Critica Sociale - Anno XII - n. 4 - 16 febbraio 1902

56 CRITICA SOCIALE " <lifesa marittima ed allo studio elci tipi di navi che " meglio si adattano ai nostri obiettivi de] Mecliter• " raneo ,,. Studio che, abbiamo visto, fu ora portato a un buon punto. li nuovo tipo cli nave cli linea Regina, Elena riu– nisce, come dicemmo, in sè, al massimo grado rela– tivo, le qualitfl. tattiche e strategiche, ed esclude quindi che l'altra naveiPincroch,tore, abbia un grande spostamento, che perciò può cliScendcre al disotto di 7000 tonn. E siccome una tendenza in oggi realmente esiste - nonostante tutto - verAo la diminuzione dello s1>ostament,) (') e quindi verso la economia anche nel costo cli costruzione della nave di linea, \) tanto piìt necessario fissare l'organico de1le navi, delle più grosse in ispecie, a fine di impedire che la economia medesima si im1>ieghi malamente in au– menti di materiale combattente navale, il qua!c in• vita ad andare al di 1à dei nostri obiettivi, incita al matto dominio del mare - ossia al dominio del nulla - gH incontentabili marittimisti. I termini dell'organ-ico si videro gilt nei fattori e nei dati del problema eia me esamim:di. Stanno negli obiefNvi, 11ost1•i,; net confronto con lei flotta magyiore, quelle, dell'Tnghilte-rni; nel t-i.po della nave. Oli obiettivi nostri, avvalorati dal confronto in– glese, ci indicano la forza normale sufficiente in 180.000 tonnellate tutt'al pili. Di queste la bontà ciel tipo cli nave, fortunatamente raggiunto, ci per– metto di assegnarne 140.000 a 10 navi in massima ciel tipo Regina Elena e 40.000 al resto delle grosse navi - incrociatori, axvisi, carbonai. La vita del grosso naviglio è determinabile in 20 anni ('). Per mantenere a numero le 10 navi 1 basta perciò fabbri– carne 2 ogni quattro anni -· una spesa di 60 milioni in complesso e al massimo. Sulla base di 180.000 tono. si possono fare di bei risparmi annui. Tuttavia ammetto anzi di ridurre per ora il bilancio a 90 milioni (3). Se ne potrà de– stinare il 30 ¼ alle costruzioni e alle riparazioni 1 regolandosi sulla stessa proporzione cli spesa che vi destina l'Inghilterra, la potenza marittima maggiol'e. J,a riduzione del bilancio della marina a no milioni deve esser fatta con temleuza cui 1tlleriorì 1·iduzioni e con l'obbligo compreso di aumentare i depositi cli carbone e le comodità di raddobbo. J)opo di che appunto altre riduzioni sono possibili. . . . li fissare t'organico sulle basi razionali da me esa– minate, che son poi quelle dei nostri modesti obiet– tivi, sbarazzerà. il campo politico e capitalistico mer– cantile da una questione gonfiata artificiosamente dal gracchiare dei corvi. Ci permetterà. una economia di 20 milioni annui, ci risparmierà il pericolo immi– nente e inevitabile di spese cli gran lunga maggiori \delle presenti se non si frenano a tempo le fantasie, contro le quali spese il partito nostro si oppone energicamente. E renderà almeno pH1 difficile l'av– ·venturarsi alla battaglia di squadra, a.quella battaglia. di squadra alla quale non è 11e1mure p,·eparata lct mente dei ma1'inaiper deficienza quasi completa di saJ)ere tattico. Gli oh! ohi cl.i meraviglia e incredu– lità son fuori di luogo. Nessuna esagerazione nelle mie parole. Nessun ufficiale di marina. mi può contraddire. Per gli ingenui, che mi par cli vedere con tanto cli bocca aperta, una citazione autore– vole basterà a convincerli, quella cli un professore cli strategia. e cli tattica dell'Accademia navale di Livorno, cl.i nome ben conosciuto, il comandante D. Bonamico. NelJa Rivista tnit-itare ma,·ittima del (1) In nusa\A una scuola non seeondnrla ritiene erte la nave see11- dori\ allo ~000 tonn. o potrà BOd<11BfMo A mlii gli BeOJ)I. (') l,'lnghllterrA ha In BC"l'\'IZIO 11 liti.VI dcll'eti\ (112::. anni. e, Escluse le pe11&1on1 e I premi aUI\ marina mercantile. Bib ,otecn lJ1no t11arco maggio 1901, egli scriveva a. pag. 265. "Le princi– " pali questioni che concorrono a costituire la dof– " tr-inetatt-ica erano tutte !mfficientemente determinate " nel periodo velico. 