Critica Sociale - Anno IV - n. 8 - 16 aprile 1894

Critica Sociale RIVISTA QUINDICINALE DEL SOCIALISMO SCIENTIFICO Nel Recao: Anno L. M• Semestre L. 4 - All'Eetero: Anno L.10- Semestre L. •.M Lettere, vaglia, cartoline-vaglia all'Ufflolo di CRITICASOCIALE:MILANO:Portici BalleriaV. E., 23 (2' JIIIO Hllll) Per MILANO si pub abbonarsi anche alla Libreria Damolard: c. V. E., tir, e dall'editore M. Kantorowkz: via Manzoni, 5. Anno IV- N. 8, Non si tJentù a nrim.wl 11eparatl. MIiano, 16 aprile 1894. SOMMARIO Attu1llti. I fonda,nmu dello Staio b!>1'!}ltesee l'aboll;ione del m,·tcto cUcolo (l'ILIPl'O TURATI), J,'ialoloula tielle (;Qm~ (Uso STUDRl'iTE DI )U!DICISA SOCl.\l,B), U11'lllchtcsta 11d soclaU,mo (•••). Studt tooiologlci. Ancora la q11e11tio,1c fl•il>uUlrla ed J1m·lllo 11oetali11ta (,n,·. f'KDR· IUCO )IAIROSI). Il capltoU1mo ~l il lai;o,·o intellettuale {E)111.10 V,u,01mvELDE). Co11trlb.,10 ,,un teoria delltl luttadl clo.JJ1t:: IV. Economia a salarlo; V. Conclu11lone (An'. Bt:NBDl':TTO B1m.T11.I\ELLI), u~ro •cambio e ,octatumo; (con1ln. e nue1 (Cuu.o MAnx). l'rtU, crufla,.ufrnocsoclalUmo: v. I vanirell; vr. l.'i,lea crhttiana e 11 sveu11itmo; 1 soclallSII canollcl; VII. Il dio met.lfltico; (118RCURIO). Filosofia, letteratura e varietà. I.e obbie:to11t <li Sot:fhoto al •o<:lallsmo (Avv. E. l<'Lon14:-.1. JJollcUb10 WAiOfll'O/iCO: libri ,11,T. Tittonl. "· Cencelli. Badl\lonl e Prampol1111, i,;. Vlorian. C. t-'ourla, A. Celll, dott. Blel, ecc. P1'1>bllca:1ont J)en,;m41c in dono. nu,uoteca 11E p1·01Jal)a,uta. I f andamenti delloStato borghese e l'abolizione ciel diritto di voto i~ antico dogma popola1·e che nella parola degli ubbriachi la vel'ità tronL spesso la sua es1>rossione: la pa1'0la alcoolizzata 1>e1-do il :mo caralte1·e diplo– matico, che è di se1·vi1·ea dissimnlal'e il J)Cllsic1·0. Anche fu l'itenuto dagli antichi che per la bocca dei dementi favellassero i numi: onl.le la follia o J)ersino ridiozia furono tenute in onore. Uno scien– ziato moderno, il Lomb1·oso, 1·ivendicò lo st1·ane parentele della follia col gonio; ma noi pazzo di genio la nota pazzesca o stupida scatta spessissimo accanto alla co11cezio11egeniale. tanto che lu non sai so chi parla sia un uomo di senno od un bam– bino. Il cumulo del sapo1·e, la consuetudine di ap– p1•ofondi1·ele cose ò fo1·se un dep1·imonto di quel– ro1·igi11alitù, che è, in qualche modo. una fol'ma di schiettezza del pensier·o: i dotti ed i savii hanno pe1-cluto la « impulsivifa • cosi del vole1·Ocome del pensare: essi hanno creato in se stessi (pe1· dir·la al figu1-ato) una quantitit di centl'i inibito1·i1 ed è pe1·ciò che ç-li uomini di mente non sono mai 1 o ben di mao, uomini di azione; e v·e t1·a questi e quelli una specie di disp1·ezzo recip1-oco. Agli uni la scienza compassata pare una ·oma: agli altl'i quel cor1·ere sfrenato o senza diT•czionc. o in di1·ezioni lo pili volto false o ingannau·ici. pa1·O un gioco senza sugo. Oli uni, navi con l'elica forte ma senza bussola: gli altl'i con la bussola, ma che giova la bussola se l'elica. ò incatenata 1 Fel'miamoci qui, senza dilungarci più oHre in questo riflessioni generiche, le quali ci venivano suggerite dallo recenti troppo ingenue dichiarazioni del Cr·ispialla Commissione dei