Compagni! - anno I - n. 7 - 16 aprile 1919

Per la pace futura Quest'Mticol<> fn scl'itto nel 19... e fu p11bblù:ato s-ull'Avan"ti ! Molti a.vvenùnenti .si sono svmti cla quell'epoca. Za vucrra è finita e si di.scute la Pa.ce, qnella, pa_ce che 1lovrebbe me,ttere a po.sto i grandi vrobkmi w– ternazionali in maniera fche non si dovrebbero avere mai pii',, guerre, in rrwnierct ch e l'F ma11itù non dc:_– 't1rebbe, per l'avvenire, pensare r.ul altro e/te sempli– cemente a migliorare, et z1rogredfre semprf!.. H :ç_i è ,-adunata la· fà.mor;a Oonftren::a, cui. tale grandiO-~o compito era asseg-nato la qual~ dimosf1-a. d1' ;n·wiar-:i ad un completo fallùnertf.o . ./:,'bi.iene que-~t'ar/lcolo i• 1 - vace di 1.111a, /-rescl,t·i::.a e d-i 11.n'attual-itù toh, th(: 71are. .~cri,tto appositmne-nte ver gl-i a c1•n1ù11er1.t·Ì che si 1.•anno s?Jolgendo a Parigi, vn yli (I ppet'it,i cfte di vace è di •vna fre8clte::rn e di 11n'r.ittualit.ò ta.l·i, che riproduciamo. LA REDAZIONE. ·Poichè la pace doùà pur venire e .poidi~ non ci tentiamo di cousidernrci cmne condannati a passare tutte queste settimane di passione in una continua estasi di inni agli stati maggiori ddJ'lntesa come tanti Ca– nepa, - ma possiamo pemàrf." che. giova chiarire le idee i:i proposito - io accennerò qu~ a qiiakhe c,oncezione che del'e sen·ire di norma per orizzontar,.i fra. l~ volute confusioni d~gli interessati a manteJJ,:re gli. tqu_ivoci. Comincio subito col dichiarare che non si· natta di . cose diflìçili. • I noscri proletart nel loro bucri senso sanno benis- simo coIJìe si passano quc-ste cose. • • Sono fatti e guai antic)li come il mon,do. Tr,tti sap– piamo benissimo che i rnricgati Ciccotti e Bis,;o!ati in– ventano bàggi.anare grossolane, qllanùr;i vengo1w fuori ·a dirci che que,ta guerra li ha co1l\'ertiii, eh questa ~.terra ba mutati i rnlori tiel1~ vita, che ha dirnostraw che la nazione è soprn. :il programma, ecc-. E lo sanno beni simo anoh'essi. Qu:.1ndodicono quest,: co~, questi uod:ini ex,, ù cx-uomini. !!anno benissimo di equivocare. Ess.~ sono i degni allie\'Ì di sant' Ignazio. Tutti sappiar:uo eh,? i legami della na,.ione. sono le– gami· del ~ani:,11.1e. Ma essi <:onfondono :1d atte lo Stnto colla razione. I socialisti s:mno beni,:simo che il socialismo. si oc, cu]\'\,di preparare nuovi Qrdinamenti statali ç~e posino sti- hasì economiehe rn no ingiuste. :Ma esso, combat– tendo le organi77.a2.ionist::itàli inique di òggi, non per q,1esto' mole contrastnre ai diritti, nazionali dei popoli. Ora questo è ·il punto ·essenziale su Gui si fond:i ti1tto l'equivoco òi tt•.tte le diplomazie e cli tuiti i ùo– verni sopraffattori: a <:'V.i oggi si sono accodate rntte le democrazie: - e ciot: il rnlt1to confusionismo tra Stuto e ~aziòne. .E' con questo abilt' foitr de main eh~ ::nchf:'le one– stà profetiche di Giu<;.eppe 1fauini, sono oggi mastur– .bate per farle servire eh pi~cr: à convictio11 per tutte le ;oper('hierie Dation::i listiche. E' tutta. una serie di equazioni. Tt 1 ilo sta a dare Lln valore determinato 311e rnrie poste. Ponete: Italia "'Gm·erno= Salandrn"" Tittoni; Tu, o mio lettore, e io, disappro,·iamo il Governo, con urti i suoi Tittoni: <'rgo, siamo traditori dell'Ita.tfa 1 secondo il novissirr.o verbo di Ettore Ciccotti. rn'altra equaziore è: Guerra=Giustizia. Tt1 ed io combattiamo . la gu1;rra: thmque stamo rnalfattori. E' una ftlosofia della storia. in virtù della :i.uale un uomo deU 1 f,:i:.