Critica Sociale - Anno XVII - n. 3 - 1 febbraio 1907

CRI'l'iCA SOCIALll 47 fondati sul massimo di giustizia e di uguaglianza, per modo che sia garantito lo sviluJ>p0 integralo di tutte le personalità nella misura del po:J:iibile, o sia impedita la formazione di classi parassitarie. (') Que sti i punti fondamentali toccati dal Colajanni; il quo.lo in II J.,,atini ed Anglosassoni.,, ha raccolto con pro– fondità o larghezza di ,,edule un cospicuo materiale stol'ico sociologico demogrnflco o stllth1tico. Forse tal– volta ;arebbo stat~ clesidorabilo una linea di sviluppo pii, nclta o meno frastagliata. 'l'alvolta anche sarebbe stato consigliabile che l'autore 1 evitando le ripetizioni, n,·esso decomposto con sintesi animatrice i dati dell'eru– dizione per rifonderli In una forma novella e pili or– ganica; ma non per questo l'O))era sua, tra tante chiac– chiere sociologiche fantastiche o inconcludenti, cessa di essere uno dei maggiori contributi nazionali alla socio– logia positiva. La lettura di essa sarà fruttuosa per tutti coloro che si occupano dell 1 argomento, o non sarà ste– rilo di risultati, perchè non dubitiamo lascerà nella co– scienza di ciascun lettore degli elementi non facilmente distruttibill di convinzione. E<lncazionc cconouiica. . . . E. MAIWHIOLI, L'Economista di lnrenzo del G gennaio 1 907 1 lamenta la mancanza di istruzione e O{lucaziono economica nel nostro pae,;e; mancanza che si anerte in tutte le classi sociali, cosl nella parte di1'i(le1lte, corno nelle classi po– polari e lavoratrici. " So domandiamo agli uomini di Stato quale sia il loro fondamentale concetto sulla politici\ est ero, sulla pubblica lstruzionc 1 sul funzionamento della giustlz.ia , sulla politica ecclesiastica, non fanno oho rispon dere con frnsi voghe, che nascondono appeni\ appena l'assenza di un pensiero maturo, preciso, convinto, dal qual<', a tempo opportuno, possa essere guidl\ta. la loro condotta. nella pratica <lolla cosa pubblica.,, Giustissimo. La cultura generale o l'istruzione econo– mica del nostri ministri sono, generalmente parlando, la cosa più misera e sgangherata di questo mondo. Nelle srere ufflclali si ostenta un certo disprezzo per i teorici e i dottrlnart. Le teste dei nostri uomini di Governo, di cui a poco a poco, per forza d'ambiento e per degene– razione parlamentaristica, s'è venuto formando il tipo medio, buono a tutti gli usi e adatto a qualsiasi combi– nazione ministeriale, banno da essere vesciche gonfie di (rasi fatte e di luoghi comuni. Fin qui adunque andiamo d'accordo col pregiato periodico fiorentino. Ma siamo costretti a mostrare il nostro dissenso quando più In– nanzi si scrive: " ln Italia i 4!', mila socialisti, guidati da capi che credono ragione la violenza del linguaggio, ed opera ogni rovina, hanno assunto una linea. di condotta che può essere fatale allo slancio di risorgimento economico che si scorge nel paese. I socialisti, porchò straordina– riamente atti,•! e rumorosi, hanno Intimidito tutto o tutti : il Oo,•erno 1 il Parlamento e le popolazioni. .. E1lè un tentativo continuo di folcreditare 1 di rovinare, di ab– battere, evldentemento per far credere alle moltitudini ignaro o semplici, che il momento della "rivoluzione soclole,, sta. por arrivare.,, O perchò, dopo tanto parlare e scrivere che s'è ratto in proposito, questa sconsigliatwconfusione tra l'opera o l'azione degli uni e quella degli altri? Perchè non di– scriminare tra coloro che, negli scioperi, nei conflitti economici, predicano e,;ser necessario considerare lo condizioni generali dell'industria, cbo respingono ogni Idea di catastrofe sociale, che vogliono l'ascensione gra• duale delle plebi, la democratizzazione degli orgaui del pubblico potere, la orga11izzazio11e vera delle classi la– voratrici, o coloro che fanno precisamente il contrario? Perchò non distinguere tra le cicale cli)\rivoluzionarismo verbale, a lustra scientifica, o lo formiche del riformismo fattivo e riunovatore? (1) 1,0 BOOj)Oappunto (lei JnO\'llllento BOOIRl!stloo O (1t1el\o di dl!'l'Oll· doro IR giustizia BOOIRle, di oppugnare ogni rornH\ di para3slllsmo, (I\ ore11,reun11,oosole1u,R pubblica IR <1ua\e 1 permettendo IR prevalenza degli lutereHI ,·eri della m11,gglora1uadel olttad\nl, restringa sempre più Il campo dcllR oonoorrenza a11lmale ne111\ soclet/1 1 per ran,rlro 10 nllnppo degli elementl