Pro Pace : almanacco illustrato - 1916

56 PRO PACE L'aureola della glòria N una lJ!pistola ai Dalmati, Nicolò Tommaseo, nel 1861, opponendosi all'annessione della sua Dalmazia alla Croazia, cosl scriveva: « Quando pure i diritti degli abitanti, che hanno italiana la stirpe o la lingua, non fossero sacri a chi~rnque abbia senso cristiano od umano, di rispettarli ci consiglierebbe la nostra propria utilità». Mai venne meno da allora il senso cli questi sacri diritti in tutte le terre italiane soggette al dominio austriaco! Anzi il piccolo lume si ingrandì in lampada fiammeggiante, che l'Austria stessa alimentava col suo iniquo quanto stupido sistema di giogo. Ben a ragione, quindi, si chiama di liberazione la nostra guerra; liberazione delle genti italiane oppresse, liberazione dall'ibrida Triplice Alleanza, liberazione anche dal laccio industriale ed intellettuale della prepotente Germania. Ma più alto del « sacro egoismo» è l'aiuto ai popoli, che combattono per la liberazione dei minc,ri, calpestali dal barbaro piede ferrato. Perciò questa guerra fu voluta dal popolo prima che dai governanti. E dal ·nostro popolo escono le schiere belligeranti, che affermano insieme impavido valore -e gentilezza latina, la quale si esplica · spesso in vera bontà. Per quanto la guerra abolisca, di necessità, il maggiore dei comandamenti sociali: Non itccidere, il valor guerriero contiene pure un valor morale, quando colui che espone la propria vita non si degrada con nessuna brutalità e mantiene lucida -1a coscienza. Oh come ridicola e turpe fu l'austriaca menzogna che qualificò di « soldataglia briaca>> Il} nobile nostra milizia che mai tanto si abbassò a quell& orgie di vino e cli sangue, che resero i?nobili altrove ie truppe teutoniche, B!b'ioteca\3 no Banco

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