Critica Sociale - Anno I - n. 9 - 20 giugno 1891

CRITICA SOCIALE 133 fortunato moli.alo cosa potrebbe )>rendersi sull& faccia, subito dopo il vostro ba.cio! E questo del bacio non lo porto corno il peggior esempio, per qunnto clamoroso. C'è di peggio, o polrcsto tro,·orlo in quel libro cho lotto bene può essere un buon inscgn:uucnlo, il Piocen! di D'Annunzio. Oh. voi cra,·ato estasiala l'altro giorno dalla splen– dida hlcn. che si è adottato. per la Fiera, di vendere a cinquanta franchi, mi 1> arc.la compagnia d'una signora per tutta la. sera: sederlesi ,·iclnl, parlare, ridere in• 1iemo, nndcro insieme, bere insieme... o chiuà. cos"altro ancora., perché nel nostro seeolo utilitario cinquanta lire non de,·ono essere buttalo via senza un corto cor– rispettivo. E tutto questo, mlluralmcnto, al primo ca,. pitalo. A voi l'idea. sembra.,·& dMnamcnto pensata di far pagare una cosa che, in rondo, non costa nulla. :\I& lo non cred0\'O quasi allo mio orecchio. Ma roi non costato nulla1 Ma la l'Oslra riserni.tczza, li \'ostro pu– <loro, la vos1rn ficroZ1.a,tutto ciò cho rorma il fascino più 1u-orondo o più misterioso della vostra persona, non hanno proprio il minimo l'alo ra p er ,·oiJ Scusatemi, ma 11,·ete bestemmiato una COS3. H.nt& . Ma non sapete cbo tutto lo più basse, le Jliù vili degradazioni umano si rondono sopra qucs1i gross olani compromessi, che ri– ducono tuHo a c:oldi ed a. dena.ri, non riconoscendo il nlora superiore, immutabile, ln:t.pprezzabilc, delle coso morali? :\fa non sapete che lo stesso - o quanti uo• mini con mo, rra. i più spregiudicati! - cl rifiuteremmo sdegnosamcnlo, in nomo della nottra tligni!à, <liserviro da divertimento pagato a qualunque scopo da {JUalunquo pcrsonal Ah povere donne nostro, fino a qu:indo sarete trottato da noi corno stupide odalischol Quando è che ,•i ribcl– loroto 1 Quando ole,·eroto Il vostro senso morale, la vostra delicatezza, la vost~ dignità a quella srera in– transigente che dovrebbe essero la prima. caratteristica. del ,·ostro sesso 1 Amica mia, voi vivete in un mondo l'li,·olo, ozioso, Ignorante, limitato di mento o di cuore, o non imma– ginalo quasi che \'i possa. ossoro dolral1ro. Voi ,·c<lete il mon<lo da una p1rlo solll, cho non è affatto la più bolla. Volo assicuro lo, che conosco anche qualche a11ro lato. Voi non ne aveto colpa., lo so. Ma porchò non reagito f Pc.rchè non afferma.le la vostra. J>orsonalità tra. rauroa mediocrità che vi circonda J Pcrchà seguite il greggio, ,·oi che sioto qualche cosa. di ph) d'una pecora J Perehè non cercalo una strada suporloro, ,•oi cho 1ioto sup&– rloro allo altro. ,·oi che siete lntclllgcute, ,·oi cbo siete pura. come siete bella, voi cho non a,·oto 1cioechi ri- 1potti umani - ,•oi cho avete un amico cho, so non può altro per voi, ,,i dirà scmpro alta. e franca la ,·eri là 1 Il ,·ostro ambiente ò elo;tanlo, ò simpatico alla su– ])0rncio, benchò por mo sia anche nojoso: ma è corrotto e corruttore nel rondo. Non lo dico noi senso comune, che ò puro ,·ero anch·esso; o voi lo sapete. Ma da questa corruzione volgaro e grossolana ,·oi pototo ra.cilmcnto dirondorvi. C"è invoco una corruzione profonda o sottile eho penetra nascostamente, che distruggo I criteri sani e diretti del bello o del beno o delfalto. Sotto le par– ,·cnze più subdolo e. la.sciatemi dire, più ipocrile, ,·oi siete quasi tutto dal più al meno soggette a questo traviamento fondamentale, del