300 LA CRITICA POLITICA chè tutto ruini improvvisamente, disastrosamente, nulla lasciando all' infuori del ·vuoto. Perchè il pericolo è proprio nel fatto che quanto più vasto è il campo lasciato allo Stato, tanto più si stringe quello in cui deve esercitarsi l'attività delle organizzazioni del lav:oro. E a che allora l'organizzazione operaia se essa non deve sapere e poter assurgere alle funzioni più elevate della nuoya vita sociale ? A che, se i lavoratori non devono cercare e trovare solo nello sviluppo della propria organizzazione, nella sua forza, nella complessità del suo sviluppo, l'indice positivo del grado di sviluppo raggiunto ? > < La trasformazione della società· si compie per noi entro l' organizzazione di mestiere, per il fatto stesso dell'associazione degli uomini del lavoro. E si opererà mano mano che le funzioni dell'organizzazione ·si saranno allargate per passare dalla resistenza alla più alta forma di produzione, assorbendo lentamente le funzioni ed i diritti che ora sono privilegio del capitalismo. È il concetto mazziniano il quale - per mezzo dell'associazione, per opera propria, secondata dallo Stato quando questo sarà in suo diretto potere - vuole il lavoratore fatto padrone degli istrumenti e del frutto intero del lavoro. < La resistenza fine a se stessa non entra nella nostra concezione sociale. Può essere ed è - la resistenza - il fatto primo che determina l'associazione operaia: non può esserne il fine e la esclusiva funzione >. * * * Passando dal campo dell'attività soci~le a quello dell'attività produttiva, e cioè dell'economia nazionale, i risultati mediati e immediati dell'io-· terventismo statale - nelle sue varie forme della protezione, dei premi d'incoraggiamento, dei monopoli industriali - ci apparivano pur essi evidenti. < Lo Stato non può produrre più economicamente ; non può allargare le sue funzioni a tutte que1le che oggi gl' individui esercitano nella società senza finire col non compiere bene nessuna: non si limitano la ini- · ziativa e la attività individuale senza arrestare la molla più forte del progresso umano ; non ~i restringono tutti gli interessi in un potere centrale senza creare nuove forme di oligarchia e senza dar luogo al formarsi di una burocrazia imponente e strapotente (potere politico sovrapposto a quello della nazione) ; nop si pongono in mano di un potere politico . tante attribuzioni economiche senza che intorno ad esso si costituiscano gruppi di affari che riescono a vivere parassitariamente a spese dell' intera nazione >. L'applicazione dei principi di libertà, anzi il modo della libertà, si , presentava anche qui come l' unica via possibile ed utile. Potevamo, quindi, concludere : < Tutte le libertà sono solidali ; la libertà non vale solo in politica, vale anche in economia, vale anche nell'ordine soèiale. Noi Biblioteca Gino . 1anco
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