Critica Sociale - Anno I - n. 10 - 10 luglio 1891

1oo ____________ c_R_IT_IC_A_s_o_c_1A_L_111 __ _ _______ _ che è la societàborgheseal lramonto.Nellapla1ca,dorn un J)()' si ride, un Po' si apJ)laudc, nei corridoi, nel luJ.>. blonc, dovo ~l>~i.o si 1wotcsta o si slbllu, Il popolo in• trmto, t'OIISf'i:unento o inconsciamente, lavora, si J>repara a rart1iatloro esso stesso, 1111\ntla Il 8ptl.SSO l'orcheslrru i>lglia tl'assalio i ))alchi di JH'O..:ccnio, ficca rocchio tra I ~ccnari, impara le 1ruccalurodel retro-scenae a mo. mcnii nllegl'amcntc rormidabllc, in,1ulcrà il camerino. Allor~ andranno all'aria le mascher'<l, 11 minio, lo par– rucche, i grandi pepli solenni; reciso il fllo, i fantocci, che rocilavano d,t prorossorc, batteranno il naso snl– l'imJ)&lcaioo dal lii dietro mostreranno la paglia; la scienza untdalc, dal buco del suggeritore do,·e stna a loggcre il copione, scapper-à nel sotto1>alcoa consultare:! con c1uei tcr1ibili personaggi di car1a1>eòit<• che rap1irc– scnta,•nno il ministro, il J)J'crotto, I cnrnblnlcri, i pro– curntori del re, nl quali com·crl'i\ 111\ro dei cordiali 1)01' r,u·li rinsensnro. Faccinno tutti gli uomini di buo1m ,•olonth. che il nuovo spettacolo da amggcrsi sul <":u1cllone 1>0ssa es• ,icro un <11-amma lieto ti.nee non una tragedia! f'll,ll'PO TURA TI. L"economia politica classica t·icc,·è dalla prati~ industriale !"idea co1·1-cntc del rabbric.1nte,che egh compi-i e paghi il larnro .dei in~oioperai. Qucst~ idea basta\'a llCI' l'uso degh affor1, 1>e1· la ten~ta det libri e per i calcolo dei /11-cl1.i ftel . rabb~·1~ntc: T1-a,re1·ita inb"CllUamc.nto ne la CCOIIOITIU\ pol1hca, ,·1 p1'0(lus..~errori o conrusioni stranissimo. . . 1:oconomia h'O,·agià il ratto, cl,e i p1-czz1 dt tutto le morti, fra i quali anche il 1>1'C.1J.o d~lla merce elio e&;.\ chiama « lavo1'0 », c.1n~umo rnces.santo– mcntc; che ossi aumentano e dimmuis<..:011O per ci.1 .. co-.tanzc molto ,•ario, che sposso 11011 st t1'0,·ano rn ,•O1•unaco1·1-cla1.ioncolla produzione della merce ~tessa, sicchò i p1-c1J.i ordina1·inmcntesembrano de– terminati dal e 1>uro ca..--0 >. Ora, non :,ppcna !"economia si presentò corno :-1Cicn1.a, uno dei suoi primi problonu ru di cercare la legge che si cela dietro cotesto e cnso •. appa- 1-cntcmcnto dominante i prc1.1.i dello merci, e la <1ualo pc,· conYe1-so I~ d~n~ilrn. ~ci Jll'C7J.i_ de!l.o ~r: 1 :~0~ 1 W 1 ~1~!1~ar~:~ 11 i\~1~1~~~ 1 1 1 1 s~~ 1 :S~'\t 1 eHbl:: tunno cotesto oscillazioni e cotesti s~anci. In una parola: essa pal'tl dai 1n-e;,,;f dello merci ))Cl' ce,.. care come lot'O legge 1-cgolatl'iOO il calo,·e dello me1'C.i, col <1ualosi doYernno spi~ro tutte le oscil- 137.ionidc.i p1-c1.1.i o al quale ossi dornvano final• mente tutti ricondursi. L ·economia classica h'O,·ò cosl cho il valore di una merce ò dotc11ninato dal lavoro in oss,1. conto– uuto, richiesto alla sua produzione. E:s..,;;t\ si contentò di quest.1spicgazio11O. E anche !lOiJ)()qg!amo.po1: Ol'a :wrestarci qui. Solo. a p1-c,·cn11"0 mflhntcs1, r1co1"– derò come <1ucsta spiegazione sia in.sufllcic.nte.Marx ha pcl p1·imostudiato a ron<lola natura del larn1'0 1>1"()(lutto1'8 di ,·al01-c,o in questa dbamina ha tro- ~~~~1~':i,:~o~=f,~! ~:ip,1:i~~101~C~l 1 1~;;~~~e~ aggiunge a questa una grande1.1.acli ,·aloro co1·ri– spondo11toalla quantili\ di larnro impiegato. Qua1~d~ noi quindi diciamo oggi. scnz'ollt'O, con economisti come Rica.i-do,cito il l'aloro di unn merce si dcte1•• mina col lrn•o1'0noccssario alla sul\ 1>1'0duzionc, noi sottintcndi3mo in cib SCIDJH'O In 1-isor,·ar,~tt..'