Critica Sociale - Anno X - n. 6 - 16 marzo 1900

R CRITICA SOCIALF] 91 alJbienti col J>ngamento di cent. IO per razione, assicu– rando le fnmijllie che sulla qualità dei cilJi sarà. eser<'i– tntn giornalmente dnl nostro L"fllcio :,nnitario, in persona del medico-capo, e da una SJ>eeinleCommissione, attenta vlgilanw igienica. l.n Oiunta sperit che molte ramiglio abbienti fruiranno di questa. comodit:ì. Nessuna famiglia C'Otl<'Cnt. IO potrù. prorurnr~i fuori scuola una razione t'O'ì\ buona. E un'nltrn speranza la ,•o;;trn Oiunta nutre, cioè che i UlRCslrielementari 1mveiiti ,·ogliuno seguire l'esempio dei loro colleghi.di Parigi, i quali J>rendono a 1>agamento IR sles;;n refezione municiJmlc degli scolari, occorrendo in razione doppia, dando cosl un esempio assai educnth•o di egunglinmrn clemocrnticn e rinlznndo, nel concetto dello rnmi,c.rlio o dei dii,ce110II, J'importnnz;l della refezione '\tCS!ìfl, A ehi i.pctt:or1\ l'nmmi11latrnzio110 della. nuova. istif:u– ionc? ~i confonderà cssn. cogli nitri servizi munici11n1iP 1rà nftldntn. a uno degli istituti autonomi, che adem– ,iono nelln citt1ì di l'a\'iR funzioni afllni a. questa? Xò l'una, nò l'nltrn ~oluzionc. Il nuo,·o istituto assu- 11er1ì il nome ufficiale di Cal'l.~fl J>tr Ili U,feziout!scolaslica. I.a l'<1.1lt11 Jifl' 111 JIP(n·iow ,<11CQ/m1Hca sarà amministrata direttamente tlalla Oiuntn muniC'i11ale, ma sari'l distinta. dalla tns~n. comuualc. Ad c,..n convergeranno IR somma. ,1ll'uoJ}odeliberata dal Consiglio comunale 1 e i sui.sidi dei J>rh•ati e dei corpi morali. Questo si!l:tema funziona. ,r.crcgiamente n C'remonn. Alcu11t' egregie J>t.'rrnne, favore,·oli ulla Refezione, ne ,·orrebl>cro nfHdato il ser,,izio al Patronato scolastico, t'ho <'On J>lau,o generale giù dedica ropera sua a YRtl· ta~gio degli alunni 1>0,·eri. Ln proposta fu oggetto di lunga <' animata diseu;;sionu nel seno dC'lla Connni;;;-:ione; nu, fu respintn. /,11 H,.f,.::io11r, prl ·""o ccu-ull,.rt! fomtt,men– ffllf' rii Mif11:io11e illf('ymfric" ,t,.llu ;,"fnuioue elt!menffll'" o 1 ,f,llyuforirr, che w1· lf'f/!Jt' t1prfl<1 al Co1111mf', 11011 si p,u) <'01/(H'rtrr f11m·i e/Pila .<i(f'l"fl (l'c,lliritù ciel l'o1111me slei<,'(0 1 .~f'I/Zff 81/(l(l(l'(tl'e / 1i11do/P f' ,'/ 8i[Jlli{lcolo 81/0. Inoltro non ò J>rudcnto ('hO l'Amministrazione comu– nale si dif:interessi di un se1·vizio, al quale as:ìegnn. ,omnHt ('0~1 rilowu1tc. L'occhio del padrone 1 onorO\'Oli colleghi, ingrn,;:-:n il bue. D 1 altrR 1>artc ò dublJio che il Patronato srola..,tico, quRntunquo ('OmJ>0sto di cittadini e cittadine zc>hrntis .. imi di pubblico bene e amantis:-imi dC'll'i..tru1ione J>OJ>Olarc, 110-.saco,wenientemente gestire Il senlzlo della refezione scolastica, che richiede OJ>era .t:iornaliera di conteggio e controllo, senza assumere un impiegato SJ)etiale o quindi incontrare una spesa passi"a, d<'lla qunle il Comune, co 1 suoi ufflri di ra~rioneria, eco– nomato o i1riene, 1mò fare a meno. In ultimo, sopra liii i;,tituto, che noi crediamo de~tinnt-0 a incontrare le sim– patie d('lla J>OJ>Olazione, ò bene che si dia modo alla J)OJ)OIRzioneste ..sa di esercitare un , 1 igile controllo e ,indacnto: il che .-.i 11uò fnro racilmente e seriamente ~01ame11te in quest'aula, a1lCrta al J>u!Jblico,e 1>ermezzo cleµ-lieletti del popolo. ~ullnmeno la ,·o,tra Giunta non int('ntlc eliminare l'aziono dei J>rivnti dal nuovo iMituto. t'n.ttunlc Commi.-.sion<', ehc ne .~tucliò l'imJ>iauto, sarà. dh:hinrutn. pernwnente <' cre.-.c·iuta di numero. Essn sta– Uilirà. 1111 scn•liio lii turno frn i s11oi membri, aflincllè, nlmcuo uno, sb1 ogni nrntliua, presente. In ultimo In Yostra Giunta dichiara che la gestione cli que.,L 1 anno 1 :-iulla.{111alc siete chiamati o~gi a. delilJcrarc, è un e,1>erimento. L'organAmenlo deflniti\'O del nuovo istituto seola,lico c10,•r1\ es..,<'rc deliberato in l.)ase all'o– ~perienza ratta. Un regolamento J>ro,·visorio sarll tosto compilato d1tlla Giunta; ma sarìt re'lo deflnitfro dopo qut'slo 11rimo anno di e,11erim<'nto e sottoposto all'aJ>– JlrOYazione ciel Consiglio. Tale ò il piano ftnanziurio. t.n somma di L. 10 mila che ,,1 11ro11oniamo di stnnziart' in bilancio, sarli pili che sufflciente. ~: da spcrnre rho <1ue.