Critica Sociale - Anno XVII - n. 3 - 1 febbraio 1907

CRITICA SOCIALE 43 coartare le volontà altrui piuttosto con il flessibile stru– mento dell'oro, che trattando il duro o rigido forro. )la, se contro questo mostruoso progetto di Walpole, di sostituire d'un sol colpo l'accisa a quasi tutto le altre specie d 1 imposto 1 l\\'eva potuto formarsi o trionfare una decisa opposizione popolare, questa vonno meno di fronte alla più scaltrit!I. arte de' suoi successori che, seguendo il suo stesso ordine di idee, si limitano ad imporre le nuovo accise non tutte insieme, ma l'una <lopo l'altra o per gruppi, e In sostituzione, non io aggiunta, delle im– poste dirotte. Così nel 1783 fu Introdotta un'accisa sulle medicine e nei primi anni del MinisLoro Pìtt furono col• piti anche i materiali da costruzione, i cappelli, i guanti, le manopole, la polvere di cipria, i profumi e le po– mate (I). b) Le imposte dirette. Nello stesso esercizio 1792-93, dello imposto dirette la più produttiva era quella sui terreni. Questa imposta, antichissima in Jngbilterra e conosciuta sotto i nomi <li scutage e di tallage, era stata durante li Medio Evo so– stituita delle cosl dette poll-taxes od Imposto di capita– ziono, commisurate secondo il ceto sociale delle varie classi di cittadini, nella presunzione, por allora suffi– cientemente esatta, che la ricchezza dei contribuenti corrisJ)endesse alla rispettiva condizione sociale. Così un duca pagava pili di un conte, un co,itc pit'1 di un semplice nobile, e questi piì1 di un borghese. C'ultima capitazione fu ordinatti noi 1698. Dopo di allora. lo capitazioni furono rii nuo,·o abbandonate, per dar luogo ad una serie di impo!!to sui terreni, sui fabbricati, sulle pensioni civili e militari e sulle suecessioni. Veramente la così detta la,id-tax era stata introdotta da principio (1692) come un'imposta sul reddito annuo della proprietà fondiaria e mobiliare, ma poi aveva finito eol colpire eselusiva– mento la prima, per la difficoltà non certo contestabile, ma a bello studio e~agerata dalla classe capitali:sta, di accertare il reddito delle iudustrio o delle 1>rofessioni. La laud-ta:r, ridotta così a colpire esclusivamente il reddito fondiario, si ripercuote sul consumato1·e 1 ossia di\•ieno In ratto una vera imposta indiretta sul consumo delle cla~si lavoratrici, perchè, quando i proprietarì, in causa dell1imposta, non avessero ottenuto Il saggio nor– male del profitto, avrebbero potuto passare ad altre specie di proluzloni 1 e.'lenti dalPimposta. Petty lo afferma nettamente: Un'imposta fondiarla - egli dice . - è una imposta regolare sul consumo ('). Seguiva, in ordine d'importanza, tra le imposte dirette, un'imposta sui fitbbricati ( Wiiulow-ta.c), introdotta per la prima voltn. noi 1662, abolìta alla salita n.l trono <:liGu– glielmo lii (1689), ristabilita nel 1696 da Monteg11 su tutte lo cnse, eccotto quelle dei più poveri, e commisu– rata al numero delle fl1Jestre. Nel 1784 Pltt dovette rad– doppiare il prodotto di questa imposta, per colmare il de/kit caumto dalla forte riduzione da lui eseguita del dazio sul lhe. L'imposta ru allora prele,·ata nella mhura seguent9: sulle ca~e elle duano un prodotto minore di 5 I. st. l'anno, e con meno di 6 finestre, 6 s. 6 d. per anno, se con più di G finestre 8 s. Per le case che dn. \'iln0 un prod ,tto superiore, l'imJJOsta varia.va a L. 2,16 se avevano da 7a IOflncstre,e giungeva sino n L. 93,2 ~.,2 d. per lo CMO con 180 flnesLre. Jl reddito derivante dal possesso del cnpitale mobiliare e da\11eserclzio delle industrie era invece quasi del tutto esente <la Imposte. Diciamo quasi totalmente, percbè ta• (1) UUXTO!C FrnlUICt