Critica Sociale - Anno XIV - n. 9 - 1 maggio 1904

CRITICA SOCIALE 141 il contratto scritto, perchè fossero resi più difficili gli inganni e più facili lo azioni giudiziario (1). Una 1>arte importantissima è quella che riguarda. l'o– rario di lavoro, che ò limitato a no"e ore di lavoro er– rettivo, cifra che rappresenta una transazione tra l'orario di otto ore, chiesto dai lavoratori e consigliato dal Co11- siylio sripeho,·e ,li 8rmitù, e quello <li dieci ore, accettato come suprema concessione - da alcuni conduttori di fondi della L<,mollinn o del Novarese. Questo è e sarà il punto di maggior contestazione. I risicultori, in un loro primo molto abile e quasi equanime memoriale, fn•evano combattuto le otto ore, ma si erano dicltlnrati disposti ad accettare le dieci oro purchè limitato al la,•oro di mondatura. In un succes– sivo ,·oto insiste\'ano Ml questi concetti. Orn, invece, non vogliono più sapere di alcuna limitazione ed hanno CO• minciato - nel Consiglio provi11ciafe cli Nomra - a sop ))rimcre tutto ciò che si riferisce nll'orario. Questo è un tìpico esempio di lotta dì clas-;c. La maggior parte dei Consiglieri provinciali di :Xo,·arn. sono proprietariì di risaie! .A questo modo di procedere è bene O))porre il giudizio da.lo dai prof. Golr1i 1 JJi Vesleci, Jtaygioni che, incaricati di nuovo dal ('o118iglio su1>e1·iore d1 Flanif?i di esaminare la, questione dell'orario in risaia, couchiudevano - per ragioni igieniche per l'orario di otto ore e aderivano, per ragioni economiche, all'orario di no,·e ore ( 1 ). Il dott. Pezza, il difensore della ri-;aia, dichiarava senza ambagi: " Jo credo che 9 o 10 ore siano H massimo ora– t·io lollerC1bile. " ( 1 ) I conduttori di fondi, che accettano e ranno loro pro delle conclusioni fa\'ore\'Oli della scienza, si degnino di ns~oclarsi anche a quelle sfa."ore\'oli. L'opposizione dei risicultori è fatta - è chiaro - in nome de1Pindu'3tria risicola che - secondo essi - non potrebbe resil)tere ad un urto cosl forte. Xoì ci limitiamo ad ossenare alle loro querule lamen– tazioni: 1° che gli affitti delle ri:1aie sono andati, in questi ultimi anni, salendo sempre più, o questo ò in– dice di grande prosperità; 2° che la risaia ba potuto approfittare in que~li ultimi anni - senza che ai lavo– ratori ne andasse la congrua parto - di due innova– zioni tecniche preziose: la coltivazione a vicenda e la concimazione chimicu. Questi ratti ci assicurano che l'Industria risuria non sarà rO\'inatn, tutto al più vedrì~ limitati i suoi grassi profitti di oggi in più equi confini. C) La tutela sanitaria. - Lo altre clausole del con– tratto di lavoro, a cui accenna il nuovo progetto di leggo, riguardano più particolarmente la tutela sanitaria. Il conduttore dì opera de\•e fornire ai lavoratori acqua pota.bile; nel caso che esso dia il vitto, que11todeve es– ecro nella quantlt:\ convenuta e di buona qualità(art. 8). Qui sarebbe necessario che - in qualche modo - o nella legge o noi regolamento fosse proHisto a disci– plinare più minutamente la questione del "itto, per eli– minare gli incon\'enienti notatì llell1occesso di volume, di uniformità od anche dello squilibrio tra le varie so- 11tnnze. Secondo il progetto, i locali di ricovero debbono cor- (1) :-:cll'Mlunan.-:a lh•I Co1111fqHo /SIIJ)trlo,·t lttl /111:0,-0 (le,\ 3 /11(1/ 0 .Z(I, a 111oclll!.eazlone- del progetto di lt>gge ç,,.,.,,tl, fu np1)r0\·a10, se-condo Il r('sOC0nto della· C001)<!