Critica Sociale - Anno VIII - n. 2 - 16 gennaio 1898

18 CRITICA SOCIALE Ironia della storia! Quella che fu la prima a salire delle borghesie, e la più ardente d'entu– siasmo idealista, eccola punita del suo stesso rigoglio, eccola già affrettarsi sull'arco discendente della pa– rabola, giù, indietro, verso le origini, verso il na– poleonismo, verso la violenza brutale ed ipocrita, senza sospetto del dove precipiti, forse con un vago senso di provvedere, cosi, narcotizzando, avvele– nando la folla coi tossici sottili de' suoi giornali in– timiditi o comprali, alla propria dif~sadalle giustizie popolari che la minacciano. L'idealismo dei bei tempi é spento e un pseudo-idealismo, un idealismo di stagnola e cliprincisbecco, ne simula il luccicore. Oh! il goffo senso critico dei pesanti tedeschi tanto berteggiato, quale rivincita prende! Come devono ridere i « patrioti » a Berlino! E per altra cagione rideranno. La campagna contro il traditore alsaziano, contro il connivente alsaziano detronizzato dalla vicepresidenza senato– riale, contro la pretesa congiura antifrancese al– saziana, ha fatto di più - crisse l'alsaziano Henry trauss al Presidente della Repubblica - pel ger• manizzamento delle provincie irredente che non , 1 entisett~ anni di dominazione e di lusinghe im– periali. E questa la nemesi occulta delle cose. E un dubbio timido spunta: nel!'« antisindacato • che attizzò la novissima frenesia del patriottismo fran– cese, quanta parte, per caso, ebbe il capitale te– desco I Ma in questo triste spettacolo una ben più seria cagioue di dolore é per noi socialisti. Nella rea– zione al furore reazionario e militaristico il partito socialista francese fu - sino a ieri almeno - poco meno che assente. Se la borghesia propinava al proletariato francese l'inebriante liquore che doveva annebbiargli la visione della lotta di classe, chi, chi dunque, se non esso, doveva offrirgli l'antidoto 1 Cui spettava, se non ad esso, di aprir gli occhi alla follaI di additarle la tragedia delle stragi proletarie future, appiattata dietro gli scenarì della commedia patriotarda? Un uomo solo, e non un uomo politico, anzi un letterato, un facitore di novelle, Emilio Zola insomma, movente da un'idealità astratta ed evaoe· scente di liberi.\ e di giustizia, poté prendere la mano a tutto un partito che di entrare in quella lizza aveva ben piu concrete e poderose ragioni: a un partito che ha 50 rappresentanti in Parlamento .e centinaia di Comuni in proprio potere e che parla alto più di ogni altro in nome dell'avveoi,·e; e poté sostituirsi ad esso, e togliergli di mano l'onore di una campagna, che era la sua. Quale Dalila recise la chioma a questo partito 1 Fu il contagio della folla che ne impietrò il cuore e la mano I O fu piuttosto, anche per esso, la preoccupazione delle elezioni vicine 1 Se quest'ultima ipotesi fosse esatta, se veramente una inconsapevole viltà elettorale, che nessun cavillo, nessuna lusinga di vittorie e di riforme future sa– prebbe scusare, allignò nel cuore dei nostri com– pagni di Francia, giammai un partito avrebbe com– messo errore più grande; giammai un partito socialista avrebbe meglio lavorato a favore ciel so– fisma anarchista. Emilio Zola da una parte e Ber– nardo Lazare dall'altra, all'assalto della rocca del dispotismo borghese: e i socialisti dove sono? Protestano ancor essi. è ben vero, ma la loro fu sino a ieri protesta così fioca,che pareva fatt:i sol– tanto per la salvazione dell'anima. - A chiarire l'aria intorbidata, a separare responsabilità, aspira. :doni, interessi, che non debbono confondersi mai, a illuminare le coscienze degli oppressi e a schie• rarli