'l 1 utte Je questioni però vennero " sovvertite dal vapore. j\fa la rinnovazione tatt'ica " t.rovasi tuttora. in uno stadio inizialo cli grande " indeterminazione e la evoluzione delJ>ensierotattico, " ad onta di prege,•olissimi e numerosi studi, ha. " progredito assai meno di quella. del pensiero stra– " tcgico. " Nessuna delle dodici principali questioni tatticltc " (diee poi nella conclusione del suo studio, a 1>ag. 280) " fu completamente e definitivamente risoluta. A.I· " cune 1 come quella della nave d!Lbattaglin., dell'arme " tattica preponderante, dell'orclinam:a. cli marcia, dei " sistemi di evoluzione, ebbero solu;,.ione approssima– " tiva che, se persisteranno le attuali caratteristiche " delle navi, ha probabilità di affermarsi. :Ma tutte " le altre, e in ispecial modo quelle che riguardano " l'azione tattica (lclla battaglie,in tutte le sue fasi, u sono tutta.via così controverse da esclttde1·ela JJro– " babilitli di une, v1·ossimae app,-ossimati,:a soluzione.,, Jn questo stato di cose sa.rebbe una. follìa. maggiore del possibile aff'idare i milioni al (Htro giuoco del caso. Fermiamoci dunque alla sola. tutela. degli obiettivi che rientrano meglio nel campo strategico, non tanto incerto come il campo tattico. E ricordiamo che quegli obiettivi sono molto modesti; nessuno ha. importanza decisiva o vitale, dacchò fu provato, coi fatti alla ma.no, che, siavi o non sia.vi una. flotta., gli sbarchi cli forze temibili sono imipossibili. 1 o 1 se piace meglio, dirò col generale tedesco VonOer uottz, che " gli sbarchi, in una grande guerra moderna, sono " più uno spauracchio che un pericolo serio. 11 (') Che i dubbiosi si rassicurino. Le economie si con– ciliano benissimo coi bisogni tecnici della nostra difesa. SYl,VA ""'IANI. Le " Ri/ònne tecniche dell'ese,-cito ,, verranno 1mb– blicate successivamente. PS. - Jl <xwriere cli Napoli ha esaminato alcuni <lei miei ]>recedenti articoli sulla marina in un suo scritto cortese, fin troppo cortese, del l3 gennaio ultimo. L'au– tore dell'articolo, lo scrittore militare ben noto signor r:. Barone, ten. colonn. di Stato maggiore, ò d'accordo con me in pii1 punti, ma. vuol tacciarmi, in un altro 1 di seguire il preconcetto. Vo' credere che questa accusa sarà. pre,;a dai. più 1 mi si permetta, per un ferrovecchio della polemica giornalistica, 1>olchènello studio che facemn!o abbiamo sempre formulato i nostri pensieri sulla baso dei fatti. :Egli ha pure asserito che io non tenni conto di un punto esse,iziale(sic), cioò della tutela del com– mercio sulle , 1 ie di comunicnzione in caso di guerra. ·veramente non so quasi cho dire. Credo che egli avrà letto il mio <1uinto articolo, nel quale ho anzi messo tanto in rilievo quel fattore cla farne il pernio cli una necessaria e naturale alleanza. nesto fra due. Non vorrei mandare l'autore a rileggere la min.prosa, non ))Ossonon ritenere che quel suo giudizio oflènde la scrupolosità. obbiettivn di chi l'Ila J>ronunziato. $. Y. (1) li generRle l)rUSBln.no von d.er Ooltr. è Il J)lll 11111streserlllore mmtn.re vivente. Per uon rlmand.nrc Alla sua OJ)ern, cito Il\ Rivl.8111 11dUlare marittima <lel (lteembrc 1001, nella qun.le (1uel giudizio è r1portAIO a J)ng111a 41S. FILIPPOTURATI e CLAUOIOTREVES SOCIALISMO E RADICALISMO Polemica con E. Do Marini.i,. Centesimi 1.5. Presso la Critica SOciale.

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