Compagni! - anno I - n. 5 - 16 marzo 1919

COMPAGNI! lf pure, i sf.ndacati tedC<SChi, per quanto .debo~~fossero_ a:1- lora inttrapresero la lotta - conh·o ,lialegge dl repress1'Cme antJ'.socialista - e non solamente si mostrarono «abba– stall7.a forti» per uscirne "ittoiiosi, ma nella lotta mol– tipJ-:,carono le 'loro forze: dopo la disfatta della legge, nel J.SIJl, comprendevano 277.000 soci. Veramente, il me– todo col q1Ìale hanno vinto aHora, non risponde all'id~le cli un la rnro 1ncessante e pncifico di api; essi comi.µcm– rono col ooufrrugare tutt'insieme nella lotta, per 1imon– tarc a galla alfa prima onéLatia.Questo è appunto il me– todo specilko Tli 0re<1:,scenz.a, che I convie~e alle organi~a– zioni di classe: mettersi nlJa prova nella lotta _cdusCUl."lle con una Yita nuova. • Eìsami.nando da ,1ici.1J1,Q le cond,iùonl ,tedfschc e la si" tunzione delle dh·erse cn.tegoric operaie, s vede chiara– mente che un pe:i.•:odo clii tempestose lotte politiche ,por– te1·ebbe a:i sindaca,ti 1110n la minaccia temuba. deJl:a ro– vina. ma, a,1 contrario, nuove prospettive inattese di estensione, di rapidi progressi della loro ,sfera d'influenza . II. l\la la qui,i;,tione ha un altro aspetto, ancora. Il piano d'intraprendere s<..°1oJ.)€ri in massa che abbiano ca1?tter_c di seria aùon,e pol,itica, con i soli elementi orga'll1;Zzati: è assolutamente illusorio. Se lo sciopero - o, meglio, ,gli scioperi - in roarssa, se la. lotta in massa d~ve avere un ri•sultato occorre che d'ive:nti un vero movimento popo– lare, ossia he tmecini nellìa. lotta g.Ji strati più profondi del pro'ietariato. . Già nella fo1wa parlamentare, la forz.a della lott a d1 cJ,a,ssepro,Jetaria non risiede nel piccolio nuèleo orga 'll.iz– za to ma sul1a vasta. periferia che lo circonda del pr ole– tari~ to iniziato al sentimento rivoluzionario. Se il Par– tito volesse impegnarsi nella lotta con l soli ol'ganizzati, ai rondanne,rebbe da sè stesso alla nullità. E se il Par– tito tende naturalme<nte a fare entrare, per quanto sia possibile, n.eHe ffi.lC organiz.zazi.oni tutto il contingente dei suoi elettori, tuttavia l'esperienza éLimostra che non il Partito con 1J. suo sviluppo aumenta la sua massa di elettori, ma che, al contrarlo, gli strati operai ogni volta nuovamente -conquistati dura-nle l,a battaglia elettorale oostltuiscono il terreno pTOpizio 11e-r la seminagione delle organizzazioni. Ossi'a., non J'orgwizzazione fo,rni.sce 'truppe per ila battagl!a, ma la lotta forni,sce, in una proporzione ben più grande, le reclute per l'org,anizzazfone. EYiden– temente, ciò è più vero nell'azione pdlitica diretta della massa, che nella lotta parlamentare. Per quanto il Par– tito socta!lsta, come nucleo organizzato della classe ope– raia, -sia l'avanguardi.a direttrice di tutto il popolo lavo– ra toro, per quanto la chiarezza politica, la forza, l'unità del IN1vimento operaio derivino precisamente da questa 1 or,ganiz.z.a2lio1iedel Partito, mai il movimento (la questu / de.I ,J?,roleta.rJato dern ess_er e co ncepi~o come movimento · di -fina minoranza organ1z7 ,a.tn. Ogm vera grande lotta di cJia(,;Sedeve