a/Hl polUics. Londra, 1898, ,, Chili), Xlii. ('') Citato In ),ORIA: l,,t llosi F.w11omkl1t, lii •~rtJz. lune Industrie e professioni non molto importanti veni– vano in realtà tassate; ma l'imposizione cli tali redditi, piuttosto che una tassazione clell'industrin, si deve con• si<lerare come un'appendice dell'impoillzlone sul consumo. Ioratll l'obbligo di ottenere unn licenza, rilasciata dalla pubblica autorità, per poter cseroitnro talune professioni, vieno utlllzznto por ottenere un'ontrnta ch'ò una vera e propria imposta 1 mn che è addossata a questi proressio• nisti, nella ragionevole presunzione che essi riescano a trasrerirla sui consumatori. Le imposte appartenenti a questa speciale categoria si possono raccogliere in tro gruppi, dei quali il primo comprende i proprietari delle diligenze postali e delle vetture da rimessa e da nolo; il secondo gli industriali ehe rabbricnno articolì soggetli all'acci~a; e il terzo gli avvocati, i notai, i banehie1·i, i pul>blioi estimatori, ecc. Riassumendo quanto abbiamo sinora esposto sulle con• dizioni flnanzinrie dell'Inghilterra alla vigilia della guorra contro la 1;•rnncia, ci sembra di poter affermare cbe la distribuzione delle imposte fra le varie classi sociali se– guiva secondo i principi dell'egoismo di classe: ma che la pressione totale della tassazione, essendo relath,a– mento tenue, non ostacolava il progresso dell"induslrin nazionale. Le condizioni della finanza di questo periodo corri– spondono dunque perrettamente alle conclizioni econo– miche del paese, governato dai legittimi rappresentanti della proprietà. fondiaria o dell'industrin, i quali, se non si curano cho dei propri interessi, non vogliono nè meno ostacolare con soverchie imposte lo srolgimento della ricch~zza nazionale, fonte di rendite e di profitti eonsi– dcrevoli, nè sperperare le pubbliche entrate in speso che non riescano di reale utilità all'economia del paese. Degno interprete di questa politica egoistica, ma nello stesso temJ)o aV\'eduta ed onesta, era Guglielmo Pitt, che nel primo anno del suo Oo,·eroo tentò, con discreto suc– cesso, di migliorare le condizioni della flnanz!I, di re– stringere lo spese e di ammortizzare Il debito pubblico. Pror. JACOPO T!Y . .\RONI. LACOMEDIA UH6IOHHALISTA li giornalista è Rastignac, la comcdia La /lolla cltgli emigranti. Dalla vi\'a voce dell'autore, in una tranquilla sera invernale, poche ore prima del giudizio del pubblico, io ho udito le aspre parole di cruccio che si scnmUiano i due principali protagonisti: Lantosca, l'uomo del pas– sato, Il deputato corrotto e corruttore, l'arrivista dall'n• nima sempre vuota come una coppa in cui ciascuno può verilare Il suo liquore; o Malvino, l'ultimo boemo ratto pensoso del!o nuove battaglie umano e partecipante ad esse, Il sognatore accorato e solitario che dall'alto della sua soffitta guarda il cielo pila da ,·lcino, colui che com– porrà l'inno della redenzione umana, da cnntar.:Ji 1 in un giorno dl festa, in un grande Comizio Ideale. Uun. fervida conversazione avc\'8. 11rcceduta la lettura. Avevamo insieme evocato la gloria di Carducci od in– sieme avevamo rimpianto che il poett1 non aves.'lo pilL giambi da scagliare at popolo d'ltnUa abbrutito nell'i– gnavia. Etl eravamo giunti fluo R. I.antosca, esponente di unH. genorazìone dai nervi lnflncchiti dallo sforzo eroico di quella che la precedette, Intelletto deriito allo 1>iùturpi speculazioni politiche, anima. venduta, eol voto, a chi gli olfra biglietti rla mille da la!lciare in una notte d'orgia sul guanciale di una bella remiua avida. Eravamo giunti al presente.

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