Critica Sociale - Anno XIX - n. 16 - 16 agosto 1909

CRITJCA SOC!Al,E 245 dipplì1. F. un sacrlflcio che il capitalismo Italiano - che a Triesto ò alla testa del movimento Industriale e com– mercialo della città - dovrebbe - ò la corrispondenza doli' Alto Adige ohe parla - compiere per il bene della nazionalità. Quali effetti abbia prodotto l'Incitamento del nazio– nalista dell'Alto Adige, ancora non si sa. Probabilmente otterrà. I medesimi risultati della predicazione evange– lica che Insegna da secoli ai ricchi tanti meravigliosi doveri di rinunzia, di solidarietà, di fratellanza! )la. se è ingenuamente utopistica la Indicazione del rimedi, non cessa pertanto di essere sintomatica la concordanza, fra noi soch\llstl o queste mosche biancho del nazionalismo, nella ricerca dolio cause della temuta slavizzazione. Ma Il corrispondente doll'Alfc, Adige non è solo. Vi sono alcuni giovani triestini - eplrlti liberi e osserva– tori acuti oho vanno enocclolando dello nudo o crude verità, nella Voce di l 1 'ironzo 1 il simpatico o spregiudi– cato foglio ohe dico e la11ola diro lo coso come sono, che non motto la sordina a nessun grido, aocbe se è uno strillo. Ila comincialo lo Slatapor con una serio di lettere sopra lo condizioni intellettuali di Trieste e la sua man– canza di tradizioni letterarie, mettendone in rilievo le caratteristiche affaristico-commerciali; o allo Slataper tlen dietro ora ( l'oc, del 15 luglio un Corbo che butta là molte Impertinenze e pili di unn maligna corbelleria. Ma, quando si Indugia ad esam\naro ed a descrivere il procedimento seguito dnll'lnftltrazlono sla,•a, non fa che rlpolero - talvolta parafrasando ciò che si è scritto pili di una volta In questa medesima Rivista. Uditelo: ·· Lo slavo, disceso in città, tende a mutarsi da con– tadino In cittadino, da agricoltore in operaio, in piccolo esercente, piccolo impiegato, cerca di aumentare le sue entrate, di conquistare i mezzi che In città. gli rornlsce (se la eiUù gli rornisso questi tali mezzi, lo slavo mm po– t,·ebbe at'e1· pretesto lii conquistarli. Si te11de a conqui– stare ciò cl~ f co11tesoe 11egnto/J per 11 miglioramento dolla sua posiziono Roeiale. Questa penetrazione è age– volata dalla recomlltil moggloro dogli slavi, o dalle mer– cedi minori da foro 111afl ri temvt richieste; ò J)romossa dalle banoho slavo, Istituito con sottile accorgimento politico dagli agitatori con danaro russo o l.ioomo,e trova fautore Il Oovorno, nemico eterno dogli Italiani, posposti per sistema In tutti gli urttct pubblici, malgrado la ma– nifesht loro superiorità. " Che cosa ra l'elemento italiano per opporsi atr in– vuione? Innanzi tutto, di qua o di là dell'Judri, parla molto di sacrosanti diritti, di cultura a1nta 1 di Dante e Michelangelo. Se la lotta rosse a parole, non d1\rebb0 appren!llono sull'esito. Quello, però, che noi non abbiamo compreso, quando ora ancora tempo, è che bisogna,·a combattere gli slavi, non in città, ma fuori della cittù. Illsognnva acquistare ·a poco a poco Il PO8.!!O8SO fondiario e dive,ifar vad,·011i. Bisognava intensificare razionalmente la coltlvaziono della terra 1 rendere maggioro il reddito del campi, distogliere cosl il contadino dalla marcia verso la città, aumentare anzi Il bisogno di braccia la– voratrici nella campagna, supplire a questo bisogoo con coloni italiani. u In città, quindi, diminuito l'Impulso esterno clell'im– migrazlooe, bisognava impedire, coti spit·ito di sacrificio, la concorrenza cloll'operalo slavo e massimo la concor– renza delle bancho slave, allo quali si è legato anche qualche Italiano. Bisognav11.Infine, co11un più la,·go concorso, 01>porro un argino all'invaden1.1\ degli avversari negli urflci ~ovornatlvl. " Invoco, si è bonsl 1 con alacre 1>ropaganda, destata, eccitata In cosclomm nazionale do\ oittadlni; ma il par– tito libornlo nazloualo, cho riuni~co a,,com gli elementi più colti, ph'1 benemeriti e più amanti del paese 1 si è impigrito nella sterilo adorazione