La Critica politica - anno V - n. 1 - gennaio 1925

NOTE E DOCUMENTI 41 tori favorevoli al sistema del Collegio Uninominale. In seguito ad ~na proposta sospensiva la Camera de_c1se infine di rinunciare al voto plurimo. I tre Presidenti all'opposizione. Il fatto nuovo della discussione parlamentare è costituito dall'accordo avvenuto tra tre ex Presidenti del Consiglio - Giolitti, Salandra e Orlando - per un atteggiamento di recisa avversione al Governo. La · stampa fascista ha menato pe_r_esso grande scalpore. Che due uom1n1 come Giolitti e Salandra - profondamente divisi da una reciproca avversione e che nella politica italiana degli u,ltimi anni ebbero una parte principalissima - abbiano sent~to il bisogno di passar sopra alle reciproche divergenze personali e politiche per unirsi in questo momento, ha, senza dubbio, un grande valore se pure la portata del loro gesto è destinata a rimanere pressochè nulla. L'accordo al quale presero parte una trentina di deputati tra i quali i deputati combattenti separat_i dal !a.- scisma dopo il Convegno d1 Ass1s1, venne concluso sulla base di questo _ordine del giorno : " La Camera ritenendo che sia pregiudiziale ad og!1~que~tio~e attinente alle elezioni pohbche 11 pieno e completo affidamento_ che ~a.volont~ _PQ: polare possa espnmers1 1n cond1z1on1 di libertà ed in ognuna delle sue forme: individuale, di ~omicili_o,~i stampa, di .riunione e d1. assoc1_a~1o~e; ritenendo che tah cond1z1on1 no~ si avverino e non possano avverarsi con gli attuali metodi di governo; passa all'ordine del giorno »· Giolitti, Salandra, Orlan?o, Savelli Carboni, Pasqualino Vassall~, Pennisi, Giovannini, Paoletti Ponzio di San Sebastiano Viola, Bavaro, CodacciPisan~lli, Ducos De_Grecis, R?s.- sini, Lanza di Trabia, Valenhm, Orefici, Rubilli, Beneduce, Pezzulo, Palma, Bianchi V., Porzi<?, Pellanda, Boeri, Motta, Ponti, Paratore, Fazio, Poggi, Musott<?, Pivano, Riccio, Fontana, Solen. Biblioteca Gino B·ianco L'ordine del giorno venne svolto alla Camera, nella seduta del 16 gennaio, dall'on. Orlando. V'era molta aspettativa per tale discorso, non i~- teramente soddisfatta. Anche le dichiarazioni dell'on. Giolitti e quelle fatte dall'on. Riccio per conto dell'on. Salandra - trattenuto a casa da una indisposizione - non sono state proporzionate alla importanza e alla gravità della situazione. Ma si deve tenere anche conto che da uomini. fisicamente esauriti e politicamente in arretrato coi tempi non si poteva attendere nè decisione di battaglia,-. nè luce rischiaratrice di avvenire. Più decise le dichiarazioni che l'on. Salandra, anzichè fare alla Camera, affidò ali' Agenzia Ste/ani: in esse, dopo aver ricordati " i disordini avvenuti in parecchie nobilissime città dell'Italia centrale" ed avere affermato che " è innegabile, rispetto ad essi, la responsabilità per lo meno indiretta del Governo "' e criticato " l' infausto ed inutile decreto-legge sulla stampa " sostituito " dall'applicazione su larga scala del noto vaghissimo art. 3 della legge Comunale e Provinciale"' dopo aver detto che « il discorso del 3 gennai.o, riconoscendo che la forza è la soluzione necessaria anche dei dissensi interni, fu uno squillo di tromba che rianimava le fazioni armate, secolare maledizione del nostro paese" l'autorevole rappresentante della destra dichiara di riconoscere che la " biennale fatica" sua e dei suoi amici "per armonizzare il fascismo con le migliori tradizioni del liberalismo italiano è andata perduta »· Dal punto di vista politico una maggiore importanza deve darsi al vivace incidente determinatosi alla Camera prima che si aprisse la discussione, in occasione della risposta dell'on. Grandi ad una interroga--

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==