Critica Sociale - Anno II - n. 17 - 1 settembre 1892

262 CRITICA SOCIALE !lg~1~ 1 1~ 1 .n \~~1\;Ut~~~a ~1m~ <N°~1~ :1/, t~11!~ ~~i~ 1 1~i,~:St::,~':3 d~~ l~riri:.l~~!?,mJ:;~~al1~e ~t tria o il J}-'lsto1-atc, sccndo,•nno di L,nto in tanto cinti di maglia per rintu1.1:aro lo pretese del 00.1-onc>, piit !ll>esso per ridurre nll'obbcdicn,.a gl' insorti vas-– !l:llli. Nel u1czzostendesi la campagna e sp.1rsoper In cmnpagna il gt'C!FYCnmnno intento all'opra fali– ('{)S.'l, xrulla di più fr:mquillo e di Jlil1 idillieo in appa· 1-en1.a; nulla di più rcrl'CO in realt:1. Se mi scen– •loto in questo mondo e l'inter1-ognto per s..'lpe1-e a chi ap1).1.rticno la tc1·1':\ o •In chi O goduta, come ra n vh·crc quella Er':.ntce da <1uali,•incoli sociali è lenuta strctt.1, n t1-o,·c1'0lo di rronto ad un regime :!:!11~! 1. i.~~~ 11 i l·~:tt.,. 10 1at\ ~,:~'\ ij'~~~Vi~~.~p.~i perdo c1uas.i In spcra111.n dcll'nltczm. • Non credete alla bella si1•,•cntcsc. Quando \'i mntn di nmod, di reste, di cnvnlicri rorli e gentili o giusti. c1'Candovi l'illusione di 1111n folicit:.\quasi u11h•c1·salc, la vecchia cnnzono mentisco come una lllllla rcmmina. Il Modio E,•o è l'at:\ della \'iolcn1.a o la sfol'in no ò dolorosa. Quc.,ta storia è scl'itta nello leggi, nelle consuetudini, nella costituzione politicn ori economicn di <1nella società. o bi-SO,B°nn ~tudial'ln alquanto, porchè la ;;;totia dei Domani \'i 1\ inllmamoutc conness..1. C'i limilcrcmo all'ordinamento rondiario. J..nlcl'l'a apJ>.1rtic11e quasi huta quanta al barone. alla ChiC$a cd :-ti Comune. Ma c\uamlo si dice ap- f.f!t~:f u:~o•~1b!:Y:~ì"~.'~::1~ :;.;:!:u~i è ue~t~:~ :ti mondo fouclalc. I.a JJl'Oprict:'t individuale, gii\ :\lleutalasi negli ultimi tempi dell'im~1'0 1-omano, fu tl'a\'olta da quel torrente di uomml e di al'mnti che e· inYa.sc dal Scttenhione. Il l)()C() che si s.1h'ò dal naufragio non mantenne 11òpuro lo sc1nbiam:.o della .,·es optlma del diritto quiritnrio. Pnl'\'0 n111.i cosa f3nto dh•e1-s.'\ o sinRQlarc. che fu im·ental:\ una parola ~pecialo per signiflc:u-la: si disso allOlliO. F: ucmmen questo durò n lungo o da. ~r tutto. In un regimo a baso di ,•iole111.n, In cm la. ro1'7.a era arbitl'a assoluta o riconosciuta di ogni diritto, l"allOdfo J)O\'Oro. debole, Isolato faceva la figura del rnso di to1·mcotta costretto a vioi,;giaro co· Yasi di rorl'O. 'cl cammino J)Ol'ip;lioso si n1ppc, ed i fram– menli p1'00ipit:1rononel feudo o nel demanio a so• conda dello vicende politiche, dello spcmnzc o dei ICl'r'Ol'i che la lotta suscit:wa. Xella sociefa feudale la lel'I'::\. è corno fusa in \lii -.olpezzo, è il sosti-alo nnluralo della. costiluziono politica; pi\1 che un ish,unento di produzione è, 11irei quasi. un'istituzione dello Stato con un la11;0 carattere di collotti\•i~mo, :wenlo una tisionom1a tutta sua 1J.articolarocd un"esisten1.adistinL'\ dallo ~~~:~: ~~;:sb~t~~·:a arc ~,~~;/f ;t~~1~ 1 !:!':.., ~ a semplice titolo di godimento, di concessione o dì tl{):J>arrnaggio, qualcosa d"a11alogo all'odic1·na. lista ci· Ò 1 ~i ~~~n~'\ f~Ìif 1 ~1;10, i~ dl~~~i~cid!; 1 :~~~1~~."~~!~ dello Stato crcdo,•a, cd a torto, di riepilogare in !l~ tutti i poteri o tutti gli attributi. Su <1ucst a ba.se generalo si ,•c.nnoinnalzando una dello pii1 co m plesso costruzioni giurid.ichoche s.iano mni esistite. Sulla primitiva concessione ne ram– pollar'Ono altro infinite, intercedenti tm i feudatarì cd i vass.1lli, le <1unllaitSunsoro lo forme più s,·a- Bib 1oteca G ro B1arco 1-iate,o pii1 gcnemlmenle quelle :lel1'af/ltto, delta colonia, detl' enfiteusi, tiella superficie, tlcl censo, del precario, ecc. Questo er no altr ttante maniero di godimento della. lori-a, ma ognuna di OSSO l)l'OSO.llL'\\'3 dh•et'SO determinazioni, secondo la. natura dei lu«?Shi,lo stato della ooltui-ae assai so,•enle .secondo gh appe• liti o i cnpricci 1lel b.'