Critica Sociale - Anno III - n. 22 - 16 novembre 1893

CRITICA SOOIALR Superati dunque questi ostacoli, la resistenza diventa una rorza ror·midabile. o può strappare al capitalista anche quel ,•an1aggi Immediati che sono il vanto delle cooperative, ma che venendo da queste sono fine a sè stessi, mentre venendo dalla resistenza costituiscono un potente strumento allo rivendicazioni ruture. Il vero caraUero della. cooperazione è che e553. pro,·– vede al presen1e, Il vero carattere della resistenza ò che pronfkle all"avveniro. Ora, siccome nel presente ratmosrera borghese in cui tutti siamo Immersi non concede attuazione agli ideali 1ocialisti, cosl la coope– razione, per forza di cose, plasma. i suoi seguaci nello stampo del tempo,fino Il(l\ventaro il miglior crogiuolo por la formazione dei nostri avversari. l..n. rosistenza im·ece 1i contrappone, per la sua indolo stessa, alle deleterie lntluen10 dell'ambiento attuale; essa ra del lavoratore un ron-attario allo blan,lizio dell'ordino esi– stente, lo rortlftca per le ru luro ba ttaglio o lo propara a quell'amblonte ruturo noi quo.lo sarì, dominatrice la rorza. del lavoro. OUGLtEl,:WO OA\'OOLIO, Queste cose, che il navoglio tocc:, in astratto, ribadisce in concreto, con m:tgfriOrie pili minute spociflca1.io11i od esempliflca1.ion1o - com'egli dice argutamente - con un grando sforzo di parere il– logico, l'altro amico nostro, Giovanni Grasselli di Cremona. Ecco dunque il socondo squillo. A mio credere non vi è modo migliore di condannare la eooponu!lono. che deftnirla. Mi sembra pertanto che l'amico Oaribotti apra & lutto suo s,·antaggio la discus– sione quando aO"ormache lo scopo rondamentalo della cooperazione consisto noi e di1lrugqere l'inlermffliario f,-a p~'Odu:ione e conntmo, fra mano d'opera e ,tru• menti di laoo~'O ,. E poichè Il Garibotli con quella pt1.• rola intermediario non intendo nO può designare anche Il delentoro dol capitali, cosi un ingenuo potrebbe be– nissimo osservare: e ma come! o il proprietario dovo lo si la.sciaI non siete voi socialisti appunto perchò ri– conoscete cho la causa prlm&di ogni malo sociale è la proprietà privata, e non avete detto e ripetuto che l'unico mezzo por distruggere questa causa è la lolla di cla11e 1 • Ma Inutile! Un tal genero di osservazioni non ha. più fortuna In Italia, daechò la logica ò divenuta. uoa pre– rogativa germanica: chi cosi parlasse non potrebbe es• sere che uno straniero, un tedesco senta dubbio, affatto ignaro tltlif te11tlOJ1::e, dtl caraue,·e e dei lii,ogm· del prolcta,·ioù> ilalia110, londonz.o, carattere e bisogni che gli impongono di non bada.r tanto olla ,•;gidilà delle 1t0r;e 1cri11e •••. anche dopo a,·erle riconosciute per ,·ere. Ma vi h& di peggio. La pratica non val forse meglio di ogni teoria. I E non v'è tutta !"Emilia organiu:ata a base di cooperazione, E non v·o anche il Perrarese e li Belgio, corno aggiungo la Critica Sociale, venendo per un momento In aiuto all'amico Oaribotti I Fa d"uopo dunque prendere altre vie e sopratutto rare in modo di non sembrare logici. ... Domandiamo quindi ai fautori della cooperazione: « perchà preferite alla r08istenza. la cooperazione t forse porchò con essi\ credete di più racllmento raggiungere un miglioramento allo tristi condizioni dei lavoratorif > Vediamolo; e gla.cchè sono sicuro che le sole forme, Intorno a cui noi socialisti possiamo discutere, sono quello di consumo o quelle di la.,•oroda.dlstlnguen;i in 8 cooperativo di braccianti o in cooperativo per la colti– vazione dello