2 LA CRITICA POLITICA dare carattere di legalità e scopi di normalizzazione a ciò che avrebbe carattere di grave violenza illegale se ottenuto attraverso l'azione degli squadristi, la quale non avrebbe potuto svolgersi con quella estensione simultaneità e continuità con cui può svolgersi l'azione dei funzionari dello Stato. Le limitazioni ai diritti della stampa, ad esempio, hanno un carattere ed una portata generali. La distruzione e l'incendio di dieci o venti giornali (metodo toscano) non sarebbero ~ai bastati ad impedire che giornali o fogli ostili al governo continuassero a stamparsi e a circola.re. A soffocare la cosidetta < questione morale> non sarebbe bastata una manganellatura generale, di stile, chè anzi l'avrebbe aggravata. Le limitazioni al diritto di stampa possono impedire che se ne parli e se ne discuta. Si deve riconoscere in Mussolini quella prontezza di decisioni e indifferenza dei mezzi che sono mancate assolutamente nei suoi avversari e in cui consiste la loro debolezza. Egli non si ·sente e non si tiene legato a un 1netodo o ad una consuetudine, non si lascia dominare da alcuni pregiudizi che si sono lasciati accreditare senza motivo plausibile, come quelli della < forza della pubblica opinione > e delle < norme costituzionali>. È convinto che una opinione pubblica come elemento. determinante delle situazioni politiche non esista e non sia esistita nel passato. Politicamente può anche far comodo ad un governo, ad ogni governo, parlare in suo nome e fare corrìe se la possedesse e pretendendo di possederla. Ma, in definitiva, si tratta sempre di un problema di forza per risolvere il quale non gli uomini contano, contano i mezzi. Sessantamila carabinieri sono più che sufficenti per tenere a posto quaranta milioni d' italiani, e cioè quella parte di essi che non intendesse mantenersi ossequente ai poteri costituiti. E un uomo armato (ecco il problema della Milizia) vale sempre, in ogni caso, di~ci uomini disarmati. Quanto alle (:buone norme costituzionali > egli sa benissimo che nessuno l'ha ançora scritte e sanzionate, e che il parlamentarismo attraverso il quale tali norme sarebbero entrate in uso, è stato sempre una finzione' e non una realtà costituzionale. Esiste una Costituzione, 1na lo spirito della Costituzione è tale che in essa Mussolini può stare a proprio agio senza nessun bisogno di uscirne per ottenere i suoi scopi e per applicare i suoi metodi. Ci è restato, dunque, e ci resta. Il Parlamento egli non si è mai sognato di abolirlo. Lo ebbe favorevole quando .... gli era contrario. Poi ha fatto le elezioni e se lo è fabbricato come ha voluto. E potrà continuare a fabbricarselo come vorrà, con qualsiasi sistema, con o senza il suffragio universale, con il semplice uso di quei mezzi, in cui consiste la forza, e .che gli hanno già servito magnificamente una volta. Di quali mezzi si è egli servito di cui non si servissero già gli altri Governi? Di cui non si sia servito Giolitti (1), ad esen1pio? Nes- (1) Nella seduta parlamentare del 16gennaio, all'on. Giolitti che lamentava come la libera manifestazione sia resa nelle elezioni impossibile, Mussolini avrà ragione d'interrompere: < Vengo a scuola da lei, in fatto di elezioni 1, E Giolitti di rimando: < Lei è troppo modesto. Le elezioni fatte da lei hanno portato qui una maggioranza che io non ho mai sognato di avere >. BibliotecaGino Bianco
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