Critica Sociale - Anno III - n. 16 - 16 agosto 1893

CRITICA SOCIALE 249 e cosisva1·iato intorprotazionie deduzioni, è la storia medesima che vi porterà la sua soluziono. In quesL'\ attesa. rispettosi dello os.se1·,•azioni del Sorgi sul ter– reno biologico, lieti anzi di un"opposizione che ci stimolò a chiarir meglio <1ualchonostra idea in pro– J>OSito, manteniamo - noll':\mbito dello applicazioni :sociali - tutti intol'i i J>l'incipì, che ci sembrano affatto invulnorati, del nostro programma. FILIPPO TURATI. Per latattica della otta diclasse La lettera cho segue fu mandata dal uosh-oamico o collaborato1-e dotto•· Jo:doardoHona1'(I i nl nostro conrrntcllo Il l,<ivo,·atorc ComaRco, iu segno di d:l1 ~1!fi~~\t~1 1 ~!;~i~~n~l~1n~~-: 0 ot>~~ i1~f ~l~t nistrativo. Noi la stralciamo di là p:wondoci essa esprima opinioni che è utile diffondere in tutto le plaghe del socialismo italiano. CAH.O LAVORATOIU::, Approfttto delle ,·ostre colonne per dire ai socialisti di Como: ml congratulo ,•inmcnte con \'OI del successo avuto nell'ultima. lotta amministrativa. Giorni sono, venuto trepidante costà., per portare inu• liii soccorsi e l'ultimo s,luto alla nobile, alla. generosa ,•ila di Oiovanni Battista. Manzoni, io avrei voluto tro– ,·a.rmi In mozzo a voi per dirvi rm•idamonte Il pensiero mio intorno alla. necessità di una latlica unica nella lotta di CIIU!e e per mettervi in guardia. contro le in– sidie di una moribonda od Imbellettala borghesi&.,che va du.lla chiesa, a traverso Il moderatismo, il liberalismo e la democrazia, tino al r&d\ca.lismo. Ma l'Intuito penoso della sciagura che do,·e,·a pri– \'&rmi del più affezionato ,unico conlurba,•a troppo ra~ nimo mio o la mia parola sarebbe stata lnopporluna ed inefficace. r...., vostra afformar,iono non ru por altro meno chiara. o signiftcatl vo., 1>orocc hòcolle solo vostro rol"Le,con un programmo. tompcro.to, ma reciso, colla ropulsa di ca– maleontici o p ericolosi connubli, a.veto riportata una ,•ittoria. mora.le che giustlftca e rinvigorisco la rode ri• posta dal Partito del lavoratori italiani in uno dei pi\1 operosi ed lntelllgenti centri industriali, quale è Como. I progrnmml sono poca cosa, se I metodi, per attuarli, non sono unlrorml, precisi e disciplinati. Ce lo dicono gli stessi nostri amici democratici quando affermano che, per esempio, In Italia esistono parecchio buone leggi n-ustrate dal pessimi regolamenti con cui dovrebbero ,·e– nire applicate. Parli per tulle la leggo sulle opere pie! Quali rrutti ha dato flnora. o quali darà In seguilo una logge che pareva destinata a restituire al po,·eri buona parte del loro patrlmoniot Onwge,u:itù e preci,ione di ta.tUca: ecco la. prima. condizione di vittoria dei socialisti In tutte le nazioni del mondo! Questo compresero già da lungo tempo i n ostri rratol ll tedeschi, qullndo i seguaci di Ferdinando l.. a.ssalle.di quel Ferdinando La.ssalloche godette tanta popolarità. o che ru tanto benemerito per la ditrusioue det socialismo In Germania, si inchinarono ed accetta– rono, assai più numerosi o potenti, il programma ed il metodo rlgOl'OSO di Carlo Marx. f: questa omogeneità e precisione di tattica che raccolse a Berlino, sul nome del vecchio Liebknccht, 51 mli&surrragi nelle ultimo ele• zioni; ò questa omogeneità. o precisione di fallica che determinò i colossali plebisciti del proletariato tedesco, che rece cadere un uomo di morilo immenso