Critica Sociale - Anno I - n. 12 - 20 agosto 1891

178 CRITICA SOCIALE cotto chiaro e fedele, dalle sole poi• ~unnto estese ::~ 1 ~~:t\ ~nf!~i.\~~~ni~~o,~:.r::~1~0 lfr~,~~a~;o~ ~,1:0 1 ~n1~C:~:~~1iu~:~11~ 1 :_~n~i .{~~,-~ 0 e ~fl'-:!~-af~~!~ stico, che non ~i tro,·a nei libri, nei di~~i. nelle rh•iste. nello ga,.iclle bo1-ghe:si, il giornalbmo lo– <'ale non ne colse il tiignificato J.>iil intimo e non l'iusci a darne, 1>0r r1uanto vi ~• ingcgmui,so, una 1·iproduzionc vcrnmc.uto fodelc. l..o CO!!O ch'csso aJ: fe1·1'Ò più faeilmenlo ful'ono qucllu piò comuni, pii1 C'stmnec qui11di all'nuima uuo\'a del Con_gres .._~. ~lolti punh t..adolfi, in forma for:;o piit lcttcl'ari:t. :i~!:,, ~l!~i:!~:~~i!~ij~-j!~~1\fi:,~1:!r' 1 ~~e ~be . J: , olc..,nel suo hu-oui..mo obiehh•o e siutctiro, è stato il rcndiconlo dC'I 1·0,•1rù,·ts. ,-.1ppr~enlato dal te– tll':,CO Leopoldo J:1001J~, pr-ofcssoro alla no~t1-a Acca– demia, dotti~imo nello seicnzo socinli. V<'I-S.'lto nel 111ovimcnto 01>01~1jo socialista del suo paese, o amo1·oso imlagaturo di <p1cllo. più infantile, italiano. I gio1·nali demcw,:mlid, in gcncr:-,lc • .-iin"IIC'nnc1'0 dai t'OllllllCUti. Ouah-ho alu-o tt>ntò critiche ed obi~ doni, ma t~i picto,,.o e malaccorte. da riuscire di g1-an lu ga iuforiori - nonchè al lh·ello intcllct- 1Ualodel Cong1-c,,..:,0 - ad ogni J~ibilità., ad ogni dignHà di discu,o1ione. :=;uil'isultali del Co11g1'C.5SO il tempo o lo spazio ci urgono a lirnit:,rd a 11ualchoconuo sommario. I.a b..'ltL'lglia pii• , h·a s'inga~iò sul p1·imo punto •lcll'ordino del giorno. li Congresso do,·o,•a espri– mere I~ suo ideo ni delegati (che furono poi Croce (' Turali) all'i1nmiucnte Congre,,,"'0internazionale di Bru1cll~, intorno all"opportuuil.\ di uua legi.... lnzione difcu~h·a (lpl la,·01-atorc e ai me,.1.i di ren- 1lorla cfllc.'lce. E qui, com"è naturale, salt..11-ono ruor·i tutte lo dinldC'nr.o c1-onicho nello cJtu111;i operaio ;';t~~ 1.i\:.:/11 !'t;~~ii. ~~i',~1~1~uo'·o~~10'. 1 c\~ 1 ~0 rJ chi lo applica, ma , c1'M> la IX>lilica in generale, la politica - come dicono - cho dil'ide, che illude e che corrompe. I.a questiono fu ,·essai.'\ I\ f ondo; r~ lomento anae't"hi'<l<l , i portò la ~ma noi..'\ iutrau.si • gente; ma racrol""' una maJ?giora.111,a <' norme. la ~l~~;ii~~~i~~1~ 1 ~!uiu.~;~~1j:~~~~:it:1~:1~~c~:f~1ine « Considerando che In vera ed intern difesi~ dei la– ,·oratori con.slste nel \ enire in pos~~~o degli !strumenti di la,·oro onde ouenero rintiero eq11int.le1110 del pro– dotto del loro l&v.,ro,il <'he nel m~erno Slatlio di svi– luppo dell'indu<11rianon è oonseguibile che mediante la p~1c:i: 1 ~/ 0 J!:\~'·'ì.o~~:s~e':n 6 ;:::~:c;;a~!Jnir meno alla. sua. ragiono d'ehero e di,•entaro, da organo del– l'interesse dei ca))itfllisti, organo degli Interessi del popolo; « Che, malgrado ciò, nneho sul l on·ono ,tol monopolio capitalista. I hwomtori organizia.ti possono chiedere, e la classe dominante, per istinto d i ron11;ernuionc,può essere ronata a roncNlere quei proncdunenli che b– ,tcurioo ai la"ora1ort e alle loro famiJlie alcune delle garanzie più indit•pensabilie più urgenti - ottenute le quali, il 1,rok1a,·1a.10 militante J'iOUa pl"OM'f.JUìreco,i maggiore e!ficacia la IOila di clnue per la 1ua eomplda emancipa;,ont e compiere con maggiore alac,-ittì la .tua mi11io11e .tto,·ica: « Che l'or~nno no.turalo di codosli procedimenti ò attualmcnto lo Stato; « Che, sebbono non sia da sperare nl'gll effetti tli una Jegic:lazionodif(!n"-in,dei lavoratoli, scnu una rorrn organizzazione _operaia t'ho la promuova o ne Yig1h l'attuazione; tumnla. data cotesl& OJ1r-1,nluazione. la legislazione può, entro dati limiti, &lu1ar110 e garan• time l'o{'Cra: e Che mraui gik r,;i sono messi su quest& l'ia tutti gli Stati industriali, snh•o pochissimi, o rra. <JUC!,ti r1tallo 1 la cul sola. legge soolalo votata. finora - quella del la,·oro dei rancìulll - ò una pura e 1empUceiro,iia, e, malgrado la sua. nssoluta Insufficienza, l'leno rego– larmente o impunemente violata; e Che attualmente le JHinelpali agitazioni del lavora• tori per migliorare lo loro condizioni, sono lo seguenti: e a) gfomata normale di otto ore; « b} n1>0SO seuiruan!