Critica Sociale - Anno XI - n. 22 - 16 novembre 1901

350 ORI'l'ICA SOCIALE bile ideale di dcmocraiia cristiann, molto diverso da quel dispotismo di maggioranr.e egoiste, avide di godi– mento, che miun.ceia le liberttL moderne.,, Vi è dunque (e notate che il Da11ieleCorlis conta ormai 1)areccbi lu– stri) il nome J>recisodel partito che fa ora tanto romore col sac. ~lul'fi e col prof. 'l'oniolo; e v'è (anche per gran }Jarte, e cioè tranne 1>erquanto riguarda il potere t.em. parale e il Sillabo) la sostanza dei concetti di questo . stesso pllrtito. Col'ti.,; pensa, infatti, che i problemi sociali non si pos– sano .sciogliere " senza la cooperar.ione del sentimento religio.~o i il quale non potrà essere dato in Italia. che dalla Chiesa cattolica,, i e, pur ammettendo, che sia de– plorabile l'avversione di gran parte del clel'O·nl nostro mo,·imento nazionale, e il suo apprezzamento dei lumi terrenij pur riconoscendo l'utilità. di aver ridotto il clero alla povertà. e atl'umiltì~ evangelica, :~ft'erma che 11. al progresso della società. moderua si richiede il concorso della religione o della libertà 11 ; che 11 bisogna esigere l'istruzione religiosa data dal clero dove vuole e come vuole 11; che non bisogna tollerare" professori di ateismo agli stipendi dello St.ato 11• Come si ,•ede, il programma politico di Cortis-Ji'ogai. zaro è un po' quello della Rassegna Nazionale. e del vo– i.covo Honomelli, combinato - vedete ravvicinamenti! - con quello di Don Albertario e dellrL Oultum sociale. Poichè, se di questo possiede il concetto della democrazia cristiana, del primo tiene il concetto della cooperazione pacifica della Chiesa con lo Stato. i,; Stato forte vuole Cortis-rogazzaro: "Ci vuole un potere politico :~bhastanza fermo per condurre un paese, giusta un concetto pre– stabilito, sopra, e se mai rosse neces,;ario, anche contro L flutt.i delle maggioranze parlamental'i; ci Yogliono dei mìnistl'i convinti che la monarchia non è una irresponsa– bilità nelle nu,,ole, non è uno stemma coronato sul co– perchio del meccanismo costituzionale, ma ò una ruota maestra, se cos\ posso dire, di questo meccanismo, una J'uota 1·esJ>Onsabiledavanti a ])io e alla storia, che si guasta ben 1>resto, per una legge comune, se resta ino– J>Cro:m. ,;\Jlora questo potere cosl forte, sicuro di una larga. adesione nel paese, può e deve essei· molto ar– dito,· e, lasciando li boro sfogo a tutte le opinioni, 1>re11- dere in mnno le questioni sociali 1 condurre ogni l'ifonna. possibile con ogni cautela, misura e rormozz:i. 11 1 Questo tratto completa la. ttsonomia J)Olitica di Cortis– l1'ogazzaro: a Bonomelli e a Don A!Uertario s'accomuna uno zimdno di [,uigi A.rna\do Vassallo, che fin dal 1896, con un opuscolo stampato a nomi, e intitolato L<i Mo– mirchici Socialista, affermarn potersi cominciare a di– scutere sopra la eventualità che " J>Ossa presentarsi all'ltalia un Governo autorizzato a esordire con questa semplic:,e, ma esplicita dichia,,azione: Signori deputati! 11Governo di Sua )raest:\ è un Governo socialista. 11 Oh, uon spaventatevi! Un socialismo molto a,•vcduto e cor– rotto quello del pa.rtito che L. A. Vassallo chiama.v1t, fin dal 1896, "partito socialista di Governo 11 ! Un so– cialismo che dovrebbe aver per programma: " conden– sare e apJ)liCare a.Ilo Stato i principii rigorosamente scientifici della moderna sociologia: restringere cioè le funzioni dello Stato, rafforzandone così la vigorìa. e la potenza, ai soli scopi logici a cui ò chiamato: la clifesa delle istituzioni contro i nemici interni o esterni, e Paugusta amministrazione della giustizia w Un socia– lismo ohe dovrebl>e attuare " uua ))iù equa. ripartizione della l'icchezza." in modo che " ce,;si il monopolio dei pochissimi, ,i Ucnelicio dei milioni che lavorano e pro– {lucouo ,n e ciò n1>plicaudo be;ie il nwto<!o che Sonuino JlrlO n ar ha. applicato male all'usura. Un socialismo, infine (e ciò rende pili giustificato questo ricordo a pro1JOsito del Fogazzaro), che dovrebbe essere benedetto da Leone Xl Ir, 1>e1·chè," come c'è stato un papa nazionale, può es~ere che un papa piamente socialista e italiano, uomo e pen– satore, commosso dalla rigenerazione clel suo paese, si affacci, un giorno di festa solenne, alla storica loggia ba< ;ilica.le , e gl'idi con voce paterna: Benedite, gran Dio, quest.i nuova Jtalia ! 