Critica Sociale - Anno II - n. 12 - 16 giugno 1892

100 CRITICA SOCIALE alali°' di raccoglier legn& secca nel campi e via. ,·ia. onde una complet& dipendenza. dl tutto sè stesso da un uomo solo. Senta cont&re relemosina alla porta di quel soliti ricchi, I regali di legna. e ,•inoa Natale e lo cucine oconomiche, questa morflnache si ammannisce a prevenire le possibili convulsioni dei pazienti. E se si aggiunge & ciò la. personlllcuiono, In quei soliti pro– prietari, della Giunta. del Consiglio comunale e della Congrega:tione Ji carità, Il che coatituisce un altro ordine di dipendenze pel po,·ero, si uri. un complesso di cou per cui il contadino, nel continuo, urgente bi– sogno di soccorso in cui si trova., china sottomesso il capo a_l ricchi, ottenendo da essi quel sedativi alle sue sorrerenzemateriali che non gli possonodare i propu– gnatori della su& emancipazione anenlre. (IA /flt, !li prNllntO MWNt'.-0), Dott. CEllOL.UIO GATTI. Ma,idiamo "" saluto cd m, augurio al 1etlima11alc Socialista cli Palermo, elle 1>areccllibt•avi glova11i 1ici– lia11i l1a11nodi rcce11te fo,idato e cl1e mira a ridulan: ,mcli.e i11 Sicilia quel mor;ime1110mode,•110 di opi11io11e che 6 pure IO ,oopo dei no,Jri ,(orzi. I primi nume,,· rir,dano criteri ,eri e 1mitir:i e clanno un't«dlmle caparra per fam,eni~. LE OTTO ORE e la legislazione internazionale del lavoro Il. Seguiamo il Boilley nclln c1·itica dPlla rirorma ~~°:'~c!'1~to~a;:::~-a~/r!.efi:;!~r' ild~:s:!t~m:ni~~: tutto. Qui hanno poca importanza i precedenti sto– rici sulln limitaziono della giornnla di Ja\'oro per leggo internazionale o sono ormai noti i passi e lo ~~lrJ~irii ~dt~a~itst~·J~,-~~~:~~'tr~d:::e~. ~:Vi~ Repubblica S,•izze1-a, c1eft·imperatoro Guglielmo n. Ciò che interessa conoscere si ò so la rirorma è utile ngli operai o alla società. o so è possibile. Boilloy nega l'utilità o lu possibilità della realiz– zazione. Anzitutto, d'accordo col nosh'O autore, constatiamo cho la reliftiono non ha elio vodere nella qui– stiono: parllgiani della giornata di otlo ore ve ne sono tra gli ebrei, tra i cattolici o tra i J)l'Olesl.\nli. Nè J)Ossiamo pr'OOCCuJ>..'lrci, so la riro1·ma si attuasse, del modo corno impicghe1-ebbc1-o gli O{M!:rai le oro ~!J!':;;"~~ ~: !~òer~t~ ~:ii :1 l=~n~H ~!~e J; r~o!~to~~e;,:i~~~l~:1 31 n~i:IÌ01~~~:~ =n~ mico, non mancherebbe quello morale o intellet– tuale. Cosi giustamente afferma il Boillc,r; o ciò erodo twcro dimostrato con ))l'O\'O di ratto in appcr sito libro alcuni anni or sono. (L'alcoolisnw; sue conseoucn;c moralt e sue cause). Ben altro sono lo obbi01.ioni dello scrittore fran– cese contro la giol'llata di olioore oUouuta pe1· 1 ,r ~~.~·~~g,~~i-~e l'uniro1inità: è impossibile slabilil'C una Hio11mU\ di lavoro di uguale durata. sotto tutt.i i chmi e per tutto lo indushie. Perchò poi lo otlo o,·c dovrebbero limitarsi alle sole industl"ieT1-"'orse il la,•oro degli agricoltori è meno ~'Ulte od anche meno pericoloso? La hmita7.iono de11a gio1·nata di lavoro nello in– tendimento dei suoi JU'Opugnatoridov1-obbol'ialza1-c G oB i salarl degli operai che la conseguit-cbbe1-o; ciò che produ11-à parallelamente un rialzo del prezzo dei prodotti. Ora restringendo la tirorma alla sola industria si riuscirebbe a questa ingiustizia: gli agricoltori e le altre classi sociali estraneo all'm– dustriae che quasi dappertutto costituiscono la grande ma~oranza dolln popolazione dei consumatori, ver- 1-ebbero a pagare i miglioramenti conseguiti dagli operai. C.Ollalimitazione della giornat.'