nettamente di fronte agli oppressori, sarà dunque necessaria un'altra volta - come nel '71 la sanguigna eloquenza delle mitragliatrici I LA CRITICA SOCIALE. DREYFUS-ESTERHAZY Parlf}l, Il 01mnaio. L·assoluzione del comandante Esterhazy gridata sta• sera. sui boulevaràs non ra certo voltare il capo per la sorpresa ai parigini. Con questa dunque molto preve– duta assoluzione dovrebbe chiudersi il periodo agitato che piglia nome dalla questione Dreyrus e dura da tre mesi in Francia. Ma., sia chiusura. o pausa. o principio di una nuova fase, il momento è opportuno per dare un'occhiata indietro, e senza ricordare i fatti - i lettori italiani son sempre informati di quello che accade a. Parigi con una. copia. sproporzionata di particolari - ricercare qualche tratto caratteristico di quell'agitazione. Chi ha. vissuto a Parigi in questi mesi, sopl'atutto durante il primo periodo seguito alla denunzia di Matteo Oreyfus contro il comandante Esterhazy, ha avuto un piccolo saggio di terrore. 1 li terrore consiste nel sopprimere la liberti\ d'opinione negli individui, e, per vilti, attaccaticcia. in tutto un popolo, mediante, e questo è il modo classico, la mi– naccia continua e non van& di morte; vi è un modo meno classico e sbrigativo, ma non meno etncace di terrore, ed è di attribuire all'opinione, che vuole libe• ramente manifestarsi, un movente ignobile e un flne ugualmente ignobile, nell'apprezzamento della maggio• ranza; si disse dunque che chiunque non pensasse come il generale Billot in materia di revisione del processo Dreyfus era stato pagato dagli ebrei e tendeva a. sere• ditaro l'esercito. La paura. di passare per venduti o per cattivi pa– trioti, tenuta viva costantemente dalla stampa del pa– triottismo terroristico e antisemita, è stata la musa di questa tragicommedia, nellu. quale si vedevano certi ebrei male aristocratizzati affettare un grande disprezzo per il traditore della loro razza, e ogni tedesco perso in una. società. clifrancesi credersi obbligato a una forte con,·inzion!l della colpevolezza di Dreyfus per non pas• sare per complice del colonnello Schwarzkoppen; come all'opinione degli italiani dava ombra.... il colonnello Panizzardi. Ma, alla Camera,"'conben altra forza di ef. fotto opera.va il bavaglio di quella paura, rafforzata. per giunta dalle preoc:cupazioni elettorali. Dreyfus, Dreyfus, nei corridoi; ma il rullo dei tamburi, che an– nunzia ogni giorno l'ingresso del presidente Brisson fra due flle di gendarmi, è monito troppo imperativo al rispetto dell'esercito e della cosa giudicata dai Consigli di guerra a porte chiuse, e la. presenza di Giuseppe Reinach è il memento di chi non vuol passare per venduto. E nessuno parla.. In un"assemblea di studenti, qualcuno mostrandosi mal disposto ad accettare l'opinione corrente, viene proposto di chiamar spia e complico del tratt,·e chiunque interrompa; e l'assemblea. tace! I parigini, che sono, come essi dicono, il popolo più spiritoso della terra e più pronto a. cogliere il comico, non trovano da ridere per ciò. E lascia.mo tanti altri indizii piccoli e grandi, e di una. comicità. paurosa, di quello stato degli animi nei giorni del maggior impcrversa1·e della. questione. In tutta questa campagna., insomma, il bisogno puro e semplice di giustizia e di verità. non è mai stato nem– meno sospettato come il possibile movente dei sosteni• tori della revisione. Quando non s'è trattato addirittura di denaro, si son tratte in ballo le razze, le religioni, le nazionalità. Di tutti r.oloro che si sono occupati del– l'affare s'è ricercata, quando non appariva abbastanza

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