ba~rsi su-l l'app ogg:o e su.Ha collabora- zione delle masse più es,_tè~, ed una strategia della lotta dl classe che non contasse su questa collaborazione, ma fosse Hmit.ata al le m arcie, bei) eSE>guitcdella piccola -r,arte di proletariuto i.se- ritto, sarebbe in precedenza condan– nata ad un p,iet oso fia~'CO. E dunque impossibile che gli ~cioperi, le lotte politiche di massa, -possano essere •inòraprese dtii ,soli orgnuizzati e che Yi si possa. conta re sopra una « clircziòne re.golar€'» emanante dii un orga n.ismo centrale· del Parlito. Ma in questo caso si tratta. menò - ~ppunto come in Russia -- •di «disciplina», di «educazione» e dl 1ma previsione ae– cura.t-a dei concorsi e cl.elle spese, che di un·azione di classe veTamente rivoluzionaria, l'isoluta, in grado di guadagnare e di trnscinare quelle masse pi·oletarie e.be pur non essendo orga:nlzziate ,sono rese rh-oluzionarie d alle loro condizioni e dalla consegu'e"Ilte disposizione mentale. L'apprezza.mento esagerato o fnl·so del compito del– l'organizzazione nella lotta di ck1.:seproletaria si coruplera di solito con il deprezzamento cl•lla ma:;,sa J)roletaria non organizzata e della sua maturità politica. l\Ia è iln-ece in periodo 1·lvolrndonario, nella tempestu delle gr-nndi lotte cli classe, con lu loro agitazione, e so,Jtanto al101-.1,che si manifesta tutta l'azione •~duca trice che esercitano la rn[l'lda. evoluzione cu-pitalista e le influenze socilali,:te sulla classe o~rnia; azione, cli cui le lbte dcJle o-rguniz- u za~ioni e le stesse statistiche elettorali rion dàJmlo, io tenipi norma'li, che un.a idea molto de~le. Noi a·bbiamo yeduto come In Russia tl più piooolo oontlitto parzia'Le tra operai e padroni, la minlma brn• talità degli 011gani governativi locali potesse•immoo1ata.– mente suscitare una grande azi~ne_ generale_ del pro1eta• ri.ato·. E ciò che <;osa significa? Significa ~e 11sentimento di classe, l'istinto di classe, è talmen~e _vivo n~l proleta• riato russo, ·che anche un:1 p'.ccola qm t1one, ri~rdant.e un piccolo gruppo di operai, è sentita da esso d1 _primo oolpo come una quistiO!lle generale, come ~na . qu~io;ie ~i classe. In Gerruania, in Austria, in 1 Ita~, 1 pm vio– lenti conflitti ,sindacali non provocano alcuna azione ge– nerale de·H.acJ:a,;se operaia, neppure _di q?ella parre ~•è or".anizzata, mentre in Russia la più pwcola occamone s~tena una' bufera. El ciò vuol dire so]lta,nto una cosa: e cioè elle adesso !"istinto di classe -;---yer quanto p~rados– salc possa ,sembrare - nel prolefunato russo,_ giovane, sen:rA'lecluca:done, debolmenle. iilumioo to e :più debo•l• mente organizzato, è infinitamente p\~1 fo~·te ,che nella . dtiSSe operaia organizzata, educata ed 1strmtia. de;·ra. Ger– ll)nn-ia o di ogni 11Jtro paese dell'El.l'l'OJ?a. ~ non SL tra~ u una viTtù speci<ale, ma di un semplice r1sultJato de.lii. a• zione rivoluzionari.a immediata. delle masse. . Kell'operaio tedescò istruito, la co.scien:z;a di cla•~se istill.'1ta da.Ha social-d~ocrazia è una coscienza teorica patente; 'llel periodo di dominazione del pa.rlamentJa.rismo borghese, e~sa non può 'agire, ordinariamente, come azione cli!retta. di massa; essa è la somma ideiale delle quat– trocento azioni paraP!ele nei collegi durante la lotta elet– torale cli numerose lotte economiche parziali, eoc. Nella rivolu~on e, quando l a massa cornpa!