Compagni! - anno I - n. 4 - 1 marzo 1919

COMPAGNI! 7 Rivoluzione controrivoluzione in Germania Ver.sione tedesca di Carlo Kautsky pubblicata a Stuttga.rt nel 1896. -Gli avi:enùnent·i éhe si ,:anno a.tt1ialmentc .wol– gendo in GermanÙL rendono svngolannente Ì·nteres– sa11ti le lettere di Carlo Jl arx svll' altra rivo[uzio1~e che si livol,~c·tn quel paese nel 1848 e che j-u soffocata dalla reazione borghese. I tempi allora non erano malur-i, rna l'esposi– zione di Nar.x trae dai fatti di oggi tale vigore di freschezza e di att·ualità che ritenÌamo riuscirà di sommo graditnent,o ai cornpagni la lettura d·i queste lrttere, le quali vennero pubblicate nel 1851 in in– glese s11lla Tribuna di N e-w-York e ,che poi furono raccolte ù1- un volurne a cui fu premessa •una preJa– zionc di K autsky. Noi le pubblicMamo per la prima volta in ita– liano, nella 'traduzione del com]Jagno A. Jf arti– gne.tto. E perchè i nostri !et-tori possano averne _co– gniz-idnc completa, it1comùiciamo appunto dalla Hn– portante . prefazione. N. d. R. Prefazione del traduttore Là ·p,rima questione che dovreb~e wpor~ ad oimi let· tore del presente .scritto è ben quest a: • Come fu p-05silbile c:he un s~mile 'la.ro· ro,. P,t-escind~ndo dai lettori di un giornale :1mer1c:m9, pote nmainere 1gno– . rato· dal pubblico qua:si, per mezzo ~olo? Lamodestia di Marx e l'importanza dellesue opere. I due c:he avrelbber0 potuto conèederci_ un'autentica. risposta a questa doma-m~a sono_ammutC;l1t1 per _semp;:e 1 ma io credo che 11011 abbiamo b1~gn~ di m?lte rn1ag.llll1 ~- trornre un:a soddisfacente sp1egaz1one d1 quest appa– .i·ente ooncnrann. Se vi fu mai un uomo e_se~te dalla ~-anitù di apparire autore fu )in rx elle-,_al,.pa_n d-1E!3gels, pubblicò alcuni dei p,lù import:anti ~e1 ~01 lavon non col suo nome ma c_onquello dell'orgamzza~1011e ne11a (J_illl· ,le e Jl{!.i' fa quale egli opt:rava e molte 1mportaJ?-tLsS1me dissertazioni negli scritti di un altro, col nome· d1 un a.i: tro. Basti ricordate gli. scritti di Ecc!ll'ÌU'S, nei qllllh Marx ebbe una gran r:-arte, o alla .r~laz10ne s1;1Jaq;i ?rna.ta normale di lnvoro c:he fece a Bristol nel 1818 "e1lc r al Congresso del•la unione dei mestieri_ o delle Trades Union. . E :ifarx era <:'◊mpletamente :1ssorb1to da11e _I_o-tte del pre– :;ente e del1'aY,-enire; a J;ui sta,-~. a cuore ~10 che dovev_a ancora dire, ,non cfo che aveya g1a det,to; smo al suo ulti– mo m-0111t."I!to Ja copia delle idee che gli si affolj'arn_no nelfa sua mente ,per l'el:abora,r,ione e per la c:omUJ1,1c,1z10ne era così grande che Marx. non poteYa men?rnamente yensare a ctectìrnre particokir tempo ed attenz10ne pe.l d1sseppel- •limell!to dei su-0i passa ti scritti. . Qnàudo -ii">'\,hicsi ,i ::'lforx ner 1881 sé ~gli p_ensavia.ad un'ecli:done çolletti,a delle sue opere, egli sornse e dl-sse c:he anebbero doyuto essere prima scritte tutte le sue opere. . . X<?ssuno a.