\ normalo ad otto ore, o supponendo che in media attualmente sia di dodici, si andrebbe inconh-o a dh•ersi incom•enienti e i suoi sostenitori incespicherebbero in grni con– traddizioni. Anzitutto la diminuzione di un terzo della gior– nnU\,por non diminuire la produzione, esigerebbe l'aumento di un terzo di lavoratori. Ora c'è questa riservo. disponibile di lavoratori disoccupati f I so– cialisti, seguendo Marx, lo affermano, ma nessuno lo ha p1'0vnto con cifre in mano o tulto fn suppo1·1-o che non ci sia. Alcuni socialisti, o tra i 1>iì1 intelligenti - ad osompio Dolahnyo o Rouanot - eliminano questa obbiezione in modo radicalo; poichò si sforwno di dimostrare. che il lrworo di otto oro è ph'1 intenso di quello di una giornata di dodici oro o dà pro– duzione uguale so non maggiore. Pe1'Òi dati di Delahaye sulla p1'0tes., fntensffi· ca;fone del lnoro di breve durata non sono atten- ~~~~:· !~e lga sr;:rÒ \f~~:h~~,'!, s;n~~:rri: ffi: diversa od osservato in tcm1>i diversi; perché il valol'C del prodotto di una industria è determinato da vari rattori o non dalla sola giornatn del lavol'O. Ad ogni modo 1'1nlens1/lca;tone &t1-obbo 1>0ssibile nel la,•O1-0 a mano; non, o in minimissimo p1-opor– zioni, noi la\'oro a macchina. nel quale lo srorzo muscolar-e e la intelligenza dell'uomo hanno la parte mino1'0. Jnolh-e nell'industria o p1'0,•alo il hworo a cottimo o l'tntenst(lca;tone si ottiene sr.ontanoameoto soni.'\ alcun bisogno di una legge. o 11 la,•ol'O è pagato ad ora e In r1dm:iono della giornata equh·ale a minore ~~lar:~vi~i·~11:f 1 ii;1~~ {:t~ ti~:~:~:~~ !e1rr':8~~~ cola industria, nel la\"Ol'O a ca.sa; ma in questi lavori la si ha gii\. o siccome ess i del resto do- ,•ri~?<;,r;<:i s!~~~i~1: 11 cji1~~~i~~::Ji~1Ì:~~.:~i iI~~~~~ o l'aumento della produzione osservati in certe in– dustrie o cho hanno generato la teoria erronea della intcnst{lca.ztone non stanno tra loro - i due primi coll'ultimo fenomeno - noi r-apporto di causa ad effetto; ma deri\'rmo tutti e Ire dn altl'O causo - ))Crrozlonamento delle macchine, miglioro di"isione del la, •oro, ridm:iono al minimum. dello speso ~ nera.li, dir-cziono pili abile, ecc. - tra 101-0quindi non c ·o cho rapporto di c::oe,.istcm.a,anzi unicità di disccnden,.a. lnfatu so la riduzione nel otto 01-0 della giornata lii la\'oro clote1minasso un aumento della produzione o perciò un minor costo dei prodotti. tutti @'li indu– striali o cli tutto lo nazioni, non is1>irandos1cho al proprio lorrrnconto SCll71l bi.quo di coercizione. a\'1-obbc1-oimitato quelli, cho già hanno ndott.1to spont.111oamcnte In rirorma. lnflno so rosse osattn la tool'in della lnlen.st{ ica– ;tone la leggo delle otto o,·e ,·er1'Cbbe meno ai ~ia~;:rr.J>Ui, che si dO\'rebbo p1-opor1'0 secondo i Invero molti la in,·ocano per fnro ces&'ll'O lo ch<r maoe, l'odo forzato dell'armata di riserva dei dis- :;~\:,~/· s~~n,;~~~~u~~~n:io~:~n<:! d li1~\•.:~~lll~\,1! duziono l'imano uguale o aumentar lnlc.'tMiflca;.ione

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