\lo di almeno trenta.sei oro non lnlen-one; e e) ,·igilanzasulle Industrio pericoloso ed lnttnlubrl; « d) di,•ieto del lavoro del fanciulli minori di Rnnl 14, combinato con una serie~obbllgntoriefa dollu Istruzione l)O))Olaro; « e) assunziono 1 a carico dello Stato o degli Im– prenditori, dell'Ass1cunulono generale d~i la,·oratori contro ~-Illnronuni, le malattie e la invalidità; « l'ho sa ebbe necessario che i la\"Oratoi-id'ogni paese potessero rendersi chl&ru conto della portata o degli cff'cui delle leggi difcn~h·e dei la\'orator1 ffil In \'lgoro negll 111tri S1atie dei mlglioramonti che ,•i s1desidomno; « ('ho ragioni ca11itall ))Or cui lo leggi 1\ lllrt!SI\dei ltn•or11101·i sono troppo s1,ossoroso illu!;orio dt1lh,ron– glum dol capitalisti, souo la i11.tufficie11~l, tiella for::a politicl, dei Jaoon,Jori orqa,1i;:ali, e della loro rappI-e• 1e11la11;u dirella m:i corpi deliberanti dello Sinio o la ~~~~tti':ro \!~~~~unoi~:infit,°,.. d~~~r~~~\c~e,'l~f~t la\ ora1ori medesimi 1 come i soli ,•eri inte~atl; e Il Congresso delibera.: « I." Che i suoi rap1•rosentanli al Con!fl'('!'-"0 di On1- xcllcs debbano soslcnero li\ nocessilà di m1Ton.11ro d – , unquo l'org,mizzaziono J)Or arti o mestieri del lnvorntori o tll p1-omuovoro iu u~..:iuu'agih\ziono 1•01· rcnllzz11ro un'clllcacotutela tloi h\\01-atorlnoi sensi sulntllt'ati; « :t.· Debba inoltre pro11on-oche sia dl11po:sla una pubbllcaiione po1>0la1-o da tradursi in dh-cr:-iolingue, omio i !&\'Oratori po.. ..,1,11O essero facilmente i!tnuti sulla. f:',~i-:,&11!f"i!1!s?~t!.\\-i d:l~~!e~~fu}~n:~~~c:~~l~d!~t~~I dai ~f ~~~~i ~~!1:t~lr~~ino 1 e3!t:ì~:!i 0 o ~ ~~nr~;~ gt'Cb"O operaio italiano doll'nnno prossimo, ontlo i hno– ratorl Italiani t•obs11no n.wmulal'o un 1n-ogramma di lona. JJl'i\tko e JH'CCISO. > Nel ,1uale ordino ,1c1 glo1·no h'o J>Unti~3'!111.iali ,i l'ilmano: - accettato in massima il concetto tlel promuo,·e1'0 la teut~la:.lone soctatc, gurtrdato perii que:,to mev.o con un t'tlgionornle M:elliC'ismo, o afft•rmato che la sua enlcacia dipendo C..."l(.'lu.iin,– mc:ulo dalle forzo di C01UJHl8la. ed, ofgllau:.ti dello cln,1<o1i J)l'Olcla1·ic, i11tcJ1'0.<1~nte po:sith•amcnto Il gio– va1~cno - accettalo il crile1·io della lolla ctl classe ~~:1~ 3~11l~1~l'~u't~::i~;~~~ f:';.i;~ n~,;~.eeic\ ~~; riaiioni mazzìuiane e 1n-e,·alcntemente politiche) r:~;~~~;TTi:nir~i:~~c ~n~l~it:b:;: 11 ~ 1 ~:~:~~l i~~~ fine cho la clas:-.oln,oralriro debba enh~u·e nC'll"nr– ringo della \'ita pubblic:1 corno fo,·;;a, j)Ql/tlca 1n· dlpcn.dcntc, ìnfiucndo nello assemblee dello Sfato (ripudiata quindi. como ma,'ISima,l'astcnsio110 cl(•t– to1·alo) o cer·cando di ll'a~fo1·mai.'O i conf(eg11i o sci-.. ,·ii~cno come mcu.o pode1wo di ernluz1one. E qucsl'ultimo 1>u11to. cito fu il più accanitamente combattuto, e che n noi. oggi. scmbi-a il più im– portante. ha dalo ()('('~ione, ci sia lecito dirlo, a t1-0J)l'M> \'i\'O e frottolow rompiacimento che tras– J~\r,·o dall_e 1ighe di qunlcho rendiconto « dcmo– <'ratico ». Il tcm1>0, in cui l'elcmeuto opo•~•io s.i faceva fitrmncnto Jµl:,.sivo, olc1·11amentoiugaunnlo, di pal'lili politici ad e~.;io osti-anoi. fossc,·opure quei p.'lt·titi che. pci loro interessi di lolL'l poi potc1,e, t1-o,•arono utile di fa\'Ol'il'O qualcho conce--iiono allo chwi ln\'oratrici (ma!<~im o fr~ qu~ le r~ten--ione del buffi-agio,o una qunkho d1fo.sa - oggi del 1'el-ìto intiepidita - allo libcrt:\ f ondament ali -di riunione. ~~ln~;'=ie~1fe: f~~nWv~~ 0 ~n~:"l!~;u~~til~~k~~'lit

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