•1J.:lo11e lt111l111m 12 nu1rzo), 11ue,:ito 1trlkolo: ~ Il C'lntratto fatto 1~1 mondatori eogll tnt,;-rmedlarl deve essere ~em11re In 11;<:rJtto~- t;srrei;rl,unenUI. ·, Il l'uljCliH~O. ltdtlzlonc del 1irorcnorl OOIKI, lii \'c11te11, Mflg· glora. Anuo ll>o4, n. f. ( 1 1 uott. l'i,;it.A 1 loco clt, 1iag. 21. rispondere alla. nettezza e nlla morale e saranno mu– niti, per quanto possibile, di reticelle (nrt. 9). La for– mula ci paro vada migliorat11, perchò ci pare troppo poco pretendere che i ricoveri corrispondano alla net– tezza. Essi debbono presentarsi in condizioni di salubrità. In questo senso pili espliciti sono i regolamenti ))rO– Yinciali. Non sufficie11te ci pare pure Pnrt. 1S 1 che fa obbligo ni conduttori di fornire ai lavoratori i mezzi atti n. cii– renderli dalle erbe noci\'e che si trovassero nelle risaie. Dalle ossen•azioni fatto sino ad o~gi risulta che lo der– matiti sono meno dovute a speciali erbe, che all'aziono prolungato, macerante, dell'ncqua !mila pelle. Si tratta quindi di mettero in atto una pre,•enzione più larga di quella stabilita dalla legge. F'inalmente il nuovo progetto e!!Clude dalla monda. i fnnciulli minori di IS anni compiuti e le donne due set– timane ))rima del parto e tre dopo (art. 11 . Le donne lattanti doHanno a\'ere il tempo occorrente nll'allntta– mento (art. 12). Sarebbe desiderabile, ne!Pun caso e nel– l'altro, maggioro limitazione, ma è giu,;;to ricono'!cere che il nuO\'O progetto costituisce un passo innanzi sulle consuetudini attuali. Ma, se su qualche punto seco11dario si può transigere, su uno - in modo assoluto - COn\'iene insistere: quello che riguarda l'applicazione della legge. Xoi siamo giìt edificati abbastanza a questo proposito. L'esperienza ci dice che quest:t legge andrà a tener compagnia. alle altre n1lpro\•ate fino ad oggi, F:O non \'errà conrortat!t dei mozzi necessart alla sua esecuzione. l..'arLicolo 14 del progetto di leggo stabilisce: " Il Ali• nistcro cli Agricolturn, lndu-;tria e Commercio "igilerà. all'esecuzione di questa legge anche per mezzo di per– sone specialmente incaricate ,i• E non aggiunge altro. Orbene, que ... to è troppo poco. Se non -ii stabilisce qual– cosa di pili tas'lativo, so non si crea un corpo di i-tpottori, iucaricati ili seguire, JHl'-SO a. passo, l'applicazione della le~ge, possiamo dire ftn d'ora che essa rimarrà una lu stra, come nitre furono e sono. Un altro grande presidio dobbiamo dare alla nuova legge. E questo tocca a noi. Bisogna che fiancheggiamo la legge colla organizzazione dei <'Ontadini, percbè altri– menti - e alcuni accenni si ''{Hlono già all'orizzonte per la prossima campagna risicola - gli etfettì utili della legge si annegheranno negli abili trucchi del ri– sicultori. In questa paziente opera di· elo\'nzione ci\'ile del più sfruttato, del piì1 percosso, del più ns'!on•ito dei no'ìtrt proletariati dei camJ)i, si mostrerà la nobilitate del l'nr• tito socialista, assai più che nelle schermaglie snervanti delle cento e una tendenze. Dlella. ÙIULIO CASAl,ISI. Hecentissima pubblicazione: FILIPPO TURA TI I TRIBlJf'4Alll OELi LiA VORO Helaziour al Consiglio supe1·l()re ciel lavovo su lti Uiformll fl('i Probiviri industriali con 2 appendici. Un volume di circa pagine 100 a Lire UNA. (presso la Critica Sociale).

RkJQdWJsaXNoZXIy