Critica Sociale - Anno XVII - n. 3 - 1 febbraio 1907
46 ORl'l'IOA SOCIALE Perciò la Federazione panettieri si agita da tempo per oltenere Fabol1zioue per legge. Il lavoro notturno è abolito per legge nel Cantou 'l'icino. La Korvegia 1 per le pres~ioni dei padroni fornai, è tornata, dopo averlo abolito, al lavoro uotturoo. Favorevoli nll'Abolizione ~ono auche molti padroni. Su 288 padroni fornai, interrogati dalJlUfficio del Lavoro di Roma, 110 si dichiararono incondizionatamente favo– rM•oli e 28 parzialmente favorevoli all'abolizione per legge. Dallo studio dei risultati ottenuti nei luoghi ove il lavoro notturno fu abolito per coocordato o per de– creto municipale, il prof. Moutemartioi trae la conr.lu sioue: 1 • che gli inconveuieuti d 1 indole economina per la classe iudu~trialo sono molto diversi da località a località; e che verrebbero molto ad attenuarsi se l'abo– lizione avvenis<.ie come misura generalo coattiva 1 in modo da impedire ogni pos8ibilità di con •orrenza; che ragioni tflcniche non si riscontrano le quali in un modo assoluto pos:-iar10ostacolare la riforma; che gli sposta– menti di abitudini di conrmmo che verrebbe a subire la clientela sono di poca importanza. ,, La lotta che cornbatte la Federazione panettieri me– rita quindi Pnppoggio delle altre cla:isi lavoratrici e delle classi sociali tutte, inquautochè l'invocato prov– vedimento non solo è necessario per ritornare alla vita tanti operai che ne sono ora ej,,lclusi, ma anche è indi– spensabile per trasformare que~ta industria che ci dà "il pane quotidiano ri ma che ce lo dà di tale qualità, da farlo diventare uno dei più insidiosi veleni. J4-.AUSTO PAOl,IAnl. FRA LIBRI E RIVISTE Dott. Xu•OLEONi:: Co1,AJAss1: Latini e A11glosasso,ii (razze inferiori e razze superiori), con prerazioue di O. So– ,,icow. Prcss.., la Hit 1 i~ta Popo/a,-e, Roma-Napoli, 1906. (Seconda edizione). Una delle caratteristiche in N. Colajanni è quella di unn grandn i11clipen<lenzadi giudizio e di raziocinio. La sua mente è delle più refrattarie a ogni specie cli sug– gestione solentiflca. o politica. Di fronte a qualsiasi problema d 1 indole pratica o spe– culativa., il Colajnuni ama. assumere un atteg~inmento per11onnle 1 conquistando un punto di vista differenziato o individunlo. In ciò gra.n parte della ima forza. Durante questi ultimi anni, tutti noi abbiamo avute rintronato lo orecchio da frasi corno queste: i popoli latini sono in decadenza; gli italiani, i francesi, gli spagnoli appartengono acl una razza ormai vecchia. e sflnlla; gli anglosttiSOni invece discendono da una razza giovane, forte 1 superìor€' 1 e perciò è naturale, è ratale 1 ad essi spetti il primato nel dominio politico-economieo del moneto. Sooondo Il Colnjanni, cui spetta 1 tra l'altro, il merito incontestabile di avere combnttuto sin dal 1884 con ge– niale vil{oria il cosldetlo darvi,lismo sociale, l'applicazione incondizionata della strnggle {or l1fe all'aggregato umano, tutto ciò 110nha senso e si dissolve al contatto di una critica storico-sociologica obietliva. La realtà. è che, nel mentre uou esistono razze p1H"e dal punto di \lista an– tropologico, co:il ò assurdo voler parlare degli auglosas• soni come rappresentanti il tipo superiore a capellRtura bionda, statura nito, cranio dolicocera10; dove i latini apparterebbero al tipo ù1fenore, a statura bassa, occhi e cape\ll neri 1 cranio brachicefalo. .Ammesso il parnllolisrno psicofisico, si nrri\'Crcbbe a questa conseguenza: che sulla scala dell'incìvilimento i JIOJ)Olisarebbero scaglionati In ordino fisso e immuta– bile a seconrla dei IQro tratti bio-antropologici. La storia invece dimostra cho lo na1.ioni si alternano al vertice della ri vilti'l. oon varia fortuna e che su nessun gruppo socia.lo ò imi>resso il marchio indelebile della soggezione o d ella inferiorità; prodomiun or L'uno or l'altro popolo a seconda della toso <li evoluzione cui si è giunti e del momento storico cho si attraversa. Senza cambiamento nei caratte ri antropologici 1 si notano mutameuti pro rondi nelle mauire:itar.i oni sociali, tanto che le rotograt'le di popoli differenti, preqe in momenti diversi, si rasso– migliano rondnmentahneute, mentre le fotografie, prese in uno stesso momento, di popoli della presunta mede– Bimn razza differiscono radicalmente rra toro. A Venezia, in lni:thiltcrra, negli Stati Uniti, noi assi– s'iamo al sorgere cli aggregati umani che sono di\'Cnuti ~raneli, non perchò Appartenenti ad una razza, ma