Critica Sociale - Anno XI - n. 4 - 16 febbraio 1901

CHl'l'ICA SOCIALE Lespese militari el'economia nazionale • l,o 1pese mllllarl non possono cer111- mcnte ()lrsl produttlYc.,, SELL~: Cmmra; 10 m11r:.:.o1810. L'influeuzt1 dello S))ese militari sulla economìa nnzlo– nnlc si pub anzitutto desumere dal diverso modo con rni si sono svilupJ>ale le spese militari e le spese 11cr i 1,ervizi <'ivlli. Partendo dnl 16S2 e rermnndoci al 1900, uoi troviamo nella flnnnzn. italiana un notC\'Oic aumento lii entrnto, dovuto, in parte, al naturale incremento delle risorse tributarie e, in 1>arte 1 al 11rodottodelle nuove im1>ostc.Ora, se osserviamo - come faremo pili sotto - fra quali spesesi è di~tribuito questo aumento di entrate, dovremo consh\tnro cho In maggior parte di queste en– trate nuO\'O fu nssorbitst dagli oneri del debito pubblico e dA.llcspese militari, mentre le spese J>Ci senizi civili hnnno, proporzionalmcnt.e alle uuo,·c entrate, sofferta un:t note,,ole diminuzione. Per rendere più eloquente la. dimo..,trazione noi con– fronteremo, nel quadro segueute, in, distl'ibuzione delle entrate in cinque grandi Stati d'EurOJ)a 1 nei due anni 1882e 1900. l,c cifre rn))presentnuo le percentunli di fotte le entrate che ciascuno Stato distribuiva alle tre mng– giori categorie di spese: debito pubblico, spese militnri u servizi civili, comprese in queste ultime spese anche quello cli csnzione d'impo~tc e di monopolio. Notiamo <'he i dati per il 1882 souo desunti dalla dimostr1w.ione fntta dnl mini.~troMnglitrni alla Camera il 20 aprile 1882; e quelli per il 1900 sono tratti dalle cifre rìta\'ate da noi, nel numero 1>reccdente di questa Hi\'ista. Italia. Inghilterra. Francia . OernmniA.(') Austria-Ungh .. 44,5a,rn,4o.sG,o5 48 1 60 22 1 - 29,.w - 1,r.a ◄t,42 28,io 20,ss 25 1 10 30,60 143,90 + 14 1 02 41,3i 20,62 29,01 34,60 26,08 89,32 + 10,31 18,33128,52 63,1aj1s,60 20,~l 6!,39 + 8,24 39,- J7,G6143 1 34,3t,30 1 13 1 10,6~,- -!-11 1 06 È chiaro dunque che io Jtalia, nella distribuzione delle entrate, si ò proceduto con un criterio molto dh 1 erso da. c1uellodei paesi esteri. llentre al1 1 estero 1 mano mano che numentnl'l1no le entrate, si ò provveduto ad accrescere le spese per i servizi ci"lli, in Jtalin, al contra.rio, non si ò curato che l'incremento delle SJ>esemilitari e degli oneri del debito, J>ercui i ser\'izi ci,,iJi, rimnsti Jlres,~ochòim• mobili, hanno do,•uto acconciarsi ad una 1>ercentuale1>iì1 bassa. i\la questa conclusione importantissima può essere anche meglio illustrata dal rnffronto fra il modo con cui ven– nero impicgnte all'estero le eccedenze di entrata tra il 1srn e il 1900, e il modo con cui vennero impiegate da noi. nello stesso periodo di tPmpo. Abbiamo scelto qui il 1S76 e non pili il 18 2, perchò ru nel 1876 che J>er la prima. ,·oltn, dopo il 1860, la finanza italiana potò rag– giungere il 1mreggio, ed un J>areggio tanto solirto d1L durare per sette anni consecuti\'i ad onta di un debito pubblico di miliardi 10 1 /s con un carico annuo di mi- ( 1) rcr Il\ Ocrmanla non 11 tenno conto dello entrate corrlsponClentt 1'11 rnlltonl ,~oo <11 81>e1etcrrov111r1c. lioni 410. ~\'ella hwola che segue le cifre rappresentano milioni. ArnrnontAro Ero,razlo11e di tutte leepese ~ 11 __ •_•~"•-•_1_••-"~"• 1101 1101 g ~ lS'lG 18lil!M00 0 - Italia. 