quindici. Quest'uomo B1b1otec:aGino B1arco che la fortuna politica e l'intrigo parlamentare portarono al sommo delle cose italiche, imponendolo persino ao-li uomini di Corte,. a lungo riluttanti e non mai del tutto l'iconciliati; questo megalomane autentico, questo infatuato di sé, questa specie di anarchico diventato carabinie1•e (ro1-se per conti-ap– peso ai cambiniel'Ì che« dimossa la fel'ma, diventano anarchici•:), il Crispi è appunto uno di quegli uomini por bocca dei quali la verita trova qualche voilà la via. Caricatura dell'energia pili brutale, coscienza sonzascrupoli 1 ,·a.soripieno lii p1'0suntuosa ignoranza. egli non ha neppure il sospetto che nelle cose di cui l'agiona vi ia una sostarn.a diversa da quel clic a lui pcu·e e clt"egli non conosce: in ne suna que• stione Cf;li ha mai detto, all'infuori dei luoghi CO· muni piu quarantotteschi, una parola che rivelasse una competenza qualsiasi; da tempo immemo1·abile non ha letto un libro scientifico; il suo discorso di Palei·mo sulla questione sociale. che comincia con g1·audi e volga1·i fr:1Sisulla« timnnia del capitale> o finisce proponendo come soluzioni le cucine eco– nomiche, i p1·esepii 1 i catechismi ebdomada1·ii ed alti-e cosiffatte quisquilie, è <1ualchecosa di lacrime• volo, ò assolutamente il disCOl'SO di uno dei tanLi mattoidi a cui la questione sociale sovreccita quel nonsochò che loro funziona da cervello; noi, dalle 1·edazioni dei giornali 1 ne conosciamo pili d'uno . .\udace ma superstizioso, divoratore cli p1·oti e schiavo a una bigotta che, a quanto assicurano, lui ,·incasanto dopo la sconfitta del 31 gennaio 1801 accolse con ogni sorta di male parole, ed ora re· celebi-aro duecento messo di dng1·azbmento al Si• gno1·c 711·0poteslate recHJJe,·ala, questo grande omiciattolo. questo Yiluppo di cont1·addizioni, ò J)Ol'• tato e sostenuto in alto da quelle stesse '/ualitii che, dinanzi ad un sinedrio di psichiat1·i. o designc– r·ebboro ad una diagnosi limitatl'ice della sua respon– sabilit..\ morale. Se Lombroso 1 l'egio p1'0fessore. O~'\sse,pol1·ebbo nwe su di lui uno cli quegli studii brillanti e sugge:-tivi della ~emipa;.,.zia,che ha gfa fatto su lanti uomiui slo1·ici; e quanti più dati e pii, positivi non an·ebbe a disposizione, che 1·on– de1·cbbe1·Oiucrollabili le suo conclusioni1 pe,· la semifollia, se nou pel genio! ~la Ci-i:-:pi. dice, 1 amo, ò in alto ap1>unloper questo: pcrchè la borghesia ll'ova bensi in lui la sua stessa moralità media, le sue stesso tendenze dissipatrici e tii·annicho, la sua stessa incliflè1·cnza o igoo1·an1.a delle leggi che 1·eggono la società; ma vi frova qualche cosa di pili, che la borghesia in ger:e1·ale non possiede, la sicu1·ezza di sè, !"assenza di dubbii o di pel'itanze, la impulsi, 1 ilà che lo conduce ad attua1·e sen;.,.ascrupoli ciù che gli balena alla mente. Nello eia si dir'igenti borghesi c'ò ancora uno spol– ve1·Odi coltura, di 1·ispotto almeno appa1·onte alle tradizioni, di educato scetticismo, e queste sono tutto qualità inceppanti pe1· governare in lor nome e nel l01· inte1•ose. Il C1·ispi non ha questo i11- gomb1'0 e J>erciò ò l'uomo che può governare per es ·e e al quale si possono affidare i pieni pote,·i. ·

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