torre, cosi f•cciamono pure la ra.ssegna. Le cooperativo di braccianti sono quelle che p~ mettono i migliori e più pronti risultati, poichè. s iccome non richiedono l'anticipo di un grande capita.le, così la loro costituzione à relativamonto più facile; o racile del pari riesco Il persuadere I la,•oralori dell'lnutililà dcll"app11.ltatore e delrauruenlo di salario che conseguo alla soppreulono di questo Intermediario. Se non che. un tale aumento costituisce un vantaggio apprezzabile! Ecco quello cho lo nego, dal momento che non può es• soro un vantaggio apprezzabile quello che non ò dura– turo; o non ò duraturo appunto perchò coloro che hanno bisogno della mano d"opera non tardano a com1>rentlere che l'eliminazione doli"Intermediario ,·a piuttosto a loro favore che non a loro danno. Essendo ossi inratti sempre liberi di scegliere tra un appaltatore o una coopurativa, riescono, collo. minaccia del primo, a diminuire lontamonto ma costantemente le otrerto, sicchà I Mci delle oooperati,e dopo qualche tempo Oniscono col rice,·ore nè più nù meno di quanto oitenonno prima di associarsi. f: si badi beno, questo che io dico non è un& semplice Ipotesi, ma un ratto cho già si è avverato nel Mantovano. hi, cowe testè mi diceva un amico che conosco le coso de vi11,, le coope• rative &orlo con grande ra1>ldità ed entusiasmo, ora, appunto per quel fenomeno molto onio a cui dianzi accennavo, volgono In tristi condizioni, talchè già si sente il bi10gno di ricorrere alla pura resistenia. E ciò ml pare che basti i quantunque si potrobbo ac• connare a.I pericolo della concorrenza fra cooperati,•a o coopera.th• a. Infatti, anche colla federazione, resta pur sempre a vedere flno a che punto un tal pericolo può essere evitato. Cosi pure si potrebbe ragionare un po' sulla facilità o mono di trovare sompro un capitale. Ma tiriamo ,·la e veniamo alle cooperativo por la con– duzione dei fondi. ... Qui le difficoltà aumentano a segno, che 111. loro e~ stituzione mi sembra addiritl,ura impossibile. Per queste coopcra.llve è lnftLtll necessario non solo anticipare, mn, cho 1>h\Importa, mettere a repentaglio un grosso capitalo, e cioè tutto Il necessario all"acquisto di macchine, di llttrczz~ bestiame, sementi o che so io. Dove tro,·eranno I proletari un cosi grosso peculio I J.o cosl dette Banche popolari è a tutti no\o quanto siano disposte a. far credito agli operai, anche In quelle Imprese che por loro nRlura. non 11rosonta.notutti i pe– ricoli di una cooperativa di la,·oro per la. conduzione di un ronde. Va ,an, dire quindi che le Banche ,·orranno garanzie, o cho garanzie! I E allora chi pres(erà gli avalli I Forse I pochi agiati che ranno parte del Par1ito socialista 1 Ma è utile che questi scarsi disertori della. borghesi~ tanto preziosi all"opora compless& del Partitq, abbiano a vincolaro le loro forte pocuniarie, a.rrischiando di di,•entaro anch'essi schiavi dcli& eluso che stann~ combaUendot E, dato pul"Oche ciò sia utile, do\'l'à l'im• meuso proletariato agricolo d'Italia fondare le proprie speranze su quella lnftnitesima parto delle riccheue sociali che poii&Ono essere In mano di pochi socialistit Sarà dunque la borghesia. che ,·orrà in soccoNto agli operai 1 Supponiamolo: è allora evidente che queste organizzazioni aoclaHsto verranno a trovarsi in mano agli avversari. Bolla tattica tla""ero questa di conse– gnare le nostre rorzo in pugno al nemico! .E dovo dunque, so non per questa. via, si troveranno 1•~1 '

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