a mag• g\oranza del Parlamento:- 11discorso del successore, di ro Alberto. è la "scon– fessione , 1 l'espressione ò del Peuple, organo quotidiano della democrazìa socialista belga) di tutta la ,•ìta, di tutti i difetti, di tutti gli scandali del predecessore. Non c'è un paragrafo del discorso, dove la scoofessione non sia - spietata. e clamorosa,,. AI capitolo dello riforme noi Congo, le parole del nuovo re, u umanità, civiltà, 11rogrosson risuonano come altrettante apostrofi vendi– catrici contro il regime leo11oldlno. l.'acconno allo Morzo che richiede nel .Belgio la questiono sociale, e la pro– meesn di •· piegarsi con sollecitudine alla sorte degli umili 11, eccitano nel popolo belga il ricordo del vecchio monarca senza cuore, che non ebbe mai un gesto 1 una iniziativa, un pens_iero di solidarietà umana per i dise– redati e 11er quanti lavorano o soffrono. Perfino nella sentimentale preoccupazione di apparire borghesemente capo di una famiglia saggia o modesta, non si trova lo stesso pro1>osito dominante di affermare Il contrasto con la esistenza del re viveur, che della famiglia o degli atJ"eUI famigliari fu Pantitosl più completa? Co n'ò adunque per rar credere che Alberto lntenda rompere l ponti tra t due regni, o avviarsi per un cammino assai dl\'erso da <1uello battuto da Leopoldo. ).la si potrà, per questo, parlare di un ro socialista"! VI sono dei socialisti nel Belgio, che analizzano il di• scorso con cui il nuovo re ha preso possesso della eua carica - una specie di discorso-programma a linee go– nornll e sommarie - con nel cervello il chiodo di quella domanda. E trO\'ano, naturalmente, che il :llscorso non ''ilio In tessera del J)artito. Altri diagnostica ironica– mente 1• Il socialismo di Sua Maestà II attraverso un libro di un suo precettore, il pror. Slgogne, uno spirito libe– rale e moderno, cho si intitola u SOcialismo e monarchitr, sllggio di sintesi sociale n· E, anche qui, altrettanto na– turalmente si scopre che il precettore reale si è posto 1>lùdal punto di l'ista della monarchia che da quello del socialismo. La relatività del ,·ocabolario qui ò per– spicua. L'ottimo signor Sigogne parla di II socialismo n, come altri parla di II re socialista"' Il socialismo non ò più Il socialismo nella sua concezione intera; ma quel tanto di riforme che una parto della stessa classe bor– ghese riconosce debbano essere attuate con alquanta frotta, come sospinta da un senso tormentoso di gravi presagi, per rispondere almeno parzialmente a'lle ri– chiesto Incalzanti delle classi lavoratrici e dei ceti la– boriosi della borghesia che premono senza posa. In questo· riconoscimento può co1ulstere Il II soC!ialismo 11 della borghesia o del monarcato: parvenza In massima. pnrte, glacchè tale argomentazione è Il riflesso di un calcolo utilitario di una clasRe o di una casta dinanzi alla. ineluttabilità del progredire proletario e socialista. . t:omunque, ricono11cimento siffatto è tutt'altro che tra– scurabile; per contro, es110ba li valore di un fattore di grande importanza nell'evoluzione sociale. L'essenziale sta dunque, socialismo a parte, nelle reali tendenze del nuovo re rispetto ad alcune tra le più reclamate riforme politiche e sociali: tendenze che, se favorevoli, avreb– bero già. nella stes9a borghesia liberale e radicale un substrato abbastanza ampio. li discor110 stesso di re .Alberto ci offre 1 per il tono generate oltre che pe:- alcune affermazioni, qualche in– dicazione Intorno alle tendenze polltico-sQciali di lui. Dapprima. ò il suo giure mento - un giuramento espresso con un linguaggio sintomatico e slgolflcatho - di fedeltà alla Costituzione, monarchica certo, ma uscita da un mo– Ylmento rl\'oluzionario, o le cui di9posizionl sono tutto altrettante garanzie contro Il ritorno offensivo del po– tere J)0rsonale. Poi " la sua concezione dei doveri di un sonano costituzionale - cosl Il Yandenelde -, le sue preoccupa:r.lo1 1i di ordino scientifico o sociale, e lo suo dichiarazioni, conformi in fondo alla concezione tradi– zionale di una monarchia parlamentare, fanno un tale contrasto con lo tendenze dell'altro regno, che ciascuna di esse, sottolineata dai commenti di coloro ohe ascol– tavano, suonò come una. nuova critica del regime lco• poldino "" E lo stesso ·vandervolde sop-giunge più lu– nanzl: • fo giusto riconoscere che, a un certo momento, Il discorso reale dl\'enta eloquente, por Il suo accento di slncoritil. e di franchezza, quando il giovine re, rom• pendola col cerimoniale cho gli comanda di rimanere

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