Critica Sociale - Anno VIII - n. 4 - 16 febbraio 1899

Critica .Sociale RIVISTA QUINDICINALE DEL SOCIALISMO SCIENTIFICO Nel Regno: Anno L. 8 • Semestre L. il-.lll'E•tero: Anno L. IO. Semeslro L. &,50. f,ettere, vaglia, cartoline-vaglia all'Ufficio di CRITICA SOCIALE - MILANO: Portici Galleria V. E. 23 (t' plm IOII~) Aono VIII- N. ,&, 1'~011, si vencù ,,. ,noneri sepcirati.. Milano,16 febbraio 1898. SOMMARIO At.tualltA. J>rotolonl1mo italiano (Prof. \'11,,iumo PARKTO). llh:llta lt1Uwna.rto11ate: Il fn1on11mo del Gla1mont (O. M.), La lt{Jl/t llt{ltl l11fort1mtt (A\'\' fllOIIUCO l.lAIRONI), Studi sociologici. Llb~n co11cornm.ra. 11t1d'lt'ato, monopolio: a propo"ito del re, unte sciopero ingle•e {VITTORIO ltACCAl. IA 11uutto>1earnmlnlstratlr,a a Torbto .... e alt,·ore (Us TRA\'l'!T) - Ptutllla (l~A CRITICA). Ad1dterlo t matrimonio (Glt'!lilU'PP: RH,..81), Carlo juar:;c e Ili qi,utlOHe a·o,·1-:,ite; Il. (F.. c. l.OSOOBARDI), Filosofia, lettoratura e varietà. Dollet«tio bU>fiogra/lCO: « Il rinnovamento degli stl l.dl ellen!cl di V. Manfl·etU (jl. r.) Pub&Uca#loni pen1en11te f1t ao110. PROTEZIONISMO TALIANO li ministro Branca disse alla Camera: « Ma se tutti gli Stati europei hanno dazi sul grano, come mai non pensano ad abolil'li t :. La risposta é semplicissima. Gli Stati. dove i grossi pos•iclenti dominano mantengono naturalmente i dazi che alla classé dominante sono favorevoli, sia che quella classe costituisca un'aristocrazia milita1·e, come in G"Or– man_i9:,o una plut?crazi_a, come in Francia; gli Stati mvece, come l Ingh11terrae la S, 1 izzera ove il popolo ha potuto, almeno in parte, scuotere' quel giogo. no_n hanno il dazio sulla fame. L'esempio del Belgio conferma quella proposizione. I dazi, d~I resto moderatissimi, imposti su pochi prodotti alimentari, furono stabiliti quando precisamente venne al Governo il partito clericale dei grossi possidenti. Quando la borghesia italiana voleva l'unii.\ del ~aese, la quale per essa è una semplice macchma dt sfruttamento, e credeva di avere bi– sogno dell'aiuto del popolo, non pensava ad imporre il dazio sul grano; ora, fatta potente, depone la maschera, nou ha più bisogno di ingannare il po– polo. ricorre aUa forza per_ tenerlo soggetto, e chiama ! soldati sotto le armt perché le grida dei disperali che soffrono la fame non turbino i lieti ozi del nostri padroni. P~iché al mrnistro Branca piacciono i paragoni coglt Stati este1·1,vorrebbe esse1·eegli tanto cortese d~ rispondere alle domande seguenti? Perché in InghilterrR ed in Svizzera le armi servono solo alla difesa della patria, e perchò da ~oi _le armi ital(ane ogoora colpiscono petti ita– ham I Da Conseltce a Caltavuturo ed a Siculiana sul continente e nelle isole, ogni pietra è bagnata'. del sangue dei cittadini a cui la tetra miseria, che loro incombe per pagare il lusso dei potenti, strappò t"?ppo alto _ungrido di dolore. Compiacetevi, signor mm1stro, dt mostrarci simili funeree macchie sul suolo della moderna Inghilterra, o sulla libera terra dei Cantoni elvetici! Nel 1869 il Cavallotti scriveva: La,qgi1',. d0t:t la balza ttereg 1qia. Dormon l'1flt11no 10,mo I fratti/i Cht alla pat,·ia (llr detti ,·11btlli Ptrclil il pon ........ (11 Perché quei versi sono ogni giorno ancora più Ye1·iper l'Italia, e perché sarebbero sfacciata men– zogna per la Svizzera I Se a voi piace di imitare Francia e Germania, riguardo al dazio sui cereali, perché non le imitate anche per l'istruzione pubblica? lo Italia avete il 42 •1, di analfabeti tra i cosc1·itti, e in Germania meno di uno per cento, circa sei per mille! Perchè in Italia mantenete il giuoco del lotto, che da ogni Stato veramente civile é stato abolito! Al popolo, per _saziare le voglie dei vostri padroni, togliete l'ulltmo soldo, colla forza, mercè il dazio sui ce– reali, coll'inganno, mercè il disonesto giuoeo del lotto. Bisogna sentire ciò che diceva la nostra bor– !(hesia quando i quattrini del lotto li prendevano t Goverm che ,•oleva abbattere; il Giusti scrisse una fra le mii::Iiori sue poesi~ c~ntro _il giuoeo del lotto; ti prof. Lmaker, nel belltss1mo ltbro che scrisse su Enrico Mayer e i suoi tempi, ci narra come il ì\fayer avesse, in un suo scritto, mostrato tutto il male che produceva quel giuoco, citando « fatti atroci e turpi di immoralità•· E Luigi Fornacial'i scriveva al Mayer: « l\'lio caro signor Enrico, io sapevo _alcuni gravi inconvenienti di quel male– detto giuoco, ma non si orribili cose come le de– scritte eia lei. Oh! quanto mi piace che si alzi quel velo che cuopre tante piaghe sociali! • Ma ora la borghesia più nou tenta di alzar~ quel velo, tace e volontariamente chiude gli occhi, perché 1 denari del lotto vanno al Governo che ad essa manti_ene i privilegi, e servono a pagare gli armati per ridurre all'obbedienza le plebi spinte a tumul– tuare clall'atroce fame. Io un'opera, ricca di pensiero e di scienza, che Benedetto Croce ha scritto sui concetti del Marxismo mi si taccia di fdealtsta perehè, essendo liberale, i~ molte cose consento coi socialisti. A me non pare di meritare quel rimprovero. Sarebbe, parmi, opera da stolto, se dopo di avere difeso per tutto il corso d~lia m(a vita la libertà degli scamb'ì, mi volgessi O) a. a. difendere la pro1ez1one, solo perché i so– C!altslt voghono l'abolmone ciel dazio sui cereali; s1m1lmen\e,. sarebbe o_pet-at~alvagia il lodare la ba":da. C,r1sp1ua,conoscmta disonesta, solo perchè i sociahsh la combattono. Pe1· me stimo che le cose si debbono giudicare intrinsecamente, senza curarsi d'altro. . M~ _l' osser:vazione.del Croce investe appunto quel g1ud1z10.e I hber ah dice 1dealtslì, perché suppone che, coll'affermarenoi che un~ cosa sia buona, affar• (') li ruto non !i stampa ptr rl@pettoalle Yigentl leggl,

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