degli Ideali e tielle 11ecessa,·ieipocrisie 1Jolitiche, tra.,cu1w1do, pe,· ignoranza e 1w· fguavla, molti p,·ot>lemi di vlf(I citladrna. li partito, ch'era del progresso 1 s'~ tras(orn,ato i,i partito, (uorche 11elttome, pe1· g,-a,i -parie co,isn·1:atlvo, ffl ha assistito, ti- t,,ba11tr fra l'astiosa rasug11azio11t' ,. la fittizia e-0mballi– rilà, al dbtacco tielle aie radi(flil. " Qui ce n'è nbbn'!tnnza por dichiararsi soddisfatti. Tante o sl giuste e ,ero e bellissimo CO'IO, a noi è riuscito di dirlo poche volte con uguale chiarezza. E, quelle pocho volte, cl slamo sentiti p erseguita.ti dal grido: spie, tra– ditori, austrlacant.1, venduti. ... Il 11lgnor C<J,·00 1 che conosco bene Il mondo naziona– li'3ta trio8tlno, porchè in quel mondo ha vissuto e vh'e, era nella fortunata condiziono cli poter vedere dal di de11troquello contraddizioni, quello colpo, quelle respon- 1abilltà. del partito n:11.ionnllstn, che noi dovevamo rile– va.re :;ieg,rnndolo nella sua pratica azione. Dunque la slnvlzzaziono ò quel ratto, es11eozialmonte economico, ••ho noi chiamiamo urbanismo; dunque biso– gnava andare in campagna n l'011quistare i possedùwmti terrieri, por migliorarne lo condl1.ioni od ivi trattenol'O i oontadlnl; dunque bisognava disarmare gli slavi, con– cedendo loro I mozzi di olova.zlono o di 1>rogressonazio– nale; dunque ... Ora si domanda: quale partito e quale classe erano spcclflcamonto Indicati ))Or Il compimento di questa mi'<• slono ~ /Jicr11tart' pa<ll-oni delle (ampag11r . . 1 ma quale pii1 gravo ammissione di questa\, Spettava dunque al capitt– llsmo di muovere Incontro ni barbari slavi, comprarne le terre, rnlglioraruo lo condizioni, avvincerli sempre ph'1 ai loro villaggi. Dopo sl esplicito conrossloul, I 1>rolotarì e i socialisti possono ritenersi assolti. La penetrazione slua poteva essere ostacolata dal capitalisti italiani i e questi non l'hanno voluto o saputo rare. Diremo dlpphì - rical– cando un'affermazione non nuova - che non potem110 farlo. Percbè 1 so è vero, come ammette Il signor Co,·bo, che gli slavi si accontonta\·ano di mercedi minori, i ca– pitalisti triestini non poteva.no rinunciare al loro torna– conto economico In omaggio a~II Interessi ideali della stirpe, J)orchè avrebbero rovinato lo loro industrie a tutto vantaggio del capitalisti di nitra nuzionalità, quindi, 1n definitivo, Rvrcbb(lrO nooluto ngli inlol'Ossi medesimi della stirpe. E l'Invadenza degli slnvl nC'gll uffici governativi? Il ro,·bo rompe ogni riserrn pregludlziaiola, e affermn netto o schietto che gli itallnnl dovcnno opporre un ar– gino all'Invadenza degli slavi npgl\ uftlcl governath•i, partecipando al med!'!imi ro111111 più largo co,icorso. Tesi statale, antlcala!Jtroftca au,trlncante per eccellenza - secondo la maniera più comune di interpretare quest11 e8presslono. Oli italiani alla Posta, nelle l•'orrovlo, all!I. FioanZ!l, al 'J'rlbunali, nello Dogano, noi Cat!\'lto, occ., magari anche In l'ollzla? .Ma ciò sfgniffcava. dar di crollo a tutte lo formulo <1ogma.tiche 1 nslensionlstlche, a.ntlstatali. Perchè il nazlonallsmo triestino imitò por molti anni il mazzi– nlaniamo o l'anarchismo a.sten,ionlsta In Italia. Como i mazziniani e gli anarchici vecchio stampo, così i nazio• nallstl guardarono sempre allo Stato con gli occhi... po• lil1ci (s'Intendo che quelli eco11omic1 non pativano cate– ratte o strabismi di sorta), con avversione implacabile. Il Ooverno di \'ionnn non dove va riconoscersi. Trieste guardava 11 Roma ... e aspetta.va. Corto, rlmJ>rOvorn.roai 11n1.lonnllstldi non aver parte– cipato agli uffici governativi, vuol dlro vll.irare a questo partito Il colpo J)iù rormldnblle. Ma corno avrebbero po• tuto i nazlonalltlll mantonoro l'animo popolare in questo. atmo8rf'ra di aV\'er11ionepor il oo,·erno centrale, mentre nves11ero lncoragglnta la partecipazione degli italiani agli uffici go,•oroativl? l~ppol,come el pos!lono conciliare

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