·isce sulla scena po– litica, Ia coscien7.la di classe è pratica ed attiva. Perciò, u'll a11n o <H rivo'luz .ione ha dato al proletariato russo t'« educazione», eh~ txent'auni di Jottia. parlamentare e sinòacale IlrO.ll ,possono artificiosamente dare al prole!Ja. riato della Germania. . Certamente nuche in Russia, questo oontimento vi– yente ed attiv'o di clasise nel proletariato può· dimirnulre sensiJbilmente un'l volta. chiuso i'l periodo rivoluziomrio ed istituit o uno Stat o parlamentare borghese, o piutto– sto può trasforlllar.si in un sentimento intimo, latente. :.\la. in senso inverso , nella .Gerro:a11ia, durante llll ~ riodo di energiehc azioni politiche, il sentimento rivolu– ziom:n-io di classe, viYente.- capace di agire, conquisterà aJtrettanto sicuramente gli struti più estesi e più pro– fondi del prdlttariato ,e ciò con tanta maggiore rapidità e forza. quanto più intensa sarit stata l'opera educatrice del Partito soci,alista. Que.sta opera educalric<'.' alla quale si aggiungeranno gli effetti stimOlaQlti e rh·olu;r,ionari di .tutta la politica tedesca, si munifesterit in q'uef,to: la bandiera del So– ck11ismo, in un seri-0 pNiorlo ➔·froluzion.1rio, troverà di colpo pronti a l'<'guir!a tutti q·uei battaglioni che ade o sono in uno 1<1Jàto di apl)nreute stupidltù. potitica e ri– mangono insensibili a tutti i t<'ntativi di organizzazione intrapresi dal Pnrtito e dai Sinrlaoa ti. Sei· mesi di pe,.. riodo riYolu,r,iom1 rio 0ompiranno in qne.ste masse attual– mente inorgnniùate l'opera di educazione che non ha·nno potuto terminare dieci nuni <li 1·lnnioni• pubbliche e di ,diJiusionc di' 01rnscoli. E 'JlHrndo le circostanze ·saranno giunte in Ger1n .. 111ia a qu~l grnclo di· maturitit ch'è ne– cessaria ad un 1JNiodo ri,·oltrniona rio. quelle masse che oggi sono a netrn te e :-<t·nza01·gnnizz-azione costituiranno natnra!Ìlle11tl', nellu lottn, rclcmcnto pili rnclic:1le, :più temibile. c non giit nn pl,•m<'nto t-rn>'cinato n rimai 0 M,ll, :--e a1·1·l'1-rann0 ~io11eri :;enNnli in Gerrn:1ni,1, non ;.'a– ranno, quasi :sienrarueJJte. i Jayorntori meglio organizzati - e S<'nza dubbio non i 1,worntoti elci LiJ;iro - <'hc mo– streranno In più g-rancl<'e~1pacitù di ,1zione, ma. gli operai' orga nizw ti veitgio o niente: i mina tori, i tessm forse anche i contadini. • ' ' III. IL P~~rtito ~oc·i:1lisb1è Ln-.111guardia piit istruita e più "O"ci,c-ntcrlcl proletariato. Es!'o non r,uò e non deYe nt– tenrlerc, <la fa t.1 li;;L1. eon I<' brncch ronserte, . l'arrivo rl<'lla "~itunionC' ril·olur.ion,ni,1 ». nttenclcre che caòa dal c'iclo il m0Yirne11to11or,olar0 1<11ont,1U<'O. Al còntrario. ha il <lon:rr'. 1•nm<'"l'mp1·p, di 1>rrc;orrcm l'<'YO!uzione delle COi:-C' <' di cere::n· di offrrl/ar/a. ".\la come può farlo? Non gettando i11aria, al momento op11ortu110o ll_O,d'hnprov-

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