Critica Sociale - Anno II - n. 21 - 1 novembre 1892

CRITICA SOCIAI_lE RIVISTA QUINDICINALE di etudi •ociall, politici, filoeoficl e letterari Nel Bea••: Anno L. 8 - Semestre L. , - .&.ll'Eete••: AnnoL •• -Semestre f,., 5,M Utùn, caglia, cartoli~lia aU'Ufflclo di CRITICASOCIALE: IIIILANO: Pertlcl 8allerla Y. E., 23 (2" ,tm °'DO PER XlUNO ,11 abboea•••U N rlcn·oao -cb.a ~ la LlbNria. rnttlll »..olud: Cono v. L, .,. AIIO 11- N. ··• I LIIITb~ ·111 ~ mtt I 111111 11anu. ■llue, r ■ove ■i.rt 1892. SOMMARIO Attuatiti. Il to11,Utto dt Carmau4', Il qt11ocodel ,>al'tltl lit Fi-a11t10. (P1L1rro TUII.ATI), _ _ ••~tut111.o , 11uu.rt11t1111t1mo l11 Uoma(lnn. (Doti AKT0s10 D,u. l'IIUTO), Sludt 1oclologlcl, I dent1t11; tom1<111all "el nu:uogton.o. Il. (J.cc ,o), Sul ,,.aterfatumo ,10.-lto. J. Il materlalltmo nlotoftco e 1torlco. fl,', f':lOOKLIcradudone di P, )CAltTIOSSTTI), DitllfltOCNUf• l«lale; Nomi I COM. (Prof. A0OITIS0 811,11s1...:1}. FIIOHta, lattanhw■ a warlatii. U, Nt01tOI011t.1ddla lot:Wt4 lonalUta. (An. A. Zlltl001.10). 1:t"'l;,:i,e.11to d4Ua l('lillae-lhl Mp(talut,U ,,. H'f'•llle; ,,. ('Cl,.ro,._ .,,,,1111 cl"""· No.tra corrl1poodenu particolare. (Y. C.r.TTJ.– avuJ.). Bolletli~ .,.,,o,,..Jfco: Llbrl di"'· )lalon (M.n.,. di r. Arf)"ri:td~. ILCONFLITTO DICARUAUX 1 Il 1l1cte0del partiti 11 Fra.cli. La riRessiono lunga od assidua su tutto ciò che si è coo,·onuto di chiamaro e il diritto », con– giunta a qualche sporien1.a dell'agone giuridico dei tribunali, ci ha condotto a rormarci del diritto po– sitivo un concetto affatto opposto a quello degli aprioristi o dogli scolastici dolio di\'el'SO scuoio. In ogni to111.ono cho as~uma l'nspotto gtu,·tdlco noi non vediamo che una evoluziono moramonto formale, una subiotti\'aziono sociale, dei varì conOitti delle (orzo indi"iduali o sociali. L'antica questiono se la fbr;;a vinca il atrllto o vicovors..,, si risoh'o per noi in quost'altra, che non è piU una. questione: so la rorzn ,•inca.. La (orza ,·inco scmpro, por natura sua, purchè sia solidamente (orza e non ano11nnlo cd instabile combinazione di circostanze accidentali. (') Il ma– landrino, che ,•i deruba o mngn1i vi lascia per morto sulla pubblica strada., non O nffalto t>iùrorte di mi; egli è tnnto più dobolo, che hn dO\'ltlo, J>er vin– co1·vi, combinaro arlillciosamcnto un concorso af– fatto speciale ed insolito di ci1'COStnuzo:la solitu– dine del luogo, il vostro ossoro inerme, la notte, una OCOOJ!ionalo udacia, ecc., occ. E, dopo il mi– sfatto, fuggo o si cela o hn in tutto il suo csscro (1} Ad1llle Loria K-rh·e, In UD ,uo a1udlo IU /)Onofll, fl ,. ~ polltk:•, che 6 "n' etiorme petllloM di principio g1udlcare della mltura delle fone In lotc,, dalretllo della lotta; pronunciare che chi In realtà ba ,1nco 1l:1Italo 11pii\ force, per cld IOIOche ha ..tnto. - Noi per altro non Tediamo quale altro criterio poua ap11llcar1I alle forze 1)er mlaurarh,, o rattcggiamonlo di nna gra.n debolo1.1.a.Egli è tanto dobolo cho una scuola scientinca vedo in lui addi– l'iltura un malato. Egli non ha vinto voi, ma ha ,·into quel momontnnoo atteggiamento vost1-oin cui gran J)t\l'lo di voi ora spal'ito. Il vostro indi– \°iduo sociale, in ratti. ò tutto contornalo da um\ rolo di rorzo o di diroso che in quel momento \'i avo\'a abb.'\11don:ltO,ma cho l)Ul'O, in concreto, è normai• mento parto di ,·oi. come la COl":'IZ7.n ò parlo della testuggine. Cosi un gracile pub atterraro un colosso, so questi è ebbro od infermo. Chi pretender.\ giudicm-o della rorza di un pesce. dopo a,·erlo estratto dall'acqua, suo naturale elemento? li dinnmometro non dice nulla. so è applicato ad un cssoro spostalo dallo sue condizioni normali di vita. i•: dunque erronea l'espl"ossiono che la ror1 .., ora assisto il diritto, ora lo abb.'\ndona. Questo contrasto, quostascJ).'\raziono sono fantasie moL'\Rsicho. lldirilto non cammina da sé, non ha gambo proprie: esso non ò che la rorz., nelle sue condizioni normali, cioè quando css., è ro1-z., e non dobole1.r.a:solt.1.uto è la ror1A sulJielltrxila, formulnta in precetto. Nes– suno dubita del diritto dell'uomo di uccidere i ve– getali o gli animali inforiori; o irwo1'0costoro non ponno normatmcnle resistei-o. Ma l'uomo può normalmente r-osistcro all'uomo. almeno noll'assalto mato1·ialo. Assalito da m~1scoli pilt (orti, chiama o noi più doi casi ottiene a di(os.'\ un compagno. Nella \'ila socinlo l'oR'csa materiale e dirotta provoca ltn danno corto nll'oR'cnso1-o, locol• loca in condizioni deteriori, ossia ra cho questi sia in ratto il pii:1 debole. Di qui lo loggi che r1() antiquo rnnno dell'omicidio, del rcrimcnto, dolio porcosro un reato. Lungodunc1uo dnl crcdo1-oche la leggo assi.sta il 1>ill debole, ess.'\ cons.'\cra il più rortc, J>erchòemana da questo SO\'l''appii1 di ror1.a, non no ò che il riflesso; dire e consacra il !ll1"ilto del plt4 fo1·te •, S.'\1'0bbo una t.'lutologin.11 diritto Oappunto cotesta maggior forza, ossia è soltanto la for;a, 1)0ichè,noi conflitto di duo rorzo in parlo elidentisi, <1uclln rimano for;;a, che O maggiore. Nei conntli di ordino morale, nei quali il danno al perdente arrin por ,•io indil'Oltc, la legge è molto meno sem1>lice o si ronna molto più t.,rdi, perchè qui la dcto1minaziono della rorza O molto pili inceda od instabile. Di fronte all'au.'llto mato– riale (l'omicidio, la percossa), In solidariot.-\ sociale

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