1280 1665 385 172 13i 76 Inghilter~a: 2015 3118 1103 nulla 3Si 766 Francia 2630 3684 1045 null11. 80:i 740 Germnnia 2<00 5073 ,26i3 450 505 1718 Austrin-Ungh .. !Gli 2801 11274 212 132 oso Per rendere anche 1>iì1 evidente questo raffronto, in– vece delle cifre assolute indicanti In dh•ersa distribu– zione della differenza attiva, daremo qui le loro J>er– centuali. Jta.lin lnghilte;.r; Francia. Germania . Awtria-Unglteria Dlrl'ertnza Sopra 100di differenza. atti\'a: 1/~:~:nl al debito •~~ 1~1:r~ Al :~: 1 ~:z1 385 44,90 35,60 10,50 1103 nulla. 30,50 60,60 10◄5 nulla 29,10 70,90 2673 16,80 IS,90 6-1,so 1214 l6 1 i0 10,40 72,90 J>arecchie sarebbero le decluzioni da rarsi, ma la prin– cipale ò questa: che tutte le grandi nazioni, eccettuntn. l'Jtalin, hanno aumentate le spese J>er i servizi civili, in J>roporzioni molto maggiori dell'aumento delle spese militari, o precisamente in una. quantit1\ media. che si aggira intorno al 70 l)er cento. Questa unirormità, nella J)roporzione dei residui attivi destinati ai servizi ch 1 ili 1 fa qua.Clisupporre un principio rondamentale di flnanzn, il quale esiga che gran parte clelle nno\'e risorse d'un J)OJ)olosiano destinate all'incremento della economia. n azional e. L'avere l'Italia, unica. rra. le grandi nazioni, ,• iola.to un tale princi))io, può essere forse la cagione prima del suo decadimento economico, come è certo l'in– dice 1>H1 evidente della sua inferiorih\ dolorosa . ... l,e spese militari hanno una diretta influenz:t sullo svilupJ>o economico del paese. Do,·c, come in Italia, esse hanno rnggiunto proporzioni enormi, anche l'attività e la produtti,•ità. economica. del 1mcsc si ò andata nrre– strmdo. Di ciò è prova eloquente la storia della finanza italiana. Nel 1876 il bilancio era gravato di 410 milioni annui di debito, J>ur tuttavia aveva raggiunto il pareggio. La ragione ne ò duplice. La prima. ò cho i finanzieri di al– lora, !lccondati da tecnici militari di vedute larghe, a\'C· vano contenute le speso militari entro modesti confini; la seconda consiste nel J>rogresso economico che si ma,. nire.~ta,·a in Italia, giusto in quegli anni. Jnratti, e per questo ))rogresso economico e J>er le imposte nuo,·e, il bilancio ha segnato dal 1868 al 1876 un aumento annuo di 00 milioni, pari a quello conseguito, dal 1876 al 1900 1 dall'Inghilterra, dalla l<'ranclae dall'Ausitria. Però, subito dopo il 1876, gli incrementi annui del nostro bilancio discesero a SOmilioni nel periodo 1876-82, per ridursi a. /!Oli 20 milioni negli anni successi\'i. Queste cifre, quando si consideri che molti furono diti 1882 al 1895 gli inasprimenti di tasse, di tariffe e di imposte, bastano a provare che vi ru un arresto di svi– lup))O economico 1 e prOJ>rio1>er ragioni particolari al– l'Italia, non riscontrnnclosl in nlcun 1>neseestero una crisi somigliante.

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