\1'0ue. Il colono pagava in co,.. l'ispotH,•o il ccuso. 1l canone, la vcnstonc, tl fitto. il ~allo-lo, o lo pagam in natur:l. 1>ii1 sposso, 11011 di melo in dcn:ll'o, non 1>0ehc ,•olto in 11:1.tura o in 1lc.naro como 1>iaco\'a :11 signore. E non tlnh•a (jui. Questi erano rnppolii d'indolo 1>1·h·nta elio scntur-i,•anodal conh'a.tto o dalla con– cessione. Ma il barone cm anche il signore. Egli. r~,t~ri~ ~e\f.~' ~'.~;lit, ~-1 ~i:1-~ 0 l:.to,~ 1 ~~~ :~~- ..~U ~~=t ii 1 JÌ~!rtF:J 1 ~n~·/;r!:;~ngho 6 1~~ aborriti.Ff., romlnlit.\ nello p1-ovìncio mol'iclìonali d'Italia pii1 cho in alti-a 11a1·te. Al colo110 non bastava di :woP pagato il canone. Il signoro lo difendeva, od al signoro e~li orn olJ. bligato a /1agn1'0 come vru;s:-tllo ti tl•i·i·atico, vocn barb.11'ile 10 iJtm•n a si$ninca1'0 quel lanto che il feudatario p1'Cle,·a,•a cln1 pt'Odotti lleì fondi. Ordi• nriamcnto era la ,lccima parlo i sposso volto 01":\ la nona, la :1ctlima, In quinta parlo; J>Oehi.ss-imi erano quei baroni che si conlentnxauo di una quan• lità minoro, come la ,·igcsima p.1rt.o. Questa imposL'\ colJ>irn tutti I prodotti del suolo o dcll"indu'ltrla: !"umile pre1.1.omolo nè pur ess<)\'i si :iolh'3e,•a: o li rolpi,•a non una ,•olta. ma piil ;~oi:;;.i~:~. °tf '\ ~, 1 i~~ 1~ 1 ~:1 1 ~~~1.;g~c1;1~~f~ ~~~:et'~:~ 1>01· s.\ tutto le primi1.ie o tutto lo cose più dcli• calo, o c1·odutot11li.Son v·cm mmo llcll'ntlivifa e dcll'indu'lll'ia umana, do\'O non :wesso steso l'nu• ghia rap..cc. A \'0\'11 fallo nncho peggio. Egli stesso s i 01':l. imJU'O\'\'i&.'\to industrialo e commerciante. Suoi ora.no i mulini, e chi non \'Ole,•a J)OrL,1"Si n macinare le i~i\'3e~~I!~ (~~ ~~;~to l~gl:e~!S:~1'8 ~ci::~rji::: pcnn. Egli si ci-a ratto beccaio, pizzicagnolo, olino• dolo, fabbdcante di maccheroni o taverniere prim:t di ogni alh'a cos..1.Nella ta\'Crna roudale J>er mc1.1.o :~~~1d~:~ ~c:;o,~~~u:!c r,,~~~ o b:~ :,~i 1 ~f~~ì~! 1 ~ff~~~'.~,~~ csto1·loai \'assalii. E nessuno os:wn Jll'Olcst.wo,o i catapani 1!01 Comune dovorauo tollo1,ll'0 poi· paua·a quando 11011 J)l'Ofo1•inmo di tonel'o il sacco por :wa– rizìa. Tutti gli atti della vil3, dai piit solenni ai pii1in• signincnnti, tutti i fatti, tutti A"li a\'\'Cnimenti licli o tristi ora.n cagiono o 1wolcsto poi signo1'0 d' im– porro nuovo gr:wozzo, o di rincrudire lo anliche. Xon na.sco,•aun asino che il ba1-ono non ne p1'0- lcudcsso la p..'tr tc.Il Wi nspcal'e, in un libr'Ocho e un fic1'0 atto di accu.sa, ha fatto un calnlogo di tutti gli abu~i feudali o ne h a c.numcl'nli oltre cinque-– cento. E inconccpìbilo come sinnsi potuto cscogiL1t'O tante mru1iero e cosi dh•e1'SO eh diss.1ngunrc la gente. E non Ol'f\ tutto. :\Ilo JU'CStazionidi coso lc.11c- ~;1~·~b~~1t1i~n~0nfo1~~~~11~~~l~~~~io i o 5 ~ neu 1>il1 po1'SOne,ma eran considemti come cose, censiti coi fondi orn nasco,•ano, o sui quali eran cosh'Otli a ,·h·er-o od a morire ignobihnonto. Il ntss..1110 ora obbligato a semrnarc, a falciare. a far tutto per il signore, e molto ,·olle a sue spese. r~~\~t:';: i~~,'t~,!~~~1i\o~~~~~ 1:~~/J~: o quando credeva d'aver compiuta In sua giorll:\ta,

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