Critica Sociale - Anno XVIII - n. 4 - 16 febbraio 1908

Critica Sociale fr/VIST .Il QUIN2JICIN.f/LE JJEL SOCI.1/USMO Nè1 Regno: Anno L. 8 - Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. 1.0 - Semestre L. 5,50. Lettere e vaglia all'Ufficio di CRITICASOCIALE- MILANO: Portici Gallecla V. E. 23 AnnoXVIII - N. 4 Non si vende a 1uuneri sepm·ati. Milano, 16 febbraio 1908. SOMMARIO Politica ed Attualità. Mtzzj, ltrmi.11i (LA CRITICA SOOIALB). P1·tgi.11di.zi.e prt(lllldLziali (Prvr. o. A. ASDIUULI.I e la c. 8.) La crisi dtt soclahsmo mllntovano: Il. Jt ft110111tno a'arresto e ct'hwo➔ luzi<me - L'otUmi-81110 re,•,·i,a,toe 1e sue co11,seuue11ze (Pror. 010· YANYI ZIBOlWI). J provvtdi.m1mU economtciper (IU l.mpUgoli, (Dott. CARLO l'ETROt:CHI), Studi economici e sociologici. J'er le domesli.cl1e (A. SCIIIAVI). La~•oro a domicUto t mi11tm.o di, salarlo (Al,ESSANDRO SC111,1. n). Filosofia, Letteratura e Fatti sociali. U " borghesismo " dd Manzont e " I promeui sposi ~• H (nne) (Pror. FERRUCCIO Bo1,·1,·1). Fra Libd II Riviste: La <1ecomposlzlone <181 marxismo {t. m.) lluer.U fmbbHcazw.1, della Crltl..:1'1. Sociale. Abbiamo pnbblicato in questi giorni: CARLO KAUTSKY IL PROGRAMMA SOCIALIS1'A Principì fondamentali del socialismo. Un volume di 344 pagine: prezzo L. 3. Ne :1bblamosospeso l'invio soltanto ad alcuni tra i vecchi r.1:>mmittentl, dei quali ci era Ignoto o dubbio l'attuale indirizzo. L1 preghiamo di significarcelo. MEZZI TERMINI Che il regime rappresentativo viva di una serie di transazioni necessarie è anche il suo grande pre• gio ~ come quello che permette ad ogni progresso di affeq_narsi senza violenze e senza reazioni, di ma turarsi e;, diremmo, di temprarsi per via, giovandosi di quegli attriti che impediscono di slittare e di ri– baltare: a patto che la. soverchia abilità dei Governi ~ delle Assemblee non trasformi· la transazione pro– gressiva in elisione reciproca di forze e di idee e il progresso graduale in stagnazione permanente. Or si veda dalle due discussioni, che appassionarono e ap– passionano in questi giorni la Camera italiana., so questo non sia il caso per l'appunto, e se Ja politica non sia sempre più fatta diventare un divertente escamotage d'ogni problema, un trastullo vero e pro– prio da giocolieri di piazza. A discutere del Ilena.dir fummo spinti a calci nel sede_re dal sanguinoso incidente di Lugh _:_ noll tanto grave in se stesso, quanto sintomatico, come quei fuocherelli, che poco vi danneggiano In casa, ma vi pongono in guardia dal pericolo di un incendio devastatore. Se non erano i due capitani morti am– mazzati, probabilmente, e dal Benadir e dell'Eritrea. si sarebbe atteso a discutere sul serio ancora per ~!~lid~fc~i,c~~~ni8s 1 era fatto fin qui. Sonnecchiar~ è Or qui due vie, chiare e diritte, si aprivano da- vanti al Parlamento: l'abbandono di quei possedi– menti (il vecchio u via dall'Africa!,, dei nostri tempi mitologici), sia pure non immediato, e negoziato in modo da cavarne il maggior possibile profitto; op– pure l'approvazione di un programma coloniale, al– meno nelle grandi linee ben determinato, da prose– guirsi con forze e con s:1crifici adeguati, affrontando sem:a piagni,-3tei i rischi inevitnb1lì, prep11rau.Jo,con l'azione coraggiosa e rapida del Governo e delh1.na– zione, i foturi benefizi ricavabili da una "nuova Jtalia,, nel continente nero. E per l'una e per l'altra tesi non mancano argomenti ed esempi. Se la tesi ctéll'abbandono è certo la più "massaia,,, l'altra (e non alludiamo a una politica temeraria, ma soltanto a una politica decisa e concludente) potrebbe essere la più lungimirante, e contro essa ammettiamo noi primi - noi, che pure la ricuseremmo - che i pi– stolotti da Comizio, pacifisti e fntcristof'oreschi, si spuntano assai facilmente. Ad ogni modo conveniva. decidersi per il 110 o per il s}: Governo e Camera prescelsero il ni, a dispetto di tutte le logiche come di tutti i vocabolari. A.i morti, non si sa bene perchè morti, si darà un monumento laggiù, a spese dello Stato: anche il salmo coloniale finisce in gloria ... di pietre. Siamo sempre un popolo di artisti. Quanto al prohlcma che interessa i vivi, ormeggiando blandamente fra op– poste scogliere di pro e contro, che parevano sco– gli di cartone da palcoscenico e che egli stesso riz– zava mano mar.o ai due lati J.el suo discorso, l'on. 'l'ittoni guidò la sua barca - la barca mini– steriale - all'approdo di un appello nominale, il cui succo si risolve in 400 ascari e qualche funzionario di più, ossia nella hurletta di fingere una marcia per trovarsi, viceversa, sempre al posto e nello stato di prima; con tutte le incertezze, con tutti i pericoli, con tutte le passività della presente situazione. Una colonia che non è una colonia, in nessuno dei sensi sin qui attribuiti al vocabolo; una villeggia– tura semitropicale, per svernarvi qualc,he funziona:fo che vuol accelerarsi la carriera 1 e per illudersi cli tener vivo lo spirito militare, illanguidito dalle eterne paci europee, con le intrapre~e galanti di qualche decina dei nostri brillanti utficialetti fra le compagne di razza di madama 'l'aitù; e un eterno :,cambio di salamelecchi fra Governo e capitalisti, invitantisi a vicenda a " passare pel primo ,, dalla porta coloniale; ht 11in11a nanna insomma di un im– perialismo per ridere, di un giocare alla conquista, .spendendovi pochi baiocchi per cavarne soltanto, un dì o l'altro, qualche nuova pedata, che ci risvegli dal sonno ... e ci regali una nuova accademia di so– fismi e di chiacchiere: ecco il bilancio della avve– nuta discussione. Quando )[artini, che sa il paese e che ha dello spirito, gridò forte: " ma insomma decidetevi; siate contrn o siate pro 1 inoltratevi o ritil'atevi, ma fate qualche cosa m 'l'ittoui, col migliore dei suoi sorrisi, gli rispose: " bravo! ò quel che penso anch'io, siamo proprio d'accordo: tu hai dettata la prefazione al libro che io scriverò. ,,

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