Critica Sociale - Anno X - n. 6 - 16 marzo 1900

92 CRITICA SOCIALE che molti di questi ultimi npparteng,1no nlle terze clas:-i o :-:ezioni; ma ancora che proprio tra i fanciulli e gli tHlolescenti, i qunli hnnno supcrnto l'et?1 dell'obbligo, sia compreso il maggior numero degli approvati. Per con– segucnzn, 11011 or.laute la le(HJe, aopo tre onni, so1w pro– sciolti pochis.<;imi <leyti ob/JlitJaNo quosi 11,,ssu,10 (J>ag. 82). ll - Per la. provincia di Pavia il numero 1legli obbliga.ti fu 43.63:'.> - degli obbligati inscritti fu ,10.755 - dei non obbligati inscritti fu 11.112 - totale inscritti nel corso elementare inferiore l'\. 51.9:!7. Di questi alunni, divisi in tre classi 1 almeno 1 /◄ avreb– bero dornto presentarsi all'esame; invece gli e1mmi1Hlh furono soli 56J9 e i prosciolti 4210. Nelle nostre scuole comunalì 1 nel prossimo ·passato anno scolastico 1 i ripetenti cra.110 1 senza cont:u·e quelli clelln. scuola cli tirocinio, 818, cosl divisi: Classe 1." nmschile 2."' 3_• 'l'otale nel Cor:òìo \Jbli~atorio maschile (']n1'se I." femminile 2." 'l'otil.lenel Corso oUUligatorio femminile :K. 153 ., rn7 ll_J~4 !\. 404 N. 8:l l'l l·IO 5:1 N. 276 'l'otalc nel Corso obbligatorio milschi1e e fcmmin. N. 680 Classe .1.R maschile . . N. 40 5. 11 30 'l'ot11\c noi C'or.;;o superiore ma,-;chi1c Cln<t..;e 1.n fe1111niuilf' N. 70 !),n 'l'otale nel Corso ~uperiore femminile .K. VS · 'l'otiile nel Cor~o su1>eriore ma,5chile e femminile N. 138 'l'otale generalc1 . K. 818 l'ercontuale di riJ>Ctentirispetto agl'inscritti: Kel Corso inreriorc 29 °/, 1 1'uperiore 17 ~/ 0 Complcissi'1ameute 26 °li, Questo cirro sono parlanti. Il numero dei ripetenti è maggiore nelle classi frequenta.te dai poveri, dove ap– punto il servizio della Refezione sarìt. J>il1 esteso. 1~ poichè questo servizio rende pili t>roflcuo il lavoro scola.stico dell'allievo e sminuisce le assenze, come l'esperimento cli Cremona ha luminosamente dimostrato, è ragiouevole supporre che il numero dei ripetenti diminuirlt sensibil- . mente. Si possono calcolare a. due le conciassi guada– gnate per l'impulso e il moto pili vigoroso che la ltere– zione imprimerà. all'istruzione elementare inferiore; il ris1>armiosarà. di circa L. 3 mila allnue. B1L ~ra se anche questo nostro calcolo non dovesse inte– ramente aHerarsi, i \'autnggi pedagogici indu\Jitati della Refezione debbono togliere qualsiasi esitazione a votare la SO!Utn.l J)rOJ)Osta ( 1). (l'ontimui). LUIOI ÙJI.El)AHO. (1) ~ella pul>l>llenzlone: /,t 1c11ote tlementm·L (U <.:i-tmom1 uti'R:mo– sizlomi 11(t~tom,le (1~1(1/lka <H '.l'0l'ill0 1898 dell'RSSCilSOredella J)UlJ• bllea lslrnzlone an·. l).\tUO ~·..:1mAm,Il J)ng. ,1,3e segueut1, è riferito un rn1m-0rto clclln Direzione e del corpo Insegnante sul rhmltatl della norczlonc In ordine 111111 <llsel1)Jhrn,all'lg!enc e Rll'Cd11Ct1zto1H! !lslcn. }:ss1 sono ,·er:uncntc 1rno111. 111 orc\111calla dlsc111111111 si coustf1tò: 1.0 Una commcndc,·oHsslnu\ 11untulllltà llll'lngrcsso ne11escuole: quella punt111111tà che !11 1mssato lnsolan, tro11110Il deslder11rc; 2.0 Li, diligenza e l'Interessamento dellt f1un\gllo nel chiedere rre11uonll notizie del loro fanciulli, mentre 11er lo lm111nzl t.ornu,·n assnl t1pesi:10,·arn, ogul Ingiunzione In JJro11oi:1lto; 3,0 L'ass!d·uuà nelle fre<1ueuze, lmmcm1amcntc migliorata. PER I PICCOLICOMUNI .Il nuovo orienhunento del partito socialista verso la politica. munici1)alc, resosi nccessstrio dalle vHtorie nostre riportate nelle trascorse eloiioni amministra– th0e, ha naturalmente aperto un