senso momlo. Noi uomini possiamo più facilmente astra.rei: abbiamo dello ,•ito ditrerentl: noi leggiamo dei libri: noi ne scrh'iamo: noi parliamo cogli opera.i o coi contadini: noi abbiamo la responsabilità. dello cose del mondo che, go,·ernn.te dai ,·ostri criteri, andrebbero & catafascio. Voi io,·oco non Mete cbo una ,·ita oziosa o quindi a.nnojal&i inutile a ,•oi cd t\gli altri, imbelletlata d'oro, cho non so quale grande suporiorifa abbia su quella delt'/wrcm. Ma ritorno alla benenecnza.. Anche qui i crilert del vostro nmblento mi p:tjono stran11mcnto ruor,•iati. Non disculerù qui i gr~wi problemi della carità pub– blica. ma dirò che, spocialmcnte 11eruna donna. io non no am metto ch e un genero solo, quello dol nostro gronde e puro poc.la: Cui fu largito io copia doni con TOito •mleo, con quel lac:tr pudico che 11.~~tlo Il don ti fil, e cho ben p!U anticamente ru tratteggialo nello parole dh ine: e l..a mano sinistro non sappia quello che ra la destra.• - È umiliante che tocchi a me di citar,•i lfan– zoni cd il Vangelo. Voi erodereste di dannnni so &\'este n. perdere In messa in {Jualcho giorno dl precotto; mi~ iieto più cristiana di mo? La. bcneftccnza ridotta ad un dh·orlimenlo, ad uno ,pcttaeolo grandioso, nc,n hm già. un po' l'aria di un& prorana.zione 1 Non hanno ragiono I socialisti di sde– gnarla, o di domandare il sollic,·o dello &venturo umano n qualche sogno impossibile o sbagliato, ma pieno di ldc.'Llo e di generosità 1 C"è un'inondazione, un incendio, un terremoto! Ecco untl magnlftca occasione per uno. resta .... di beneficenza, l)Cr un runmanatcmpo, per mm J)ompn. di nbiti, di ,·olti. di braccia, di galanterie, 11oruna Flora della l'anHà. o peggio. Mi si dice: - Questo è runico modo di ca,·aro d:l– nt1.ri.I.o teorie di Gesù non ranno rortun11-.L,'\ buona causa tle\'0 passare avanti a tutto. Ebbene, passi: è doloroso: protesto: ma passi: non sono assolutista. Ma ci siano dei limili! lo questi li vedo chiari. Si sacrifichi alla causa del bene tutto quello cl1e si ,·uole, fuorchè il bene stesso. nnzl un bene superiore. Divertite,•! pure, ma non mettetevi a contanti per un di– ,•criimento addiritlur;i grossolano o brutale: non met– tote,,i in ,·etrina, non mettetevi in pubblico mal, ,•oi che siete ratto per brillaro d'una luce ben più pura e srolgornnlo, noll'nmbionlo ristretto di quelli che ,·! amano vemmente o cho vi sanno rispottnro. Spero che tra questi continuoroto a conlaro il Wlh'O ALDERTO. LE DIFESE DEL DOTT. NITTI autore del e Soclall1■0 Cattolico,. Eo11.•010 IIOl(Oa T\. RJ.TI, lo sono porrottamcnte d'accordo eon Leone Tolstol, nel credere che non vi sia nulla di pl(I inutile di una polemico.. l'ra <lueuomini di dh·ersa opinione. Si possono bono YCrtaro numi d"inchios1ro, senzn. smovcro l'ancr– sario dallo ldCG che egli soslieno o senza arrecare nO"ssunbenelbio nè agli studi nè alla scienzn. Le po– lemiche d'indole personale sono poi addirittura. odioso, poichè non solo non gioçano a nulla. ma spes§O non ranno che ere.aro dei malumori o dei malintesi. Glad– stono diceva che, dei diecimila discorsi Mcoltatl durante la sua vita llOlitico..,due soli gli avean ratto mutare opi• nlone, nessuno lo a,·ea ratto "ola.re contrariamente a quanto a,·ea git stabilito. Sono stato dunque lungamente in <lubbio se rispon– dere o no alle critiche che ranocato Leonid118i5$olati

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