-.taistituzione, cmi– urntemente civile e rechunatn dni bb,ogni sociali dell'ora ))rescnte, ani\ aiuto e incremento, come a Cremona, dni privati, dalla benem<'rita Cassa di His11armio di )lilano, dalla Banca Popolare, llalla ('ou~regazione di carità, d11lla Pia Casa rl'lndu~trin. o da altri Enti morali. .Ma 1 per es.;;;ere esatti, dnlle IO mila lire del Comune si donchbe dedurre la.somma rappresentata da un ,•an– tugglo tlnanziario, che, secondo tutti i calcoli di proba,. bilitù, no "erri\ al Comune stesso: cioè la minore s11C'SlL di duo nulo séolasticho, una. maschile, l'altra femminile, pc1· la diminuzione dei ri11otenti della 11rirnn.classe ma.– iWhilo o rc111minile. Ci spieghiamo. Voi 11n11eto che, por legge e regollunento 1 In I cl.Hse 11011 può contenero pH1 di 70 alunni; Ja. I 1, 60; l:t 111 1 :,o; In. IV o In. v, 4l. Il numero delle conclas.-.i si stalJili;;N• all'aprirsi dell'anno scola.stico in base al numero degli 1,,-eriUI.Che cosa i.i ,•eriflca ogni auuo a Pa\'ia, come in tutta Italia f llolti sono i chiamati, J)()Chi gli eletti. Un tcr-.1.0circa degl'in..,eritti nel corl'o inferiore, almeno nell<' classi frequentate da alunni 1>0,·eri,come a~. ('arto, in Borgo Ticino, 11<'1 circondario esterno, all'a11rirsi della l.,uorm st11gione nbl.,a11donu. ltt scuola. per poi tornarvi 11ell 1 ottobre seguente e ri1>elero lo stesso giuoco. ~~ questa la mf\').,;:adei ri))etenti, i quali ri~caldano i banchi per alcune st11gloul in\'ernali; J>Oiabbandonano deflnith•a– mente Jf\ scuola, qua~i n1rnlf11beti,1>erdiventare quol– clle rurno dOJ)()nnalf11heti del tutto e figurare, sui rcgi.dri di le,·1t e dello stato matrimoniale, come illetterati. sono qu<'sti i flgli del PoJ>Olo rhe, costretti a cercare 1mn<'e ln\'Oro fuori dei contini dell1t terra natale, 1>ortano nC'lle lontane Americhe, nella remoti\ Australia, in molti Stati cl'~:uropn 1 l'immagine \'Iva delht mi:,erii, intellettuale o mnterinle del })OJlOloitaliano, d1e si \'ilnta di sceuclcre tlu. un popolo, il qunle un tempo conquistò e iuch•ilì il mondo. Sono questi I lnvorntori italiani, che fanno ni loro fratelli euro11ci unn. dcgrndante e vergogno:-a con– correnza, mettendo:ii al flnnco dei ùin))J>onei::i e dei Cinesi. I ripetenti sono la J)inga dello scuole elementari ita– liane molto pili degli obbligati mancanti alla scuola; se non nitro J>erehò questi non obbligano, come quelli, il Comune ad aprire nuo,•e aule a ottobre per llOi di– sertarle. Nella relazione sopracitata della Direzione generale dell'Istruzione element11re, cosl si riferisce 1>er l'anno scolastico 189~-0G: •Gli obbligati inScriUI al cori-o inreriore furono 1.670.002. La terza 11nrte di essi dovrebbe a1>1>arteuere alle terze rlas~i o sezioni, alle quali, iu\'ece, furono inscritti soli 423.623. • Agli esami di proscioglimento si Jlresentarono 623.048 alunni, e 11erciò :,Ì rirtu;;sero del 3~ "ft le cifre innanzi recate; ne furono a1>11ro,·ati 198.06~, riprovati 73.259, nel rn1>11ortodel 27,7:) ¾- Dunque, dOJ>O i tre anni del corso oblJli,t:ul.orio, senza contare I r,00.000 disertori ilnlln. i-cuoln, dnl t.otnlo degli obbligati, che si inscrivono, bi– sognrL sottrnne quelli, cho Fii sn1or1·iscono per \'in: o sono: il 13 "/ 0 delle due clns.-.i i11fcriori, il 38 u1 0 che non i-ostienc gli esami, cd il 21 1 m 9/-, di ripro,•ati. Conchiu– dcndo: Se l'iRll'llzioue Pfemenl<11°t! di 1Jrimo grado dù q11alcht! (r11tlo 1 questo ;, raJ)JJrt1JellffllO d<1lrapporlo ciel– i' 11,rn •t, lm yli obbli[f<lli im,rrilli e coloro che clopo ll't! <wnl u11yo,u, prosciolti. Ollre gli obbligati inscritti alle scuoio inferiori, ,,i sono nitri 4Gl.9GO alunni, che hanno :-.uperato l'etù dell'olJbligo, cd ò lecito :-upporre non solo

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