\ da Marx. Di ciò basti qui questo cenno; lo s\'Olgunento l'ha rnHo il ~larx nella sua Crlllca delfec01wmta poll/lca (18:lO),o noi primo volume del Captlale. Ma non appeno cotesto modo di determinare il Yoloré col hwot'O fu dagli economisti npplicato al B b 1 oteca G o B1an~o valore della merce e lnvot'O », essi caddo1'0di con– traddizione in contraddizione. Jm·e1'0,come si clc– terinineri\ il "alo1-odel « la\'01'0 »T Col la\'Ot'O no– ces.."{,_1rio in esso contenuto. M.a <1unnto la\'Ol'O è contenuto nel lavo1'0di un ope1-aio J)CI' un giorno, ~,'.~1~ 1 ~1is~t,~i~~!~:0!~1 1 ~::;a 1 ~°i1j~~~. ':1 1 Ì ;~::~~!S: di 1111 anno. So il lm·o1'0 ò la misura di tutti i va– lori, noi non possiamo OSprimero il « valoro del l:l~~~~ ~~~~ 1 t'!~~!~!~ 11 :uWa l:~~~•~~l~~~o 1 ~~i ,:!~~1-tt Piwm'O, (lu:rndo abbiamo sco1>01·to che ò eguale ad un'ora da la,·oro. Con ciò non ci av,·iciui::unodi un car,ollo alla meta; non racc.iamoche aggirarci J>er– poluamentc in un circolo vizioso. L"cconomia classica tentò quindi un'nltrn \'ia; OSS.'\ dis-;o: il ,·alorc d'una merce è eguale alle suo ~W~n~i ldiÌ 1 ~~~~~~;· t!~~ ~ :t,.;~~1:1~%~~~1g,: gli oconomii;tidovono fat'O un po· di \'lolonza alla fogic.1.Invece dono sposo di produzione del taoo,·o. elio pur troppo non si possono sconi1-c. c<ssiinda– gnno (1ualisono lo spese di p1~luziono del taoora– lorc. g questo si JlOSSOno tro,,n,-o. Es.io mutano secondo i tempi o lo CÌl'COSt.'lnzc, ma per un dato stato sociale, J>CI' una data localilì, J>OI' un dato mmo di 1>1'0duzionc. possonoconsido1~u-si come nsse, almcuo entro limiti l\bbftst..wzarish"OtU. Noi ,•iviamo oggi sotto il dominio delln produ– zione c.1pit..'llislicn, nel qualo una grande o scmp,-o crosoonto eh~ della J>0pol;11,ionon può ,•h·e1"8 ~,.:,\~~~1:ti"~l'..'l:;~l~zi:1~ 1 ~1~n!~S: 1 i!e~~!~ terio primo o mc1J.idi sussisten1.a.Dato 3ucsto modo ~n~~~, 1 ~o~~~ 11 ~o ::i S:~,~~:::,:~ l~o~t~•; prezzo monetario co1·1·iispondento - nocoss.1ria in media n 1-cndel'loo a conso1·,·,u·locnpacodi h\\ 1 O1'0 o a sostitui1•locon un nuo,·o la,·ornto1-oquando sia colpilo da \'OOChiaia, da inrerinit.ì o da mo,·te. cioè ad assicur:u-o In continuità della e.lasso la,•omtrice in tult•. 1 la sua forza necessaria. SupJ)Onirunoche il p1-cu.omonetario di cotesto sussistenze sia in mollia di 3 franchi al gior,1O.( 1 ) eh~ t'~oso!;~UJ~~~~:o S.:i~~~o df ~ 1 , ~~ngl~: ~l~t~~~~~ Il cupitali.sta lo fa lo.,'01-:.u'8 in cambio 12 oro al gio1·11O. E questo capitalista calcola pr0...'1.1O n poco cosi: Supponiamo che il nosh' O opera.io - un mecca– nico - dobb.'\ltworarc un pe1.1.o di macchina che egli può Oniro in un giorno. La matcl'ia Jll'ima - rer1'0 ed ottone opportunamente prediS]>OSti - et, storà 20 franchi. Il con.sumodi carboni per la mac– china a ,,apo1-c, il logorio di cotesta. macchina, del loruio o degli altri ordegni, coi quali il nOSll'O ope– mio lavora, rapprcscntor'tt, per una giornata o per la J>artocor1·i.spondcntoal suo la,,O1'0, il ,•alorc di un franco. li salario del la\'01'0 J>CI'unn. giornata, B"iustu la nostm ipotesi, è 3 rrancl1i. Si spendono 111 iuUo 2-1 r,-anclu poi nost1'0 pezzo di macchina. Ma il capitalista calcola che egli 111 media 1·iceveper esso d:u suoi ;w,·cntori un 1H-e1.1.o di 27 fm.nchi, ossia :J franchi di pili delle spese erognt e. Dondo vengono <1uesti 3 rro.nchi che iuta.se ..'\ il capitali~ta T Secondo r affo1•mazionc <l oll"ocono mia clas,;iica lo merc i son o \"Onrluto in media nl 101'0 ,·alo1-o,ciOOa 1 >re1.zi co rrispondenti alla quantità di la,·O1'0ncccssatio in es so contenuto. Il pt'07.7.O medio del nosh'O pcuo di macchina - Z7 franchi - sa- 1-obbe(1uindieguale al suo nlore, eguale al la\'Oro in esso contenuto. Ma di questi :n 1\-anchi, 21 (') Il lfflO orlg-lnal• l'a Il calcolo IDmarc:bl. 11Mirto tqulnl• a thncbl t,11.

RkJQdWJsaXNoZXIy