Critica Sociale - Anno II - n. 19 - 1 ottobre 1892

2ll4 CRITICA SOCIALE eletA-umclale, l'lpotrisla o la brutalità della massa reazionaria borghese, pavoneggiantesi dì democrazia.. Voi e Gueade. voi duo, guarderete con sentimento di giustificato orgoglio al grandi progressi che il socialismo ha fatto in Francia. a datare dal modesto Congresso di Lione del 187~ e dalle prime proclamazioni teoriche del Congresso di Maniglia del 1879.Il programma del Parti Ouciritr, cho noi momento in cui apparve, grazie all'origine 1ua sehlellAmente marxiata. aoticipaTa. pre– correndolo, Il programma. di Erfurt (I), è oramai diven– tato una realltl r:iotnl•. Ora.zia e lode ila resa ai precursori! Quel programma, nato dapprima qual modesta. espres- 1ione dol profondo con•inclmonto di pochi, uscendo vlttorioao dalla 1tancheua che Incolse i proletari dopo l"lnsuceeuo della Comune, o vittorioso ancora del pos– aibllismo, del bulanglsmo, dolio ravasclolate e della farsa antisemitica, è divenuto ora la. secura bandiera dol prololarl, cho p1-ocodonoalla conquisto. rivoluzio– narlo. dol pubblici poteri. L'inchiesta agricolo., oho voi stato por aprire, vi darà le nrml per oombattoro reconomla roazionari& fin nel– l'ultimo suo riparo della. cosi detta piccola. proprietà., che di falli non ealsto che nel registri dell'ipoteca. quando non I'& mostra. di aè nelle scioccberie dei Pru– dhonlstl. Vin la Comune del 1871, moltiplicata.si in tante co– muni del 181)-2. Viva l'Jnlernulonale., ch e è all'opera per l'uione spontanea di tanti milioni di proletari. Salute e t' n.tella.nu. . ANTO:-t'IO l..ulRJOLA. PS. Confermerete •ol a Maniglia li •oto del recente Congreuo apa«nuolo di VaJenu., per I& creuione di un organo lnteroulon&Je del aoclallsmol Questo era il senso della rhlu.1& della. leltera che lo mandai ai compagni auatria.el nell'oecaslone del Congresso di Vienna del a iugno ultimo. Le obiezioni di alcuni dei nostri amici della Svizzera non ml hanno scoraggiato. Ci è molte ragioni per ammettero, ala •enuto li momento di f11.r rlnucero qualcosa che rassomigli al Socialdemolcral di gloriosa memoria. (Il K l)flr Ciò Il prorramma dtl Porll OUW"l,r trorl't'UI phl lnnanll dtl progumma di Ootha, nato da una tr11onsa1.lone Ira. IHHlleanl. tiffllllChlanl. Dal lavoro c atto allavoro edentore La risposto. dell'amico Onocchi-Viani al mio La.– wro ,·edenlo,-e mi porgo l'occasiono di aggiungere qualche chiariment o; od è con questo intento, non già con quello di polomiua.re. cho io ritorno sul tema. Non è proprio il caso di polemizzare: tanto il Gnocchi cho io slamo ben lontani dal rare una guerra di penna o d'inchiostro per assicurare il pri– mato alla nostra oplniono. 11 Gnocchi ed io slamo d'accordo su tante cose: entrambi riteniamo, che i detenuti debbano rar qual– cosa di meg1io, che staro a cantare dal principio alla fio.odol mese la R<ntdlnella pellegrina! E ciò può avero, indlpondontomonte dalle persone, qualche importanzn. venendo da chi ama farsi interprete do' bisogni o degl'intcrcssi do' lavorato1i, in nome di cui 11 lavoro ca1'COrario ru sempre contrastato. Bibh te G1 B o Como ordinnl'lot Questa è tra noi la questiono; od aspctl:lndo che venga un altro a proporre un ordinamento miglioro, io debbo ancora, pur dopo la risposta dol dott. Gnocchi, credoro che quello da me proposto abbia sull'altro Il vantAggio di <mere più 1empltce, pili po11il1tle o più largamenle fecondo df ulilf e,rettt. Pili semplice, in primo luogo. Inratti un lavoro, condotto avanti da elementi omogenei e sotto un'u• nica direzione., mi si presenta già all'occhio od alla mente più semplico dell'altro, composto di elementi eterogenei, como libe1i o detenuti, o dipendente da tanti diversi centri ancora. da rormaro. Che anzi porchè non giungevo bono n compren– dere il sorgere od Il runzlonare di quosto nuove instituzioni collotth•e di lavoro, domandrwo quo' chiarimenti di ordino concreto o pratico, cho il mio amico nella sua l'lsposta non ml ha dato. E la maggioro semplicità ò un'arra della più im– medìntn possibilitl\. Ma più possibllo s.·wobbo l'ordinnmonto, cui ac– cennavo, anche per :,ltro. JI la,•oro carcerario, comunque in rorma spesso ridotta o spesso anche misera, già runziona in pa– recchi posti i non si tratta quindi che di svilupparlo, meltendosi per un indirir.z.o più doeiso e traendo profitto dalle esperienze, dagli errori, dalle pro,•e precedenti. E.stenderlo in questasua rorma presente, vuol dire pure poter già contare co· necessari capi– tali, cho nocessarhunente sarebbero anticipati dallo Stato che lo promuovo. Metterlo alla dipendenza dello Cooperative, vuill dir già, corno il Gnocchi ri– conosco, dO\'Or mulnro In antocodonzn il sistema penitenziario od ndottnrno un nitro che, )asciando sotto corti aspetti i dotonuti alla dipendenza del personale governativo, li motta sotto certi altri alla dipendenza di quosto associt\1.lonl libero. Nè quosto è tutto. Poichò Il magglol'e impaccio allo svilupJ)O dello Cooperativo di produzione è la mancanza di cnpltnll, non so come si ovvierebbe a tal dirotto.Un'nntleipru:iono di ca1>italidn p:ll'te dolio Stato nllo soclotà Cooperativo, Il Gnocchi intende quali difficoltà incontrorobbe al giorno d'oggi e nel noslro paese. Inoltro, queste Cooperative, prive del capitale n~ ces.,nrio per andare incontro a· J>rimi rischi e rare i p1imi passi, ,•orosimilmcote, per potere meglio entrare in rap1>0rti co· detenuti, bisognerebbe che sorgessero proprio là do,•e sono i nostri maggiori stabilimenti penitenziari, magmi a costo di altre diflcoltà.. Tanti scogli insomma, senza ancoro ri– pensare a quello di vedere come poi runzionerebbe questa associazione ibrida di elementi non racil– mente assimilabili. Ma quello cho per me pii1 salta ngli occhi sono il numero o la divo1"M hnportan1.a degli effetti, che seguirebbero dall'uno o dall'altro indirizzo.

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