11 Le idee J>Olitiéhe,messe in bocca a Cortis, sono, dice– vamo, quelle di Antonio F'ogazzaro. Lo s' intuisce age– volmente dalle rade e brevi manifestazioni politiche fatte dal senatore Yiccntino: d~ un articolo, non ricor• diamo pi1'ldove pubUlicato, in cui il pio scrittore de– nigra e schernisce il " dovcl'O sociale 111 esaltando in contrasto ad esso la carità. cristia.1rn; alle J>nrole scritte dòpo l'uccisione cli .Umberto I; al suo discorso per Cavour, ecc. . .. Ora, il Piero Maironi del Piccolo Mondo 11JO(ler110 non è elle un Daniele Cortis alquanto degenerato e molto pili nevrastenico. :f.: un Daniele Cortis, perchò anch 1 egli si trova a dover resistere contro passioni che sono, o gli sembrano, illecite: ma cosl degenerato e nevrastenico che, 1>erresistervi, ha bisogno di farsi brnciare la carne del braccio dalla fiamma. d'una candela, ovvero di su– bire la scossa violenta ciel rinsavimento, dell'agonia e dell1t morte di sua moglie. ),fa è, sopratutto, una. copia cli Daniele Cortis dal lato politico. Come costui, anche Piero Maironi combatte con energia, nella politica militante; ma, pure partecipando, dap– prima, al partito clericale, egli sta, come Cortis, in un atteggiamento di grande su1>eriOl'itlL sul partito ..Nell'uno come nell',iltro romanzo, la personalifa dell'eroe è chtl– l'autore creata cosl piena di ribelle individunlità 1 da suscitar l'imJ>ressione che essa non possa. racchiudersi nei quadri d'un partito. 01\ questo punto cli' Yista le due figure sono identiche. Daniele Cortis vuole egli creare un partito. Piero Maironi esce ila quello clericale, pren– ctenclo a motivo della sua dimissione da sindaco un'adu– nanza tenuta dagli assessori senza in,•ita1·lo. Uscito dal partito clericale, egli non vuole o non può essere libe– rale. Gli 1>are di essere " un Dio in una J)Ozzaughera ,,. Penderebbe piì1 al socialismo: ma "11011 socialista eo11 i socialisti di qui, sai! Forse neiinche ron i sociali:,ti di i\lilano e di 'l'orino che valgono di J)il1,, ( 1 ). fnsomma, vorrebbe un partito socialista, ma (t modo suo i come Cortis appartandosi dalla srera di veduto dei clericali e da quella dei liberali, vorrebbe formare (t, modo suo•un partito democratico cristiano. Non socialista 0011 i socialisti di qui! g infatti, il Fo– gazzaro ci dÌLciel socialista II cli qui II una caricatura in quel Ricciott.ì Pomato, o Ciotti çeola, che solleva una c1ue.~tioneper non voler indossll1'e " la li\'l'ea "' ossia lo brache filettate come usciere d 1 una biblioteca, e che J)arla in italiano, infarcendo le sue J)arole di spropositi. Eppùre a noi, tra i socialisti " dì qui 111 ossia di Vicenza, pare di aver conosciute delle figure molto pili serie! Questa identità di concetto e di tipi del PiccoloMondo 11Joclerno riSJletto al Daniele Co1'tis, fanno del primo una riproduzione del secondo, e, pertanto, un insuccesso, te• nuto conto specialmente del fatto che l'autore è uno dei pit1 g1·a11di1 forse il piì1 grn.nde romanziere italiano. Il che non toglie però che anche questo libro, il quale, nei 1mrticolari, nella ri1>roduzione dell'ambiente, rag- • (I) l'UCOIO .,110/t<lO.,llulltl'll(J, {IIOl'J)Jl 1 1901), pRQ'. lG2·lGS,

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