Critica Sociale - Anno X - n. 7 - 1 aprile 1900

CRITICA SOCIALI<: a delineare il modo secondo cui la ricchezza si dif• fonde e s'irradia nel corpo sociale, giungendo cosi a una dottrina della composizione economica della socirtà, in cui le classi non sono 1·amgurate come personificazioni delle grandi categor-ie astratte del– l'economia, ma conforme alla loro funzione specifìca nel complesso sociale. E ad onore del \101'0,la clas• sificazione economica della società a cui il Loria arriva, mediante il l'iannodamento del capitale irn· produttivo alla generale dinamica della ricchezza, è rispondente alla realtà sociale in una misura più esatta di quella a cui possa arrivare l'economia classica e.socialista. !ifa questa virtualtlò metodica del sistema loriano che giunge a delinearci la composizione sociale in modo assai più esatto dello schema corrente delle due grandi classi « gegenU– bersleltenae » e della ottimistica omogeneilà sociale dei facilori di f,•aseologia sociologtcu, non può es– sere assunta conie 1·iprova vosilivct della sua base scientifica. Perché il concepimento tetico del Loria è troppo manifesto, per uou · la'-ciare scorgel'e che é il suo sistema che si atteggia alla realtà sociale, e non è questa che veuga dedotta in modo indiretto dal sistema. Vediamo pel'tanto la figurazione che della società contemporanea ci offre la gl"andiosa opera lol'lana. . . . Il Loria ammette 1 al pat'i del i\Ia1·x 1 un legame organico tra i mutamenti della popolazione e quello del capitale sociale. Ma il fenomeno della sovrapo– polazione è in Loria più qualincato e complesso. Alle varie forme di capitale impiegato ed ecces• sivo rispondono gruppi sociali specifici. - Il pro· fitto (1) non ha un saggio uguale presso tutti i capitalisti: e v'é una parte del rapitala che. trovando insufficiente il pl'ofìtto determinato dalla rendita massima, si volgo ad impieghi impl'oduttivi e a quelli di speculazione. Questo è il capitale eccessivo auloniattco (1). La popolazione che. ove questo ca– pitale rosse stato iuveslito produttivamente, sarebbe stata occupata. O1·acostituisce una popolazione so– prannume1·a, detta appuuto eccessiva automatica. Pe1·ò si vede subito la dive1·sa fuuziooedel capi• tale eccessivo sistematico (3) e del capitale eccPssivo automatico: il primo è uecessal'io alla persistenza del p1·ofitto, onde la popolazione eccedente, che vi c0t•risponde, t1·ova spesso e a intervall_o impiego. La disoccupazione è invece più c1·onica e pe1·ma– nente in quella pal'te della soprapopolazione che corrisponde al capitale eccessivo automatico (4). Il pauperismo uon è altre, che una p1·opaggine del– l'eccesso automatico di popolazione. Questa forma di popolazione costituisce presto un ambiente dl corruzione e d'immoralità, in cui si recluta il delitto, la prostituzione, ecc. La popolazione eccessiva .auto• (I) In base alla quahlità dì capitali posseduti, Loria determiua !n modo affatto originate restimazlonecha del lucro percer\luale possauo fare i capitalisti della ricchezza impiegata. 6nde il pro· 1Ht,1 non ha una ,,era misura mecc11nica, e incli1>endente dal su!J– ùiettlvo apprezzamento dei ca1lltal1sti, cd il suo sa1717iopuò essere ditr.,rente per vari gruppl di c,.p1talìstl. Cosl 1I pr •fitto minimo a cui il propr1elario tel'riero può ridurre il c:qlitale è detenni– nato alla stregua di due criteri. O il ca111tali11,t.1 ha un patrimonio insufficietllti a mantenerlo in vira e allora do,•rà lavorare per ,•i\'t!re impiegandolo d1reuamente. Il minimo di pr,ifltto è .lllora determinato dalle sue sussisteuz~ necess.i,ric. O!lllllre il patrimonio del ca11it;lliSla è sufficiente a tenerlo in vita senZ<l Ja1'orare. e allora il mluimo del profitto è uguale all'u11it.i. dh•isa per l:1 vit;i media del