-rebbe irnnrng1n.ito allorn, quando l\1a1-xera ancora in C'◊mp!Bto ,·igore che effetti,amente tutte tle .sue opere fosseN già scritte nelhl_ loro C'ssenz-ae eh~ fra bre– ve !a mc,1te ,i aYrebbe messo 11suo gran punto fin8!le. :\.,Iato della. qu,istione della pubblicazione del 'i'aSci-to Jett€rario di Marx ancora _inc_d~t-o, si ,i:resentò a_llo_rasull~ soena anche quella dPlla ned1z1one dei :suol scntt1 pubbll– ('.a ti prima. Essa diwnne tanto p~ù ,impo~tante_ in_quanto appunto nel tempo cleil1amorte <;11. l\~arx: n1co~mc1è_> a ~– scere la nuova Internaz.l011ale. c10e 11passngg19 dei movi– mei1ti or,aai progrediti di ti:itt> paesi. sul_rnede:;iroo ter– reno teo,rico. quel1o del soc1ahs-mo ~c1ent1:fico.Non -solo nei eirc.'O(Iipro]etari-wcialisti ma altresì in guelli dei po– litici social'i borrghesi de.i più .svariati indiriz1.l. crescern J.'.L bTaIDORiadi conoscere le idrn ~el S<?cl1lli~o scientifico t,tlldlandole alla steE<safonte, negli scrrtti d1 :\fa rx ed En– gels. La riedizi-0_n\\dei precedenti l:n·ori d~ en~rambl: più ehe un atto di preta o cli mero interesse &-c1ent1flco, diTt'll– ne quindi una. nec:essità politica. Ciò non os.t,rnte, neanche ad Engel~, o aJresecùtore te– sttlmtèn1:a.rlo del lasdto letterario di ::-Iurx, fu _conc:e.-sodi cornp,lclamcnte rlsoh·ere .quel'<to problema. Anche egli Yi– ven. più nel presente e nelra,venire che nel pai::sato. e inoltre il tempo c:he g;ll la,cia ,a l'interH:nto Jettern rio Delle 19tte ·pratiche era ,1uasi interam.ent;e assorbito dal– l'edizione del :?.o e 3.o .-o!ume del ,t C:!])1tale )>. E' rimasto quindi agli epigoni di entrambi un ~rande bibl iotecag inobianco e graYe eompito. Mentre divisione del lavoro e coopera. zione mo1'tiplicirrono le forze dei chiamati 3;.l-l'adempJ~~ to di questo compito, non manca-nè entus1rusmo, ne sin– cera aspirazione, nè sc-rupodosità, e può quindi ben atten– der&i che ne op-ere poco o punto note dei nostri due grandi m.iest;,·i giungano al pubblico in una forma che ~ddi,sG_ a tutte le giuste esigenze, e che sia evitato qualsiasi ri· tardo del:le pubblicazioni. La situazione politica del tempo. Il contenuto del presente volumetto è fo,rmato da Uill!. serie di articoli che .scrisse :Marx nel biennio 1851-52 per la « Tribun:a ii quotidiana di New-York. Sino all'ultimo articolo conclusffo essi sono in un'intima connessione e portano 1utti invarriabilmente ed iucess_'lntemente il mede– simo ,titolv che ha questo Yolumetto. Le intestazioni dei capitoli de1la presente edizione provengono dal tradut– tore. Eleonora l\iar:x:-Aveling, •esecutl'ice del testamento dl Marx dopo Engels, ,pubblicò la serie di articoli iOOlla loro lingua ·originale, e su questa edili.ione è eseguita la presente versione. • La· situazione ipmitica del tempo nel qua1e Marx inco– cinciò la sua coJ.1aborazione aJJa « Tribuna i> è nota. En– g-els l'ha descritta nella sua Introduzione alle « Rivela– zioni isnl pro-cesso comunistico i-n Colonia i>. La rivoluzio– ne del 1848 era definitivamente soonfitta ed era pa-ssata ogni speran7,.u, nella sua immediata risurrezlone. Ma g'li e1nigranti di tutti i p1i•ncipaH paesi che trovava.usi in– Mieme a Londra non ,o-levano credèrvi. Il desiderio è iJ paùre del ·pensiero, e qui c'era. più che un desiderio; per la gran maS!iU degli emigranti l'immediato ricomincia– mento della rivoluzione non era semplicemente una neces– sità 1)()litim ma Ulla quisti