Critica Sociale - Anno IV - n. 6 - 16 marzo 1894

82 CRl'l'ICA SOCIALE Sinistra Estrema, di una metà del Centro Destro o di pochi del Centro Sinist,·o. Vi appa,'lengono gl'inflnitamcnto 1·icchi, i quali ti-ovano gfa troppo cam la protezione che loro assic111-a lo Stato, o non vogliono pagarla di più. Ad essi sono uniti poi· la cil·costanza i rnpp1·c.scntanti della borghesia minu– tissima. che batte da un pezzo allo po,·to del pro– lcta,·iato o lotta ru1·iosamento per la conservazione clell"ultimo spicciolo cho ancora lo 1·csta in sac– coccia. Gli uni o gli altl'i dicono: a noi non 1wemo mollo indaga1·0 so il ministro delle finanze abbia es..'l.ge1·ato no nello sue Jll'evisioni.Certo la situa– zione è gravo o bisogna provvedervi. Ma dcna1·i non ,·ogliamo da1·rono nè punti nò pochi. Aggiu– statevi con quelli che avete, e se i conti non tor– nano, riducete la posa, tagliato senza pietà o me– nato sopratutto la falce a grandi colpi nei bilanci militari. La econda falange, forse pi(, numerosa, ce1·la– mente pili omogenea, recluta i suoi seguaci nella Sinisll'a cho obbedisco ai Ilioscuri Giolitti e iana,·– delli. Happ1'0Senla11lidella bol'ghesia indusfriale o commerciale. ripetono dai loro elettori l'al'le cli simulare o dis imularo, lo spil·ito mercantile o fac– condio1·0, l'attitudine e l'audacia di anda1·e avanti e tenersi in piedi a fu1·ia di raggiri, òi transnzioni e di bugie. I.a politica milit.11·0attualo ò loro Cl'en– ziono o ne costituisce ancora un grande elemento di forza. Benchò vedano che 11011si possa ti,,.,fa pili a lungo, puro non vogliono cede1'Ce inE,.rannano sò stessi ed alll'lii con mille espedienti, ora antici– pando il congedo dei soldati, ora modHìcandono i pantaloni, la giubba o la gibe,·nn. Hanno pe,· ne· mico capitalo Sonnino. Co11trodi lui aguzzano o d1•izzanotutti gli stmli. Non c'è accusa che gli 1·i parmino, non sai·casmo, nò veleno. L'odia\·ano già prima, 01-a lo vo1·1·ebbe1-o mo1·to addirittura. Campasse mille anni, non gli 1>e1'<lonernnnomai la temerit:.\ di aver sco1ierto quello che nolla finan,~1 fu gioco ininter1-otto e fo1·tunato della Sini$ti-a. Quasi <1uasiper questo soltanto vo1Tebbc1·0denun• :dal'lo come autore p1·imo ed unico dei mali on<lo !!iamo affiitti. Di lui dicono che è visionario, che ha caricato lo tinto a scopo padigiano, confuso il disavanzo di cassa con quello del bilancio di com– J>elenza. pretendendo di saldare il tll·imo con enh·ato ordinario. Quando lo cose si rimettosse1-o a posto. la situazione apparirebbe molto meno g,,.vo. e il problema finanziario più facile a 1·isolvc1-si.Poche tasse, due o tro al pili, sarebbero semp1·e ino,•ifabili. Il mondo dovrebbe esse,~ rifatto o la finanza raf• forzata colle economie o le riformo organiche. Ancho l'armata ,·i dorrebbe contribuire, ma cum 1notlc• ,·anitne ttu:tdpalt'' lulelm, pe1· non scuotere, 118 indebolire fropJ>O la compagine militai-o, il pal– ladio più sic,11·0della nost,·a indipendenza o dolio nosfro libol'l.'I. L'ultima falange si spiega nei duo centri o 1·i– conosco J>Orcapo il Sonnino, il gran loico. Questo ò il ballagliono della morie. Vi abb!)ndano i gio– vani, a, 1 idi di conquistarsi la fama di persone serio e di pervenire por questa via ai sommi ono1·i. Sp,·ezzano la popoladh\, ma per posa, amano il ,,.. J:{1onarofreddo e stringato, riconoscono un sol dio, l'aritmeticn, o nel bilancio non vedono che numeri e cif1-c,dei quali igno1-ano In 1>1'0vonienzao l'e– spressione. Nella rnischia scendemnno armati di sillogismi. Ne vedono l'esito mollo incerto, ma son pronti e lieti di sacl'iflcarsi a maggior gloria del sistema. Il loro discorso sarà semplice e breve. Di– mnno: il dis:wanzo ò quello confessato da Sonnino; por combatterlo, lo economie e lo 1·iforme orga– niche non valgono nò pure una vecchia pa1·tigiana, anche porchò il Governo non sa dovo metter lo mani. Imposte vogliono essere e