razionali e coo11ernllTJ. Certi sistemi cli polemica 1>iccl11n doHebbero essere abbaudonnti dalla gente seria. Anche questo è un genere clicdncazione utile ad esser diffu~o nel nostro paeso. e, 111. Jlufu(Jonùmt'i, eco1wmid, Uno degli scriltori socialisti contcm11ornnei più origi· uall o immcritamente sconosciuti è Otto Effertz. Questo autore ha pubblicato di reccnlo un\1pera (') profonda ed ardita, che, a parere clell'Ac.11er 1 può figurar con onore trn le grandi concezioni del socialismo scien• tifico. Egli ci presenta a. nuovo una dottrina economica o sociologica i cui germi sono contenuti in uno studio giovanile dello stes,o autore, dettato parecchi lustri or sono: studio intorno al q•tah.\ n,m solo la scienza uffi– ciale, ma anche la stampa socialistn, ha ordito una specie di conf{lura del silenzio. L'ordino adottato negli II A11tagrm;smi eco,wmici " ri– chiama alla memoria. quello del drammi antichi, noi quali si distingue l'i11trigo, la cataatroro e lo sciogli– mento. Anzitutto, Eftertz s'accinge a. costruire il sistema degli interessi economici. Aledl.i.nto la disamina dei fon– damenti Jlsicologici e dei fondamontl tecnici dell 1 eco– nomln, egli determina l'interesse della società, che chiama Ja 1wod1tltw1tà i con lo stuello dello scambio e dei reno– meni cromatistlcl stabilisco JlOi l'interesse dell'individuo cho cbinmn la ndd.tualitò. Questa prima parte non ò che una introduzione alla seconda, che tratta dPgli antagoulsmi economici propria• mento detti, cioè a dire dei conflitti trn gli interessi, Esistono antagonismi tra gli individui, in quanto gli uomini cercnno di dominare o cli distrugr1ere i loro si– mili; e gli ultimi risultati delle lotto, cui essi si abbnn– d(lnano, sono condizionati e dalla rirartiziono della pro– prietà e da.ila \'Olontà. o dal capriccio dei beali possi– deules, Esistono Inoltro conflitti tra gli interessi degli indi,•idul e quelli c!ella società: conflitti che, in una rorma sociale come la nostra - ove la proprietà dei mozzi di produzione e la direziono del processo produt• tivo sono lasciate a particolari - vengono so\'ente ri– solti col predominio della. rcdditualità. (interesse indivi– duale) sulla produttività (interesso colletti\'o), con enorme sciu11lo di ricchezza. Bisogua impedire che la produttività sia sagrlflcnta. alla reddltualitù; occorre por termino a tutte quelle in– degnll:\ alle quali, nella società presente, ci astringe la concorrenza. Ciò non sarà po3sillilo che mediante l'in– staurazione d'un regime socialista. Effert.z, nella terza parte dol suo lavoro, pone appunto i principi di uua organizzazione socialistica che, senza imporre alcuu vincolo ogli individui e senza dimnndar loro maggiori vi rtìt di qu ello che attualmente 1,osseggo110 1 permetterà. di regola.re la produzione e 11. dl:,trlbuzione secondo li m lgllor int eresse della collettivlt1L Qualunque eia il giudizio che si possa formulare intorno alla posslbllltà di stabilire un regimo socialista vurn sulle basi poste clall'Etfcrtz, ò certo che l'opera di cui tracciamo sinteticamente lo schema. (l'esame analitico lo faremo nitra ,•olta, so non mancherà. lo Rpazio) s'im– pone a11 1 attonzione degli economisti e di tutti quanti si lntérei.sano alle scienze sociali. Effertz 1 con forma luci<lamonte realistica, sa trarre da osservazioni particolari gcnernllzzazloni possenti o fe– <'Onde, arrivando spesso a risultati inattesi e degni di considerazione. Egli si mostra partlcolnrmento preoccu– pato del problemi non solo economici, ma anche etici. A diverse riprese noi i;iamo posti di fronte a questioni morali insospettate, e dobbiamo, ad esempio, toccar con mano che non possiamo consumare certi beni lìenza sfruttare o distruggere altro ludivldunlità. Con stilo , 1 ivo od aneddotico - assai raro nello trattazioni d'indolo scientifica - ci viene dimostrato cho 1 seguendo alla lettern i precetti della morale corrente, nella unlversalo coucol'ronza si assicura il trionfo di coloro che hanuo mono scrupoli o sì favorisco lo sviluppo dol sentimenti di brutalità, di slealtà e di scrvlllsmo; mentre l'uomo onesto de\'e sottometter~! - cou intima. ribellione - a queste indegnità. morali se non \'uol morire di fame. A (1) OTTO }:1·1·r.RTZ: Ltil À.lltfl:,<m,.</lllt$ lto11omi{llft'1, Pnrls, Glard et Blròrc 1 t!N>6 1 12 fr,

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