one d i esistenza personale. Se !'ii riflette ancora elle-essi era.no ideologi, pa.rtivano cioè da,ll'opinione che 'la vol-O'll tàe le i dee degli uomini forma– ,ano 1a Storia, "' che gli emigranti non oonno la possibi– lità di giiudlcare _i rapporti •nella patria con la propria. osservai:ione; che e>ssi rimangono limitati a ireroini,scenze, a noitizie di giorn ali e a let tere, che hanno sempre !Suffi– cienti lacune per concede.re alla tanta.sta. dii formare il quadro della rca-I tà sempre s cc:oudo la di.·posizione d'ani– mo dell'emigrante. ·ora_ troppo pessimistico, ora troppo ottinùstico, - !>'e ,si c'<>'Ilsbdera tutto ciò non si può merayi. gliarsi che ~a maggioranza degli emigranti nei primi anni dell'emigrazione persistesse tenacissimamente nel pen:,.ie– ro che essi dovevano preparare l'immediato nuovo sooppio dell:a ri,oluzione, ciò che in difetto <li qualsiasi possibi– Litit di un'azione pratica non pote,a certo condurre ad altro 5€ non a cospira1·e, ad intrigrare, a discutere e a sottilizzare tm loro .all'infinito. • F.aeevano un'éccezione 1Iarx ed Engels coi loro amici politici. Essi sape"l"ano che la storia in ultima analisi non è deterrni11>1.tadailre intenzioni. degl'indindui ma dai rap– porti eeonomici. Da questo punto cli v.!Jsta essi incomin– d:aTono da. una parte l'indagine deHe cause dell'insucces– so deHa recente solle,azione rivoluzionaria ·e dall'altra quella degl:i e!'<istenti rapporti econo mici, per misurare iu essi le ,probabilità. di successo del.la prossima rivoluzione. Ed es1'i giunsero aHa conclusi one ed alla· convinzione che 1a. riYo]uzione fosse proyvisoriamente èhiusa e che nou esistesse nessuna. possibilità della su.a immediata risur- rez'ione. , i\ì,arx •ed Engels non appartenevano a coloro che fu"'– gono la J-o~t.a: Per lungo tempo ne.mch'essi poterono indu~– si a <~redere che <:on la rh'oluzione la fosse prov;-isorià– mente finita. e si sforz.arono a tener d~te le ri,oluzion.a– rie aSpettazioni dei loro compagni, finchè i rapporti eon– cede,an<t ancora nutrirne. E$W riorganizzarono la Lega c:omunistica, e ancora in marzo 1850 dic:hia rarono -in una ,1ninga dC"ll'at1torità centrale ali.i Le;za: cc La n,·oluzione è immin<mte, essa i::arù provocata da una indipendente mHevazione del proletariato francese o da una invasione delia Santa Alleanza (.-Ontro la Babele l'ivolilzinoaria.. ?>fa. presto essi do,ettero e;on,incersi e con,enire che quest·;1;,;pett.azione non pote&<-e manteneri:,i,. Le elezioni del 10 mnr,,o 1850 in Francia :n·eyano la;::cint,a sperare una rin,1Sc:em:a della rivoluzione. ma J'nboiizione del suffragio uniYersa,Je con la le;::ge del 31 maggio, che vi avvenne in tutta calm:1, sug;::ellò In bancarotta politka della piccola. oonr!iesia <-> provò che Ja battaglia di giugno uveva Yes(') incapace di Jott.'t per anni il r>rolelàriat-0 di Parigi. E Ri mo~trò nel m<>clesimotf'mpo c:bc ern st.1ta superata ht rrii-i indu.:t.riak inc,ominc:i:itn nel 1847 ed er:1~i iniziatn un'è1a di <( prosperità economita il. In queste drcostanze fu c,identc l)('l' )Iarx ed Engcls clic non potesse più ~•

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