e ,11 rama. mondiale come Vlrchow di rronto 11dun oscuro tipograro, che demoll la ,·a1>0rosademocrazia radicalo germanica e specialmente quo1r•:ugenio Uichtcr, le cui sciocchezze sulla dottrina e sulla pratica socialistica solleticarono tanto il buonumore dozzinale e balordo della grassa borghesia. Che cosa ro.rnnno i lustrascarpe nel nuo,·o stato so– cinlistaT chlede,·a Hichtcr rra lo risa clerico-moderato– progressiste-radic&II del Roichstag. I.a risposta, amara risposta, glieln. diedero poco dopo lo urne. A ,·ete dunque rl\tto molto bene l\d innalzare lo. \'Ostra bandiera cd n. scrh•er,·I: la rtiltm:ioue dei laooratm·i tleve u,erc opti•a lici lavm·ato1·i. Ora.ndo,chiaro, e pra– tico concetto cho oquh·alo all"llltro, più astruso, della lotta di classe, o che determinò il grido, dh•entato ormai generale ed Imponente: p1-olctai-i di tu lii i 1>aw·, ""iteci ! Ma dobbiamo esser lieti che la borghesia non sludii o cho al cospetto del salire Ininterrotto e rapido della marea sociale essa continui a moltiplicare i suoi ra.tali orrori; dobbiamo esser lieti della leggerena Inaudita con cui motteggia un gran COl'J}O di dottrine che è de• stinato a rinnovare il genere umano. Non ,·ediamo il miserando spettacolo di tulla quant& la stampa bor· ghese, piccola o grande. che urla e sbrnita contro il principio della lolla di Cla"e, accusando il socialismo, che lo ha proclamato, di egoismo o di rcrocia l E le slcgso urla, le stesse protesto non risuonano noi par– lamenti, nei comizi o perfino nei templi T Eppure la storia non è che lo 'J>t!CChiodeUa Wtla di c/a"e, le ,·icissitu– dini politiche t1 religiose & travor-M I secoli non sono che una funzione delle lotte economiche e quindi della lotta di classe. Nò quest a è un i\ scoperta di ~larx e di llodburlus, è mm vcriti, giù.SJ> IOndidamentelumeggiata nelle pagine Immortali di llogol. Che importa tutto ciòt Per la morale borghese no11 -~ il fallo che Ila impor– tan.:a, 1>e1"ì la 11,aproclama..:io11t1. C-ò la lotta di classe, la miseria. delle moltitudini srrullato no è la. conse• guem:a, ma bisogna. impedire che le rnoltiiucllni abbiano coscienza dello cause dello pl'Oprio disgrar,io ! Morale vecchia, ma morAlo pessima o che ha rutto per rortum, il suo tempo. Ratlrista il pensare che corto grandi ,•pritA non si ranno strada., por J>llurache straripino o dilaghino nel popolo, neppure nelle scuole a cui il popolo non ar– riva. Quanti sono I licci e r1uantl gli stessi corsi uni– versitari di storia o di ftiosofta.in cui parlando (anche troppo!} di llegel si accenni ali& dimostrazione della lotta dì eluse 1 Amici miei, non 1>erdele tempo a rilenre ed a com• battere certe atrermuloni della stampa borghese! Ma. ,·1 paro che si dobb11ancora acrivero per conrutare uno scritto nel quale si alTorma che Il\ giustezza del socia.• lismo consiste nel motto: la proprietà è un (urlo 1 Ma come! in tanta ,·uutà di dottrina. rra le opere gigan– tesche di tanti luminari del socialismo, non si tron di meglio di umt rruo lnrelice od cqul\•oca di uno scrit– tore che non ru mai socialista, elio ru anzi lnsligato e pagalo dalla borghesia. perchè combattesse Il nascente colletth·ismo, una rrase di quel doclamatorìo o ,•uoto autore della J.'il<uofladella mi,en·a, ben definita da ~larx I& ,lli1tria della /il<>IO/ia , Sopratutto guardate,•i da.i clorica li; cercato di dimo-

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