Critica Sociale - Anno VI - n. 2 - 16 gennaio 1896

CRITICA SOCIALE 21) 1''rattanto queste discussioni cho si fanno sulla dottrina del grande ~a~tro sono eme:1ci Jl:8r.due lati: 1.• perchò contr1buiscono a porre 11 sociah-.mo ~cienlHlco su quella via che ò segnatn dngli indi– l'izzi pii, moderni della scienza: '2.• perché srat.ano In ralsa leggenda che anche noi socialisti ci siamo creati un vangelo ed un pontefice cui attribuiamo h\ infnlllbilifa. A~Ol~LO .\IAHCIII. IL RISVEGLIO RELIGIOSO Il. l,n re•zione cattollcn uegll Slati. Le classi in oggi, come per efl'otto di un reagente portonloso, si vanno sempre piil mnnirostamenle rag• ~r11ppandoin unifa di interessi. Lo divisioni secondario 11 poco n poco si attenuano o scompaiono del tutto, le posizioni dapprima incerto o confuso Incominciano a delinearsi, e due grandi ron.e rondl\menlali, tonser,'a• trico l'uno, inno,•atrice l'altra, emergono dalragone sociale, corrispondenti a due rondamentali classi, bor– fll1c1ia o 1>1-oielarialO, con due rispotth·e bandiere ideali di milizia, , eli{lio11e e ,ociali..tmo. Ecco percl1è d'anno in anno ne11a orienta.zione poli• tica. degli Sta.ti (organi naturali di governo e di difesa delle classi dominanti) si osser,·a un ria\'Vicinamento sempre più sensibile a11a religione od Al clero. E nel Bolglo, llove il progresso industrialo o la civiltà. bor– ghoso hanno raggiunto l'opogèo o do, 1 0, per conso– guenia. più cosciente e impononlo si O ratto il movi– mento del proletariato alla conquista del poteri pubblici. lvi, pili rapidamente cl1ealtrove. la borghesia ha smesso le Telleltà laiche del 18t8, ha liquida.lo i ,•ecchi partiti lìberali. rifogiandosi in seno all'ultramontanismo. Per cui il Parl11mento belga offre orgi questa situazione singolarissima /hr dc •iècle: clericali al go,·orno, socia– listi atropposizione, e liberali .... in coda ai socialisti. Ed O poi cosa notevole che la borghesia belga si ù l\lrreltt1fn.a mettere in pratica i consigli di Leone Xlii ristabilendo nelln. scuoln. l'insegnamento religioso. Il pontefice lnraltl l'aveva po.rlicolnrmonto raccomandato in una Epistola (10 luglio 18U5)al cardinale Goossens o ai ,·escovl del Belgio, epistola In cui rro. l'altro si rallegra,·a coi cattolici di quella nuione perchè e ùl poliu, co11jm1rti11imiage11l. td con,ilia r:fre,que onmc, adtHWIUI SOCIAI.ISlll J)l"Oti(aUm. com:erlanl, a quo mala rt dcwma ma.,:ima im~11de1·e pe1·11Jicuum e,t. Sihit 1iquidtm. ille ceuat in rtligionem cl in l'l!mpubblicam trwbolcnter moliri; Immana (t·que cl divina misce,·ejura, atqua cva11gtlic<x p1-ocillentif1• l'J.:cicte,·e beneficia quo– tillie co,wmdit ». E como nel Belgio, un p1ll'lito conso1•,·o.torccattolico 11arlamonta.ro si vien rormando In Francis, in Austria. e pili o meno chiaramente dnpporlutlo. Anche in Italia., paese rurale, esso si sarebbo potuto solidamente costi– tuire, specie in questi ultimi anni, ove da noi non esi• stesse un elemento perturbatore del renomeno della difl"erenilazione dei partiti. In Italia esiste una questiono 1utta particolare, la quoslione politica di Homo. noma O lo. capitale storica o naturale d"ltalia., ma. Roma ò anche la ca1>italedella cattollcllà, la sedo del sommo pontefice. Quosti afferma - o paro dal suo punto di ,•lsltL non abbia lutti i torti - che per il libero esercizio del auo ministero gli abbisogna la sovranità politica di Roma. La bor– ghesia italiana, d·a1tra. parte, per quanto senta ogni giorno pili di non poter rare a meno per reggersi del· raiuto del clero, vuole consernre il ratto compiuto. DI qui l'at.trilo, di qui rantipatia borgheso per il clero, o il non cxpcclil vaticano, per cui l v~ri cattolici si o.stongono dal partecipare o datrlnflulro dirotlamcnlo nella ,•Ilo. Jlolitico. della nazione. Il clero in Italia. vede con compiacenza l'ingrossar dei partiti estremi perchè così cresce uno apauracchio della borghesia, cresce un nemico che, per quanto anche da esso abborrito, a bre,·e