ca1lilalii.ta . Onde coi i:,rogressi della medicina .... scema Huggio dd profitto perché cresce la looge,,ità dei capitaliflti. - lvi, i:,ag, ili. (~J LORIA, id, ll8g. tOO. \•) Vedi 3."' parte cii que.sto scrillo: la dimmlica del reddito. (4) LOitU, ll>l'1em, pag. 7:!9, d CO malica, poi, ha la sua base natu1~a1e di esistenza nel fatto, dal Loria svolto cou penefraute analisi. che essa ecceae il capitale v1~oaullivo,·nia non tu somma di sussistenze esistenti in società. Sicchè la socielà é ramgurata in modo complesso dal Loria, V'è la classe dei piccoli possidenti, che trova base transitoriamente normale di esistenza o di diffusione. V'è la classe capitalistica, soggetta alla dinamica della rendila. E v'è una fraiione della classe capitalistica che, scontenta clell'o1·dinal'io lucro, forma l'ambiente delle speculazioni e del– l'aristocrazia fiuauziaria. La classe proprietal'ia sta al sommo di questa piramide sociale. La popolaziono poi, fluttua col mutare di queste varie forme di capitale. V'è un proletario capitalista, reclutato fra gli operai pili acco1•ti che hauno serbato parte del 101•0 salario e che arrivano ad impadrouil'si di quelle piccole aziende che occorrono alla creazione di dati gruppi di merci, su cui la produzione automatica uon ha fatto ancora prese. E infìne tutte le va1·io• pinte classi dei prestatori di set·vigi, professionisti, ecc. sono anch'esse, con mirabile sintesi, dal Loria raf– figurate, come una funzione delle oscillazioni del– l'economia generale, appunto pel'chè le oscillazioni di fai parte dalla popolazione improduttiva sono in correlazione del movimento del t'eddito (1), che crea H capitale eccedente necessal'io a garantit·e la massima rendita . La dil'ezione distributiva della ricchezza è poi duplice: da una parte una fo1•zaaccentrante delle fortune, dall'altra una forza vigorosamente discen– tralrice. L'esp1·opriazione ipoteca1·ia fondiaria me11a 1 come s'è visto, al concentramento fondiario. La depres– sione ecouomica è più g1·avosa per le piccole in– traprese. che soccombono spesso a vantaggio delle grandi. Le crisi capitalizie e fondiat·ie esercitano influenza più dannosa sulle piccole che sulle g1·audi inlraprese capitalistiche e ne determinano l'assor– bimento. D'altra parte una forza irradiatrice della ric– chezza è visibile, mercè cui le classj, che hanno un reddito minimo, salgono alla classe imediala– meule superiore. Ma per gli effetti della depres • sioue economica la classe media decresce e va ad aumenta,·e la classe superior·e all'infima. D'altra parte, nella economia automatica o noi suo periodo ascendente, il capitale improduttivo può con– seguire un interesse permanente a spese del profitto, anzichè trovarsi, come nell'economia spontanea, costretto a. conseguirlo a. spose del ca.pitale produttivo. Ora, ces– sando per tal modo, od almeno mitigandosi, il processo di arricchimento del ca1>itale a speso del capitale, scom– pare un ra.Ltore di accentramento delle fortune: onde 1! numero dei ricchi non va più, come per lo innanzi, assottigliandosi, ma. tende inveci, ad elevar.:Si col cre– scere della popolazione e della ricchezza sociale l'J. Sicché la generale forma disll-ibutiva della ric– chezza moderna ope1·a tra due speciali potariz:,a– .:ioni: da una parte, una massa crescente di ricchi, da un'altra. parte una massa c,·escente di popola– zione, elevantesi al disop1·a del precedente iufimo strato sociale. Cosi anche qui l'economia loriana ha uua noia distintiva. vuoi dal marxismo, che p1·opende pel' · una tendenziale concenfrazioue plutocratica, vuoi dall'economia C01'rente, che induce un tendenziale e continuo eguagliamento delle fodune. 11) Vedi 3." parte: l,(, di,tamica <lel 1·l'd•filo. \ 1 J LOJUA., id, 1):ig. iU. K LEONE.

RkJQdWJsaXNoZXIy