Critica Sociale - Anno X - n. 7 - 1 aprile 1900

108 CRITICA SOCI ALE scuola: 11 Jo credo che non si esngeri affermando che in " materia d'istruzione popolare, e per (lua·nto concerne M un minimo apprezzabile di coltura delle masse rurali " od irnche cittadine, noi siamo flltcora a princiJJio i e ;. quin<li ò ingiusta, è insussistente, è infondata la voce i.: infamante, messa da tempo in giro, che le nostre scuole 11 istruiscono e non educano. f,'s,~e uon fanno nulla, 110,i 11e "esistono uellct reallù effetti constatabili ecl apprezzabili. 'l 11Fornelli, pug'iiese di nascita e professore cli pedagogia all'Uni\'ersità di NaJJOli, rorse A.\'rÌl.pensato, così scrivendo 1 nllo scuole dell 1 ltalia meridionale. r,a sua affermazione in tesi generale è, J>er Io meno, esngernta. Però è un ratto che in Italia si sono n1>ert.o !ICuole sopra scuole, mn. non si chiusero carceri. Per In. criminalità la nostra nnzione ha. un triste primn.to fm te altre dviii, grandi (' J)iccolC'.;\liglioriamo con !)l'Ovvcdimenti seri la. no~tra istruzione 1>opolare f' In. criminalit;i_ 1u1ddt via via llimi– nttelHIO.Ln. storia. c'insegna che, presso tutti gli Stati e in oµ-ni tempo, il ~rado d'istruzione popolare e il numero llei reati .-;tanno in ragione i1n•crsn. Ln seuola, quando i,in C<lucntivll 1 cliscit)lina In.mente, 111.>itua ll'ordine, rende l'nlunno ))Adrone di sè stesso, comprime le passioni, for– tiflcn e 1rnriflca la , 1 olontù; sostituisce a11'imJ)eto istintivo l'operare riflessivo. Sono queste tutte qualit.'t negative per la. delinquenza. J; se in Jtalia l'istruzione popolare non diede ancora. quesf-i benefici effetti, avvenne perchè non si è nmi fatto davvero e sul serio. COilo stomaco 1>uoto non s'imJJ<tra. La. refezione scoliuiticn, anc·he J>er questo f\SJ )et.to 1 n1.1mresenta. una. grande utilità pul>blica.sociale. I criminali costituiscono per la collettività un ag~ravio eno1·mej ed~ innegabile ehe molti cliessi, le nature medie, corrono al delitto per inttuenza del mezzo sociale in cui ,•ivono, e per mancanza di edurazione morale. !liglio– riamone le eoudizioni politiche, e questi infelici, invece di ,•ivere, parassiti sociali, fra le tetre pareti del carcere, <·1·e,ccranno uomini civili e dttadini proclutti\•i. On. Colleghi, (1uesti non sono soi:rui d'idea listi e teorii"'i. Non doblliamo rare alti-o che guardare ed irnitnre: le nitre nazioni ci hanno additata ltL vin pe1· uscire d1tl– l'nmbif'ute feuliale, in cui viviamo. Questa \'ia s'intitola: i,'ffntzioue J)Opolare. Attualmente nelle scuole pa,•f'sl, come in f1uelle delle nitre città italiane, dove la nerezione non fu attuata, all'ora del pasto ~i tronrno ,·icine In miseria, la medio– eritì1 e Pagintezzitj esse ~i osservano senza benernlenza e senza C't\ritÌ1. I fanciulli sono Ancora piì1 vani e invi– diosi degli adulti, perchè i sentimenti nobili e disinte– re-.snfi vengono ultimi nella evoluzione così della psiche individuale, come di quella collettiva. Jn que.iti (·ontatti 1lcllft puerile società scolasticn si ,1epongono talvolta i primi germi di c11ttivi flentimenti, 1'11c,fecondati eia un nmbii'nto dome~tico e alimentato tla un 1 atmosrera sociale non raramente disgraziati, di– ,·cntano i germi dell;t futuri\ delinquenza. Colla. ncre– zione dalla ,•ostra Giunta progettata, si tende a stabilire una tal quale uguaglianza.: gli seolari che ricevono la eolnzione gratuifamente nndrimno eonfusi con quelli che 1ft prc111lonoa 1>a.ga111ento e ne~suno si sentirà umiliato. Un chiaro pedagogista, il prof. hlartinazzoli, in una lettura ienuta nel 1807 all'Jstit.uto lombardo, si J)ropose di dimostrare che ilL Befezione scolasti<:a produce effetti immornli. ,,:,::sa" affievolisce l'fimore dei genitori verso "I tigli. Se i parenti non vedono i figli, specialmente '" nell:i prima etì1, quando l'nmore si forma, se di e-si " non hanno da. prender.si cura, so non hanno da 1>011- " sarc, da pron<edere, da faticare ))er loro; se non hanno " da temere e SJ)erare, l'amore dei figli o non nasce o B1b1)ter:1 Gino B1ar o ,i resta. fiacco e inoperoso." (Remlioonti lslitulo lombarflo, ,,01. llO.'