nuovo campo alle ricerche, alle discussioni, alle indagini ed alle pro– poste concrete richieste per l'applicazione del pro– gramn1a minimo amministrativo e tosto il campo fu largamente in \'aso, lavornto e seminato. :~ra questo un dovere verso il proletflriato che ci elpsse, ell una. risposta a;;li avYersari. La. discesa dalle nuvole delJa. teoria per giungere alle l)iccolc e gra– duali riforme pratiche, le quali ci possano portare alla prima e faticosa tappa, la riforma dei tributi, cru necessaria. :Bisogn:wa pure conquistare gli uomini con dei fatti positivi. Per tanto ho conceduto· il mio entusiasmo e Ja mia. ammirazione a.llo·nbstrcRiviste, che dall'olimpo sono discese fra noi poveri mortali, aprendo concorsi di politica comunale pratica. Se non che, nella. mirnbile cffiorescenza che suhito rigogliosamente si è manifest.ata, tra le proposte di municipalizzazioni di teatri, di bagni, di cooperative 1 di musei, di pinacoteche, mi parve siasi dimenticato un elemento che ha un'enorme prevalenza tH fatto. rrutte quelle pl'Oposte hiUrno per obbiettivo i grandi comuni, i grandi ceutri operai ed industriali, ment.rc, se male non mi appongo 1 si sono dimenticati i piccoli Comuni, che costituiscono la grande nrnggiorAnza numerica dcll'[talia. ,~:~iusto che la spiuta alle nuove cose venga da.Ile ;.:nuu\i citti\, le 'I uali 1 cc lo dice Ja storia 1 hnnno sempre esercitata molh~ inttuenza sui Comuni minori: ma 11011 conviene scordare che anche in quest.i Co· munì mino1·i, come nelle grandi città) il partito nosfro è rappresentato, o verso di noi sono a.ppuntati gli sguardi. Dovremo dunque attendere la fiumana trascinatrice dei centri nrnggiori? Parrebbe follia. '.J'anto piit che nei piccoJi Comuni vi sono forme di vita sociale ed economica affatto di– verse, o 1>erlo meno rnolt.o arret.ra.t.e, - la difficoltà della. propaganda e dell'organizr.azione in campagna e nei Comuni agricoli jnformi, - così che sarebbe errore gravissimo l'ottenere luce e calore dagli astri maggiori. - Sappiamo quanti anni ci vogliono per attraversare gli spazi! - mentre d'altra parte sa– rebbe pure sbaglio non meno grave il pretendere di applicare ai piccoli Comuni tutte le riforme atte per citHi piÌl impot'tanti. Soverchiante su tutti sembrami il problema della tutela. del Javoro in questi minori centri, ove gli operai sono sparsi, vivono segregati, senza coscienza di classe; ove non è possibile l)arlare di Camere di lavoro) o di leghe di resistenza, poichè, se impera pur sempre il fenomeno dello sfmttamento piì1 o meno largo ed acuto, non esiste l'industrialismo colle conseguenze accertate dalla critica socialista - evo– luzione della coscienza di classe, svolgimento del concetto dell'unione, della solidarietà, formazione di leghe, ecc. ecc., e ciò a1>1mntoper il carattere agricolo proprio di questi Comunelli. Citerò un esempio: Ja legge sui probiviri. Come a.pplicarla? Dirò meglio, come pensare anche che la si possa introdurre in quei Comuni, dove pure non tutti gli operai sono addotti all'agricolt.ura? Con mille stenti si fa qualche cosa neJle gnrndi città o nei grandi centri industriali. Fuori di lì 1 niente. Ora) non ò giusto che il lavoro resti indifeso: è dove– roso anzi che si pensi a tutelare gli oral"l e le mercedi; che si facciano osservare le poche leggi esistenti (cassa nazionale, assicura.zione contro gl 1 infortuni 1 legge su.I lavoro dei fanciuUi); che si eviti Ja tradì· trice coucorrenza da paese a. paese cou offerte cli

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