Critica Sociale - Anno XII - n. 24 - 16 dicembre 1902

CRITICA SOCIALE 375 partito. Socialismo dol Nord o socinlismo del Sud, impo1:1sibìlito.t.iad intendersi, dovrcbhcro JH'OCCdcro ciascuno per In sua via, e poco importa se, poichè l'I tolia. ò politicamente unita, i loro sforzi si elide- ranno reciprocamente. · i\la questa conclusione, se sc11tnriscc dal discorso, non è esplicitnmentc formulata eia Rerum Scri]Jto,·. .E, in sua. vece, un 'l're stelle, socinli1:1h~ elciSud, che alJbiam motivo di supporre strettissimo congiunto <lei nostro collnhoratorc, pubhlica 11cll'.At·a11/i,/ del 12 corrente un ordine del giorno, che egli propor– rebbe a un ipotetico Congresso meridionale, e che ù come la anticipata conclusione dcll'nrticolo inserito pili sopra. Il Congresso dei socialisti meridionnli aft'errua, d'accorcio con l'on. Sonnino, la necessità di una. legislazione speciale por facilitare la soluziono del 1,roblcma meridionale, sollecitando il libero S\'ihq>podello iniziRtive locali; res1>ini;otutte le rìrorme proposte dall'on. Sonnino, 11erchè esso hauno l'intento di sahar dalla rovina e con– solidare la J)roprietà latirondista 1 cnusn prima dei mali meridionali, lnddo,·o la soluziono del 1>roblemameridio– nale de,·e ricorcarsi nel disfacimento e nelht esprop1i a– zione della proprietà latifondista J>Cropera dei liberi coltivatori; dichiara che nd accelerare il dlsrncimento non sono necessarie misure legislative dirette, aventi carattere socialista, lo quali nvrcbbero fra gli nitri inconvenienti quello di obbligare lo Stato a concedere un.i indennit:\ ai latifondisti poltroni espropriati, ma bt\sta. conservare sulla proprietà. latironclistn il presento carico tributllrio e abolire il dazio ~ul grano, rendendo cosl le terre im– produttiYe e svalutnndole enormemente; a compiere, poi, la es))roprinziono o la sollecita tra– sformazione dello culture l>astnno le seguenti misuro: a) servirsi dell'nbolizìone del dnzio sul grano e dclii~ riduzione degli altri dnzi fiscali e del dazi protezionisti industriali - con cui si otterrebbe anche il vantnggio <li aumentare la capacità economica. del proletariato meridionale - per stringere colle nitre unzioni trattati commerciali a lunga scadenza, i quali assicurino largo smercio ai prodotti delle piccole culture meridionali {vini, agrumi, frutta, ccc.); b) organizzare il credito agrario su basi democratiche; e) ridurre del 50 per cento tutto lo tasso di registro o bQllo sulle contratta– zioni fondiarie delle proYincie meridionali; cl) esentare per un lungo J>Criododi tempo le J)iccole proprietà. messo no,•ellamente a cultura intensiva; e) ridurre stabilmente al 50 per cento In impasta fondiaria sulle piccole pro- 1,rietà; al vuoto finanziario 1,rodotto nel bilancio dello Stato da queste riforme doganali o tributario si provveda colla riduzione della rendita che obbligherebbe anche i capi– tali a volgersi all'agricoltura, e con la riduzione dello SJ)ese improduttivo; respinge In modo speciale il concetto enfiteutico so• stenuto dall'on. Sonnino, il quale tenderebbe a conser– ,,are sulla terra dissodata col su,loro dei lavoratori un ;;:~\it~e~:•1~n!!~~b~~>:r~~~sad~;r~~;l!,t~ 1 òla~!~":!:~iaè \~ ca.so cli aver riguardo alcuno, essendo storicamente di– mos trato che tutti i J>rogenitori degli n.ttuali latifondisti furono usurai, ladroni di strada, mantenuti e cinedi di regine o di re di altri tempi, usurpatori di clemant co– munali e di terre occlesia.stiche, e solo con questi mozzi conquistarono le loro terre defraudandone i lavoratori meridionali; dichiara che la.fine delle camorre amministrati\'O me– ridionali non si può ottenere in alcun modo dall'opera del ÙO\'erno centrale, ma dev'essere il risultato delle inizin– tive risanatrici locali, aiut:~te dalla trasformazione oco– nomic1t innanzi accennata, dalla limitazione dei ))Oteri malefici