\ 1397). Così il }lartinazzoli. :Mala ,·o-.tra Oiunta rt\'\'isn. che il J)rOleta1·io, il quale de,•e la mattina di huon'ora. correro nl lavoro, percorrendo tah"olta pili chi· lometl'i di strada 1 t)er non rivedere il tiglio suo J)rima della notte, riclerebl.ie a codesta voesia cieli' Arcadia, bella e l>uona. per i genitori che hanno alcune mìgliain di lire di reudita. Del resto, lo stesso prof. hfartinazzoli, uomo cli scienza e di cuore, ammetto il dovere del Comune di sussidiare le famiglie J)O\'erc, che mandino i figli a scuola; ma ,,uole C'he il sus.-:hlio sia (In! Comune fornito diret– tamente alla famiglia. Egli non -.'avvede che il SttMidio, così 1listribuito 1 anclrebl.ie a soddisfilre i l.iisogni generali della famiglia po\'era; la quale, in ogni caso, non po– t1·el>l.iemai, allo stesso ]}rezzo, dnre al suo figlio lo rn– zione alimentare che gli fornisco il Comune, il quale può rare gli n.cquisti all'ingrosso. T.,nsovvenzione cesserebbe cli es.~cre un senizio scola.stiro, C'Omenoi voglia.mo, e si conronderf'hbe colle attribuzioni 1le\la Congregazione <li earitìt (' di altre 011ere ))ic. I \'incoli C'gli affetti 1!0111e– slic·i 11iì1nltì e pii, 1rnri :-0110 s<·iolti dall'estrema miseria, quanto clall'esnberante ricchezza donu?,tica. Volete rin– vigorire il sentimento dì famiglia, che nell'ordine ~ociale ra1)))rese11tn.una intensa rorzn propulsi,•n. <li bene? falu• ente e livellate le fortune. Un'Altra obbiezione, di carattere g-iuridicoi si rnove nl– l'ii-tituzione della Hefezìono scolastica. t: dedotta. tlnl– l'nrt. 288 della legge comunale e provinciale 4 nrng-gio180~, il quale dice: '"I.e speso rocoltative dei Comuni, delle '" pro,·im•ie e <loi consorzi clo,·ono avere per oµ-getto '- .,en•izi ed uftlci di utilità 1>uUUliea,entro i termini della '" rispettiva circoscrizione amministrativa. :-,La. Refezione scola.-.tica. non è un se1°\'izio cli utilità ))Ubblica 1 perchè v11a ,,antaggio di una. cln~se sola. Ecco l'obbiezione. A noi pare di :l\'el'\'i ahbonclnntemente, forse troJ)l)O 11lJhonclantemente 1 dimostrat.o C'lte il nuovo sen•izio sco– lu... tiC'O roppresenta una gl'llnde utilitìt JHlhblica, diretta P inllirettn, Jler molte e \'arie ~ui.o;ee 1·og-ioni; 1ua so– pratutto 1,er que~ta: che esso, cs~ernlo un'azione inte– gratrice necessaria dell'istru,done elementare obl.iligatoria, porta in sè tanto cli utilità. pubblicn 1 quanto la stes,::a i.-itruzione nel rimanente .'luO aJlparato didattico. Po– tremmo dimostrar"i, colle C'ifro del bilancio stesso che cl sta innanzi per e.-1sere<liscus~o,quanto la legislazione italiana sia stata abile nel rove-.ciare sulle S))alle della classe, che godrà il beneficio diretto della Refezione, l1\ pili parte della. soma delle tn!<,se 1 mentre le ,::pe:,e )lub– \Jliche sono ordinate in m11nier11 da servire a maggior protttto delle altre; ma. ci lirnitinmo alle ~pese J>er Pi– strnzione, rammentandovi solamente un numero. r.o spese do. noi Uilaucinte per l'in~cgnumento secon– dario e superiore, i cui vantA~gi di1·etti vanno a. pro– delle cla,si escluse dal godimento della Refezione sco– lastica, salgono a r,. Gl.715, 1rnr escludendo le somme destinate alle Scuole di Musica, dì Pittura e di Com– mercio, che sarebbero altre L. 19.0 1)(). Dunque po.;;;iamo con tranquilla coscienza ""~l"ftnare I,. 10 mila. a incre– meuto dell'i.-.truzio11e dei 110,•eri.E, Undnte ! La.miglìorata disclplinu. 1 il cresciuto 11rolltto, l'an<h11nento piì1 S\'elto che assumeranno le i,cuole nostre llCI' questa riforma, anch·anno a vantaggio di tutti gli s<:olnri frequentanti e delle famiglie tutte del Comune. 1,: il miglioramento 11c– <111g-ogico Mlrà J)iÌ1 sensibile, ~e la Oiunht potnl, -tradurrp in pratica un'nltra sua idea: riunil·e in un'aula tutti i tardivi e i deficienti. Que-iti .-:arnnno istruiti con metodi 1>e<laµ-ogicipili adatti alle loro facoltà; i firnciulli nor– mali e i maestri, liberati du c1uesto impil<'Cio, andranno

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