andare metterà quella a11e strette, o di ridursi atterrita in braccio al clero o di d&r1lvinta in mano della rivoluzione, trlonrat.a la quale, il clero spera di poter tornare in auge colla reazione susseguente. Qunlunque aoluziono però. por le vicende storiche, andrà ad a.vero tale antagonismo, osso In fallo riesce pernicioso tanto nlla. borghesia. cho nlla classe sacer– dotale a. lutto profitto del proletnriato ( 1 ). Corto, n0n ostante tutto, anche in Italia da. dm, anni a. questa parte, all'indomani delle ribellioni cli Sicilia e Lunigiana e degli attentati anarchici, si è verificato in pratica un riavvicinamento ishnth·o frn. i due poteri r), rìaV\'icinamento che nel periodo più acuto della. paura e della reazione par,·e quasi accenna.re a una concilia• zione vera e propria ('). ~l a. nessuno d ei due poteri, per quanto si senta dalla lotta indebolito, vuo)e sacri- l'J Vf'dl In 111·01101ito Il mio :ttllcolo ,u '·" CIOlld 60CCl'd0/Q{~ e la 1,o,•11M1Wut1liat1a 1>ubbllcato nella (.'t•/1/ra Sociale dell'anno ~orto a pu.117. l'a&>-' I.eone ne11·1i·nclcllra llflll llt11ta11i (1890) esce In quette e•1ire11lonl: « sembrn. lncredlblle ma 6 1>Ur vero: 1iamo iluntl a tanto da dover temere per quu1a n011ra Ualla la perdita della rw, .... Plu "olte abbl:lmo dato 1·111armepere-hl!11ani•aue al peritolo: ma non per quHlo c-redlamo tJI aTer rauo abba• 11anta ... ,. Y. C'rl1pl, all'Indomani delle aommMH •Id liane. preoc– cu1)lto dal pukolo che correu la 1ocled1 borgbe~ lo'focau, cnme ! noto, un accordo col clero. 1") Fu In que,1a RITi1ta on:etto di ripetuti commenti Il ditre– renzh1r1I dt'I 11ar1lt1alla C:Amera a 1eco11da delle re1ionl. non p1rtndo 11lau1lblle la 1plei::a1.l11ne 10llta a darti, della rlnlità fr:a Il ceto lnduHrh1le e Il ceto rurale. K la quu11one, u ben ricordo. ru la•clata 1Jre11och6ineolut11.Ora.a. me p11reche, tolte le rnglonl ncce11orl11(come Il l111lfondi1moe Il r11dlc1lluno), 111111 t 1,11ionc del Pt1rl11mcnto In p11rt110 mb1l1tcrial~ e di 01mo1I.Jio11e non poua •attribuirti 111traorigine che quella. ti 1,erlcolo lnrnul era dina– tura •11mllolmen1, aoral"fa e tale che, M lmpreulonau quanti ,ono rurali nel tHllo naro regno, nc,n1u1dla•a nel ceto lndus1rial• c.h• un'apprensione mediocn. Per cui, te la re111lone tro•ò pro– Mllll nelle re1lonl a1ri('oie, non ne 1roT6 quul alcuno ne.Ile r,glonl che ma111ormente riaentono l'lonueua chllluatrice del– l'lndu11rla. K ••• 1eomponendo Il rcnomeno compleflO nel reno– me,:ilalnaoll Il conto non lOrna,.a, non era da accu.nre a mio ('f'edere che l'error, del metodo: cer~ correnti di clage non ,ano In fondo che tffldc1ue, più o meno lnt01C1entl e 1utt'altro the matem11tlche, u,1dcn:e Titlblll 1010 quando l"ouer"ulone del ftnomeno 11 raccla llta1i1ticamente 1>ergrandi mAUt, mentrt, :in111hmrndo I cui a uno per uno, non tll ratio hll Il M>pranento 1ullu c-111111t genernle l'elemento 11>eclale• occ1ulo11ale. t•) l'ra le riforme reulocarle HC08ll11tednl Mlnl1tero dell'istru• &Ione, è quell11 me11a In pratica con 111111 circolare, per cui. dietro rkhle11a di alcun! padri di famlglla, può naer ltthuito l'insc· 111amento rel/11010 nelle 1cuole elemenlarl, chiamando all'uopo anche Il prele. K degno di noia ! Inoltre Il flltto e.be Il connubio fra clero • bora:hetla, che tro•a hnpedlmenU In 1tall1, al 6 IIN.ramente el– reuuato n•II• colonia africana, do•• quellfl retta eh•lli delle arnu llallane, cbe 1u11IunDO, aono bfntdeUe da fra )Uebele da (."ar· bonara • dove aull'ara 1rionra1e Il •t11no del crl1tlane1lmo 1'in– C"roclacolla •1•ad11Intrisa nel ungue di parioli Innocenti. 1.aggiù nel eo11tlncnte nero la religione rh·cla nncor phì e1pllc1t11.mentl' la fun1lone 1ua di atrumento di dominio, di braccio mor:ale del ,1ncltorl 1H1rmeglio 11nervire e mt1nlener 101ure1ll I ,•Inti. ti ge• ncr11le11t1rl\tlerl hl\ ben r:igio11c dunque di rallegursl dell'opera. del JIO(lrl CRJlJ)llctlllf.

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