Critica Sociale - Anno XIV - n. 23 - 1 dicembre 1904

CRITICA SOCIALE 357 Contro lo scrutinio di lista e contro il Collegio uninominale II. Era appena pubblicata la prima parte di questo articolo, quando intervenne inaspettatamente, a gettar nuova luce sulla questione, l'esperimento delle ele– zioni generali: esperimento, che non ha bisogno di csEler commentato e analizzato minutamente, giacchè quasi tutta la stampa concorda nel ritenere che esso abbia segnato la condanna ciel Collegio uninominale, per le aspre lotte fra partiti locali, per le corruzioni e le intimidazioni perpetrate, per la insufficienza. po– litica di molti candidati o di molti eletti, per la de– cimazione avvenuta qua e là nella rappresentanza di gruppi imponenti di elettori. Sale dunque all'orizzonte l'astro crispino e giolit– tiano dello scrutinio di lista a larga base, che sotto parecchi aspetti sarebbe, per il partito socialista e per l'educazione politica in genere, più pernicioso del sistema ora vigente. È tempo perciò che il partito socialista sollevi la bandiera cle1la rappresentanza proporzionale. * * * Cont~o lo scrutinio di lista. e contro il Collegio uninominale - l'uno adottato in Halia per le elezioni amministrative, 11altro per le politiche - sono stati, ormai da parecchi anni, studiati e proposti moltis– simi sistemi di rappresentanza proporzionale, che, sebbene con meccanismi assai diversi (tanto da non far distinguere a prima vista la loro stretta paren– tela), mirano f;utti agli stessi scopi fondamentali: at– tenuare le forme barbariche, insidiose, sopraffattrici cli lotta elettorale; garantire ad ogni partito un nu– mero di rappresentanti proporzionale alle sue forze, senza bisogno di ricorrere ad alleanze di comodo; dare agli elettori una reale e larga libertà cli scelta, senza che una dispersione di voti su molti candi– dati possa menomare l'esito definitivo; riprodurre, in ultima analisi, il corpo elettorale qual è nelle sue varie sfumature, nella sua composizione qualitativa e quantitativa, dandone Pimagine senza perturbare i rapporti di grandezza e di colore dolio diverse parti. Alcuni di questi sistemi si prestano più alle ele– zioni in seno ad associazioni od a partiti, in cui, pur verificandosi una momentanea. diversità di tendenze o di criteri, è eia presumersi una comunanza cli pro– gramma fondamentale j altri si prestano più alle ele– zioni, in cui stanno di fronte dive1·si partiti, diverse correnti d'idee o d'interessi. Un'esposizione particolareggiata, anche se ristretta a pochi cli questi sistemi, oltrn ad essere laboriosa. per chi legge e per chi scrive, non avrebbe interesse pratico, da che si tratta principalmente di mettere in rilievo i pregi della rappresentanza proporzionale di fronte ai gravissimi difetti dello scrutinio di lista e del Collegio uninominale. Basterà accennarne uno - poichè tutti , come ho già avvertito, raggiungono più o meno gli stessi risultati - ed esporne le linee principali, sfrondandolo di tutti i particolari, di tutti i casi speciali che do– vrebbero trovar posto in un disegno di legge o di regolamento. E sarà henc, per ragioni di opportunità, insistere sopra un sistema che all'ap)Jctrenza si scosti il meno possibile dai sistemi attuali; che non turbi gravemente le consuetudini degli elettori, nè la forma dello scrutinio; che s'avvicini al figurino di inoda dello scrutinio a larga base; che abbia già al suo attivo l'esperienza fatta in altri Stati. Perciò Converrebbe dedurne uno dal sistema belga e congegnarlo in nnclo du dare l'illusione di qual– c?sa d,intermedio fra il Collegio uninominale, che s1 vuole ahbanclonare, e lo scrutinio di lista, che si vuore instaurare . . Tale sistema, d'una semplicità straordinaria, iden– tica per l'elettore a quella del Collegio uninominale, superiore per i seggi a quella dello scrutinio di lista, potrebbe essere il seguente. . * * Vrtalia può esser divisa in Circoscrizioni elettorali aventi da un milione a un milione e mezzo cli abi– tanti) e quindi circa 20 deputati. Non occorre che queste Circoscrizioni sieno tutte uguali, e, purchè per ciascuna il numero dei deputati non sia molto infe– riore a 20, non ha alcuna importanza il modo con cui vien fatto il riparto; quel riparto cheinvececostittLirebbe un'arme terribile in mano del Governo o della mag– gioranza, quando si addivenisse allo scrutinio di lista a larga base. Essendo pure indifferente il modo cli aggregazione degli attuali Collegi per costituire una nuova Circoscrizione, si offre senz'altro l'opportunità di togliere lo squilibrio cli popolazione ora esistente fra un Collegio e Paltro. .Non appPna aperto il periodo elettorale, deve es• sere, in ogni capoluogo di Circoscrizione, costituito un Ufficio - un semplice Ufficio burocratico - a cui i diversi partiti o gruppi qualunque cli elettori devono presentare le loro liste di candidati entro un termine stabilito, precedendo di cinque o sei giorni il giorno della votazione. Ogni lista può contenere un numero qualunque di candidati, anche superio1·e al ·numero di deputali spettanti all<tcircoscrizione. V Ufficio stampa le intere liste presentate e le invia. a tutte le Sezioni, affinchè sieno affisse nella sala della votazione. La votazione vien fatta, come ora, nelle singole Sezioni, e ogni elettore segna sulla.scheda consegnatagli dal seggio, come ora, un nome solo preso eia una qua– lunque delle liste- presentate. Lo spoglio delle schede avYiene nelle varie Se– zioni, e i risultati sono, come ora) portati o trasmessi all'Ufficio centrale (rinforzato da membri elettivi), che fa il computo dei voti ottenuti da ogni candidato in tutta la circoscrizione. A questo punto, lista per lista, vien fatta. la Romma dei voti riportati dai Yari candidati della lista. Ot– tenute queste somme, che danno Pesatta misura della forza elettorale di ciascun partito) si suddivide fra le varie liste il numero totale dei deputati spet– tanti alla Circoscrizione, assegnandone a ciascuna. lista un numero proporzionale ai voti in essa accu– mulati : semplice operazione aritmetica, che può es– sere fatta in dieci minuti. Se, per esempio, in una Circoscrizione da venti de– putati) la lista eloricale, sui vari nomi dei suoi candi– dati, ha riportato tanti voti, che tutti insieme sommano a 12000; se la lista conservatrice ne ha, nello stesso modo, riportato 2-1-.000, la radicale 3000, la repub• blicana 6000 e la socialista 15.000; si assegneranno alla lista clericale 4 deputati, se ne assegneranno 8 alla conservatrice, 1 alla radicale, 2 alla repubbli– cana, 5 alla socialista. Una volta assegnato a ciascuna lista il suo numero di deputati, si proclamano eletti quei candidati che, rispetto ai loro compagni di lista, hanno ottenuto il maggior numero di voti. Così, nella Jista conserva– trice, gli 8 conservatori, che avessero riportato piì:t voti, sarebbero gli eletti. Il sistema accennato equivale acl aprire nel giorno delle elezioni tante sale, sulle cui porte sia scritto rispettivamente: " clericali ,,, " conservatori ,,, "re• pubblicani,,," radicali,,," socialisti,,; a lasciare che gli elettori entrino nella sala che preferiscono; a

RkJQdWJsaXNoZXIy