-,· n.ku: ~ di. Ettore <:iç,r.otti yien.e ibliotecaginobianc6 a mettersi al livello di un non ,·alore <:'Ome lfooarJo C'imba1i.' I •'l\1tre queste· cose i nostri proletari le capisi:·ono·,tl– hngro;-:so, né! loro btion senso. . _Ma. poi, d:multi alle capriole dei nostri na.r.iona-. li~t1, che ogni giorno ne tro\'ano foori una m1ova - sempr~ una più grossa dell'altra - e lo stesso Cicc-otti 110_11s1 arretrò da\'anti alla retorica più vacua per co– prire le sue nuove ntcuità - anche i nostri proleturi restano confusi; come il buon cattolico da\·anti alle \'~cu~tà del teologo che le presenta come profondità d1 Q_lO. " Giova perciò clliarire le idee. 11 socialismo si cx·<:'upaessenzialrr.1:>nte di rapporti ec_on?mico-polit_ici.EsSQ persegue nt·i si1oi scopi b d.i– ~nplma dello Stato, nel se-nsoché esw dia norn'.e sicure e chiare per le pubbliche economie. Ma all'infuori di ciò --- è falso che il sodalismo voglia <:he lo Statò iiranneggi l'incfo·iduo. -- Q\1esta cono?z.ione dd socialismo è quell;t che è <.lìffusa ~1ai suoi nemici, dai l'rtriegaii nc:istri Bevioni. Fec.lerzon.i, e C., che dùnr.o da ber gros~o agli uditorì credeniorii. Oggi è giunta l'or(l. delb proni de'l fuoco. Trugao le conclusioni dalle premesse generali, :::p· plicnndole ai. casi tragici che sèonvol'go11,J i 'Eu.ropa. All'infuori ddle ç:1Pseeconomiçhe - çhe certo sqno preponderanti ~-- è aIJ('.heug~mlmente certo e non dern~– gabilc che l'Inghilterra non anebbe i;:.otutoavere dietri) à sè mezza Europa a. combattere pi:r la conservazione della sua t:gemonia. marina, se nori fossero stati çom– n'essi molti delitti di offesa na7.ionalità, nell 'Eu.ropa ste,S(l. Quasi oglli nazionalità eontava le- sue frrite nella. compngine d''Europa. 1•polacchi non posarono mai, da trent'anni. La Franci:.i. ù.1 quarantasei ani;,i doloro.rn per la su.a Alsaiia e ,Lorena. I rum eni \'Ogliono redi– owr1: la Transilv:;rnia oppressa da.ll'l,Jngi1eria. L'Italia si volgern a. Triesw. La Boemia nvev,\ molto a. hlgnar;;i dell'Austrin. ~ei Balcani, nfm:io era contemo, er.·c. Ora, è ben~ intenderci ;;u que3to proposito. Ar:umet– •tiamo per tin momento ohe. l'utopia. trionfi, ~ <.:hea Londra o a Roma ii,Ì fondi un Arec1rag9 con pieni po– teri di_ far giusti.zi, t. Mettiamo eh<' qt.:.est'Areopagq f.iamo io e tu , mio lettore: e con un folpo di bacçhe~t,1. rinno\'iarrò l'Europa stille basi delle n(l.zionalità ! Ec'cm·i una l'olonia ricostituitn: eçço Trie.,te e Tr<'l1to all'Italia, colla D(llmazia, e anrne A1Jona ~ qualche prov1nda d'Asia Minore: e le provincie sog– gette ad altri Stati: e l'Alsazia ~ Lorena ridate aJla :i~rancia: e la, R1.1menia COI)\pleiata colla Transi1va- nia, •ecc. • Al domani di que~to rimaneggiamento, pemi tu.. o mio lt:>ttore,che l'Europa Yedri}sorgere con un colpo di bnc,hetta l'età delì 'oro.? :'.°'"'n lungi. Sorgereb!x-ro c,~pi– digie e· discordie· più terribili di· oggi: se continuano a r.\ominnre le correnti di idee che sono in corso oggi nr;-l popoli. • .Fa terrore -il n'<lere ron quanta -leggerezza si .di• spongono a tratrnre di queste cose uomini anche. insi– gni tra noi. I,'on. Luzzatti Yede fa panacea. e.litutt-i i mali, nella ricostituzione della. Polonia:' e la moda orti va verso que. ta direzione. Poi, un'altra frase fatta b quella del rispetto degli Srnti pircoli. Ora, tmto <'iò è sommamente falso. Vi può essere del buono. in tmtc queste idee. Ma così incomplete, esse devono ine;,orabilmente essere fonte di gra\'iss!mi danni e delusioni. ' • • • Perchè, sì fa presto a dire che si devono risp,ettar1 gli Stati piçcol.i. 1fa tutta. la teoria soc.ialistka 1 coz:pe quella di ogni moderna ter.nkità, t- fondata ~iill'unione~.

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