molte e gmvi. 61u Ulcva u IU LJ d l\.,U . alviamo la lo$ica, che a salvar la patria ci pen• sc1·il il buon D10. In quoste lro schiere • è di tinto e costruito • l'inferno di Montecitorio. tò vi mancano i solitari o gli stravaganti, una trentina e fo1'S0meno. Questi sciagurati s'aggirano malinconicamente nel triste buco, crollano la testa in aria di sconforto, pa1·lan di rado, ascoltano pili volentio1·i e vanno dall'una all'alt,·a falange in cerca di un posto che non tro– veranno mai, pe,-ehè bisognel'ebbe crea!'lo a posh1. Di una situazione simile potra dirsi tutto çiò che si vuole: non polrc\ dirsi mai che è confusa. E chia– rissima invece. A delinearla cosi nettamente 0 ba– stata una vera o g1-ossaquestione, quella finanziaria, che è diventala il segnacolo della prossima batta1;:lia campale, e sar:\ il Jll'eiudio di quelle bon maggiori che si combatteranno sopra campo pili vasto e tra eserciti pH1 nume1'0si. . onnino ha il merito di tl.\'erla 1>0stao di aver costretto gli avverAAri a smascherare lo batterie: ma cad"\ ,,ittima della sua audacia. ti Governo non s'illude sulla sorte delle sue proposto. Pre1•ede che solo un terzo ne sarà awrornto, e sa cho questa ,•olla dietro i deputati o coptro il Ministero c'è la 1·iserva sterminata dol paese che non pot,~\ porro in islato d'assedio. Il solo punto oscuro è questo: che cosa farà il Governo? )Ja non tarder-à. ad esser chiarito. Per var'ì indizi Crispi par che pencoli ,·e1'So la seconda falange, od ò probabile che, o prima o poi, finisca per dil·le: vlent meco et emo,·assons nous. Cosi la politica delle mezzo misure. già fortemente rappresentata nella Giunta del bilancio e nelle due Commissioni po• pieni poteri o i provvedimenti finanziari, avi,\ vittoria completa e potrà dura,·e finchò attaccata alle ossa di quella che fu già la gallina dalle uova d'oro trovi ancora qualche fib,-a di muscolo o di lendine da ,'Odore. E 1'0dei,\ 1ie1•poco. Già dissi altra volta che la corda è troppo tosa e che una soluzione violenta ver,~\ eia sò e butterà lutti pe!' terra, se lo Staio non la prevenga, att'rettandola. Sonnino voleva porsi per questa strada, ma e al– l'alta fantasia mancò la possa •· li suo programma non rispondo alla sua critica. Ila il difetto g, .. ve del– l'eclettismo, quello più grave di astrarre in tutto e por tutto ,talle condizioni vero del paese divenuto da parecchio tempo soprassaturo d'imposte. La lo– gica, alla quale sacrifica il ministro delle finanze, è logica formalo e niente altro. Sicché la cor1'8nte che da lui scaturisco o dovrà fonde,·o le sue acque in altre cor1'Cnti pii1 piene e più rapide, o diven• to1-à una palude 1·icc., di miasmi o fuggita da tutti. Nell'un caso o nell'altro le due pl'ime schiere si frove, .. nno presto o tardi di fronte e il pomo della discordia sarà la politica estera e militare. Questa seconda lotta, se i partili dominanti non troveranno modo di evitarla o cli transigerla, sara pii, asp,.. e impol'lante della lotta attuale e la stessa Co1'0na clovr,\ rntervenirvi. Perchè allora non sarà questione di sopprimere due corpi d'armata 1ier rafforzare gli altri clioci, come forse a caso dispe– rato la Corona e la Sinistra sarebbero disposti a concedere; ma si t1-atterà di recidere assai pili pro• fondamente, di cambiare in lutto e per tutto il di– rizzone che abbiamo da dodici anni a questa pa,·te e cli spostare por cons"!l'uenza anche il centro della nostra politica inlernaz1011ale. Finor-a il dibattito si è potuto sollanto aggiornare e il dissidio ò ri– masto latente, benchè, in tempi e modi diversi, ne sieno stato manifestazioni abbastanza chial'e la crisi del gabinetto Rudini, la formazione di quello Gio– litti, il tentativo comicamente fallito di un mini– stero Zanardelli, il ministero-sorpresa di Francesco Cl'i pi e SOJll'"lutto la costanza colla quale sono

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