per l'azione di fattori uaturali-socia.11 affatto indipendenti da quelli antropologici. Por converso, i fattori della involu– ;dono e della decadenza nou rl~pettano alcuna. razza ed agi.:icono ui:rualmcnte dappertutto, come i rattori del– l'evoluzione progr{Silva che fa,·orirono le nazioni Tisul– tanti dai più oppo,ti elementi etnici. A parere del Colajanui, dello nazioni latine la sola che si trovi ora cfft>ttivamente in decadenza ò la Spagna. ~la anche per le popolazioni della penisola iberica non si può a priori escludere giunga il momentv della ri surrezione. La Francia è ricca e rorte, e solo con asserzioni au– dacemente tendenzioso sarebbe lecito proclamare la de– cadcnu della sorella <l'oltr'Alpe. Un popolo, che impegna o sostieni.:, con sl tonaco calma la lotta contl'o la Chiesa, come ra attuai monte quollo della vicina repubblica, non può ollsere cho nel suo pieno e sano rigoglio morate e i ntel lettunlc. L'lt1t.lia, poi, studiata in ca,a sua e vista nelle sue co, Ionio, oltre smentire noi modo più categorico la propria decadenza, dimostrn. il risorgimento e l'ascensione rela– tivamente rapidi. Oli indizi forieri di decadenza. il Colajanoi va invece a rintracciarli proprio tra lo Jlretese razze superiorl, tra gli anglosassoni della Gran Bretagna e degli Stati Uniti d'Amoricn. Segni di decadenza per lo popolazioni della Repubblica delle Stollo sarebbero specialmente: l'affermar11I delle tendenze imperialistiche; la ,•iolenza dei costumi, di cui i linciaggi sono l'espressione più acuta e slgn!RcatlYa; l'inaudita e spaventevole corruzione che devasta l'Unione da un estremo all'altro, si inflltra dappertutto o Inquina tutte le manifestazioni della vita pubblica e privata. "Nella. patria di Wa.shington 1 la corruzione ò attualmente una piovra gigantesca, che avvolgo trn I suo! tentacoli tutto il corpo della Repub– blica: lo olezioni 1 1',1.mministrazione dello Stato e dei Comuni, i corpi legislativi, la polizia, la giustizia, la Banca, Il commerclo 1 la ramiglia, tutto e tutti sono ma culatl dalla sua bava immonda.,, Strumento rormidabile della corruzione ò In polizia: ladri, tagliaborse, mante– nuti, ecc., trovano tra i 1,olicemm i migliori protettori. Un antico commissario di polizia di New-York ebbe a scrivere che '" In polizia è praticamente al di sopra della logg.i: dovunque c'è una violazione delle ordinanze mu– nlciJ)all, si può esser sicuri che c'è la mano della po– lizia,.. In questa cori uzione, che non ha ri9contro nella storia, i mi!iarctari 1 la 'l'ammany, gli amministratori dei trusts, rappre~entrrno la parte dtli protagonisti. Passando nll'lnghilterra, il Colojanni cerca di dimo– strare che questa nozione si trova sul declivio non solo per le miserande condizioni dell'agricoltura, ma per la sminuita produzione industriale ed esportazione. Altri segni rivelatori di docat\enza sarebbero: la corruzione politica 1 il trionfo dell'imperialismo e di quella degene• rata forma di Aoutitnento patriottico cbe è stda desi– gnata col nome di gi,igofsmo. Per conto nostro, non esitiamo a dire che queste sul– l'Inghilterra o sull'imporinllsmo chambcrlainiano sono le pagine più ingiallite o o.nizzite del libro di Cola– jnnni. ln una nuova edizione, che auguriamo veda presto la luce, l'autore farà bene a modiflcMe I suoi apprezza– menti alla stregua delle mutate tendenze dell'opinione pubblica inglese: tende11ze che culminarono princi11al– mento noi risultato delle ultime elezioni e nell'avvento del Mini1<1tero liberale. La voco del demagogo di Birmin– gham s'ò venuta mau mano affievolendo 1 tal che ora si può dire sia~i spenta del tutto. Alla ramosa Lega per la riforma dei dazi doga11ali e per l'introduzione di ta– riffe preferenziali non rimarrà nitro còmpito che di se• guiro, tra qualche anno, I runernli del grande agitatore protezlonistn. Il po1>01oInglese, attaccato più che mai a Cobrlon, sembra incapace a pensare imperialment,, almeno nel senso voluto dal Chamberlain. Gli ultimi capltoll di " /.,atini ul Anglosassoni ,, Rono intc~i a provnro cho lo nazioni, senza cambiamento nella loro composi1.ione etni~a, <lato siano decadute, possono risorgere, o che l'cvo\uzlone politica e sociale ò verso uni\ cre~cento solldarietil. internazionale, base del grande etliflcio della rutura civiltà umana. A. cotesta eolidarletà non si potrà artdivcnire so non quando all'inierao di ciascuna nazione i rapporti tra le varie cl
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