dei J)refettl sulle amministrazioni comunali, dal suffragio universale amministrativo non limitato dall'Ob· bligo del certiflcnto scolastico elementare: obbligo il il quale, pur essendo una prova irrisoria di capacità politica, e inutile specialmente nelle \'icinc e facili que– stioni amministrative, esclude dalla cittadinanza quasi tutto il proletariato meridionale, rendendo i corpi elet– torali poco numerosi e mancipii di poche ricche famiglie o della prefettura; an afferma che tutte queste misure volte a riiòioh•erc la questiono meridionale coincidono perfettamente eoi.rli i11teressi politici-democratici ed economici-libero scam– bisti dell'Ha.li;\ sette11trionale; delibera. di adottare questo programma come 1>intta– rorma delle future elezioni j,?enerali politiche; e fa ,·oto che i partiti democratici del :Nord,ahbnn– donando una buonr~ ,,oJta le declama;,,ioni inconcludenti o le sterili prote.:1to di fratelhmza unitnrin, di cui tutti iliarno da un )ICZZO convinti e che n.ppunto per questo lasciano il tempo che trovano, com1lrend1u10In importn11za del problenrn meridionale 11er lo svilu1,po democrat,ico cd economico dol Nord, e adottino nnch'cilsi il medesimo pro~rammi~ dei socialisti del Sud come base dello loro elezioni J)Olitiche. • •• SOCIAl,l~T,\ l)t:L Suo. lliassumcndo: Nessun niuto nlla proprietà lntifondista; aiuti tri• lrntari :1lla piccola 1>ropricb\ (quella. che il rrnsca. HSsel'isce, noi S11<1 1 qua:si inesistente); abolizione o riduzione dcliii protezione doganale gra1rnrifl e imlu– striale; trattati commerciali a favore dei vini, dcg-li a~rumi 1 ecc; credito agrario democrntico; conversione della rendita; riduzione delle spose im1>roclulti, 1 e; rispetto illimitato alle iniziati,•e locali, all'opera dei liberi coltiYatori che dove es1>roprinre il latifondo; suffragio amministrativo esteso, nel Sud, anche agli analfalJeti. L'Aranti/ so~giunge che qucst 1 ordinc del giorno a,Tebbe anche il suo voto. Noi ci dom,rndiamo: <JlJOsto" programma positivo,, ris1,onde allo condizioni del Mezzogiorno? è attuabile? sarehhe efficace? e, por vederlo 11ttunto, gioverebbe che i socialisti ciel Xord rovesciussero I\,ttualo )li– nistcro? e, i11fino, por aiutnro lo 8\'i\uppo elci socia– li~mo del Sud, non esisto altra stradt~ miglioro? Quesiti non semplici, ai quali ci ingegneremo di rispondere noi prossimi numeri. ·uNGRANDE PROBLEMA SOCIALE LEABITAZIONI IGIENICHE E A BUON MERCATO IL U! SOLUZIONI. Gli industriali e le case operaie. Sulla gravità ciel problema, sulla ostensione del male o quindi sulla necessità urgente cli validi ri– pari, quasi non vi sono dissensi. ·F1mnoeccezione solo alcuni che hanno interesse a credere o a far credere i mali sociali meno profondi e piìl lievi di c1uollo che non siano e pochi altri che vogliono, a vi\'a forza, costringere i fatti, che Yi si ribollano, entro la ca• micia di forza di idee e di teorie preconcette. I dissensi appaiono invece vi\'i, numerosi, batta– glieri, quando si vuol prescrivere In medicina. i-: 1111 caso particolare di quello che aYviene per tutti gli altri problemi sociali. E, come al solito, ognuno si attacca non ai fatti controllati, nlle conclusioni ,,H1 sicure cli una esperienza che dura da clecennii, ma alla propria concezione della vita, alle dottrine ge– nerali, ferme, indiscutibili, incontrollabili, così caro nlh~ pigrizia. intellettuale. Sarà. bene che noi non ci at-lldiamo ad un tal si stemu, correndo di deduzione in deduzione, di sillo– gismo in sillogismo fino a unR. conclusione bel111e formata. Mcttiomoci a contatto coi fatti: essi ri tracceranno indubbiamente la via, pcrchè la questione delle case operaio ha almeno u11 secolo cli tentativi, cli sforzi, cli esperienze . .Tu essa si sono aspramente provati l'iniziativa privata, lo spirito clf filantro1>ia,

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